Benvenuto, Archimede, tra i polverosi scaffali e i severi cartigli della nostra raccolta ma tenace Biblioteca: il silenzio che ti accoglie è assai benevolo e carico di gratitudine, alla quale unisco la mia per aver accettato l'invito a passare da qui.
Articolo interessante e bizzarro, quello che segnali, ma quando si parla di Borges certe sottili dissonanze si trasformano in armoniose coordinazioni: vi si afferma (mi permetto di riassumere per dare un senso a quanto sto per scrivere) che l'austero Borges, tradizionalmente legato ad un universo di libri cartacei e mondi antichi al punto da poterlo considerare un autore quasi indifferente alla tecnologia, potrebbe in realtà essere stato un profeta della più recente rivoluzione informatica, da Wikipedia alla blogosfera.
Il paragone è forse appena azzardato, ma non del tutto errato: lo scrittore di cui parliamo qui ha spesso spiazzato con le sue riflessioni e potrebbe tranquillamente essere stato un precursore inconsapevole di progressi ai suoi tempi impensabili.
Ho ritrovato con estremo piacere la storia intitolata "Funes, o della memoria", su un uomo il cui destino, magnificamente atroce, è quello di poter ricordare tutto, ma proprio tutto ciò che accade.
Per un Bibliotecario (virtuale, per di più) come il sottoscritto, questo miraggio è eccelso - sebbene spaventosa sia la prospettiva di non perdere proprio nulla: in fondo, i ricordi hanno valore proprio perché sono ciò che sopravvive ad un rumore bianco che svanisce in fretta.
Poi un altro grande classico: "La Biblioteca di Babele". Non anticipo nulla sulla storia, ma mi limito a lasciare qui una curiosità.
L'idea originale del tema - una "biblioteca totale" costruita a tavolino con criteri matematici che contenga per definizione tutto quanto è stato e sarà scritto - non è di Borges: egli stesso la ritiene intuita da Aristotele (sebbene il greco non abbia mai affrontato esplicitamente il problema), e la rintraccia in G. T. Fechner e in Kurd Laßwitz, primo autore a scrivere un dettagliato racconto a proposito.
Lo scrittore argentino che celebriamo qui, però, ha avuto il merito di prendere questa idea e trasfigurarla come solo lui sa fare, partorendo un piccolo gioiello letterario che si concede perfino il lusso di auto-smentirsi interamente in una ipnotica nota finale, magica anch'essa e non meno geniale.
Ricordi meravigliosi, da far lacrimare questi occhi impolverati.
Grazie davvero per essere passato. Spero vorrai tornare. Questi saloni saranno sempre a disposizione tua e di tutti gli altri lettori.