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iter causa civile per risarcimento della parte civile
Salve a tutti sono nuovo di questo forum,spero di avere un vostro aiuto.
Vorrei delle spiegazione sull'iter della causa civile,per il risarcimento della parte
civile a seguito di sentenza penale.
Un mio parente è stato condannato(cinque mesi) per lesioni,la parte lesa si era costituita prima del dibattimento penale.
La sentenza emessa,oltre alla reclusione(è ai domiciliari),ha stabilito di rifondere le spese processuali alla parte lesa,(1100 euro),inoltre la liquidazione
dei danni in sede civile,da stabilirsi tra avvocati.
La sentenza di condanna è stata emessa il 21 Luglio u.s. .
Siccome mio cugino nel frattempo ha revocato il mandato al suo avvocato
per insoddisfazione nel lavoro svolto,ha presentato appello di suo pugno perchè durante il dibattimento,il fatto di essere stato provocato non è venuto fuori.
Ora,egli essendo senza avvocato,in attesa dell'appello,per il quale,ci vorrà
qualche mese,cosa bisogna fare con questa causa in sede civile ?
In pratica,la deve iniziare l'avvocato della parte lesa? entro quali tempi?è necessario nominare un nuovo avvocato?
Fin'ora non sono state richieste le spese legali sostenute dalla parte lesa
ci è stato detto che sono da pagare appena le richiedano.
Volevamo sapere entro quanto tempo e,in che modo.
Riguardo le condizioni economiche di mio cugino,esse non sono floride,lavora come operaio e vive con i genitori(è comunque ampiamente maggiorenne);è dunque possibile che i genitori,che sono pensionati,possano
essere obbligati a concorrere al risarcimento?
Spero di aver esposto bene il mio quesito,ringrazio fin d'ora chi vorrà gentilmente delucidarmi in merito.Grazie.
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Ciao Scuro,
in effetti hai posto molteplici domande.
Andando con ordine, se ho ben capito, quello che ti interessa principalmente è stabilire quale procedura si segue in sede civile a seguito della sentenza penale: ebbene fin tanto che la sentenza penale di condanna nei confronti di tuo cugino non diviene irrevocabile (cioè non è più possibile proporre alcuna impugnazione) i fatti accertati nel dibattimento non fanno stato in una eventuale causa in sede civile.
In altre parole, per essere chiari, essendo pendente un appello i fatti accertati nel dibattimento di primo grado non fanno piena prova nella eventuale causa civile per il risarcimento dei danni.
Ad ogni buon conto, ritengo che la controparte non farà la cusa civile fintanto che non sia passata in giudicato una sentenza di condanna, poichè non le converrebbe.
Il fatto che l'appello non sia stato fatto da un professionista, invece, è molto preocuppante: l'inammissibilità per mancanze e/o errori formali in questa materia sono in ogni angolo.
Per quanto concerne le tempistiche dell'appello...bhè non si tratta di mesi, bensì di anni (almeno mi riferisco alle tempistiche della Corte di Appello di Roma).
Infine, riguardo i soldi, se il giudice di prime cure con la sentenza non ha espressamente dichiarato provvisoriamente esecutive le disposizioni relative a restituzioni ecc. tuo cugino non deve pagare alcunché (intendiamoci meglio: tuo cugino dovrebbe pagare perchè così ha deciso un giudice, però la controparte non dispone di un titolo esecutivo con il quale forzarlo a pagare e, quindi, se non paga non gli succede nulla).
Ciao ciao