Ciao Jecks,
praticamente questo articolo di Punto-informatico.it ha risposto a molte delle nostre domande.
Per quanto riguarda il lato economico, Google:
avrebbe intenzione di applicare due diversi modelli di consumo in streaming dal Tubo. Ci sarebbe infatti una versione gratuita, ma supportata dalla pubblicità e una versione a pagamento totalmente priva di inserzioni. In sostanza, il portalone di Mountain View andrebbe a rivaleggiare con i principali protagonisti (Spotify e Pandora) dell'ascolto in streaming di musica digitale.
Per Punto-informatico.it la creazione di un servizio di streaming musicale da parte di Google/YouTube andrebbe a creare:
un fossato incolmabile per qualsiasi altro possibile concorrente sul terreno della videomusica e non solo online
Molto interessanti le conclusioni che rispondono alla mia domanda se vedere tutto ciò come una rottura oppure un'evoluzione:
Per quasi 8 anni la musica ha circolato in maniera gratuita nella forma del video attraverso YouTube, e a lungo questo è stato il modo più efficace per ascoltare rapidamente e in streaming qualsiasi cosa (in certi paesi ancora lo è). Tutto ciò ha creato meme musicali dalle finalità imprevedibili, ha cambiato i modelli di business e adesso influisce sulla classifica musicale più importante (fatto che a cascata provocherà altri cambiamenti). Per questo motivo ora la decisione di portare il servizio da un'altra parte e renderlo uno streaming più semplice, essenziale e per certi versi funzionale (tempi di caricamento più rapidi, miglior interfaccia) non pare come un passo indietro ma, anzi, uno in avanti anche per il mondo del video stesso, che ne subirà le conseguenze.
Io mi trovo in accordo con la conclusione finale dell'articolo e sono curiosissima di vedere come funzionerà il tutto e quali nuove possibilità ci potranno essere anche per i singoli musicisti. Sicuramente ci saranno mercati che risentiranno di questa espansione di Google/YouTube; altri invece verranno inglobati nel sistema e potranno trarne beneficio. Sicuro Google non poteva rimanere a guardare e perdersi questa fetta di mercato.
In merito alla questione Google Play, leggo invece *qui *che:
Google lancerà due servizi di streaming a sottoscrizione: uno dal marketplace Google Play per smartphone e tablet Android; e uno dalla piattaforma di video condivisioneYouTube.
Ciao,
A.