Allora...partiamo dal presupposto che il fallimento di una società non si dichiara ma si chiede.
Un creditore, se non pagato e al ricorrere di alcune condizioni stabilite dalla legge, può chiedere il fallimento di una società. Una volta chiusa la procedura di fallimento si procede alla cancellazione della società dal registro delle imprese (cioè la società non esiste più).
Chi fallisce è la società, non i soci o l'amministratore, questi ultimi possono tranquillamente costituire una nuova società.
Entro un anno dalla cancellazione della società dal registro delle imprese è possibile chiedere ancora il fallimento della società stessa ma devono ricorrere gravi motivi (parliamo di dolo). I soci o gli amministratori potrebbero essere tenuti a versare quanto non saldato dalla società ai creditori se hanno ricevuto, in modo erroneo o indebito, somme avanzate dalla procedura.
Io, personalmente, di fallimenti riaperti e soci che hanno ricevuto denaro non ne ho mai visti però la possibilità secondo la legge c'è!
In poche parole...oggi chi fallisce lo fa sapendo di fallire e nelle società solitamente non si trova un granché!