Lo studio dei movimenti degli occhi in relazione agli stimoli luminosi è molto importante per l'analisi della percezione, molte branche della scienza se ne occupano da molti anni (oculistica, neurologia, psichiatria, psicologia cognitiva solo per citare alcune macrocategorie).
Benché ci si trovi ancora all'inizio, i risultati sono stati finora rilevanti.
Dal punto di vista commerciale, i l'editoria grafica (in primis quella cartacea) si è prontamente avvalsa delle teorie elaborate inmerito dalla psicologia cognitiva.
I movimenti dell'asse oculare da una zona ad un'altra zona del campo visivo si chiamano saccadi.
Quando fissiamo qualcosa, tuttavia, il nostro sguardo non resta perfettamente immobile. Ci sono piccolissimi movimenti (il cui angolo è dell'ordine di centesimi di grado) che l'asse continua a seguire nell'intorno del punto interessato. Questi movimenti si chiamano microsaccadi.
La rilevazione dei percorsi oculomotori, che esiste ormai da tempo, permette la tracciatura delle "mappe delle risposte saccadiche".
Da qui si parte per lo studio sulle percezioni, velocità di acquisizione delle informazioni, latenza della risposta agli stimoli luminosi/visivi, sulla priorità dell'attenzione, sull'influenza dell'illusione percettiva e su moltissimi altri fenomeni dai risultati prolifici. Esistono anche degli studi sulla diagnosi neurologica dall'analisi delle saccadi.
Le telecamere sono un sistema ormai datato, attualmente la oculometria a infrarossi utilizza delle onde elettromagnetiche (raggi infrarossi appunto), che fanno parte dello spettro non visibile, e soprattutto è una tecnologia applicabile anche negli studi al buio su stimoli visivi di luminanza ridotta.
Questa premessa soltanto per dire che l'idea di applicare questi studi anche al web non è male.
Circa il movimento del mouse e le sue relazioni con le zone di attenzione visiva non ho letto ancora molto, ma di sicuro si otterranno dei risultati interessanti. Di certo ci sono variabili la cui lettura è suscettibile di interpretazioni: per esempio a me piace leggere pagine ricche di testo (ben organizzato) lasciando completamente il contatto con il mouse.
Altre volte invece seleziono distrattamente zone della pagina muovendo il mouse a caso. Altre persone ancora lo faranno roteare nervosamente anche al di fuori delle aree di attenzione, vista breve la permanenza (ormai dell'ordine dei secondi) sulle pagine web e l'aumento del numero medio di pagine visitate per ogni sessione.
In linea di massima credo però che si possano trovare dei criteri di lettura di queste informazioni.