Salve AcrossNowhere, piacere di leggerti qui.
@AcrossNowhere said:
Il problema di Google è che è ridondante. Ho un profilo Facebook, ho un account Twitter, ho un blog personale, ho Tumblr e ho Pinterest e questi social li uso tutti giornalmente: ognuno di questi social ha una funzione precisa.
Punto di vista molto interessante. Meriterebbe forse uno spazio a parte, ma visto che siamo in ballo, balliamo.
È vero, GG+ arriva buon ultimo in una scena già satura in cui ricavarsi nicchie di mercato è diventato quasi impossibile; ho apprezzato di recente il caso di Pinterest, che non uso ma su cui ho letto analisi lusinghiere.
Tuttavia non mi è difficile immaginare che uno dei punti di forza di un colosso come Google sia ? almeno in prospettiva ? la facilità di integrazione del suo Social Network con una miriade di servizi (Calendar, Reader, Gmail naturalmente, PicasaWeb etc.) che hanno un loro mercato solido e un loro pubblico affezionato.
Gli sviluppatori hanno già "armonizzato" molti prodotti Google con la veste grafica del Social (non sempre in modo riuscito: le critiche all'upgrade di GG Reader sono state piuttosto feroci), con ciò indicando quasi certamente una strada da cui non si potrà tornare indietro.
Se allora l'utente verrà dotato di una vera piattaforma integrata che contenga tutti questi servizi, magari facilmente accessibile da dispositivi mobili, e che presenti una transizione genuinamente fluida tra le diverse aree probabilmente assisteremo a un tentativo di confinamento dell'esperienza multimediale in un'unica "bolla" dalla quale non sarà più necessario uscire.
Facebook già cerca di fare qualcosa del genere con le nostre vite personali e le nostre relazioni affettive; LinkedIn vorrebbe fare la stessa cosa per l'ambito lavorativo, ma non so quanto sia efficace la sua strategia. Non conosco gli obiettivi di Twitter dal momento che lo uso pochissimo, ma immagino che anche lì si miri a inquadrare l'utente in un flusso unico ? la comunicazione veloce, istantanea, da consumo immediato ? che egli non sia più costretto ad abbandonare per cercare qualcosa di mancante altrove.
Per non parlare del vero Maestro di quest'arte, cioè la Apple, che fin dall'inizio della seconda gestione di Jobs ha sempre mirato chiaramente ad offrire al suo cliente non una singola macchina o una soluzione a uno specifico problema, ma più che altro un'idea, uno stile di vita, un bozzolo perfetto e autosufficiente in cui non ci fosse bisogno di altro.
[Con la musica ci stanno quasi riuscendo; ora ci provano coi libri di scuola; domani chissà.]
@AcrossNowhere said:
In parole povere G+ non mi serve, perché è nato troppo tardi ed è troppo simile a Facebook per alcuni versi, a Twitter per altri. E i meme non lo salveranno per il semplice motivo che i meme hanno già i loro posti di condivisione.
Su quest'ultimo punto concordo in pieno, e ci saranno sempre affezionati irriducibili che non creerebbero mai un meme su GG Plus quando possono metterlo su 4chan.
In fondo c'è ancora chi usa tranquillamente Hotmail, o chi si serve di Flickr per le foto.
Se però provo ad ampliare lo sguardo, a cercare una prospettiva su scala più vasta, vedo un tentativo da parte di GG di piazzare un'altra pedina sulla scacchiera.
Sta fornendo l'ennesimo "servizio possibile" che gli utenti di prossima generazione non dovranno cercare altrove e che potrebbe fare da esca per gente che inizierà postando foto assurde (quindi usando PicasaWeb), poi magari si abituerà a segnare gli appuntamenti sul loro calendario ? in fondo è così facile: basta cliccare sul link nella barra nera in alto e ci si trova in un'interfaccia familiare... ? per poi diventare tutt'uno con la filosofia di Google, qualunque essa sia.
La strategia si misura sulla lunga distanza, così come l'evoluzione si stima su tempi geologici, non nell'arco di poche generazioni. Staremo a vedere cosa accadrà.