@chiarastorti ha detto in Fetish Cafè di... oggi non è il primo di agosto?:
@anika ti ho pensato, mangiando pan di stelle spalmati di nutella
E questa, signore e signori, si chiama in gergo tecnico "cazzìmma".
@chiarastorti ha detto in Fetish Cafè di... oggi non è il primo di agosto?:
@anika ti ho pensato, mangiando pan di stelle spalmati di nutella
E questa, signore e signori, si chiama in gergo tecnico "cazzìmma".
Salve a tutti!
Per me è stata un'estate di molte cose da fare e di poco tempo per riposarsi (mi sono concesso una breve parentesi di pochi giorni per visitare la famiglia lontana dopo la lunga serrata e i divieti di spostamento tra regioni, ma niente mare, niente monti, niente gite).
Oggi Settembre si è avviato alla grande : affitto da pagare ( ), preventivo dal dentista ( ), e una webcam che avevo ordinato carico di speranze è arrivata con uno strano piccolo alone grigio (che avevo attribuito a un minuscolo granello di polvere) che non riesco in nessun modo a eliminare ( ). Ho pulito anche l'interno e l'obiettivo, ma nulla; temo sia un pixel andato sul sensore, o il predetto granello, ma in una zona dove non posso arrivare.
Amarezza. E quindi, datemi un amaro. Amarissimo.
Speriamo che migliori da domani...
@sermatica ha detto in L'Anti Portfolio: una mossa autoironica:
il sito è offline e richiede User e Password per entrare, testato con 2 connessioni.
Ora sembra tornato visibile senza alcuna credenziale; testato da Chrome su un vecchio Mac con OS 10.8.5; l'indirizzo è:
@giorgiotave ha detto in L'Anti Portfolio: una mossa autoironica:
E poi sono proprio grossi quindi si possono permettere questa cosa.
Esatto; penso che questo tipo di comunicazione abbia una ricaduta positiva solo in qualche caso (dipendente da taglia dell'azienda, stile comunicativo, storia ecc.)
Pensa ad un'agenzia con tutti gli errori commessi lato comunicazione e tecnico
Sarebbe interessante, purché il materiale sia accompagnato da ciò che quegli errori hanno insegnato: l'errore fine a sé stesso non ha molto valore, mentre si valorizza istantaneamente se indicato come punto di partenza per migliorarsi.
@giorgiotave La trovo una roba bellissima ; scritta anche molto bene, godibile e "umana".
Non so quanto una pagina del genere possa rendere un buon servizio all'azienda in senso tradizionale (rispetto cioè al suo core-business), ma a me utente del tutto esterno e fuori dal mondo degli investimenti, una paginata così dà grande speranza e mi fa guardare con occhio più benevolo proprio all'azienda che fa il suo mea culpa .
Se sono sopravvissuti a così tanti passi falsi, proprio dei pisquani non devono essere...
@marinap ha detto in Ciao a tuttǝ:
A me sfugge perché usare l'IPA che definisce il suono muto di una vocale (quindi a...e...i...) con funzione di neutro. A questo punto meglio l'asterisco per richiamare il neutro.
Alla base della proposta penso ci sia questo tipo di processo logico: la "ǝ" è vocale media neutra => simbolo potenzialmente "equidistante" da ogni "estremo fonetico" tradizionalmente legato al genere in Italiano (tutte le espressioni virgolettate non hanno alcuna pretesa di correttezza tecnica e me ne scuso, ma è solo per rendere l'idea) => glifo "puro" — non inteso più nemmeno come simbolo con il proprio portato semantico nell'ambito dell'ortoepia — perfetto quindi per rappresentare l'idea di una neutralizzazione consapevole delle classi nominali => desinenza in grado di eliminare il problema dell'uso del maschile generalizzato anche in presenza di elementi femminili => voilà, soluzione trovata!
Sul fatto che il ragionamento qui sopra abbia senso o sia corretto possiamo discutere: io ci vedo un bel po' di problemi concettuali, formali e di ambito, e alla fine non mi suona del tutto coerente né solido.
Tra gli aspetti positivi della proposta vedo alcune istanze "politiche" (sensibilizzazione del pubblico e agevolazione del dibattito su quello che da alcuni/e è sentito come un problema culturale), e un tentativo di coniugare aspetti fonetici, grammaticali e linguistici in una sintesi coerente — cosa che l'asterisco o altri simboli come "§" o "¶" non riescono a fare appieno, essendo glifi senza un appiglio fonetico e quindi soluzioni potenzialmente più "artificiali".
[Nel dubbio, io continuo a scegliere le norme usuali della grammatica e ad usare il maschile generalizzato, che sento né più né meno neutro di un femminile generalizzato; però riconosco che tale scelta, immediata per me, possa essere percepita come un'imposizione da qualcuno/a. Oggi la lingua è anche questo.]
Rubo solo un post di spazio per un'annotazione sul tema "lingua, genere e strategie operative": la discussione sull'uso di pronomi e forme ortografiche/grammaticali "inclusivi" è piuttosto antica: si parla di un primo dibattito già all'inizio dell'Ottocento del secolo scorso, probabilmente più per questioni di coerenza linguistica che per venire incontro alle istanze di riconoscimento dei diritti di minoranze di genere.
Inoltre, il problema è diffuso sia presso lingue con due soli generi come Italiano e Francese, sia presso lingue dotate di un genere neutro, come Inglese e Tedesco — questo perché il genere neutro è dedicato per lo più a denotare le cose inanimate, non le persone che non si riconoscono nei generi "estremi" maschile e femminile.
Sembra che un afflato riformatore abbia investito molto diffusamente il mondo anglosassone (ovviamente), in cui si è cercato di definire nel tempo tutta una serie di forme pronominali e di linguaggi privati del genere o della caratterizzazione più spiccatamente sessuale del genere grammaticale.
Una neozelandese che ho conosciuto era fierissima alfiere dell'uso del they come singolare — una pratica che, a dispetto delle attestazioni storiche, personalmente trovo irricevibile (ma chi sono io per esprimere giudizi?) — mentre a me sono sempre piaciute di più altre proposte anche fantasiose e ambiziose.
Le scelte più interessanti, secondo il mio parere, sono quella del matematico Michael Spivak (estimatore del pronome neutro per le persone E, declinato come E, Em, Eir, Eirs, Emself), e quella di Christine Elverson, che prende il they singolare e lo "trancia" trasformandolo nella particella pronominale inedita Ey (declinata come Ey, Em, Eir, Eirs, Emself, a parziale ripresa del modello di Spivak).
Un paio di riferimenti interessanti, dalle Wikpedia internazionale e italiana, sono disponibili qui, qui, qui e qui.
A proposito di quanto si trova nell'articolo:
@giorgiotave ha detto in Ciao a tuttǝ:
Mi è venuto in mente di testare cosa accade dopo aver letto lo schwa tra fantasia e norma.
la fonte è ben documentata e contiene spunti interessanti, tuttavia io ci vedo una colossale limitazione tecnica alla diffusione, ovvero la mancanza di un tasto dedicato sulle tastiere, diversamente da glifi come l'asterisco, la chiocciolina e simili, già impiegati in proposte concorrenti.
Intendiamoci: nel 2020 non è un problema accedere a un simbolo non inserito regolarmente sulle localizzazioni italiane delle tastiere per computer, e ci sono in giro programmini intuitivi per rimappare ogni possibile tastiera, ma secondo me questo limite apparentemente piccolo all'applicazione della proposta la porta a confliggere con un ostacolo di importo più grande di quanto i sostenitori dello schwa possano immaginare.
Tenere sempre aperta la Mappa Caratteri per trovare il simbolo con cui chiudere ogni parola non mi sembra una strada percorribile; non su scala nazionale né in tempi brevi, almeno.
Quindi o si avvia una petizione per un cambio nello standard ISO delle tastiere, oppure tanto vale passare a un altro simbolo tra quelli ormai "dimenticati" ma di fatto collegati alle tastiere ordinarie, tipo l'elegante simbolo "sectio" §, o il pié di mosca ¶ (facilmente accessibile sul Mac, su windows/Linux non saprei).
Infine, lo schwa è esattamente il suono con cui terminano praticamente tutti i sostantivi nel dialetto napoletano ('a casǝ per "la casa", 'o portǝ per "il porto", cavallǝ che può essere, senza articolo, sia "il cavallo" sia "la cavalla", perché a Napoli sono avanti), ed è usato pertanto nelle trascrizioni fonetiche della variante dialettale. Immagino facilmente che il suono sia presente anche in altri dialetti italiani. Non sarebbe il caso di lasciarlo al suo ruolo fonetico?
Altrimenti creiamo tastiere con l'alfabeto fonetico internazionale, e finalmente cominciamo a scrivere le parole come si pronunciano (sparirebbero la Q, la W, la ç, ma in compenso avremmo tutto il set di simboli per i clic delle lingue africane, per la "gn" di "gnomo" e per la "gl" di "famiglia").
Che ne dite? Riuscirà lo schwa a prendere piede, o torneremo all'asterisco del "car* tutt* ben trovat*"?
Nell'attesa, felice notte a tutt§ voi.
Ciao Marco!
In una guida trovata in Rete (link in fondo) c'è un'immagine che sembra indicare come fare quello che chiedi — forse.
Si deve accedere a Google Assistant e cliccare sull'iconcina della "scatola" a fondo schermata, poi andare sulla scheda "assistant" e scorrere fino a individuare, tra i device collegati, il telefono ("Phone"), quindi cliccare e poi togliere la spunta all'opzione che permette al telefono di attivare servizi quando lo schermo è bloccato ("Lock screen personal results").
Potrebbe funzionare, ma non è garantito: in molti forum ho letto lamentele sull'invadenza dell'assistente virtuale, che si avvia a casaccio e/o a sproposito.
La guida è qui, con l'immagine-guida a centro pagina: facci sapere se funziona o no.
Salve Giuly62.
La domanda è stata già postata qui: https://connect.gt/topic/242291/cambio-di-residenza
Chiudo la discussione per duplicato (crossposting — Regole, art. 10); invito tutti coloro che avessero una risposta a scrivere nella discussione originaria.
Grazie e buon proseguimento su Conect gt.
@enrico-sartori ha detto in Il Fetish Cafè di luglio apre i battenti!:
Poi ho scoperto l'esistenza del pedalò elettrico!
Ecco, adesso credo di averle sentite proprio tutte.
Il pedalò elettrico! Ma dove andremo a finire di questo passo, signora mia? Non ci sono più i pedalò di una volta...
Scherzi a parte, idea interessante; in un mondo di segway, monopattini elettrici e bici motorizzate, il pedalò elettrico è un'evoluzione prevedibile.
@giuseppemorelli ha detto in ebay - è messa così male da mettere gli ads nel sito?:
Qualcuno compra ancora su ebay?
Ecco un compratore.
Mi è capitato di servirmi prevalentemente di Ebay per i miei acquisti negli ultimi dieci anni circa (per intenderci, rispetto ad Amazon siamo su percentuali 91% Ebay contro 9% Amazon), però con una precisazione importante che spiego tra un attimo.
Ho comprato su Ebay Italia, America, Germania, Francia e Regno Unito, con sporadiche transazioni su Grecia, Portogallo, Spagna; per il Giappone ci sono altri riferimenti, e sono pochi gli utenti giapponesi presenti anche su Ebay, forse per questioni di barriera linguistica o di efficienza del servizio.
Ovviamente dipende dal tipo di oggetti cercati, e qui sta la precisazione: nel mio caso non si parla di elettronica di consumo, vestiti, piccoli elettrodomestici e robe così, per le quali Amazon è probabilmente imbattibile.
Su Ebay ho trovato una specie di "mercatino dell'usato globale" che nel corso degli anni mi ha offerto ottimi affari (e qualche affare meno conveniente, e anche una o due mezze fregature), però su settori molto di nicchia, tipo: testi scientifici dimenticati, strumentario di precisione "usato ma che ancora regge", materiali da disegno tecnico di qualità, aggeggi tipici di professioni scomparse, articoli di scrittura con caratteristiche non più supportate, giocattoli anni 80/'90 sfuggiti all'epoca ecc. ecc.
Poi su Ebay non ho mai venduto nulla, quindi su quel versante non ho testimonianze da offrire (a parte il punto di vista dell'acquirente, sostanzialmente soddisfatto dei servizi offerti e dei prezzi); però nella mia esperienza resta un ottimo riferimento per acquisti anche importanti, purché non esattamente "all'ultimo grido".
Se dovesse chiudere o ridimensionarsi significativamente, per me sarebbe un brutto colpo — anche se il portafoglio ne gioverebbe.
Se invece si punta al Giappone per gli acquisti, e lo dico con rammarico, si deve guardare altrove, con meccanismi di acquisto ben più complessi e onerosi in termini di addizionali, percentuali e costi accessori.
Alcune noterelle veloci sul tema:
--- Da un'esplorazione molto "a volo d'uccello" dell'iniziativa, dai nomi e dall'assetto dell'associazione mi sembra di capire che esistono sostanzialmente un "ramo Instagram" e un "ramo LinkedIn", quindi una settorializzazione abbastanza spinta verso alcune piattaforme. Niente YouTube o Twitch, o TikTok, per dire. È perché non hanno ancora trovato interlocutori su altre piattaforme, o è una scelta deliberata da parte del gruppo dei fondatori?
--- Quando penso alle categorie, per lo più in senso sociale e a livello globale, solitamente ho in testa numeri più grandi. I braccianti agricoli sono una categoria, come i metalmeccanici, o perfino gli attori. Gli influencer quanti sono? Chi li conta? Con quali criteri? Magari sono molti di più dei piloti di aereo o dei notai, per dire, ma come estrapoliamo dei dati numerici attendibili?
--- L'atto costitutivo dell'iniziativa potrebbe essere in effetti qualcosa in più che il tentativo di costituire un club per stabilire chi è dentro e chi è fuori; al di là di chi e come ha fatto partire il movimento, potrebbe essere un passo verso una "coscienza di categoria" (non di classe) più profonda e sistematica. Qualcosa di nuovo nel corpo sociale contemporaneo, che riconosca un avvenuto cambiamento di paradigma nel modo di stare al mondo. Chissà, magari è davvero qualcosa di grosso...
--- Allo stesso tempo, probabilmente per inadeguatezza dei miei modelli mentali, faccio fatica a riconoscere forme di tensione collettiva nel mondo iper-competitivo e sovra-personalizzato della Rete: ho troppi esempi di gente che va per conto suo, anche a buon diritto, e non solo in ambito virtuale. Magari l'iniziativa è, all'opposto, il segno di una nuova atomizzazione.
Varrà la pena seguire gli sviluppi e capire come il progetto andrà avanti, con quali obiettivi e azioni concrete.
@kal ha detto in Ontopia: la PA Italiana ha il suo Knowledge Graph:
in questo caso bisogna mappare entità e relazioni di un insieme ben specifico (la Pubblica Amministrazione) ed è giusto partire da zero per adattare la struttura a quello che c'è già (sotto l'aspetto logistico e soprattutto legale/giurisdizionale).
Buona osservazione, e strategia condivisibile soprattutto tenendo conto della complessità a ogni livello della PA nazionale; una soluzione più personalizzata è in effetti probabilmente più economica e funzionale, date le premesse.
Sono a questo punto curioso di capire come potrebbe avvenire un'integrazione a livello europeo: ok, la burocrazia è una faccenda complicata e complessa in ogni Paese (e quindi ben venga una soluzione singola a livello comunitario, anche come tentativo di sintesi), ma l'Italia storicamente brilla per una sottigliezza e una passione per gli arzigogoli.
Sarà una battaglia tra titani...
@davide-del-medico ha detto in Ontopia: la PA Italiana ha il suo Knowledge Graph:
Perché non aderire a schema?
Forse perché schema, pur essendo un servizio basato su una comunità, è stato in ogni caso fondato da colossi (non europei) del mercato dei dati con un'agenda pubblica fondata in ultima istanza sul profitto, mentre qui siamo nell'ambito di un programma europeo, la cui agenda pubblica muove da premesse diverse e ha finalità non commerciali — almeno spero.
[Oppure è un nuovo caso di azione dell'UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici) e hanno voluto duplicare il sistema per rendere le cose più difficili agli utenti e agli sviluppatori...]
Interessante. Leggo però nel loro comunicato stampa di lancio — qui, fondo pagina, al momento nel penultimo post — che (enfasi in grassetto/corsivo mia):
The American Influencer Council – AIC is an invite-only, not-for-profit membership trade association that consists of the most prominent U.S.-based social media influencers and digital content creators. The AIC drives influencer marketing excellence through advocacy, standardization, digital economic growth, education and goodwill trade events. The trade association is devoted to improving business dynamics within the influencer marketing industry.
Quindi è sostanzialmente un club privato, a cui si accede se ci si conforma a standard e criteri decisi dal board. Scelta liberissima, ovviamente.
In un mondo competitivo e molto dinamico come quello degli influencer, sarei curioso di capire se questo modello di cooperazione, sviluppo e associazione sia efficace e sufficientemente adattativo.
Secondo voi può funzionare?
@marcocarrieri ha detto in Il Fetish Cafè di luglio apre i battenti!:
@leonov uffi quando mi fai provare l'orzata ehhe? Non mi ricordo se si scrive cosi ma mi ricordo che ti piaceva ehhe...
Volevo comprarla oggi, ma al supermercato dove sono stato non l'avevano (eppure lo scaffale delle bevande Fabbri era ben fornito); mi toccherà andare in un posto dove so che hanno ancora qualche bottiglia.
Ce ne berremo una assieme la prossima volta che ci vediamo, Marco!
Io ho visto la serie nella sua prima trasmissione italiana; era su MTV, quando MTV era la televisione dell'anime night in cui si potevano trovare cose all'epoca molto di frontiera come Alexander, Æon Flux, Cowboy Bepop, Black Lagoon (per non parlare del delirio assoluto di Excel Saga).
Ricordo distintamente la sensazione che provai, di essere di fronte a qualcosa di completamente diverso.
[E da quella serie ho imparato qualcosa di angelologia classica e qualcosa sul mare di Dirac; niente male per un cartone animato.]
Poi sono anche arrivati tre film, di cui oggi è in corso un completo retcon firmato dall'autore (l'ultimo uscirà forse quest'anno), nelle intenzioni più vicino al suo piano originale — anche se alcuni fan della prima ora si lamentano dell'eccessivo fanservice.
Ho seguito distrattamente il dibattito sul doppiaggio, ma non ho visto il prodotto e non mi pronuncio; ricordo con affetto il doppiaggio di MTV, mi pare a cura della Dynit, con belle voci "da cartone per i grandi" e un'interessante interpretazione dei distinti personaggi.
Mi piacerebbe recuperare la serie, un giorno, anche se non so con quale doppiaggio.
Qualcuno ha detto calicetto?
Mi son pronto, ché è anche l'orario giusto.
Spritz?
Salve Giovanni,
ho provato questa soluzione: dalla finestra di ricerca in alto nella schermata, accanto a "connect.gt", clicco sul simbolo blu dei tre ingranaggi e vado nella pagina di ricerca avanzata; digito il mio nome-utente nella finestra "Postato da" (colonna destra, in alto), e poi do la spunta a "Discussioni" nella coppia "Post/Discussioni"; dovrebbe portarti a tutte le discussioni in cui hai postato.
Puoi ovviamente limitare la ricerca solo ad alcune zone o categorie.
Facci sapere se funziona e se ti da i risultati voluti; se poi vuoi proporre una scorciatoia per ottenere il medesimo effetto, posta pure nella discussione "Miglioramenti e Suggerimenti", qui: https://connect.gt/topic/241808/miglioramenti-e-suggerimenti/18
Saluti!