Carissimo bsaett, concordo con il tuo intervento di cui cito una parte.
@bsaett said:
Obama ha dichiarato di voler incentivare l'uso della rete, e di favorirne l'espansione, conscio (del resto lui ha vinto grazie anche al suo blog) che la rete ormai muove l?economia (il commissario Viviane Reading ha ricordato che il 50% della crescita del PIL europeo è legato allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, di cui Internet costituisce la spina dorsale).
Le indagini devono essere affidate alla magistratura non ai privati, perché è possibile che loro ne abusino (chi ci dice che il controllo sulle comunicazioni poi non venga usato per fini commerciali, pubblicitari, o addirittura politici ?).
L?accesso ad internet è considerato ormai, a livello comunitario, come indispensabile per una corretta e completa realizzazione della personalità degli individui, perché la rete è il veicolo principe dell?accesso alla cultura (visto l?obbrobrio che passa in TV!), e quindi non può essere sospeso per un reato di minore rilievo come la violazione del diritto d?autore, che non ha nemmeno rilievo costituzionale.
Insomma, la libertà di manifestazione del pensiero, il diritto alla riservatezza (privacy), il diritto di libero accesso alla cultura, il diritto all?informazione, sono tutti diritti costituzionali e comunitari che non possono essere sospesi per una violazione di interessi economici privati delle major e dei distributori.
Le norme per combattere la pedofilia online ci sono. La normativa consente il blocco di siti in molti paesi, si tratta solo di ampliare lo spettro dei paesi che aderiscono a questi protocolli.
Le norme per combattere i reati che si commettono in rete ci sono, si può combattere adeguatamente la violazione del diritto d?autore, lo spamming, il phishing (recentissima una grande operazione contro il phishing, e in particolare i finacial manager, cioè i riciclatori dei soldi truffati), si tratta solo di ampliare ad altri paesi queste norme, già valide, applicate più e più volte senza alcun problema. Ciò che mancano sono i mezzi a disposizione della magistratura e della polizia giudiziaria.
Non mancano le norme. Ma al governo fa comodo far pensare così, perché la rete è rimasto l?unico luogo dove chi vuole dire la sua liberamente, può farlo. Se io voglio dire il mio pensiero, una mia riflessione sull?attualità, in rete posso, in TV no, suoi giornali nemmeno. Ecco perché i politici ogni giorno si svegliano e dicono che la rete ha bisogno di nuove leggi, non perché ciò sia vero, ma semplicemente perché hanno necessità di avere nuovi strumenti per censurare la rete. I vecchi strumenti che utilizzano per censurare la TV e i giornali (le TV e i giornali o sono di proprietà dei politici, o sono direttamente controllate dai politici, oppure sono indirettamente controllare, tramite i finanziamenti pubblici).
N.B. Tutto quanto sopra detto è da intendersi espresso quale parere personale e non quale moderatore del forum.
Quello che vorrei aggiungere è che probabilmente la salvezza d'Internet è nella sua tecnologia e nella sua storia::)
Internet non ha un centro che si possa colpire ma è distribuita su tutta la rete, è come, scusatemi l'accostamento, l'organizzazione di Al Quaeda, puoi anche spegnere il nodo "Cina" staccando le sue connessioni, ma l'informazione continuerà a circolare su altri nodi
Internet nasce per scopi militari, (la possibilità d'informare le truppe in mancanza di altri sistemi - radio, telefono, ...), viene presto però deviata verso un sistema di comunicazione universitario che ne inizia il corso verso quello che oggi è la rete, a questo punto sarebbe probabilmente morta o relegata ad un ambito accademico per mancanza di soldi, ma questi gli vengono forniti dal business, qualcuno si accorge che la rete può muovere l'economia, a questo punto sembra fatta, nasce il concetto di autostrade informatiche ed agli occhi dei potenti Internet è il mezzo per arricchirsi facendo business, ma ancora una volta la rete è deviata gli hacker (una persona che si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse, ma in tutti gli aspetti della sua vita), ne fanno uno strumento di democrazia, il web, le comunità, i forum, i blog nascono con l'intento di favorire una discussione molti a molti.
Vigiliamo quindi sulla rete e protestiamo, ma spero che ogni volta che i potenti cerchino di portare una tecnologia verso i loro scopi, degli spiriti liberi la devino verso gli interessi del popolo.
Marcello