Breve Guida di Informazione sul Credito e sui Mutui
Mutui fondiari, problemi, soluzioni
Prestiti al consumo, problemi e soluzioni
Mutui: il mutuo è per sua natura un contratto complesso, prevede infatti diverse variabili e clausole che l'utente spesso non conosce. Qui daremo alcune indicazioni senza addentrarci troppo sul tecnico.
Il problema maggiore si presenta quando la rata del mutuo variabile raggiunge un rapporto troppo elevato rispetto al reddito del lavoratore dipendente. Il quale non riesce più ad onorare i propri impegni.
I tristi casi di suicidio per impossibilità di onorare le rate per l'immobile acquistato dovrebbero far valutare queste opzioni con molta attenzione.
Soluzioni di buon senso che spesso, purtroppo, non vengono rese note all'utente
Le soluzioni possono essere molteplici:
-rinegoziazione del mutuo con la banca, in questo caso si negozia con la banca un tasso inferiore per permettere all'utente di pagare il mutuo contratto
-trasformazione del mutuo da tasso variabile a tasso variabile con rata costante: questa tipologia di mutuo permette di mantenere la rata mensile sempre sul medesimo importo, allungando o riducendo la durata del mutuo. Sebbene l'esborso economico sarà maggiore in caso di aumento dei tassi di interesse, con questa tipologia (raramente offerta ai clienti) il consumatore non risentirà dell'aumento della rata in rapporto al proprio reddito
-vendita dell'immobile acquistato. questo può sembrare l'uovo di colombo, ma è una soluzione raramente adottata. Nel caso il cittadino non riesca più a sostenere la rata del mutuo è consigliabile vendere l'immobile e acquistarne o affittarne uno di prezzo inferiore. Questa soluzione evita di entrare in contenzioso con la banca, permette di evitare lo sfratto e il pignoramento. si tratta semplicemente di riconoscere di aver effettuato un acquisto superiore alle proprie possibilità.
E' quindi consigliabile ai consumatori far valutare il rapporto tra la rata attualmente pagata e il proprio reddito e se questo rapporto non è più sostenibile agire di conseguenza
Prestiti al consumo. In italia si è largamente diffusa la propensione ad acquistare beni di consumo (non quindi di prima necessità) avvalendosi del credito. E' molto discutibile la pratica che spinge ad indebitarsi per acquisti voluttuari. Ma ciò che più è preoccupante è la pratica di indebitarsi senza conoscere il tasso di interesse che ci si appresta a pagare. I prestiti al consumo vengono infatti concessi promuovendo la rata (es: 55 euro al mese) invece che il tasso di interesse (es: 22% all'anno). In questo modo i consumatori restano del tutto inconsapevoli degli altissimi interessi che si apprestano a pagare.
Un prestito personale deve avere un tasso del 22%? La risposta è no. Ogni finanziaria ha la libertà di applicare il tasso che desidera restando sotto la soglia di usura. Questa soglia è comunque molto elevata e le finanziarie tendono spesso a porsi vicino al tetto massimo consentito.
Soluzioni? Se il tasso supera la soglia di usura ci si può avvalere di un legale e agire per via giudiziaria. Se il tasso invece non supera la soglia di usura non si può adire a vie legali. E' comunque indispensabile ridurre l'esborso economico con semplici soluzioni. La più semplice è quella di estinguere immediatamente il debito. Se non si dispone del capitale è consigliabile aprire un nuovo credito a tassi di mercato (intorno al 8/9% per un prestito personale) ed estinguere immediatamente il finanziamento a tassi prossimi all'usura (22/23%) il risparmio di questa operazione per l'utente, su un periodo di 5 anni può essere nell'ordine del 50/60% sul debito contratto.
E' quindi consigliabile ai consumatori far calcolare il tasso di interesse che attualmente pagano su ogni prestito, e nel caso questo sia ai limiti dell'usura agire di conseguenza.
Questo 3d non vuole essere solo una guida. Ma un 3d dove si tenterà di rispondere alle domande degli utenti riguardo questi questini.
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