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Poesia/ciak 1°
CARME LXXXVI DI CATULLO
Tutta bella è Quinzia per molti, per me
candida, diritta, slanciata, e ciascuno
confermo dei pregi. ?Tutta bella?, piuttosto,
io nego: qual mai grazia se in corpo sì grande
non c?è neanche un granello di sale?
Lesbia è bella, bellissima tutta!
Per sé sola a tutte ha sottratto
tutti i pregi che fan la bellezza.(trad. Angela Cerinotti, Acquarelli)
Quinzia è leggiadra per molti, per me ella è bianca, diritta,
alta. A uno a uno ammetto questi singoli pregi.[LEFT]Nego il tutto, il ?leggiadra?: poiché nessuna vaghezza,[/LEFT]
niuna mica di sale è in un corpo sì grande.
Lesbia sì, è leggiadra, che insieme è bellissima tutta,
e a ogni fanciulla, sola, ogni grazia rapì.(trad. Carlo Saggio, Rizzoli)
Quinzia è tutta bella:
per molti. Per me candida,
dritta, slanciata e?
? e tali pregi confermo.
Ma che sia ?tutta bella?
veramente lo nego:
che grazia mai in un corpo
sì alto se non c?è
un granello di sale?
Lesbia è invece bellissima!?
(Ha sottratto ad ogni altra
ciò che fa la bellezza.)(settenari di eu.ro)
È impressionante la letteratura costruita sul giovane veronese Catullo. Da questa poesiola (che restituisco in settenari desunti da due traduzioni ?cólte? senza criterio metrico) colgo la sbandata del diciottenne in calore per una donna matura ? la moglie del governatore Metello Celere. La quale era l?esatto contrario della morigeratezza. In questo ritratto scheletrico, ci avverto inoltre il chiacchiericcio provinciale, una certa mitomania, la smania della competizione amatoria? Ma Catullo resta il poeta dell?amore e della passione, dal grande cuore spezzato che fa tanta tenerezza? Perché?
?