Sono a conoscenza di Polygen perche' tempo fa navigando ero capitato sul sito e l'avevo messo nel bookmark ripromettendomi di capirlo e studiarlo.
Un giorno pero' ho messo tutto nel cesso, grammatica, link di marckov ed analisi logica, non perche' non funzionassero, ma perche' non riuscivo a trovare qualcosa di nuovo, accorpando il tutto ottenevo buoni risultati ma senza mai inventare una poesia.
Per esempio perche' andare avanti e non a ritroso? Alcune tecniche partono da una data key-parola e da quella fanno costrutto. Come i pittori.
Partono da una tela vergine stratificando colore su colore per creare magari capolavori.
Ecco essendo, in tema di testo artificiale, tutti pittori nel web, la cosa mi disturbava.
Mi son chiesto perche' creare e non smontare? Perche' pittore e non scultore.
Il capolavoro e' gia' dentro il blocco di marmo, devi solo essere capace di scartare l'elemento inutile.
Allora al posto di allineare key dopo key, verbo avverbio aggettivo o articolo che sia, non e' forse meglio creare un unico enorme blocco di marmo tematico formato da migliaia e miglia di parole?
Poi si scalpella il superfluo. A volte si scalpella cosi' tanto che rimane nulla.
Ma quando raramente rimane qualcosa ci si puo' sorprendere nello scoprire di aver prodotto una poesia.
Perche' per inventare una poesia serve un gabbiano che plana in montagna ed un cammello che sta al polo nord e la pioggia che sale e non bagna ed una spiaggia di neve in agosto ed una luna che abbronza lassu' e un deserto che non trovi un posto...
Ma soprattutto dobbiamo lasciare sotto i banchi le penne ed i fogli bianchi, le gomme e le matite ma puntare i nasi in su.
Pensaci... c'e' se ti guardi attorno c'e' tutto quello che non c'e'... e' un po' di te... pensaci c'e' tra le nuvole un'idea, una specie di magia, falla tua la fantasia...
Per superare i motori non servono scienziati, basta una canzone delle zecchino d'oro (http://www.zecchinodoro.rai.it/video_10.htm).