Buon giorno Signore.
Sulla maiuscola poetica concordo appieno: è di certo la licenza ortografica che meno amo, tra tutte quelle che pure i versificatori si concedono (e alle quali peraltro non trovo motivo alcuno per oppormi).
Mi hai inoltre ricordato che sono in debito con questo filone di alcune precisazioni sulla maiuscola reverenziale; proverò a emendare nel seguito, appena possibile.
Una nota velocissima: sì, le parole "thread" e "post" sono chiaramente anglicismi un po' fuori luogo in una sezione quale quella in cui ci troviamo; personalmente provo sempre a evitarli ? usando "discussione", "filone" o "dibattito" e simili in luogo di "thread" e "intervento", "contributo", "messaggio" e via discorrendo in luogo di "post".
Non ho riletto il mio precedente intervento (;)), ma è possibile che i barbarismi fossero necessari per evitare ripetizioni di altri sinonimi italiani di cui avevo già fatto uso in precedenza: non amo le riproposizioni e a volte una piccola "concessione allo straniero" ? mi spiego subito ? può snellire un discorso che altrimenti finirebbe col riempirsi di duplicati e gemelli.
Infine: sebbene la sezione sia dedicata alla lingua italiana ? e il sottoscritto, nel ruolo di suo Moderatore/curatore/promotore, cerchi per quanto è in suo potere di far primeggiare l'idioma nazionale ? non si può ignorare il contesto generale: il Forum gt (il fòro gt, scriverebbero i puristi) in cui ci troviamo tratta prevalentemente di ottimizzazione del posizionamento dei siti informatici sui motori di ricerca, e in esso gli anglicismi (tecnici o meno che siano) abbondano e si considerano ormai acclimati.
Sarebbe dunque una forzatura innaturale, da parte mia o di chiunque altro, il tentare di imporre una norma pur corretta ma fondamentalmente non condivisa dalla comunità, precipuamente in uno spazio di discussione che da anni si fa alfiere della tolleranza e del rispetto (oltre che vettore privilegiato di un alto livello di precisione tecnica e quindi di settorializzazione degli argomenti, con le comprensibili conseguenze sull'avanzare del gergo).
Ciò premesso, sono personalmente e pubblicamente impegnato da anni in una campagna per l'abbandono degli esotismi inutili e la loro sostituzione con altri più vicini al nostro sentire e alla nostra gloriosa tradizione linguistica, quindi ben venga ogni tentativo di tradurre e adattare l'abnorme serie di parole e locuzioni di importazione estera in sequenze a noi più familiari: il giovamento che se ne ricaverebbe sarebbe a dir poco colossale, su ogni piano di realtà espressiva e culturale.
Alla prossima, e grazie di esser passato di qua.