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@filtro ha detto in Ecco Google Analytics 4:
Ho letto alcuni commenti: se obbligano google a vendere Chrome questa funzione potrebbe sparire. Non è esattamente così in quanto in realtà google ha già un'infinità di dati per ricollegare l'utente e la scelta di permettere il collegamento di tutta la suite marketing serve proprio a rafforzare questo ambiente.
Io sono molto cauto su questo aspetto.
Ci sono delle fortissime spinte telluriche, solo in parte motivate dalla tutela della privacy, nell'industria tech.
O per meglio dire: la scusa UFFICIALE è quella della privacy, ma è chiaro che in ballo ci sono giochi contrapposti di visione ed ostacolo ad eventuali posizioni dominanti.
Cose come Apple ITP ad esempio: è chiaro che per Apple è un'arma di attacco nei confronti di Google.
Ma se aggiunta alla legislazione privacy EU diventa un'arma doppia.
Google si è alleato con IAB per fronteggiare questa cosa ma i tentativi fatti finora non sono proprio incoraggianti.
Secondo me sul medio lungo periodo vincerà il protezionismo sui dati... Google lotterà con le unghie e con i denti, ma perderà. E perderà perché dalla sua ha SOLO interessi industriali ed una posizione dominante, già apertamente sotto attacco delle autorità antitrust (Chrome è solo la punta di un iceberg che si chiama Android).
I sostenitori del protezionismo sui dati giocano invece di sponda, sia sul piano industriale (es. ITP) sia sul piano politico-normativo (GDPR etc.). Di fronte a questo doppio gioco non vedo come Google possa realmente difendersi.
E' chiaro che Google ha scelto la strada del "machine learning ovunque", per provare a tappare i buchi che gli vengono costantemente fatti qua e là nella sua tecnologia di identificazione.
Che i touchpoint ci siano non lo nego Filippo. Youtube, Google.com ed Google AdExchange... li conosco bene anche io.
Ma di certo nei prossimi (diciamo 12-24) mesi vedremo Google costantemente sotto attacco subire questo o quel colpo alla sua strategia. Ed ogni volta, lo possiamo facilmente prevedere, la soluzione sarà: "machine learning".
Ed andrà avanti così... finché la qualità della base dati non sarà irrimediabilmente compromessa.
Penso che lo sappiamo bene che succede quando la base dati è di scarsa qualità: garbage in, garbage out.
Magari mi sbaglio eh, ma il futuro che vedo è questo.
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Comunque, aggiungo una nota nerd su GA4...
Niente custom dimension session-scoped!
Cioè, ho capito che la sessione gli fa schifo e vorrebbero eliminarla, ma esistono degli use case perfettamente legittimi per le custom dimension a livello sessione.
Pazienza, ci farò il giro mandando tutto a livello di hit... ma mi sembra un'inutile complicazione.
F 1 Risposta -
Ciao Martino,
direi che Google non si è alleata a IAB, ha solo gioca forza dovuto accettare lo standard TCF2.0 perché tutte le altre SSP lo hanno fatto e lo sta facendo con grave ritardo, lo dimostra la CMP di Google: un bagno di sangue per bug e lentezza. Se google non avesse accettato tCF2.0 si sarebbe messa in cattiva luce verso antitrust e legislatori.In realtà Google è sotto attacco da tutta la filiera del advertising perché la prima proposta di sostituti del cookie era praticamente demandata tutta al browser, tanto che Criteo ha fatto la sua proposta in aperto contrasto ed ora abbiamo una proposta via di mezzo.
Lato legislativo gli stati saranno sempre un passo indietro, non capendo che la loro battaglia a suon di GDPR e CCPA invece di rendere più deboli i colossi li sta rendendo più forti e alimenta le loro casse: il colosso è l'unico che può profilare l'utente su più siti di sua proprietà raccogliendo il consenso. I miei clienti più grossi (ed il caso Italo è pubblico) possono raccogliere una quantità infinita di dati dei propri clienti con il consenso degli stessi e sinceramente quello che possono fare queste aziende è minimo rispetto a quello che possono fare i colossi.
La stessa Criteo sarebbe messa male se perdesse 3rdparty cookie: uscirebbe dal business, per quanto abbia creato un network terzo usando la mail codificata in MD5, ma senza cookie farebbe poco in quanto non ha un network di prima parte.
La profilazione con il consenso è possibile e lo sarà sempre, il problema potrà essere delle SSP, ma se devo fare pubblicità su Google Search o su Youtube, o su Facebook o su Amazon, non uso SSP uso la piattaforma proprietaria del vendor che lavora con dati di prima parte a cui l'utente ha dato il consenso per profilarsi e dove il vendor conosce anche nome cognome, sesso età e tutto quello che l'utente ha navigato, cliccato, comprato.
Quel dato sarà sempre "perfetto", non sporco non limitato e nel caso di Google, facebook, amazon, potranno sempre sincronizzarlo con i dati di prima parte di un'azienda se questa ha raccolto il consenso.
Lo stesso schema lo stanno ripetendo Wallmart, Washington post, New York Times ed altre aziende si stanno attrezzando anche di italiane.Il problema sarà per i piccoli o per i medi, che non avranno una massa di utenti tale da poter ricreare quel mondo e che ad oggi si affidano ai colossi per monetizzare, inoltre spariranno un po' di data brocker, che hanno già avuto vita dura da quando Facebook gli ha esclusi dalle sue audience.
E' un mondo in evoluzione, ma non sparirà, non Google sotto attacco ma un modo di fare advertising subdolo: prendiamo IDFA lato mobile.L'IDFA o l'AAID è un codice univoco del device: se io lo raccolgo con il mio giochino mobile creato apposta per raccogliere utenti in quantità, esiste un API di Facebook che mi permette di caricare quegli ID direttamente su Facebook creare una o più audience e rivenderne l'utilizzo a chiunque semplicemente usando business manager senza alcun controllo.
Ti sembra normale? Prendendo quanto scritto nel articolo che hai condiviso: io azienda che sviluppo una app per la comunità LGBT posso collezionare IDFA e rivendere tali informazioni a terzi senza che questi sappiano chi ha usato tali dati e non ho bisogno di Nessuna SSP, nessuna AdExchange e null'altro solo facebook.
A volte noi analisti vediamo solo il lato positivo dei dati, ma purtroppo con 3rdParty cookie, IDFA e AAID si possono fare schifezze inimmaginabili che Cambridge analitica in confronto è un giocattolo per bambini: fare CRO od altro come la facciamo oggi passa in secondo piano a mio modesto parere.
Non mi trovi d'accordo nel dire che Google soffrirà perché buona parte del suo business è fatto su first party data non su third party data qua trovi il dettaglio purtroppo fermo al 2018 ma il trend è molto chiaro delle revenue portate dal 3rdparty network.
Quando leggo che facebook è preoccupata che Apple gli tolga IDFA sorrido perché significa che la tecnologia del loro network di first party data fa più schifo di quanto pensassi o forse le revenue arrivano da altro che non è proprio advertising diretto?
1 Risposta -
@kal secondo me arriveranno, in realtà hanno dovuto già cambiare qualcosa per avere le fonti di traffico e le sessioni nel nuovo report acquisition.
un bel giocattolo che può crescere bene
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@filtro ha detto in Ecco Google Analytics 4:
Non mi trovi d'accordo nel dire che Google soffrirà perché buona parte del suo business è fatto su first party data non su third party data qua trovi il dettaglio purtroppo fermo al 2018 ma il trend è molto chiaro delle revenue portate dal 3rdparty network.
Secondo me dipende da dove la guardi.
Hai ragione nel far notare che il grosso del suo business sta nei first party data. È però anche vero che è proprio lì che i margini di crescita sono più ridotti (proprio perché è first party).
I margini di crescita più grossi stanno dove è debole, ovvero sui network di terze parti.
Così come è vero che gli stati sono "lenti" a reagire... ma è nella natura degli stati. Preparano il terreno normativo piano piano e poi con le autorità antitrust tirano le legnate. Legnate che anche in passato hanno comunque costretto l'industria a cambiare strategie. Che la GDPR abbia un impatto fortissimo sulle politiche industriali lo si capisce da come l'ha presa Trump. Per non parlare di cose come il Privacy Shield che va a sparire e costringe le big tech USA a ospitare in EU i dati di utenti EU.
Ma comunque sì, ho parlato solo di Google ma è una cosa che tocca un po' di tutto il carrozzone del programmatic/RTB.
Tutti soffriranno a mio parere.
Chi non ha un first party network la prenderà secca nel muso e verosimilmente lo vedremo sparire nei prossimi mesi.
Gli editori più grossi cambieranno strategia (vedi ad esempio gli olandesi di NPO).
Google incasserà il colpo e gli toccherà ritirarsi (come hai giustamente osservato) all'interno del suo network. Fintanto che l'antitrust glielo lascia intero si intende.
F 2 Risposte -
Non è ancora presente il referral exclusion: significa inutilizzabile per Ecommerce con pagamenti con carta di credito (arriverà presto, ma oggi non presente)
Penso che sia una delle cose peggio fatte in GA, sostituita da anni da una gestione GTM side.
1 Risposta -
@merlinox si me ne sto lamentando pure io. Pare però che ci sia in rollout la gestione del crossdomain direttamente in piattaforma di GA4.
Se è così dovrebbe essere semplice gestire anche l'esclusione del referral (con una impostazione propria).Al momento puoi fixare con GTM facendo override nel parametro page_referrer.
Comunque arriverà. Siamo in fase di rollout di parecchie features ️
1 Risposta -
@matteo-zambon da quando ci sono i 3d secure code, l'ignora referral lato GA non ha un senso!
1 Risposta -
@kal ha detto in Ecco Google Analytics 4:
Google incasserà il colpo e gli toccherà ritirarsi (come hai giustamente osservato) all'interno del suo network. Fintanto che l'antitrust glielo lascia intero si intende.
Non lo so tutto dipende da cosa realmente sostituirà i 3rdparty cookie: se sarà qualcosa di condiviso da tutta la filiera e che raccoglie il consenso del utente si potranno fare molte cose forse meglio di oggi con meno dati e con la possibile consapevolezza da parte del utente.
Spero in un mondo digitale in cui comportamenti borderline ed oltre la legalità nell uso dei dati personali siano tecnologicamente difficili da fare, non come oggi che sono alla portata di chiunque abbia un minimo di conoscenza di javascript e di un ambiente cloud.
Poi rubano password, carte di credito, documenti di identità, qualunque cosa si vorrà mettere in essere non potrà mai evitare il comportamento truffaldino di alcuni.
Comunque con l'avvento della GDPR si urlava che i colossi avrebbero sofferto, che avrebbero perso revenue, invece hanno guadagnato con ancora una maggior concentrazione di budget advertising su di loro.
Inoltre il recente passato insegna che le cause antitrust hanno scalfito poco i colossi IT: la causa antitrust contro Microsoft avrebbe dovuto indebolirla, l'unica cosa che l'ha veramente indebolita è stata la causa stessa che l'ha tenuta impegnata non l'esito. Poi è stata indebolita dal non riuscire ad entrare sul carrozzone del mobile, oggi è rinata con il cloud ed una nuova visione.
1 Risposta -
@merlinox ha detto in Ecco Google Analytics 4:
@matteo-zambon da quando ci sono i 3d secure code, l'ignora referral lato GA non ha un senso!
Mmm non l'ho capita. Comunque c'è un dominio di mezzo (nel caso di redirect).
1 Risposta -
@filtro ha detto in Ecco Google Analytics 4:
con ancora una maggior concentrazione di budget advertising su di loro.
Questa cosa però è successa perché gli editori non big tech hanno scelto di inseguire Google & C. sul suo terreno.
Quando GDPR e legge sui cookie sono arrivate, non avevano in mano sufficiente peso per reggere il colpo. Per me è emblematico il caso di NPO: son tornati ad un adserver proprietario ed al vecchio targeting contestuale, han tagliato fuori gli intermediari e... le revenue sono aumentate.
Questo per dire (tornando all'argomento principale) che questa visione user-centrica basata sulla profilazione per interessi è ancora tutto da dimostrare che sia realmente utile:
- per gli editori
- per gli inserzionisti
Sicuramente è utile per le big tech, perché permette loro di far pesare sul mercato la loro evidente e difficilmente attaccabile superiorità tecnologica.
Però come sopra: Apple con ITP ha dato un bel colpo di piccone alla torre del modello user-centrico. Ed è solo l'inizio, perché da quello che leggo in giro il team di sviluppo di Webkit sta continuando a spingere sempre di più verso una maggior restrizione. E Chrome suo malgrado e con mille distinguo gli sta comunque andando dietro, segno che non è Google che dirige la partita... sta giocando tutto in difesa.
Fosse la legge da sola, ti darei ragione sulla scarsa efficacia.
Ma ci sono anche interessi industriali tutt'altro che piccoli, direttamente contrapposti alla visione di Google.
E magari non riusciranno a rimuovere dal tutto la sua posizione dominante, ma per me è garantito che diminuirà la qualità dei dati che Google è in grado di raccogliere... inevitabilmente corrompendo anche la qualità delle elaborazioni successive.
Riguardo a questo:
Non lo so tutto dipende da cosa realmente sostituirà i 3rdparty cookie
Sicuramente sarà interessante capire che succederà. Però dai movimenti che vedo, alla fine secondo me non se ne farà nulla.
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@matteo-zambon che da quando ci sono i 3d secure code, abbiamo iniziato a vedere una lista infinita di referral che portavano alla thank you page e non solo i classici di carte e banche. Quindi abbiamo risolto il problema alla radice, giocando da GTM proprio sul referrer.
1 Risposta -
come si fa a capire su quale versione si sta operando?
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@merlinox chiaro, ma non ho capito come GA4 potrebbe risolvere questa casistica se non gestendo l'esclusione come su GA Universal.
Attualmente in GA4 puoi escludere usando GTM proprio con le logiche che hai applicato nel tuo esempio.@robertosantoli te ne accorgi dalla UI e soprattutto dal codice di GA che inserisci. Se è UA- è Universal, se è G- è G4.
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Anche se ci giocavo da un annetto non mi aspettavo un roll out così immediato e poco annunciato.
Segnalo gli articoli migliori che mi è capitato di leggere fino ad ora:
Paul Koks, di cui consiglio l'intero blog OnlineMetrics, ha scrritto un articolo sulle differenze fra GA3 e 4:
https://online-metrics.com/google-analytics-app-web
e anche questo sulle misurazioni avanzate:
https://online-metrics.com/enhanced-measurement/Un buon articolo con tabella comparativa delle funzionalità scritto da SeerInteractive:
https://www.seerinteractive.com/blog/app-web-faqs/Himanshu Sharma (notevole il suo libro sui modelli di attribuzione di GA) ha scritto su come fare l'upgrade:
https://www.optimizesmart.com/how-to-upgrade-to-google-analytics-4-ga4/Qui un approfondimento sui template di analisi:
https://www.kristaseiden.com/new-templates-in-appweb-analysis/L'immancabile Simo Ahava approfondisce gli aspetti legati a ecommerce o - ovviamente - Google Tag Manager:
https://www.simoahava.com/analytics/google-analytics-4-ecommerce-guide-google-tag-manager/Il buon @matteo-zambon ha fatto un webinar di più di 3 ore (gratuito per gli iscritti al suo club, ma accessibile a pagamento)
A proposito @matteo-zambon il problema con ITP e ETP di Safari e firefox segnalato da @kal non si risolve con il tracciamente server-side?
2 Risposte -
@MaxxG ha detto in Ecco Google Analytics 4:
A proposito @matteo-zambon il problema con ITP e ETP di Safari e firefox segnalato da @kal non si risolve con il tracciamente server-side?
Per ora.
E comunque: https://cunderwood.dev/2020/09/09/the-death-of-cname-records-in-analytics/
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@MaxxG Ho anche fatto un template (modello) di GA4 in GTM che è disponibile e con solo 2 tag ti gestisce completamente la configurazione.
Sono rimasto anch'io colpito dal rollout così repentino, non poche settimane fa ho più volte trovato bug su GA4 a livello di documentazione e di funzionalità (e dato feedback direttamente al team di GA con relativi ringraziamenti da parte loro )Per quanto riguarda la tua domanda sul server-side, c'è Safari che ha messo un sistema di rivelazione intelligente sul CNAME. In pratica cerca di capire se usi un DNS per camuffare le richieste. Tieni presente che se il server-side lo fai nello stesso dominio, senza usare sottodomini allora nessuno può romperti (i cookie server-side finora li sega solo Brave).
Solo che questa soluzione è una soluzione moooolto custom e per pochi eletti (devi sviluppare tutto ad hoc).PS: Grazie della menzione
1 Risposta -
@matteo-zambon ha detto in Ecco Google Analytics 4:
i cookie server-side finora li sega solo Brave
La parola chiave è "finora".
Non c'è nulla di scritto nella pietra su questo argomento.
Anzi, il mio parere come detto è che nei prossimi mesi sarà un florilegio di restrizioni. Da un lato l'impianto normativo/regolatore e dall'altro interessi industriali contrapposti metteranno a mio parere Google all'angolo.
Comunque, per la cronaca: ho appena scartato GA4 su un progetto nuovo, perché mi servivano davvero le custom dimension a livello di sessione e beh, GA4 non le supporta ancora.
Ho fatto le cose in modo da migrare in futuro in modo indolore, ma almeno in questo caso si resta a GA3.
1 Risposta -
@kal ha detto in Ecco Google Analytics 4:
è nulla di scritto nella pietra su questo argom
è da febbraio del 2019 che continuo a dire che il futuro sarà cookieless e session state (inteso come i dati saranno legati ad una sessione di navigazione). Sfondi 'na porta aperta con me. Da qui la parola "Cookiegeddon".
Il concetto di "sessione" avrà una valenza minore, secondo me dovresti iniziare a gestirla in modo diverso. Ovviamente il mio consiglio è fai sempre e comunque una proprietà in GA UA. GA4 io al momento la uso come proprietà alternativa di test.
1 Risposta -
@matteo-zambon ha detto in Ecco Google Analytics 4:
Il concetto di "sessione" avrà una valenza minore, secondo me dovresti iniziare a gestirla in modo diverso.
Sì, passando a livello di Hit.
Però nel caso d'uso che avevo sotto mano (non un classico sito web, è un kiosk interattivo) non era fattibile, non senza causare problemi di interpretazione dei dati o inutili complicazioni.
Vabbuò, è un caso limite forse... Ma resta il punto. GA4 non è uno strumento "all purpose". Non ancora perlomeno.