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    euroroscini

    @euroroscini

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      Domanda
      News Ufficiali da Connect.gt • • euroroscini  

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      leonov

      @euroroscini said:

      So bene degli argomenti del Forum, essendomici iscritto un anno prima di te.

      Appunto. Che ho detto io?

      @euroroscini said:

      Me ne sono allontanato per qualche anno perché mi avete bannato per ragioni ideologiche dimostrando la vostra 'saggezza'.

      Chi non rispetta le regole salta il turno, come nel Monopoli. È molto semplice. E se tu accetti di giocare la partita secondo le regole della comunità, accetti anche il rischio di sbagliare e venire punito per le tue violazioni.

      Se poi vuoi giocare con regole/ideologie/tradizioni/leggi diverse, liberissimo: lo spazio là fuori è molto esteso. Confido inoltre che comunità più affini al tuo sentire esistano, siano floride e non aspettino altro che accoglierti.

      Tuttavia, fino a quando saprai conformarti all'etichetta che vige in questa casa, sarai sempre un suo gradito ospite (come ciascuno di noi). E un nostro stimato Esperto cui fare riferimento – il che non è poco, visto l'alto livello tecnico delle persone che scrivono da noi.

      @euroroscini said:

      Ora vengo a te, 'sacerdote'!...

      Chapeau! È il mio primo passo verso una carica cui segretamente ambisco, quella di Archimandrita. Grazie!

      @euroroscini said:

      ma uno li riassume: CULTURA. Epperò (la parola ti piacerà come “acconcia”) se ho da soccombere alla tendenza - nuova impostazione, nuova visibilità del Forum, etc. - tecnicistico/informatica e sbriciolatamente culturale che vi siete dati, beh la mia “discussione” la vorrei indirizzare alla POESIA (d'altra parte mi avete fatto voi stessi 'esperto') e ai suoi codici innumerevoli, sperando che la corazza ideologica di cui vi premunite non mi banni ancora una volta.

      Excusatio non petita... Comunque, veniamo al punto:

      @euroroscini said:

      P.S. Ho già proposto un argomento: MANIFESTI POETICI... Che fine ha fatto e dove cercarlo in questo oceano di Forum tra marketing, consulenze, specializzazioni tecno/commerciali le più minute (per altro in inglese che non capisco)? eu.ro

      La tua discussione sui manifesti poetici è qui: http://www.giorgiotave.it/forum/poesia-e-versi/211365-manifesti-poetici.html Essa si trova nell'area Poesia, che adesso è ramo cadetto della sotto-sezione 'Lingua Italiana' (qua: Lingua Italiana), a sua volta incapsulata nella sezione 'Società, Web e Cultura' (qua: Società, Web e Cultura).

      Se, come hai detto tu, 'sai bene degli argomenti del Forum', allora non sarai sorpreso dalla riorganizzazione che di quelli è stata fatta, volta a dare maggiore visibilità ai temi storici e di punta (terreni di ricerca d'avanguardia su cui si misurano intelligenze sottili e tecnologie molto complesse, che è bello e interessante studiare con passione e acume).

      Le discussioni su altri argomenti sono però ancora tutte lì; basta scavare un poco ed eccotele zompare fuori in tutto il loro intatto splendore.

      Ci rivediamo, se vorrai, nel 'patio' del nostro bel castello, dove voci soavi declamano versi e celebrano le parole.

      Saluti e buon proseguimento.

    • E

      Manifesti poetici
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      E

      *Dal"Manifesto del Dadaismo"*del 1918, di Tristan Tzara: **

      "Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a, b, c, firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non-plus-ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri l'essenza di Dio. (...)

      [TABLE]

      [TD]Prendete un giornale/prendete le forbici.
      Scegliete un articolo che abbia la lunghezza che darete alla vostra poesia:
      ritagliate l?articolo.
      Poi con cura ritagliate ciascuna parola che forma l'articolo mettendola - tutte - in un sacchetto
      che agiterete dolcemente.
      Tirate fuori ciascun ritaglio uno dopo l?altro disponendoli in ordine d'uscita
      e copiate scrupolosamente:
      la poesia vi rassomiglierà!...
      Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale di una sensibilità incantevole benché incompreso dal volgo. (T.T.)

      [/TD]
      [/TR]
      [/TABLE]

    • E

      Parliamo di giudici popolari
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      E

      A precisarti, hai un bel modo di ragionare riconoscendoti difetti (?sono stato confuso e letteralmente incorretto ed impreciso?), ma subito riequilibrando la scivolata con un saltino (?credo che tu abbia commesso una confusione di concetti?). Bene/anzi male: la confusione era tua semmai, non mia. Oltre tutto fai una sottolineatura (che riferisci a te stesso ? spererei): ?in tutti i ragionamenti esposti in maniera indecente l'interlocutore comprende male?. Ma no ? ripeto: non t?ho capito male/non mi sembra; né penserei mai che quel tuo primo, d?impatto frettoloso, sia ?indecente?.

      Piuttosto non sono d?accordo su una questione metodologica: analisi e sintesi si riferiscono di volta in volta al loro contesto, e in ciò variano di spessore e di forma. Fra specialisti ristretti, l?analisi (che ha da precedere comunque) può essere ?estesa? e la sintesi (che ha da seguire comunque) ?complessa?; ma in un Forum come il nostro, spalancato al mondo, la prima è/dovrebbe essere geometrica e la seconda puntuale (quello che ho fatto io ? credo ? non tu). E la forma, in entrambi i casi, tendere preferibilmente al letterario/giornalistico, non al concettoso/tecnicistico; [...].

      E vorrei fare altre precisazioni?

      Non ho bisogno che tu mi spieghi la differenza tra ?società? e ?collettività?, o ?stato?: la conosco e la so usare. [...], tanto che m?hai costretto quasi a raggrupparle/evidenziartele sotto il naso e fra parentesi. Soprattutto m?hai frainteso riguardo al ?Leviatano?: opera che conosco e letto in parte (ti ho anche accennato esclamativamente quanto abbia pesato sulla mia maturazione dal tempo dell?università). Opera di Hobbes sì? ? era ovvio per me non precisarne l?autore: questo fiore d?intelligenza autentica, che fonda per larga misura (forse ti sfugge) tutto il pensiero politico moderno. E che resta pensiero di sostanza anglosassone, dando oggi ragione a un ?Pecorella? e torto a un ?Di Pietro? ad esempio (ma questo è altro discorso). Temo piuttosto che ti sia limitato tu alla mera citazione biblica di 'Leviatano', e che non abbia mai avuto fra le mani a sfogliarla/a interiorizzarla l?opera di quel Grande.

      ?Vorrei ricordare semplicemente come si formano i giudici togati?? E qui vengo al punto a modo mio, cercando di districarti.

      Proprio perché nelle nostre università non si insegnano leggi e codici ? ovvero l?uso tecnico delle norme ? ma un diritto dilatato e una giurisprudenza come scienza (quindi filosofia/sociologia/psicologia/storia/? e quant?altro del diritto, quindi socialità e politica/politica e socialità, con tutti quei pastrocchi che avvengono e persistono nei nostri Palazzi romani) proprio per questo ai nostri poveri laureati appena/appena verniciati con miscugli/imbrodolature di nozioni le più diverse, non può essere/non potrà mai essere attribuita tramite inenarrabile concorso statale la responsabilità ? vita e tragedia ? di sbattere in carcere o assolvere i nostri comuni indiziati/delinquenti. I quali invece ? è la mia etica, il mio convincimento profondo ? dovrebbero essere giudicati più umanamente/sentimentalmente e seppure con inevitabili margini di errore dai loro pari di territorio e di quotidianità: cioè giudici/uomini della strada anch?essi.

      In questo scenario i ?giudici togati? ? è ovvio ? non dovrebbero neppure esistere? Se non trasformati in funzionari/dirigenti statali? In grado di organizzare e coordinare tecnicamente quelle giurie popolari di cui ho proposto la discussione in questo topic.

      Ora però lascio il resto del tuo mattone ad altre riflessioni successive (forse). Ma ti dico da subito che sarà una fatica per me!... [...]

      ludfrescj

    • E

      Astenuti in Parlamento - una proposta politica.
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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    • E

      A proposito di adozione e di dimenticanza
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      leonov

      Cosa abbiamo qui?

      "Telegrafo"
      "Cetra"
      "Salmo"
      "Fronda"
      "Capannello"
      "Agamico"
      "Volatilizzarsi"
      "Disfida"
      "Vieto"

      Parole che in pochi usano, ammettiamolo. Forse perché il loro tempo è trascorso, la loro società si è dissolta, il loro suono è annegato nei vortici del tempo. Forse perché nel frattempo ne abbiamo trovate altre, nuove, più adatte al nostro mondo.

      Chi un tempo usava il telegrafo - e prima ancora la posta pneumatica (qualcuno la ricorda?) - oggi usa "Internet"; gli arpisti abili nella cetra sono stati rimpiazzati dai dj con i loro piatti e sintetizzatori e computer; cavalleresche disfide uno contro uno sono le nostre guerre con le vittime civili. E poi, se si eccettuano i libri sui maghetti, nessuno si volatilizza più: al massimo, si smaterializza come nel teletrasporto di Star Trek.

      Poi ecco che qualcuno, con semplicità e gentilezza, rievoca per caso quelle parole, le fa riaffiorare, le cerca nelle nebbie del tempo, le strappa all'oblio e le ricolloca qui, nel panorama informatico che alcuni dicono (erroneamente) freddo e meccanico, tecnico e sterile.

      E la magia ritorna: la luce splende su di esse, e ci si accorge che quei vocaboli non hanno perso un solo atomo del loro smalto; la loro leggiadria, incorrotta, ci sta di nuovo di fronte, e noi le apprezziamo, le guardiamo con gli occhi ammirati dei bambini.

      Poi, ancora estasiati, ci chiediamo dove sia possibile trovarne altre, di quelle parole perdute che nessuno riesce più a ricordare; scopriamo allora che un oggetto le conserva per noi - non tutte, ovvio, ma una gran parte.

      Apriamo il dizionario, il lessico, il vocabolario. Lo avevamo chiuso credendo di poter fare a meno del suo peso, della sua trama, del suo fondo perduto di termini pomposi.

      Ci sbagliavamo, perché ad un tesoro non si rinuncia se non si vuole consapevolmente essere poveri; se quel tesoro riguarda lo spirito, poi, chi lo scaccerà da sé?

      Euro, non ho idea se il tuo discorso precedente fosse una critica o un'approvazione del lavoro che portiamo avanti nel WikiGT (in cui i termini da te suggeriti troveranno di certo appropriata collocazione quanto prima), ma so che tu vi hai appena contribuito egregiamente, entrando de facto nello spirito del progetto.

      Le parole, non lo nego, devono essere semplici e comprensibili, ma non scialbe, né smidollate. Un poeta può permettersi di usarne di elementarissime pur caricandole di grandi significati, ma è la ricchezza di una lingua (ricchezza in estensione, ma anche in profondità) che consente di esprimere anche le più delicate sfumature e le più insignificanti minuzie, che poi trascurabili proprio non sono.

      In caso di dubbio, basta spiegarsi: uno spazio per il termine complicato e qualche altro spazio per la sua breve definizione. Si arricchisce chi scrive e chi legge: nessuno perde nulla, mi sembra.

      Ammiro il tuo dono, più o meno volontario; la campagna "Adottiamo le Parole Dimenticate" sentitamente ringrazia.

      Leonov

    • E

      Mai contro una contro/offensiva...
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      andrez

      Grazie caro Euro per questo tuo saper mettere in poesia fatti quotidiani e terribili, capace di invitare chi legge alla partecipazione poetica ma anche alla riflessione sul fatto in sé.

    • E

      Stabant Inferi (di Euro Roscini)
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      leonov

      Approfitto di una breve finestra di libertà per soffermarmi ancora una volta sulla miniatura da te individuata, Euro.

      Nel rimirarne l'inattesa serenità, la strana calma, l'insospettabile flemma che vi aleggia, sono stato però colto da un dubbio di natura tecnica. Mi spiego subito.

      Nella "Commedia", Dante e Virgilio sfruttano per due volte un passaggio da parte di un traghettatore infernale: la prima volta si affidano a Caronte per attraversare il fiume Acheronte; la seconda saltano sul piccolo naviglio di Flegiàs per superare una palude - credo quella generata dalla stagnazione del fiume Stige - ed approdare infine alle Mura della Città di Dite, l'Inferno profondo.

      Poiché sullo sfondo della miniatura si nota distintamente una città fortificata, mi domandavo se barcaiolo e lancia fossero quelle di Caronte o di Flegiàs. Ciò non cambia nulla nella prospettiva, ovviamente, né incide sull'atmosfera della miniatura, ma ero incuriosito dal fortilizio turrito in fondo.

      È per caso il Nobile Castello del Limbo, con i suoi quattordici ordini di mura in cui sostano indolenti gli Spiriti Magni dei virtuosi non battezzati (altrimenti detto "Seno di Abramo"), oppure è la tetra e possente Città Infernale, guardata a vista dalle tre Furie e da Medusa, per entrare nella quale deve giungere un Angelo in provvidenziale soccorso al Poeta e al suo Vate?

      Qualcuno per caso ha la risposta a questa mia pedante e superflua curiosità?

    • E

      I tre poteri dello stato
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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    • E

      E perché no?! - Considerazioni eterodosse sulla Teologia
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      E

      Ciao, saluti!... (Vado a colpo sicuro, ché tanto non puoi essere che tu.)

      differenza tra staticità ed equilibrioAl riguardo posso riproporti la didascalia della FIGURA XLVIII del mio Teorema (la cui quarta edizione, ?rivista/corretta? come le altre, non tarderò settimane ad averla fra le mani: te ne invierò una copia?) Né t?ho detto ancora che esso/Teorema consta ? semplicemente! ? di centotrentadue figure: una per pagina, con didascalia ? lo constaterai. Dunque: *?*Il concetto di equilibrio perfeziona in ternario il tradizionale binario staticità/dinamicità. || Né confondo una condizione statica, pure essa in movimento ? per definizione originaria e fatale dell?Universo ? con una condizione equilibrata, raramente raggiungibile: la prima ha valore ontologico (ESSERE), la seconda valore coscienziale (ESISTERE). Né confondo una condizione dinamica e lineare (DIVENIRE) ? che ha valore matematico/cognitivo/gnoseologico/? ? con la dinamicità irradiante/luminosa che è implicita in ogni stato coscienziale. || Intanto penso, intuitivamente, che l?essere statico appartenga al movimento circolare; l?essere dinamico al movimento rettilineo, e l?essere equilibrato al movimento spirale? (Naturalmente spirale ad allargarsi!... Ché se l?intendo invece a stringersi, vuol dire ? per me ? soltanto ?addormentarmi?: anche la mia spiritualità può desiderare di addormentarsi!)?

      un corpo sollecitatoUn corpo qualsiasi (ma io ho in mente me stesso, pur supponendo che mi trovi tra miliardi e miliardi di altri corpi/entità) si trova sempre, dal mio punto di vista tridimensionale, in una situazione dinamica/divenente; e seppure esso non sia sollecitato da altro da sé e, soprattutto, anche se non ne abbia coscienza. Al tempo stesso ha assegnata sicuramente ? per il semplice fatto che ?è? ? la sua circolarità statica: circolarità nel senso di compiutezza, organicità, poliedricità innumerevole e infinita; in una parola, di unità. E in questo stato (che tu forse puoi chiamare quiete ? parola che mi è ostica) vale lo stesso discorso di prima: esso/corpo è statico indipendentemente dal subire un ?turbamento? in cui azioni varie cercano di turbare il suo statodal suo esterno/dal suo interno e, soprattutto, indipendentemente ? ancora! ? dal fatto che ne abbia o non ne abbia coscienza. E al tempo stesso esso/corpo ? terz?ultima potenzialità/abbi pazienza ? è/può essere in stato di equilibrio: che non è stallo, non è immobilità, non è fissità? oppure ?dio ti ci ha messo e guai a chi ti toglie?, oppure ?io ti ci ho ficcato e un cazzottone in faccia se ti sposti?, ecc.). Ma per questo suo reale o potenziale stato di equilibrio il corpo (astrazione), un corpo (oggettivazione) o questo corpo/il mio corpo (soggettivazione) se/lo/deve/mee/riii/taaaa/reee!!! E tanto per cominciare a dir qualcosa, deve imparare ad abbandonare cinicamente la sua Fisica/gonia ed entrare gioiosamente nella mia ?Poesigonia?!

      che ormai so essere equipresenti, distinte ed immiscibili Esatto! Cito? *Figura II: Altezza, lunghezza e larghezza sono misure ? o stime, o valutazioni? ? prime|elementari|semplici. || Priorità vale principio e numero. Elementarità implica composizione e necessità. Semplicità determina chiarezza e sufficienza. || Parole che non discriminano. Parole geometriche. Parole prive di conflittualità. Figura III: Altezza, lunghezza e larghezza sono misure compresenti|connesse|interattive. || Non si può ometterne una/due, aggiungerne altre, negarle a fascio; sono collegate, si completano, si integrano; interagiscono, una influenza l?altra, sono organiche. || Come gli organi del corpo umano. Come gli uomini sulla terra. Come le età della storia. Figura IV: **Altezza, lunghezza e larghezza sono misure uguali|simili|differenti. || **Uguaglianza implica generalità. Similitudine suggerisce somiglianze. Differenza distingue individualità. || Le mele nel canestro sono uguali in naturalezza; simili per forma, peso, colore; differenti nella singolarità di ciascuna. Così le nuvole nel cielo, le pecore del gregge, i libri sullo scaffale; e le idee, gli uomini, gli dèi? *

      Insomma. Mi sembra che riposi in questo, in definitiva, la distanza tra un fisico di studio ed un poeta sguinzagliato (ma naturalmente il discorso lo riprenderemo)? Uno pensa e non esce dalla materia, che se la giostra in mille modi, uno più geniale e ingegnoso dell?altro: atomi ed astri, formule e macchine, uomini fisiologici ed eventi storici. L?altro non pensa ma esce dalla materia, animando energie (boh!), pesando vuoti (boh!), inventandosi numi (boh!)?

      Sai che ti dico, Leonov (ma non dirlo a nessun moderatore di questo Forum e di altri): secondo me la vera degenerazione ? ormai incontrollabile a guardare le ultime odierne macellazioni indiane ? di tutta un?area/umanità collocabile grosso modo in zona Egitto/Mesopotamia e dintorni (ma anche un po? più in qua e po? più in là) è cominciata da quando hanno smesso i geroglifici ed hanno usato i numeri. Dirai: che c?entra?!! sei matto??! Certo, sono anche matto: LA matteria (con due 'ti'), UNA matteria (con due 'ti'), QUESTA matteria (con due 'ti') è pure, come ogn?altra cosa, un?entità che animo, peso, invento? Qui, mi fermo, ché rischio di rovinare il nostro buon rapporto. A presto, eu.ro

      x:x (con me stesso - non farci caso)

    • E

      Su consiglio di qualcuno...TRIDIMENSIONE
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      leonov

      Per: Euro Roscini

      Quando un percorso dialettico stimolante, istruttivo, interessante e bello quale quello che mi hai regalato in queste settimane giunge al termine, in me s'insinua sempre un vago ma tenace sentore di malinconia; una percezione soffusa ma tangibile di dispiacere, mentre la nostalgia si mescola ai ricordi e la memoria di ciò che è stato si fissa profondamente nel mio essere.

      Euro, mi hai offerto un viaggio splendido e incredibile: un'immersione straordinaria in una Filosofia che temevo di aver sepolto alla conclusione dell'Esame di Maturità, consegnandola all'oblio per lanciarmi nell'impresa della Scienza (e con quale dolore vi rinunciai lo puoi immaginare).

      Intraprendere questo tragitto - in tua compagnia o sotto la tua guida paziente e premurosa - l'ho sempre considerato un onore e un privilegio, una possibilità senza pari di fare Filosofia, non di limitarmi a studiarne la storia come è costume sui manuali; un'occasione straordinaria e irripetibile, dunque, da cogliere al volo e da non lasciare scappar via.

      Ora che siamo al capolinea del dibattito sulla tua Tridimensione, scendo dalla deliziosa giostra con una mente carica di intuizioni, pensieri nuovi, punti di vista inediti, curiosità e speranze.

      Seguirti nell'esposizione e cercare di afferrare, foss'anche in una panoramica, i mille rivoli del tuo lavoro radicale ed eterodosso è stato interessantissimo e mi ha ovviamente costretto - ma fu imposizione dolce e da me liberamente accettata - a sforzi interpretativi, adeguamento del lessico e introduzione in nuovi rami del sapere.

      Ho dovuto esplorare me stesso, il mio modo di pensare il reale e di osservarlo; ho dovuto farmi domande e cercare risposte, inventare parole e dare forma ai concetti, investigare il mio ambito di studio e scandagliarne di contigui o di paralleli.

      Se questo dibattito non fosse mai iniziato, oggi sarei una persona senza dubbio meno ricca, meno convinta di certi concetti e meno attenta ad alcuni aspetti.

      Ancor più, sarei l'ennesima preda del binario, incapace di considerare anche solo l'ipotesi di una via nuova, di una possibilità supplementare. Forse resterò incagliato per sempre nell'humus culturale in cui sono cresciuto (e nel quale la logica dominante resta quella a due valori), ma oggi mi faccio sempre almeno una domanda in più prima di valutare un problema secondo schemi troppo salomonici.

      Il nostro dialogo - qui come altrove - ha avuto i suoi momenti di scontro e si è fatto a volte piuttosto aspro, ma mai gratuitamente offensivo, segnato da rispetto e serietà, da ammirazione (almeno da parte mia) e grandissima pazienza nel sopportare dubbi sciocchi e domande abborracciate (la flemma, ovviamente, era da parte tua).

      Mi mancherà questo appuntamento quasi fisso, ma nell'alveo di questa discussione credo di essere cresciuto e maturato più di quanto si immagini, dunque la lascio al suo destino con soddisfazione e gratitudine.

      Noi ci rincontreremo ancora, altrove: altre idee da scambiarsi, altre frasi da scrivere, altre poesie da creare (tu) e racconti o note da imbastire (io); a questo scambio, però, dedicherò sempre un ricordo speciale: il nostro primo vero dibattito e quello che ha cercato di portare alla luce gli aspetti salienti di un sistema filosofico nuovo.

      Ti ho già ringraziato per la disponibilità, la sopportazione e la sollecitudine nel rispondere; ti ringrazio qui, in conclusione, anche per lo sforzo profuso nel tentativo di esplicitare in un pubblico spazio di quella che tu stesso definisci una cosa "incondivisibile": gesto nobile di altruismo e di amore per il sapere, come nella migliore delle tradizioni filosofiche.

      Inutile dire altro: abbandono anch'io il campo, certo che tornerò di tanto in tanto a scorrere queste schermate per fare tesoro dei loro insegnamenti (ad ogni livello) e tuffarmi nel mio passato di utente alle prime armi.

      A te do appuntamento altrove, in questo lago cristallino che è il Forum GT: non ho alcuna obiezione a che questo thread sia spostato in area "Fede e Religioni", dunque si proceda pure, a discrezione dei dirigenti.

      Ci vediamo in giro, Euro: alla prossima.

      Rispettosamente, con riconoscenza,

      Leonov (Eolo Di Casola)

    • E

      Bello, giovane ed abbronzato
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      S

      Non passa l'abbronzato!

    • E

      Una proposta niente affatto provocatoria
      GT Fetish Cafè • • euroroscini  

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      S

      @cherryblossom said:

      Ciao Cherry,
      è molto poetico e bello ciò che dici, e credo anche sentito. Poetico nel senso di "magico" - "magia" della vita, dell'Universo e del "dentro di noi". Bella congiunzione, che poi è vera anche a livello fisico.
      In realtà la cosa delle dimensioni è molto meno poetica e "magica".
      Le 11 dimensioni sono semplicemente le tre spaziali e una temporale. Le altre 7 si sono "arrotolate" su loro stesse all'atto del Big Bang. Il 50% degli sienziati è approdato a queste conclusioni, c'è addirittura un libro che ne parla ("L'universo elegante" di Brian Greene).
      La storia dello spostamento alla Star Trek è semplicemente lo spostamento di un fotone da un punto all'atro (di pochi metri) ottenuto in laboratorio (il fotone però è la particella più piccola fra quelle rilevabili dopo i neutrini).
      Dei viaggi nel tempo l'unico sperimentato (e sperimentabile quanto si vuole) è quello nel futuro. Nell'ottobre '71 alcuni scienziati dell'Università di Wsahington misero in volo un aereo per alcune ore. Poiché erano stati sincronizzati due orologi atomici al cesio (con precisione praticamente assoluta) ne posero uno a terra e l'altro sull'aereo. La teoria di Einstein è valida a tutte le velocità anche se a quella della luce si hanno gli effetti più eclatanti. L'aereo volò a meno di un milionesimo di quella della luce ma tanto bastò con gli orologi atomici a dimostrare concretamente i viaggi nel futuro. Lo scarto fu di 59 miliardesimi di secondo, esattamente come calcolato dalla teoria della relatività ristretta di Einstein.
      Per i viaggi nel passato la dimostrazione fu matematica (materia strettamente connessa alla fisica). L'unico problema è che occorrono energie simili a quelle di un buco nero.
      Un bacio.
      Qualsiasi tu voglia sapere, anche di me, dillo.
      Stefano

    • E

      Chi sa?...
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      S

      Questa è l'ora che volge al desìo, non la presta vostra.

    • E

      al TRASCENDENTE!
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      www

      Bravissimo euro.

      Questa era impegnativa, ma sei maestro.

    • E

      Sintex come matrix
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      andrez

      Mi sembra un'ottima idea e senz'altro percorribile.

      Vi sono alcuni utenti di questo forum che amano la poesia e pure scrivono versi a volte.
      Ma il vero motivo di questa disponibilità resta, come ho già scritto, l'interesse che gli algoritmi dei motori di ricerca mostrano per la semantica ed i testi poetici in genere (vedi google con il nostro veicolare dadaista).

      Quindi avanti senz'altro con questa esperienza; non aspettiamoci un granché, ma senz'altro qualcuno pian piano parteciperà a creare questa ipotetica sezione/angolo di poesia anche recitata; sorta di passerelle imprevedibili, concorsi entusiasmanti (o almeno intriganti).

      Potremo poi vedere assieme come assegnare premi settimanali o mensili, con meTapremio annuale tra i più fantasiosi, di cui si renderebbero responsabili gli stessi visitatori del Forum, appena/appena cliccando un titolo|una voce|un volto.

      Le varie recitazioni potranno essere inviate a youtube e con il tag [ YT ] - [ /YT ] mostrate sui post, come questa del nostro caro Benigni

    • E

      Et si tu n'existais pas - bis
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      O

      Non so ne poeta, ne italiana.
      L'importante che il messaggio è stato passato e capito della persona a chi era destinato.

      Di darò ragione sul fatto che non c'entra nulla con la poesia.
      Vai pure a riscrivere tutti post in questa sezione in maniera 'poetica'. E un buon passatempo.;)

    • E

      Poesia/ciak 3°
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      E

      Non c?è niente di ?apparentemente malato? in fatto di filosofia/di linguaggio/di espressione? Non lo è la quantità delle parole rispetto alla qualità delle stesse, ad esempio. Ma non lo è anche la metrica più ortodossa rispetto alla metrica più ballerina (semmai meriterebbe un ?intervento?, ma non di tipo terapeutico, chi ignora completamente la metrica).

      D?altra parte gli antichi ? lasciamoli, ignari come sono, nella loro pace! ? hanno avuto modo di insegnare ai moderni ? anche questi non li tiriamo troppo in ballo, data la loro ingombranza! ? quanto e molto di più questi, a loro volta, potrebbero insegnare a quelli. (Tanto per aggiungere un?eresia al riguardo: ho sempre pensato di essere, seppure nella mia limitatezza cognitiva, molto più saggio e profondo di Platone o di che altro par suo, per il fatto semplice e incontrovertibile di avere due millenni e mezzo/quasi più di lui.)

      Piuttosto tentiamo di vedere le cose, per la manciata di minuti che ci compete, scorporandole da ogni forma di erudizione e manualistica? E il mestiere dell?insegnante (anche questo ? in sé ? non ha niente di malato; ma io dico eludibile, superabile, sfiancante, finanche detestabile) è il caso proprio che lo lasci da parte, Andrez, perché mi definisco un ?filosofo/giornalista/poeta? per cui sto per natura, definizione e collocazione agli antipodi dell?insegnante.

      Qui, posso ribadirti un mio convincimento cervellotico? L?uso della metrica ? ordinare in divisioni di strofe, sintetizzare in contenuti di **versi **e cantarellare in forzature di rime ? consente e garantisce al linguaggio pensato/parlato/scritto di ognuno che siamo quella architettura, quella plasticità e quel ritmo di cui altre arti (oltre la pittura, la musica, la crociana oratoria e quant?altre) l?hanno brutalmente, astutamente e volgarmente scippato nel corso dei secoli.

      eu.ro :bho:

    • E

      Poesia/ciak 2
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      E

      @Vernade said:

      fantastico era il mio professore

      permettimi però un'osservazione

      altrimenti il povero goethe si gira nella tomba.
      sicuramente sei d'accordo, da grande perfezionista di stile

      per quanto riguarda la tua traduzione..avrei da ridire in diversi punti.
      landolfi coglie perfettamnete il ritmo dell'originale, tu con la tua smania di 'ricompattare' la poesia lo perdi.
      può essere una versione più moderna, ma non rende lo stile del vecchio goethe (e lo stile viene sempre rispettato anche se /proprio perché più antico).

      la traduzione di landolfi 'se fossi una donna di casa' è in sintonia con l'originale. la parola 'donna' è importante perchè 'donna di casa' si oppone implicitamente a 'donna di strada' che è la protagonista. e anche perché "häusliches Weib" è un' espressione sorprendentemente pudica per una prostituta. io non la tralascerei
      lo stesso discorso vale per la parola "uomo". è il centro della poesia insieme a "donna" che hai tralasciato prima e a cui è speculare.
      e fra 'preghiera' e la tua traduzione 'orazione' per quello che interpreto io (ma questo è sempre soggetto appunto a interpretazione personale) è preghiera... oltre alla traduzione letterale è anche quella che fa più senso per il suo campo semantico..
      preghiera esprime meglio il quasi "augurio" della prostituta. "se fossi una donna di casa e avessi il bene materiale necessario per mantenermi in modo da non essere costretta a fare la prostituta onorerei il mio uomo.
      perciò la parola 'preghiera' rende la doppia matrice semantica di "recitare una preghiera" (una ballata così pudica e sensibile per una prostituta, cantata fra ballate triviali da renderla quasi una'preghiera' ) e "pregare" nel senso di un desiderio sincero espresso in una canzoncina.

      mein senf.
      'il mio "senape" '.

      Grazie per le correzioni ortografiche! Quelle interpretative è altra cosa? Mi è difficile spiegartelo perché già non me lo richiedi, espressamente, quindi penso che non ti interessi. Poi perché il tuo punto di partenza (che chiamo logico, di fondamento) è diverso dal mio, conseguentemente diverso il giudizio (che chiamo etico, di misura) e ancora diversa l?emozione (che chiamo estetica, di piacere).

      In altre parole: convergo, non condivido, mi allontano? ? è il destino di ogni individualista.

      La poesia (non solo) di un autore qualsiasi è per me oggetto/cosa/materiale ? niente di più o di meno. Che mi vale nel punto/attimo in cui mi trovo ? o non mi vale ? arricchimento, crescita, miglioramento. Voglio dire: con essa/poesia (ma potrebbe trattarsi di persona, evento, situazione?), mi rapporto, interagisco, m?arruffo, fino a forzarmi/sforzarmi di interiorizzarla o di rigettarla.

      Non sono (come si dice) un sentimentale? Non sono (come si dice) un tradizionalista? Non sono (come si dice) un intellettuale?

      Tu ? mi sembra ? hai probabilmente il ?culto? sedimentato di Goethe, il ?culto? nostalgico di Landolfi, magari anche il ?culto? episodico dell?epigramma che ho proposto in questo topic? Io sicuramente no.

      A me succede di incontrare/non incontrare, di rapinare/essere rapinato, di dimenticarmi/ricordarmi?

      (Ma guarda!? Goethe redivivo, il tuo Landolfi e tu stessa, se m?incontraste o aveste fra le mani i miei libri o che altro, fareste esattamente la stessa cosa.)

      eu.ro

    • E

      Poesia/ciak 1°
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    • E

      oh santissimo!
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