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@kal vuoi che la faccia Facebook e lui no? Considera che se hai Google Assistant attivo... beh però magari sentiamo @alepom che dice.
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@luke-bastianich di aneddoti siamo pieni, ma sono tutti spiegabilissimi con la tecnologia attuale (ovvero: cronologia delle ricerche e della navigazione + cookie).
Hai prove CONCRETE?
Nel senso: hai prove che il tuo cellulare abbia:
- registrato dal microfono
- inviato dati a Google/Facebook/chicchessia
- senza che tu lo abbia sollecitato con un comando vocale?
Come sopra: se fosse, sarebbe una cosa grossa ed a me non risulta.
1 Risposta -
@kal ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
inviato dati a Google/Facebook/chicchessia
Personalmente su Facebook abbiamo fatto decine di prove e regolarmente apparivano ADV nei giorni successivi (senza alcuna ricerca o navigazione successiva).
1 Risposta -
@merlinox per me sta roba si spiega banalmente con l'attenzione selettiva.
Mi spiego meglio: io sono un utente di Google... ma sono anche un inserzionista.
Se Google fosse veramente così bravo a cecchinare l'interesse al punto da andare a registrare la gente per riuscire a capire di cosa parla per misurare su questo un tasso di interesse così preciso da far arrivare esattamente e con precisione scientifica il banner dell'inserzionista proprio a TE... avrei tassi di conversioni assurdi senza che io debba fare una mazza.
Ma così non è.
Ergo, la soluzione più semplice al problema è anche quella vera.
In aggiunta: non mi risulta ci siano studi che DIMOSTRANO che quello che in molti dicono accada basandosi su aneddoti personali, accada davvero TECNICAMENTE.
Mi spiego meglio, con questo articolo: https://www.privateinternetaccess.com/blog/so-google-records-all-the-microphone-audio-all-the-time-after-all/
E in particolar modo con questo passo importante:
It should be pointed out that this is a technical ability; there’s no indication this is happening, but the presence of the capability is cause for serious privacy concerns.
Quindi: potrebbe farlo, ma apparentemente non lo fa.
Cosa potrebbe succedere... che si innesca la codifica della ricerca, ma a causa di un errore e infatti:
Google will still start recording audio at random times and send it to Google’s servers, when it picks up something it thinks sounds like “Ok, Google” from a conversation.
Questo mi è già capitato. Ma è Google che fa cilecca, non è una cosa "attiva" o intelligente. E' il software di riconoscimento della frase magica "OK Google" che funziona un po' a cazzo.
E' un problemone enorme sul lato privacy, come ha giustamente fatto notare l'autore dell'articolo di cui sopra. Ma non ci sono evidenze TECNICHE (e lo sottolineo perché è importante, in un forum di tecnici) per pensare che Google davvero ascolti tutto, registri tutto e sulla base di questo monitori le tue preferenze da usare nel targeting pubblicitario.
Questo allo stato attuale delle cose.
Che il cliente babbano lo creda, è normale.
Tra noialtri tecnici mi aspetto che ci siano prove tecniche a supporto della cosa.
E 2 Risposte -
@kal Tra l'altro adesso su IOS c'è la lucetta che ti dice se il microfono è in ascolto e su Android sarebbe comunque facile capirlo. Gli analisti avrebbero rilevato immediatamente se ci fosse trasmissione di dati vocali al di fuori dei casi previsti (registrazione di messaggi vocali o utilizzo di assistant).
1 Risposta -
@ellegi esattamente.
È vero che Google e Facebook fanno del tracciamento dei dati utente il cuore del loro modello di business.
Ma noi che ci vantiamo di essere tecnici dovremmo avere un approccio tecnico prima ancora che basato sugli aneddoti o sul sentito dire.
1 Risposta -
Se ci fosse la richiesta di indicizzazione attiva.
È che Google ancora non lo ha indicizzato@MaxxG hai dei super poteri con quella storia che hai studiato tempo fa?
3 Risposte -
@kal ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
QUELL'articolo su Prada e non, ad esempio, un altro tra i milioni di articoli su Prada che ci sono su internet?
Idem l'offerta dell'orologio: sicuramente ci saranno un gazzillione di pagine di offerta di quell'orologio... perché quella e non un altra?Ciao Kal, è vero quello che dici, ma quante pagine sono state create/aggiornate il giorno, o giorni annessi, che dovevo vederle? E quante di queste erano fatte bene?
Penso che quello che dici tu avvenga dopo, abbozzo a grandi linee tre passaggi.
1 - Google monitora i miei interessi in base alla mia navigazione e altre metriche
2 - Google vede quali pagine sono state pubblicate/aggiornate e fatte ad arte correlate a quanto sopra
3 - Usa anche metriche come quella che stiamo cercando di capire per gli "interessi correlati" e usa queste metriche per capire cosa propormi, es. contenuti sul Covid19.
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@giorgiotave ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
È che Google ancora non lo ha indicizzato
@MaxxG hai dei super poteri con quella storia che hai studiato tempo fa?@giorgiotave per provare a forzare l'indicizzazione immediata bisogna attivare le API sulla propria Google cloud e poi va aggiunto il relativo service account alla Search console. A quel punto hai varie strade per richiedere l'indicizzazione ma deve essere relativa a url del sito (di cui devi essere proprietario) su cui hai attivato il servizio.
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@kal ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
Questo mi è già capitato. Ma è Google che fa cilecca, non è una cosa "attiva" o intelligente. E' il software di riconoscimento della frase magica "OK Google" che funziona un po' a cazzo.
Ricorderai il caso avvenuto in Olanda:
"Google employees listen in on conversations Dutch people have with their Google Assistant. In some cases this involves private conversations that were accidentally recorded by the assistant, according to around a thousand audio clips a Belgian employee who listens to audio clips for Google shared with Belgian VRT and Dutch NOS. Google does not make clear in its terms and conditions that this can happen, NOS reports."
nltimes.nl/2019/07/11/google-listening-dutch-conversations-reportPosso dirti di aver letto conversazioni trascritte da conversazioni con Alexa (un'amica si occupava per conto di una azienda di ascoltare l'audio e controllare se Alexa avesse compreso davvero) che si sono svolte a letto. Credimi nella trascrizione (l'audio ovvimente non ho poturto ascoltarlo) non c'era niente che potesse triggerare l'assistente vocale
1 Risposta -
@giorgiotave ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
È che Google ancora non lo ha indicizzato
developers.google.com/search/apis/indexing-api/v3/quickstart
Ma trattandosi di substack non ci puoi fare niente
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@maxxg ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
that were accidentally recorded by the assistant,
...
Posso dirti di aver letto conversazioni trascritte da conversazioni con Alexa (un'amica si occupava per conto di una azienda di ascoltare l'audio e controllare se Alexa avesse compreso davvero) che si sono svolte a letto. Credimi nella trascrizione (l'audio ovvimente non ho poturto ascoltarlo) non c'era niente che potesse triggerare l'assistente vocale
Mi fido eh. So che può accadere.
Ma sono indubbiamente errori, frammenti spurii di conversazioni random.
Pensare che da sta roba possano tirare fuori informazioni:
- Utili alla profilazione
- Che si riflettono all'istante sulla pipeline dell'advertising
È da matti.
Questa cosa semplicemente non succede, tutti i casi citati si spiegano benissimo con i sistemi di profilazione classici + attenzione selettiva.
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@giorgiotave ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
Se ci fosse la richiesta di indicizzazione attiva.
È che Google ancora non lo ha indicizzatoEcco, questa è una fregatura!
Vediamo se succede anche a scoppio ritardato...
I dati clickstream li ha. Magari quando indicizza, a quel punto parte.
Vediamo.
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@kal ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
Tra noialtri tecnici mi aspetto che ci siano prove tecniche a supporto della cosa.
Hai perfettamente ragione.
Ti garantisco che per Facebook abbiamo fatto N test discutendo di argomenti OT tra amici e colleghi senza cercare online e dopo poco su FB apparivano i banner. Fatti e ripetuti: non è stato un caso.
Poi non mi sono messo a fare check di dati trasmessi etc... però l'evidenza c'è tutta.
1 Risposta -
@merlinox ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
Poi non mi sono messo a fare check di dati trasmessi etc... però l'evidenza c'è tutta.
Eh no! Permettimi, ma non c'è nessuna evidenza!
Senza evidenza, i tuoi test si spiegano molto banalmente con l'attenzione selettiva.
E' lo stesso effetto, per dirla in parole povere, che ti porta a vedere donne incinte ovunque, quanto la moglie è incinta
Oppure tutti con la macchina dello stesso tuo modello e colore, proprio quando hai cambiato macchina.
O gente con le tue stesse scarpe nuove.
Etc.
Alla fine le cose che vedi tutti i giorni, son sempre quelle. Inclusi gli annunci pubblicitari. Nel 99% del tempo il tuo cervello le cancella. Te ne accorgi solo quando fai lo sforzo ATTIVO di ricercarle.
E questo comunque al netto delle tecnologie di tracciamento già esistenti, che sappiamo tutti benissimo quali sono, visto che le implementiamo noi stessi per i nostri clienti.
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E' molto difficile che ci sia trasmissione dati di ascolto ambientale.
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Aggiorno la discussione con un po' di osservazioni fatte sul gruppo Telegram che mi sembra opportuno riportare qua.
Ho un'osservazione da fare: Substack renderizza tutto il contenuto clientside. Sappiamo che Google è perfettamente in grado di fare il rendering... ma comunque è una cosa che richiede più risorse al crawler.
E potrebbe essere correlato al fatto che non l'ha indicizzato subito. Essendo una risorsa che richiede il rendering... sarà rimasto in coda più a lungo.
Difficile da testare questa cosa comunque. Se entro oggi o domani non entra in Discover, ipotizziamo di aver perso il treno e cambiamo tattica.
Il collo di bottiglia è comunque l'indicizzazione. In Discover ci entri solo dopo essere stato indicizzato, per ragioni ovvie.
Noi abbiamo generato dati clickstream in abbondanza e possiamo pensare che Google comunque li abbia rilevati.
Non sappiamo:
- se li tiene in memoria
- per quanto
Sinceramente non ho mai fatto test, ma siamo qui apposta!
Sono propenso a dare un certo periodo di grazia, proprio perché Google stesso ha dei ritardi a volte sulla pipeline e quindi potrebbe essere più tollerante. Di quanto però non possiamo saperlo.
Per questo starei largo.
Senza grosse speranze però.
Aspettiamo uno o due giorni e poi passiamo alla seconda fase.
C'è una cruna di ago molto sottile da infilare. Provo a schematizzare:
- il contenuto deve essere fresco
- il contenuto deve essere indicizzato
- Google deve avere dati di consumo del contenuto sopra una certa soglia
I punti 1 e 2 devono essere rispettati, noi abbiamo provato a simulare il 3 ma ci siamo infranti sullo scoglio delle premesse.
1 Risposta -
@kal ha detto in Il Test su Discover di Connect.gt:
Ho un'osservazione da fare: Substack renderizza tutto il contenuto clientside. Sappiamo che Google è perfettamente in grado di fare il rendering... ma comunque è una cosa che richiede più risorse al crawler.
E potrebbe essere correlato al fatto che non l'ha indicizzato subito. Essendo una risorsa che richiede il rendering... sarà rimasto in coda più a lungo.Qui feci questo test tanto tempo fa e il tempo era risultato 4 giorni tra primo e secondo passaggio.
Presumo che ora le cose siano migliorate, ma magari per il prossimo test si può aspettare l'indicizzazione e poi l'interazione. Nel caso se serve un boost di indicizzazione proviamo a piazzare un link da un sito pesante
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Riproviamo con l'esperimento?
@giorgiotave io rifarei la stessa identica cosa della volta precedente, con solo la premura di averla prima indicizzata ovvero:
- prepari la tua newsletter
- richiedi l'indicizzazione tramite Google Search Console
- verifichi l'indicizzazione
- la lanci su Twitter
- la segnaliamo sul gruppone Telegram a strettissimo giro (ci diamo un appuntamento un poco più largo, perché per procedere serve avere la conferma dell'avvenuta indicizzazione)
- si ritwitta/cuora e soprattuto CLICCA da mobile come abbiamo fatto la volta scorsa
Che ne dite?
La volta scorsa abbiamo imparato che l'indicizzazione è un collo di bottiglia, cosa che ci ha impedito di verificare (o falsificare) l'ipotesi che i dati clickstream giocassero un ruolo per l'ingresso di un contenuto in Discover.
I punti 2 e 3 elencati sopra dovrebbero mettere una pezza e riportarci alle condizioni originali dell'esperimento.
Ci riproviamo?
Nel frattempo chi vuole unirsi è il benvenuto.
2 Risposte