ciao ops8086,
il problema è complesso.
Normalmente, come già ti hanno chiaramente spiegato, non è consigliabile dimettersi perché in quel caso non puoi impugnare la rottura del rapporto lavorativo e, dunque, non puoi rivendicare eventuali somme dovute dal tuo datore di lavoro come, ad esempio, differenze retributive, ferie non godute, 13ma, TFR ecc.
Tuttavia, tu devi considerare il tuo caso specifico. Se, ad esempio, anche tu non hai interesse a mantenere quel posto di lavoro, ed in effetti il tuo datore di lavoro non si è comportato male nei tuoi confronti, intendo sia a livello di trattamento economico sia a livello personale, potresti anche considerare l'ipotesi di proporgli una liquidazione finale, una cd buona uscita.
Nei casi in cui i rapporti non sono tesi, il datore di lavoro ha interesse a rendere più snella la propria forza lavoro ed il lavoratore non è poi così dispiaciuto poiché ha altre prospettive, la buona uscita è uno strumento privato fra le parti che le mette d'accordo ed evita tanti problemi e pensieri ad entrambi.
Ovviamente se il tuo interesse è quello di mantenere il posto di lavoro le cose sono ben diverse: in questo secondo caso è assolutamente sconsigliabile presentare le proprie dimissioni.
Considera che se ti trovi in un'azienda in cui ci sono più di 15 dipendenti il licenziamento è molto difficile.
Ciao ciao