Facendo il giro nel mondo d’internet, soprattutto nei settori competitivi come turismo oppure annunci, troverai tanti siti che si trovano al limite della punizione. La triste verità è questa: che per essere nelle prime posizioni, e ogni tanto anche sulla prima pagina, la produzione dei contenuti fantastici e apprezzati dagli altri non basta. La differenza tra un sito che è buono secondo te e un sito che è buono secondo Google c’è sempre. Devi fare veramente tanta attenzione anche all’aspetto tecnico del sito così che tale sito sia considerato veramente rilevante.
Per quanto riguarda la strada da scegliere, è un po’ come nella vita: essere buono o cattivo in realtà non influenza per niente il tuo risultato finanziario, sociale, e privato. Quello che ti fa vincere o perdere è essere figo, quindi:
Sia se fai il figo cattivo: Ti comporti come un mafioso, che è cosi forte che può inserirsi sopra le regole. Ti chiudi nel tuo ambiente e crei una rete pazzesca di siti con vari contenuti, con ip diversi, con link scambiati in modo furbo, con un testo semanticamente rilevante e così piazzi i siti. Ogni tanto magari finisci in galera (sei punito), però poi trovi sempre (e lo troverai sempre) il buco grazie a cui ce la farai ad uscire
sia se fai il figo buono, sei aperto all’altra gente, sorridente, scrivi degli articoli belli e pian piano la gente è piena di grazie per te e dà i link al tuo sito. Magari non sei sempre primo, però comunque ottieni una buona stima e oltre alla SEO usi delle altre strategie per fidelizzare l’utente. Non è il posizionamento, ma la visibilità è il tuo scopo finale. Quindi le eventuali perdite a favore degli spammers le recuperi con le altre strategie di visibilà complementari alla seo.
Non è che il punto 1) o il punto 2) sono più o meno efficaci. In entrambi i modi si possono raggiungere risultati fantastici, non solo in termine di posizionamento, ma anche per le vendite. Lo sforzo usando tutte e due le tecniche secondo me è paragonabile. Solo dalla tua correttezza dipende il tuo atteggiamento. Se uno pensa che il successo è uguale al risultato, non gli importa una via o l’altra. Se invece per te il successo significa ottenere risultati rispettando contemporaneamente tuoi individuali valori: allora scegli la via 2). Sarebbe ipocrita scegliere di essere buono solamente perché conviene. Va beh, fine con filosofia…