• User

    Chiusura, riapertura di una srl. Razionale e possibilità di visura

    Una curiosità da non addetto ai lavori e dal lato del dipendente di una srl che teme per il suo futuro lavorativo (non mi riguarda personalmente)...

    E' possibile (tramite visura camerale ad es.) sapere se una srl ha intenzione di cessare l'attività in una data futura (es. 31/12/2013)?
    Vi è obbligo di comunicazione preventiva? Se sì, qual'è il minimo per capire quando fare la visura?
    Esistono altri modi per conoscere tale informazione preventivamente (escludendo di chiedere ad amministratore e/o soci)?

    Infine, scusandomi per la terminologia non proprio da codice civile e diritto societario, m'interesserebbe capire com'è possibile che una srl possa "chiudere" e "riaprire" contestualmente.
    Chiedo ciò perché i gossip dicono che l'intenzione dei soci è quella appunto di far ciò.
    Mi sarebbe utile anche un'indicazione di partenza per poi ricercare autonomamente informazioni su Internet o su testi di diritto.

    Dalle informazioni in mio possesso, inoltre, lo scopo della chiusura e riapertura (non cambierebbe l'attività di fatto, forse l'oggetto sociale) è quello di poter proseguire come sempre ma con un organico ridotto (attualmente ha >15 dip).
    Detto più volgarmente, assumerebbero nella nuova società aperta, solo parte dei dipendenti di quella attuale sulla base di criteri di merito.

    Se ci fossero altre discussioni sul tema, ben vengano i riferimenti.

    Grazie


  • User Attivo

    Salve Osid, non è possibile, a mia conoscenza, comunicare intenzioni di chiusura: al massimo la società può risultare in liquidazione dai dati del Registro Imprese.
    Riguardo la chiusura e riapertura mi sembra verosimile pensare ad una semplice cessazione della società (e dei debiti ad essa legati) e riapertura con altra ragione sociale, operazioni largamente diffuse soprattutto in ambito commerciale (leggi:supermercati).
    Non credo esistano delle normative che spieghino questi aspetti, che anzi il più delle volte sono al limite della legalità.
    Saluti


  • User

    @Studio_Emmi said:

    Salve Osid, non è possibile, a mia conoscenza, comunicare intenzioni di chiusura: al massimo la società può risultare in liquidazione dai dati del Registro Imprese.

    Inanzitutto grazie per la risposta.

    La messa in liquidazione può avvenire contestualmente alla cessazione (ovvero, nel caso in esame, il 31/12/2013) oppure è una fase preventiva ed è verosimile che se intende cessare al 31/12 sia già in liquidazione?
    Ad oggi la società (negozio che commercia sia al minuto che all'ingrosso) è aperta ed operativa.
    Altro dettaglio: è in CIG straordinaria di regione Lombardia da circa 2 anni.
    Consultando i bilanci nel 2012...
    Ha 117000 Euro di capitale sociale.
    Nel 2011 ha chiuso l'esercizio con 1 mln di Euro di perdita (ripianati con la riserva straordinaria).
    Nel 2012 è in utile di 20000 Euro.
    Nel passivo ha ca. 6 mln di debiti (stabili da 2 esercizi) e nell'attivo ca. 1 mln di crediti.

    Riguardo la chiusura e riapertura mi sembra verosimile pensare ad una semplice cessazione della società (e dei debiti ad essa legati) e riapertura con altra ragione sociale, operazioni largamente diffuse soprattutto in ambito commerciale (leggi:supermercati).

    Domanda forse banale: trattandosi di società di capitali (srl) può cessare l'attività anche senza saldare i debiti in essere e riaprire senza che questo comporti la dichiarazione di fallimento?
    In particolare, può sottrarsi al pagamento degli stipendi dei dipendenti (alcuni hanno arretrati di 6 mensilità) e riaprire?


  • Moderatore

    Nella visura camerale puoi vedere la durata della società, ma nel 99,99% dei casi questa sarà sempre indicata con una data lontanissima (31/12/2099, ecc.).
    La messa in liquidazione è preventiva alla cessazione dell'attività. La liquidazione non ha una durata minima né una massima solitamente dura il tempo necessario a reperire la maggiore liquidità possibile per ripianare, anche in modo non totalitario, i debiti. Per esperienza ho visto liquidazioni chiudersi nel giro di qualche giorno, soprattutto verso la fine dell'anno.
    La cessazione e successive riapertura, come già detto da Studio Emmi, non è possibile. Al massimo si può riaprire con diversa ragione sociale.
    Se la società non ha attività, o non ha attività capienti a soddisfare tutte le passività, può comunque chiudere la fase di liquidazione anche senza saldare tutti i debitori (ma in linea di massima dovrà trovare un accordo con tutti).
    Mi sembra di capire che la situazione è abbastanza complessa per rispondere in poche righe...:)


  • User

    @ascariello said:

    La liquidazione non ha una durata minima né una massima solitamente dura il tempo necessario a reperire la maggiore liquidità possibile

    Ho capito.

    Se la società non ha attività, o non ha attività capienti a soddisfare tutte le passività, può comunque chiudere la fase di liquidazione anche senza saldare tutti i debitori (ma in linea di massima dovrà trovare un accordo con tutti).

    Spiego leggermente meglio la situazione...
    La società attualmente è in attività: si tratta di un negozio che vende al dettaglio, con un'officina e che vende anche all'ingrosso.
    Ha 15 dipendenti, in CIG straordinaria.
    L'azienda nei 6 giorni lavorativi settimanali, fa fare ai dipendenti uno o più giorni a casa in CIG e, talvolta, li obbliga a stare a casa facendogli consumare i ROL e le ferie residue.
    Molti di loro hanno ca. 6 mensilità arretrate, altri di meno. Diciamo che il numero di mensilità arretrate dipende dalla simpatia che si nutre per il dipendente e da quanto questo è servile e "lecchino" o insistente e deciso nel sollecitare i pagamenti.

    Detto ciò, non mi torna una cosa... Una srl può evitare di pagare i debiti (in particolare quelli nei confronti dei dipendenti) o, se non reperisce capitale dopo la liquidazione, può chiudere senza che venga dichiarato il fallimento e che l'amministratore ed i soci abbiano responsabilità penali o che sia loro interdetta la costituzione o partecipazione in nuove società per un periodo di tempo?


  • Moderatore

    Allora...partiamo dal presupposto che il fallimento di una società non si dichiara ma si chiede.
    Un creditore, se non pagato e al ricorrere di alcune condizioni stabilite dalla legge, può chiedere il fallimento di una società. Una volta chiusa la procedura di fallimento si procede alla cancellazione della società dal registro delle imprese (cioè la società non esiste più).
    Chi fallisce è la società, non i soci o l'amministratore, questi ultimi possono tranquillamente costituire una nuova società.
    Entro un anno dalla cancellazione della società dal registro delle imprese è possibile chiedere ancora il fallimento della società stessa ma devono ricorrere gravi motivi (parliamo di dolo). I soci o gli amministratori potrebbero essere tenuti a versare quanto non saldato dalla società ai creditori se hanno ricevuto, in modo erroneo o indebito, somme avanzate dalla procedura.
    Io, personalmente, di fallimenti riaperti e soci che hanno ricevuto denaro non ne ho mai visti però la possibilità secondo la legge c'è!
    In poche parole...oggi chi fallisce lo fa sapendo di fallire e nelle società solitamente non si trova un granché!