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    Dal 2008 mi occupo di SEO, scrittura e strategie di comunicazione. Dopo 10+ anni in agenzia, oggi sono una consulente SEO freelance specializzata in strategie di contenuti. Mi piace risolvere problemi, amo i libri e la cucina orientale. Twitter era il mio posto preferito, ne parlavo su valijolie.it. Per le cose di lavoro puoi cercarmi su seojolie.it.

    I migliori post di valijolie

    • RE: Cosa sono i fattori di ranking?

      Ciao a tutti,
      a mio parere esiste un "linguaggio macchina" e un linguaggio che traduce nella pratica concreta il senso di ciò che la macchina cerca, le due cose però non sono in opposizione.

      Abbiamo bisogno di conoscere il "linguaggio macchina"?
      Certo è importante, a volte fondamentale, sicuramente utile. Io trovo sia fantastico quando i SEO riescono a fare operazioni di reverse engineering sul funzionamento di Google e riescono a districarsi tra linee guida, brevetti, dichiarazioni.

      Oggi però possiamo emanciparci dalla formulazione del concetto di fattori di ranking come qualcosa di matematicamente traducibile in "linguaggio macchina".
      E forse è un bene, anche se si entra nell'asimmetria di cui parla @kal.

      Non erano certo migliori i tempi in cui i fattori di ranking erano qualcosa di più semplice/diretto per cui dato un certo input tecnico si otteneva immediatamente un risultato in termini di scalata di posizioni. Ricordo come fosse ieri la valanga di keyword nei punti strategici dei testi... e funzionavano!

      Oggi la complessità del motore di ricerca è enorme, spesso ho l'impressione che sfugga ai suoi stessi ingegneri, ma come si dice nella programmazione possiamo lavorare con un "linguaggio di alto livello", per questo fare SEO oggi (da tempo, per me) è confrontarsi con la complessità di capire e praticare la qualità.

      È importante capire se una determinata azione sia un fattore di ranking in senso stretto, come ad es. i click in serp? Certamente sì, è utile e interessante capirlo. Ma se traduciamo questo nel campo della qualità possiamo comunque riuscire a capire.
      Una pagina che viene cliccata, quindi visitata, è qualcosa che viene apprezzato dagli utenti almeno nella fase di scelta. Qualcosa nella sua qualità in SERP ha funzionato... difficile credere che il motore di ricerca non ne tenga conto, anche se non viene detto o viene sconfessato nelle linee guida.

      Forse la mia SEO è una pratica alchimista e infatti spesso ammiro i SEO più tecnici che si addentrano nel "linguaggio macchina". Però per me lavorare sulla qualità in tutti i suoi aspetti è la traduzione di questo "linguaggio macchina" e rende un servizio agli utenti che può essere osservato e valutato concretamente. E migliorato continuamente.

      Credo che Google nel suo sforzo di complessità stia tentando di avvicinarsi lui alla comprensione di questo nostro "linguaggio di alto livello" e non viceversa.
      E chi fa SEO si trova esattamente al punto di incontro di questo processo.

      postato in SEO
      valijolie
      valijolie
    • RE: Google si mette a fare Consulenza. 39€ per 50 minuti.

      @kal ha detto in Google si mette a fare Consulenza. 39€ per 50 minuti.:

      Ma ad oggi ha sempre fallito. La mentalità di Google è: automazione ovunque.
      Chissà se sono davvero in grado di offrire servizi di consulenza.
      Le consulenze che ho visto io, finora, di primissima mano... sono molto molto scarse se non proprio dannose.

      Secondo me visto il livello molto basso che si incontra nel panorama delle pmi che si affacciano o si ritrovano per caso online (penso soprattutto a Google My Business) è difficile non fare del bene.

      Vedo anche che propongono nel pacchetto aspetti che hanno a che fare quasi con l'alfabetizzazione digitale, questo è un aspetto interessante perché di solito chi fa consulenza cerca clienti che hanno già più consapevolezza.

      Inoltre una consulenza di Google, come dice @florin88, è molto appetibile nella percezione del cliente medio, anche se si spingono i loro prodotti risulta credibile se si pensa che qui in Italia ci sono agenzie che già oggi chiamano le aziende spacciandosi per Google e su questo fanno dei bei soldi, sfruttando l'ignoranza...

      postato in Internet News
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      valijolie
    • RE: Quanto pagare un articolo? E come mai così poco?

      Ciao @glanzi
      questa domanda che poni è un argomento che ciclicamente ritorna nelle discussioni tra professionisti e neofiti e anche qui sul forum ricordo, diversi anni fa, un lungo dibattito sulla questione tariffario, che ti linko perché trovo istruttiva:
      https://connect.gt/topic/143634/problemi-tariffario-copywriter/164

      alla fine anche in quel caso non si giunse alla definizione di un prezzo assoluto giusto, perché a mio parere la risposta è sempre "dipende".

      Personalmente lavoro in questo settore da più di 10 anni e ho vissuto la problematica da diversi punti di vista, quello da articolista, da copywriter e da responsabile della scelta di collaborazioni per il reparto content di un'agenzia.

      È un mondo difficile.

      La compravendita dei servizi editoriali vive da sempre il problema della svalutazione del prodotto (come tanti altri settori delle professioni digitali, eh) e le piattaforme di vendita di contenuti lavorano sulla quantità, per questo le tariffe che trovi sono un tanto al kg.
      Sono giuste, funzionano? Non lo so, ma immagino che ci siano zone del web dove produrre grandi quantità di contenuti abbia la sua resa, così come ci sono persone capaci di produrre contenuti velocemente su qualsiasi argomento (e con qualsiasi tecnica).
      Non è il campo in cui mi muovo, quindi non saprei parlarne.

      Quello che so è che, sia nel momento in cui ho offerto i miei servizi, sia quando ho ingaggiato persone per occuparsi di scrittura, il prezzo è sempre stato determinato da una serie di fattori:

      • tipologia del contenuto e destinazione d'uso
      • complessità dell'argomento
      • tempo necessario allo studio e ricerca prima della produzione
      • tempo per la scrittura
      • durata della collaborazione (occasionale o continuativa)
        (Nota bene: non ho mai fatto distinzioni tra contenuti seo o non-seo per il semplice fatto che per me si tratta di una distinzione che non ha senso di esistere, a me interessa che un testo sia ben scritto.)

      Alla luce di questo elenco converrai che non si può tirare fuori dal cilindro una cifra esatta. La valutazione va bilanciata tra un prezzo a cartella e un prezzo orario che tiene conto di tutti i fattori sopra citati, senza contare poi che, per quanto il prodotto della scrittura sia quantificabile, non tutti scrivono allo stesso modo e c'è una componente legata alla qualità dell'autore/autrice che può incidere sul prezzo.

      postato in Web Marketing e Content
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    • RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google

      @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

      Comunque capisco in generale le necessità del business eh. Google non è una onlus.

      Aggiungo che: non esiste un capitalismo etico, credo prima o poi si debba arrivare a una consapevolezza su questo e approcciarsi con disincanto, altrimenti si rischia di rimanere sempre nella fase dello stupore e non si aggiunge uno step di cambiamento.

      A proposito di consapevolezza, era il 1998 quando veniva pubblicato il paper sul Pagerank: The Anatomy of a Large-Scale Hypertextual Web Search Engine, Sergey Brin and Lawrence Page

      https://research.google/pubs/pub334/

      a un certo punto viene scritto: "il modello di business predominante per i motori di ricerca commerciali è la pubblicità. Gli obiettivi del modello di business pubblicitario non sempre corrispondono a fornire agli utenti una ricerca di qualità"

      metto tutta la citazione perché la trovo ovviamente profetica:

      Currently, the predominant business model for commercial search engines is advertising. The goals of the advertising business model do not always correspond to providing quality search to users. For example, in our prototype search engine one of the top results for cellular phone is "The Effect of Cellular Phone Use Upon Driver Attention", a study which explains in great detail the distractions and risk associated with conversing on a cell phone while driving. This search result came up first because of its high importance as judged by the PageRank algorithm, an approximation of citation importance on the web [Page, 98]. It is clear that a search engine which was taking money for showing cellular phone
      ads would have difficulty justifying the page that our system returned to its paying advertisers. For this type of reason and historical experience with other media [Bagdikian 83], we expect that advertising funded search engines will be inherently biased towards the advertisers and away from the needs of the consumers.

      Oggi non si parla molto neanche del processo Anti-trust US vs Google che è ancora in corso ma che dal punto di vista culturale dovrebbe aprire un enorme dibattito.

      Qui si tiene traccia di aggiornamenti e dichiarazioni in corso: https://usvgoogle.org/ (Google non ha molto piacere che vengano rilasciati i documenti perché dice che diventerebbero clickbait eheh)

      Da questo processo è emersa una dichiarazione del 2017 del vicepresidente finanziario di Google, Michael Roszak e riportata alcuni giorni fa:

      "search advertising is one of the world's greatest business models ever created...illicit businesses (cigarettes or drugs) could rival these economics but we are fortunate to have an amazing business"

      “We've essentially been able to ignore one of the fundamental laws of economics - supply and demand. We could mostly ignore the demand side of the equation (users and queries) and only focus on supply side of advertisers, ad formats, and sales"

      (fonte: https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-09-29/google-search-is-like-cigarettes-or-drugs-executive-said)

      Prosegue dicendo che la situazione potrebbe cambiare e propone un modo per bilanciare gli interessi dei team di ricerca e pubblicitari.
      Il team di ricerca ovviamente è quello che probabilmente si preoccupa della famosa qualità per l'utente, ma è solo e da sempre un gioco di equilibri, perché Google deve infine assolvere al suo dovere fiduciario per i suoi sacri azionisti.

      Il punto è che oggi Google ha un tale monopolio e ha consolidato la sua posizione in modo così completo come motore di ricerca/risposta ecc predefinito su ogni piattaforma e sistema che, anche se rende la sua ricerca peggiore, gli utenti non se ne vanno.

      Google è diventato "di default" e gli utenti, ma anche noi che ci lavoriamo intorno siamo bloccati dentro...questo anche se non ce lo diciamo è una cosapevolezza che tutti in qualche modo abbiamo e su cui dovremmo aprire ben altri discorsi : )

      postato in SEO
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    • RE: Scriviamo, insieme, una lettera aperta a Google per Sundar Pichai.

      @giorgiotave ha detto in Scriviamo, insieme, una lettera aperta a Google per Sundar Pichai.:

      vorrei scrivere una lettera aperta a Google, diretta a Sundar Pichai. Insieme però, una cosa che costruiamo insieme.
      Chi vuole si aggreghi alla discussione, chi non non vada Off Topic perché sarà spostato.
      Che dici @kal? Che dici @valijolie?

      Ciao, io ci sto! 🙂
      Credo che l'iniziativa possa essere sicuramente utile per alimentare il dibattito e va percorsa perché rappresenta una presa di parola della comunità che in qualche modo lavora con e per Google.

      Per me si possono chiedere tutte le cose elencate, dalle dimissioni perché attraverso una riorganizzazione dei reparti si dà il messaggio che c'è volontà di un cambio di passo, agli interventi diretti sul motore di ricerca.

      Tra i due gruppi di richieste tra l'altro quelli diretti sulla serp sono i più ambiziosi, perché è sempre più facile far saltare qualche testa per dare il contentino.

      Aggiungerei a tutte queste cose anche una presa di posizione generale più forte.

      Come dicevo in quest'altro thread sul tema:

      La gravità assoluta è la posizione dominante di Google nel mondo, c'è un processo in corso ma non basterà probabilmente perché le leggi attuali sono inadeguate: una posizione dominante mondiale non può più essere semplicemente regolamentata dalle leggi di un solo Stato.

      Credo sia arrivato il momento di mettere sul tavolo la necessità di istituire un'organismo internazionale che possa regolamentare e farsi da garante a livello globale rispetto alle azioni di aziende che hanno impatto globale sulla vita delle persone, dal modo in cui lavoriamo, spediamo soldi, a come ci spostiamo etc.

      postato in Internet News
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    • RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google

      @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

      discussione, collaborazione, condivisione, informazione.

      Ciao, rieccomi per aggiungere qualcosa alla discussione.
      Certo per essere un forum ci sono un bel po di botta e risposta stile social, ma per quanto mi riguarda provo a costruire un piccolo ragionamento.

      Sono una seo professionista da molti anni (+10) e nel tempo abbiamo assistito alla grande evoluzione di Google come azienda con i suoi servizi.
      Personalmente non sono mai stata una fan girl ma l'ho sempre considerato l'habitat e lo strumento di lavoro più diffuso e quindi inevitabilmente me lo sono dovuto far andare bene.

      Il motore di ricerca è un veicolo, tra chi ricerca appunto e chi risponde a quella ricerca. Google è il primo su internet, ma si cerca negli archivi dalla notte dei tempi e questo è ciò che mi interessa come ambito di studio.

      Per star bene con la mia attività di consulente SEO ho messo a fuoco questo punto di incontro tra domanda e offerta attraverso la comunicazione, e solo in seconda battuta mi sono interessata a come farla funzionare con e su Google.

      Tuttavia so bene che fare SEO è/può essere un'attività "manipolatoria", anche alla luce di quello che si capisce del funzionamento del motore di ricerca con il reverse engeneering.
      E lo diventa soprattutto quando in quel gioco di incontro tra chi cerca e chi offre ci sono di mezzo i soldi.
      Su una piattaforma tra l'altro che non è a scopo filantropico, ma anch'essa si muove nel mercato, oggi basato sul sistema capitalistico

      Quindi insomma, non credo che chi faccia questo mestiere venga dalla montagna del sapone rispetto a Google e come in tutte le altre cose della vita sta un po' ai limiti personali che ci si dà quanto si vuole fare schifo.

      Vale anche per Google e il suo codice etico o i suoi valori aziendali: è una promessa che si fa a se stessi e agli altri, è marketing, non c'è una legge che impone il rispetto di queste cose.

      Quindi lo stupore fa parte un po' del gioco di equilibri in questo sistema di ingiustizie e va bene se diventa il punto di partenza per creare clamore, dibattito, attenzione intorno a un fatto grave. Uno dei tanti eh.

      La gravità assoluta è la posizione dominante di Google nel mondo, c'è un processo in corso ma sono d'accordo che non basterà probabilmente perché le leggi attuali sono inadeguate: una posizione dominante mondiale non può più essere semplicemente regolamentata da un solo Stato.

      Siamo nell'era delle grandi piattaforme, aziende che gestiscono dati, comportamenti, stili di vita, che oggi progettano il nostro modo di lavorare o di nutrirci...sempre tutto per profitto. Insomma siamo davanti a una complessità tale del tardo-capitalismo che richiederebbe un sistema globale di tutela per l'umanità.

      C'è una frase di Giorgio nel suo ultimo libro che dice "Google tiene gli occhi puntati sul mondo, non sull'online" e con questa prospettiva bisognerebbe ragionare di aziende e di tecnologie che hanno impatto sulla vita delle persone e sulle società organizzate. Lo stesso si veda per la macro-categoria dell'intelligenza artificiale.

      Questo per dire che è giusto denunciare, indignarsi, parlarne, organizzarsi, portare più consapevolezza.
      Probabilmente le critiche che si fanno al lavoro di divulgazione tecnica su certe tematiche è l'incapacità di mettere sul piatto anche questioni più grandi o politiche se vogliamo.

      Sicuramente è vero che a un certo punto la scienza e la tecnica hanno preso una strada che si è separata dalla filosofia ed è veramente difficile rimettere insieme le cose. Soprattutto in un contesto dove le persone hanno imparato che perlopiù conta come fare soldi.
      Però non punterei tanto il dito sul singolo/a professionista perché è la somma di voci che dovrebbe fare il totale anche se siamo nell'era degli influencer, anzi forse a maggior ragione.

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    • RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google

      @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

      Siamo schiavi della situazione creata dalle corporation?
      Sì.

      Google ha creato qualcosa che inizialmente era quasi magia e nel tempo ha attirato utenti al suo interno con una serie di servizi utili fino a renderli indispensabili e in un certo senso a intrappolarci... per poi presentare il conto.

      È un pattern che si vede di frequente per le piattaforme di successo, l'autore Cory Doctorow ha coniato il termine "enshittification" per definirlo. Non scherzo, è su wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Enshittification

      Su una cosa che ho letto però tra i vari botta e risposta sopra mi sento di dissentire, ed è

      gli utenti se ne fregano [...] e le ricerche su google rimangono superiori a quelle degli altri motori

      Secondo me dipende, ma è un po' un peccato considerare gli utenti/persone come automi incapaci di ragionare, praticamente così li hai già condannati a cliccare sul primo risultato per sempre : )

      Basti vedere come stanno vivendo l'era Musk gli utenti di Twitter e come si possa anche problematizzare il proprio utilizzo di una piattaforma. Magari c'è chi se ne frega, chi si indigna e chi prova a immaginare altro.

      Certo fare il salto fuori da Google sembra anzi è impossibile oggi, ma se non se ne ragiona neppure di sicuro rimarrà tale.

      postato in SEO
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    • RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google

      @lumar ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

      Forse, proprio "editorialista di Wired" no... In calce all'articolo rimosso c'erano le seguenti informazioni:

      Perdonami, avrei dovuto scrivere che è l'autrice dell'articolo su Wired per non risultare ambigua, ma editorialista in italiano vuol dire giornalista che scrive editoriali o che ha scritto un dato editoriale.

      Qui c'è il suo profilo linkedin https://www.linkedin.com/in/megangra/

      Non è una giornalista in effetti, ma il suo curriculum come consulente legale su temi sensibili mi sembra concreto e anche se è una ex di DuckDuckGo...non vedo errori nel fare il tifo per la libera concorrenza tra motori di ricerca.
      Mi è sembrato comunque molto professionale ammettere di aver scritto cose sbagliate nel suo articolo https://twitter.com/megangrA/status/1711035363756486664

      Per quanto riguarda la copertura, con una ricerca su X-Twitter si trova altro:

      https://twitter.com/leah_nylen
      è una giornalista di Bloomberg che copre le notizie su Antitrust, anche lei fa report quotidiani.

      https://twitter.com/doctorow
      report anche da lui che è giornalista e autore di romanzi, attivista per i diritti digitali

      postato in SEO
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    • RE: Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?

      @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

      Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.

      Non riporto tutto, ma tutti e due i post di Martino potrei averli scritti io, quindi grazie Martino! 🙂

      A mio parere, proprio per il punto in cui siamo e per il fatto che "il marketing lo fai dove c'è il pubblico" andrebbero diversificate le domande.

      Si può fare marketing fuori da Google?
      Il marketing fuori da G e dalle piattaforme si può fare, certo. Dipende, ma rientra sempre in un discorso strategico più che di scelta se vogliamo chiamarla "etica". Magari un'attività può trovare più utile fare un volantinaggio che una campagna Google Ads, oppure si impegna in azioni sociali per avere visibilità sulla stampa... però queste sono strategie, non cambia niente dal punto di vista dell'opinione delle persone e dei comportamenti, è solo una questione di opportunità.

      Si può parlare di altri strumenti oltre Google?
      Per i professionisti ma anche per le persone sì, si può e magari si dovrebbe di più.

      Esempi:
      Ho una gmail, mi viene praticamente immediato usare Calendar, Meet, Drive e tutta la suite di strumenti per il lavoro.
      Devo andare in un posto, è immediato usare Maps.
      Sto cercando un prodotto da acquistare al miglior prezzo, apro Google e mi guardo il carosello shopping in alto, scelgo e compro, problema risolto velocemente.

      La posizione dominante sta proprio in questo, alle persone interessa per lo più risolvere problemi in modo veloce e senza troppe domande e se la soluzione ti è stata messa di default in tutti i telefoni beh, devi fare molti sforzi in più per invitarli a risolvere i problemi con una strada più scomoda.

      Come si cambiano le abitudini delle persone: è difficile, penso si debba agire dal basso e dall'alto.

      Esempi:
      Cerco un paper, un documento molto specifico di cui conosco titolo o alcuni passaggi. Uso Google, e niente, mi cambia la query, mi risponde con approssimazione, mi dà per lo più robaccia.
      Uso DuckDuckGo e lo trovo.

      Ho un piccolo sito, mi interessano solo le visite e pochi altri dati, uso GA4 e mi incarto, ancora non ho capito se è conforme alla GDPR ecc. Faccio lo sforzo di optare per Matomo, spendo un po' di più all'inizio e bon ho quelle 3 cose che mi servivano e ho risolto.

      Ecco se "dal basso" si promuovono delle alternative, sicuramente è un lavoro culturale utile e importante che può aumentare la consapevolezza delle persone a preferire altre abitudini.

      Segnalo a questo proposito il progetto interessantissimo che porta avanti https://www.lealternative.net.

      E veniamo all'alto.
      Se un monopolio rende scomoda/impossibile la concorrenza, le mie scelte sono condizionate.
      Se domani l'Antitrust decidesse che i sistemi Android non devono avere Google di default, che browser ti installeresti?
      Useresti Google per gli acquisti e un altro motore di ricerca per...le ricerche?

      Non ho parlato di social perché ne so sempre meno, ma un gigante come TikTok che propone una versione a pagamento senza pubblicità fa sicuramente riflettere sulla relazione tra utenti, aziende e piattaforme...

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    • RE: Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?

      @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

      Per quanto riguarda le app da telefono, solo sugli android è come dici, ma non sempre per comodità, anzi crredo sia molto spesso anche per ignoranza.

      Nei sistemi Android devi avere un account Google attivo anche per accedere a Play e scaricarti altre app : )

      Certo, come dici, voglia e competenze sono due aspetti che fanno ripiegare sulla soluzione più rapida, ma è difficile combattere queste abitudini quando la questione è sistemica.

      Io sono una freelance, uso Firefox Focus sul telefono, figurati forse saremo in 100 in tutto il mondo. Il cliente mi dice "non vedo bene il sito da mobile", che faccio gli dico mettiti un altro browser e vedi che il sito è ok? Oppure, un collaboratore mi manda una richiesta per una call e dice "ti mando un Calendar per la call su Meet" che faccio? Gli dico che uso jitsi meet, gli mando il link perché sono più informata di lui, ok, poi la call salta continuamente e...vabbe torniamo su Meet.

      La responsabilità individuale è fondamentale per un cambiamento culturale e pratico, ma è un processo lento e non di sicuro successo. A questo punto se non arrivano anche delle scosse dall'alto è difficile spostare gli assetti.

      Pensa a X-Twitter. Fa schifo ora con Musk, esiste Bluesky che è praticamente una copia del caro Twitter. Eppure ancora stanno tutti là e se vuoi le notizie in tempo reale devi andare su X-Twitter.

      I cambiamenti li ottieni con grandi movimenti dal basso di persone che con i loro rapporti di forza esprimono delle richieste per cui qualcosa deve cambiare per forza. Ma per spostare gli equilibri con Google magari bastasse la voce grossa di uno, o la campagna di sensibilizzazione di un altro. Devi mettere insieme i consulenti, i dipendenti di google, gli inserzionisti...gli utenti! E poi devi tirare in ballo le istituzioni e anche i tribunali.

      Insomma 😓

      postato in SEO
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    • RE: Crescita repentina a gennaio e calo repentino a fine febbraio

      Ho realizzato adesso che si tratta di sluurpy del "network" internazionale di siti aggregatori di recensioni e menu.

      Il sito è sommerso di pubblicità e questo è sicuramente un fattore non da poco da considerare.

      I core web vitals ok...ma l'esperienza utente mi sembra piuttosto compromessa, cosa che ricade appieno nell'helpful content update di settembre.

      Guarda le linee guida sull'esperienza utente e torna a navigare il tuo sito

      https://developers.google.com/search/docs/appearance/page-experience

      Se poi i contenuti sono tutti scrapati/aggregati e non c'è un valore aggiunto è un altro campo molto ampio da indagare.

      Se poi come network avete praticato linkbuilding...

      Insomma di motivi per rivedere le attività fatte ce ne sono, anche in relazione ai vari siti fratelli (immagino vi parliate o abbiate strategie condivise)

      Per esempio quello italiano non sembra così messo male, almeno per quanto riguarda la navigazione...

      postato in SEO
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    • RE: Dati storici di GA4 in BQ

      @kal ha detto in Dati storici di GA4 in BQ:

      Risposta breve: no.

      Mi sembra assurdo!
      Ma davvero non si riesce neanche per i dati di Search Console che sono più "semplici"?

      Mi rispondo da sola con questo articolo 😠
      https://www.seroundtable.com/historical-data-google-search-console-to-bigquery-bulk-data-export-35388.html

      postato in Google Analytics e Web Analytics
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    • RE: Google si mette a fare Consulenza. 39€ per 50 minuti.

      Non è una novità che Google da monopolista piano piano fagociti tutti gli aspetti e le possibilità di guadagno correlate al fare web. E in quanto pezzi grossi della piazza possono permettersi questo tipo di concorrenza.
      Questo è un tassello in più. Su Google Ads mi è già capitato di incontrare le loro consulenze, lavorando con grossi budget si incontrano anche figure competenti. Per un livello base come quello delle PMI è un'ottima piazza e forse farebbero anche qualcosa di utile, di sicuro spadroneggiano.

      postato in Internet News
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    • RE: Le "nuove" Categorie di Connect.gt!

      Bentornati con questa nuova leggerezza!

      Ho preso spunto da @kal e ho dato una rinfrescata agli interessi.
      Qualche giorno fa avevo visto il forum down e mi ero preoccupata...

      postato in News Ufficiali da Connect.gt
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    • RE: Cosa sono i fattori di ranking?

      Secondo me conoscere la differenza tra fattori di ranking in senso stretto per Google e quelli considerati tali da chi fa SEO è importante per una consapevolezza tecnica, ma poi bisogna tenere sempre presente quanto ha detto @kal in Cosa sono i fattori di ranking?:

      Siamo un po' ossessionati coi fattori di ranking, ma c'è un mondo di cose da ottimizzare che pur non essendo (strettamente parlando) fattori di ranking, influenzano comunque il ranking.

      ed è quello che intendevo con il tradurre tutto questo in un discorso di pratica della qualità mettendo al primo posto l'utente, alla luce di tutto quello che è il nostro bagaglio tecnico, comprese le comunicazioni ufficiali fatte per esigenze di PR e quant'altro. Questo credo sia sicuramente un modo più efficace anche di comunicare il mestiere della SEO fuori dalla bolla degli addetti ai lavori.

      Poi trovo questa iniziativa ottima

      @kal ha detto in Cosa sono i fattori di ranking?:

      C'è invece un'iniziativa buffa di Dan Petrovic che vorrebbe fare esattamente l'opposto, una lista di cosa NON è un fattore di ranking
      https://twitter.com/dejanseo/status/1225386907556700160

      se non altro perché ci sono tanti professionisti o aspiranti tali che perdono tempo dietro a congetture legate al mito dei fattori seo e di conseguenza fanno perdere tempo e denaro ai clienti.

      A proposito di Google che cerca di interpretare il nostro linguaggio e lo fa prima e meglio dei nostri tentativi di smontare la sua scatola nera, ieri guardavo questo:

      https://twitter.com/Google/status/1316825125594038278

      chissà quali sono i fattori di ranking per rispondere alla ricerca "hmm hmm hmm"! 😜

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    • [Instagram] Recuperare l'url di una foto su Instagram

      Ciao 🙂
      è possibile recuperare l'url delle foto degli utenti di Instagram nel formato http:// instagr.am/p/abc12345/ al di là di quelli del proprio profilo, senza utilizzare siti e applicazioni di terzi?

      Social: Instagram

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    • RE: Le "nuove" Categorie di Connect.gt!

      @giorgiotave ha detto in Le "nuove" Categorie di Connect.gt!:

      È una piccola isola felice, anche se siamo in pochi, non ci importa

      Felice di essere qui con voi ❤

      postato in News Ufficiali da Connect.gt
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    • Entità e vocabolari: che ne pensate?

      Ciao a tutte e tutti,
      apro questa discussione prendendo spunto da un'altra lanciata tempo da @kal che mi ha acchiappata per il titolo ma poi si è un po' arenata.

      https://connect.gt/topic/249000/sta-cosa-delle-entità-in-serp-è-probabilmente-molto-più-stupida-di-quanto-crediamo

      Faccio una premessa: lavoro con SEO e contenuti da anni e l'ho sempre fatto "scordandomi della SEO" e di Google. Approccio forse naif, ma sicuramente più naturale nella produzione di risorse il più ricche e utili possibile. Ho sempre avuto buoni risultati.

      D'altro canto c'è il filone della Semantic SEO che ultimamente mi sembra, anche legato all'hype sulla generative AI, spinga tanto per un approccio iper-strutturato dove si lavora forte sulle entità con markup semantico e con la creazione di vocabolari di entità.

      Da nerd dei contenuti lo trovo affascinante, ma appunto sull'implementazione di vocabolari di entità per sistematizzare un progetto editoriale, così come sull'estrema ingegnerizzazione dei contenuti mi piacerebbe avere un confronto perché personalmente ho sempre approcciato la questione con molti meno tecnicismi.

      Grazie a chi avrà tempo e voglia di dire la sua 🙂

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    • RE: I Topic di Twitter in Italia!

      Ciao a tutti,
      dal link segnalato da Giorgio vedo solamente l'argomento Sport.
      Se però accedo alla sezione argomenti dal menu del mio profilo, sia desktop che mobile al momento non vedo niente.argomenti-twitter.png

      Erano stati annunciati a novembre 2019, secondo voi saranno utili?

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    • Una cassetta degli attrezzi per Wordpress Gutenberg: si può fare?

      Ciao a tutti,
      da qualche tempo ho ricominciato a giocare con Wordpress e mi incuriosisce la possibilità di realizzare dei progetti validi e completi con #Gutenberg.
      A differenza di molti detrattori, Gutenberg a me piace, la trovo una alternativa interessante ai visual composer che mal sopporto perché farraginosi, non solo nelle performance.

      Non sono una sviluppatrice, mi occupo di SEO e content, quindi non vorrei sostituire per niente al mondo le professionalità e competenze del mondo dev... anzi io credo che a oggi fare un sito senza avvalersi di un buon programmatore sia da pazzi, quindi mi sento di dire: assumete sviluppatori!

      Ciò non toglie la mia curiosità, quindi per tornare alla domanda: mi piacerebbe realizzare una raccolta per avere una cassetta degli attrezzi utile per essere autonomi con Gutenberg.

      Lo spunto è nato da questa discussione qui:
      https://connect.gt/topic/243004/i-migliori-temi-wordpress

      e vorrei mettere a fuoco solo Gutenberg, non solo per il tema.
      Per estenderne le funzionalità, ad esempio, bisogna per forza affidarsi ai plugin? Li avete provati? Se sì quali consigliate?
      Esistono guide di stile per il design?

      Mi rendo conto che oggi Gutenberg sia ancora acerbo, ma la prospettiva mi sembra sia quella di volerlo rendere qualcosa in più.
      Intanto mi piacerebbe conoscere altre esperienze a riguardo.
      Grazie 😉

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