@Leonov said:
Una sola annotazione a margine: secondo il mio modestissimo parere, l'aumento apparentemente inarrestabile delle spinte razziste (xenofobe, omofobe, a danno di minoranze generiche o contro le donne) è la semplice e inevitabile conseguenza di un fenomeno di chiusura da parte di una società terribilmente impaurita - anzi, proprio terrorizzata - che non riesce più ad esprimere un'idea propositiva per il futuro.
Al contrario, una civiltà culturalmente avanzata in primo luogo permette a chi ne fa parte di conoscere molte parole, grazie alle quali instaurare un dialogo fecondo in cui sia agevole considerare le sfumature, stabilire le analogie, stemperare le differenze e comunque padroneggiare la complessità della comunicazione.
Se una persona non conosce abbastanza parole per stabilire un contatto con l'Altro (donna, straniero, "diverso" che poi diverso non è) e non ha gli strumenti per lanciarsi nel difficile percorso del confronto costante, preferirà sistematicamente rintanarsi in ambiti sempre più piccoli e ristretti, costituiti da suoi simili con altrettanta povertà di linguaggio, nei quali sperare di essere al sicuro da ogni elemento in grado di turbare le sue malferme e ottuse certezze.
Essere razzisti è molto facile; sedersi a un tavolo per parlare a lungo e con fatica non lo è altrettanto.
@max0005 said:
Ciao Leonov,
sono d'accordo con te... ma una domanda mi sorge spontanea. L'Italia non è una dittatura, non ha un regime autoritario e non esistono forme di censura (a parte quelle imposte dai limiti della decenza). Nel nostro paese vige, almeno sulla carta e spesso anche nei fatti, la libertà di stampa, di parola e di pensiero. Di fatto, chiunque sia minimamente interessato ha libero accesso a più fonti di informazioni ed a moltissime opinioni al riguardo.
Sono d'accordo che molte trasmissioni televise hanno un livello culturale davvero molto basso ma, sapendo selezionare, è possibile comunque seguire dei programmi interessanti ed intelligenti. I quotidiani sono (al momento) liberi e molti di loro sono attendibili e sufficientemente oggettivi. Quasi ogni città con un numero sufficiente di abitanti ha almeno una libreria fornita di ogni genere di libri che trattano dei più diversi argomenti.
E non dimentichiamoci del più grande "magazzino" di informazione libera esistente: Internet! Riconosco che non tutti hanno la possibilità di avere una connessione costante dalla loro abitazione, ma credo che una buona percentuale degli Italiani abbia la possibilità di collegarsi ad Internet regolarmente.
Le potenzialità ci sono... cosa manca? Manca l'interesse da parte dei cittadini! Ci sono le librerie, ma molti preferiscono comprare giornali di gossip nell'edicola accanto, ci sono le trasmissioni interessanti, ma il Grande Fratello raccoglie comunque più ascolti, c'è Internet, ma molte persone preferiscono usarlo per giocare o chattare...
Vorrei aggiungere alle vostre osservazioni che il razzismo, come altre forme di apatia culturale, si fonda su caratteristiche innate:
l'uomo ha un cervello che è una perfetta macchina del risparmio, questo gli consente di scegliere la via più economica ovvero più facile, pensate a quanto meno energia serve:
per obbedire rispetto ad argomentare una disobbedienza,
per effettuare azioni abitudinarie rispetto ad azioni innovative
a proteggere con l'autorità del gruppo razzista un potere imposto, piuttosto che a sviluppare con l'autorevolezza della democrazia un potere nuovo:)
...
Per fortuna d'innato nell'uomo c'è anche la curiosità, che gli permette di scoprire il mondo e l'altro, ecco, a mio parere, quello che dovrebbe sviluppare la scuola è la voglia di conoscere per potere amare i due mondi del nostro contesto la Natura e l'Altro.
ciao
marlomb