• Contributor

    @francodimonda ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    L'errore di Trump è stato di non aver costruito nulla di suo tale da poter sostituire i social

    In realtà l'ha fatto, si chiama Parler e... OHIBÒ è appena stato bannato da AWS, dove era hostato.

    https://www.buzzfeednews.com/article/johnpaczkowski/amazon-parler-aws

    🤣

    Il problema di Trump è, per usare un termine tecnico, che l'ha fatta fuori dal vaso. Ha tirato la corda, finché non si è spezzata e gli è rimasta in mano l'estremità corta.

    Per questo dicevo che è un caso limite, un caso unico e per me ha poco senso ricamarci sopra chissà che discorsi sopra.

    Mette sicuramente a nudo delle contraddizioni insite nei sistemi di informaizone digitale... ma nulla di tutto questo è cambiato di una virgola.


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    @kal AZZ! 😀


  • Community Manager

    Oltre a segnalarvi che Parler è stato bannato in giro, qui la lista di tutte le piattaforme che hanno bannato Trump!


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    Da una parte mi inquieta che non sia la legge a fermarlo...


  • User

    @adv-benevento no, io mi riferivo al modo in cui le persone lo considerano, il social è quello e quello rimane 🙂


  • User

    @giorgiotave quindi se sperimentiamo di mettere su un sito web, per come stanno le cose, Trump rischia di non essere indicizzato. 😉 ... INQUIETANTE! 😨


  • User Attivo

    Non so se è stato già letto, in ogni caso lo linko e stralcio alcuni passaggi:
    https://www.corriere.it/esteri/21_gennaio_10/censura-senza-coerenza-perche-silenziare-trump-dare-voce-dittatori-f32b4bc2-537e-11eb-b612-933264f5acaf.shtml

    Censura senza coerenza: perché silenziare Trump e dare voce ai dittatori?

    Trump scrive e cinguetta cose nefande? A mio giudizio sì, ma a mio giudizio e il mio giudizio, come quello di chiunque altro, non può essere Legge insindacabile e autorizzazione all’imbavagliamento.
    a stabilire se è un reato deve essere la giustizia americana, non Twitter o ciascuno di noi (e troppo spesso ci si dimentica che le EULA o una qualsiasi altra cosa, una qualsiasi società privata, anche a casa mia, non comando io, ma comanda la Costituzione del mio Paese, contro la quale non esiste diritto privato che tenga.

    Non c’è niente di peggio di un censore che si dice difensore intransigente di principi irrinunciabili e che pure sembra transigere con grande disinvoltura.

    è facile esser tolleranti con chi la pensa come noi. [...] Il difficile è ingaggiare una dura battaglia politica e culturale con quelle posizioni senza dover far ricorso all’aiutino della censura e della messa al bando.

    E punto perché mi pare che tutto questo, impeachment compreso, lo si faccia adesso a 9 giorni dalla fine di tutto perché Piazzale Loreto non è una roba solo italiana, ricordiamolo sempre quando amiamo disprezzarci nei confronti altrui.


  • User Attivo

    Il punto di vista dei colleghi

    Merkel sul blocco di Twitter a Trump: "Chiusura problematica"

    "È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale"

    https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/11/news/merkel_su_blocco_profilo_social_a_trump_chiusura_problematica_-282086922/


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    @luqweb Trump sta GODENDO tutto fila liscio. Le carte vincenti dopo qualche giro di mani saranno nelle sue. 😎


  • User Attivo

    Qui FACEBOOK non censurò:

    99118441_2898541503555525_7357767491923214336_o.jpg

    Post fatto il 20 maggio 2020: l'ayatollah Ali Khamenei inneggia alla DISTRUZIONE dello STATO DI ISRAELE.

    Capisco che per molti sia duro paragonare dittature presenti con dittature del passato - in tutti i sensi - però... ricordate che anche le DITTATURE SI EVOLVONO. Non pensate di rivedere oggi un nuovo führer per gridare alla dittatura: le dittature del presente e del futuro sono molto più fini e subdole: il segreto sta proprio nel metterle in atto senza farlo percepire alle popolazioni.

    Tornando a Facebook... gli ho sempre considerati dei buffoni, buffoni che foraggiano certi ingranaggi. In base a loro convenienza nei giorni pari si dichiarano PROVIDER, nei giorni dispari si nascondono dietro al PRIMO EMENDAMENTO e si dichiarano EDITORI.

    Capisco che l'unica LEGGE MONDIALE sempre esistita e che non tramonterà mai è "La legge NON è uguale per tutti" però in casa Facebook manco il pudore hanno. E pieno di post e account che andrebbero censurati all'istante eppure - ad esempio - il nazismo echeggia ancora su Facebook.

    Vogliamo parlare di certi annunci pubblicitari? Se si dichiarano EDITORI che siano soggetti alle leggi sull'EDITORIA e... addio a miliardi di annunci pubblicitari 🙂

    Nulla succede per caso... e quello che è ancora peggio è che a tutto il sistema poco gli frega del GIUSTO/SBAGLIATO: è sempre e solo una questione di denaro o potere e null'altro.


  • Community Manager

    Vi metto questo contributo importante


  • Contributor

    Provo a fare l'avvocato del diavolo: anche senza il diritto di pubblicazione su Facebook e Twitter, il diritto alla libertà di parola è comunque rispettato.

    Non bisogna confondere il diritto alla libertà di espressione con il diritto ad avere un pubblico.

    Sono due cose diverse. Confonderle per me è un grosso errore.

    Questa cosa che se non sei sui Social non esisti per me è una colossale allucinazione collettiva. E ne sono assolutamente certo, di primissima mano.

    Perché direte voi?

    Beh, io non ho mai avuto un account su Facebook o su Instagram.

    Eppure come vedete sono comunque perfettamente libero di esprimermi, lo faccio qua sul forum di Giorgio, su altre piattaforme come Reddit e Twitter, e le volte che è capitato anche dal vivo ai convegni (che mi mancano un casino, ma non divaghiamo). Ho anche un blog personale, morto da anni perché la forma articolo richiede troppe energie, ma vabbè. Insomma, le opzioni non mi mancano di certo.

    Secondo me siamo tutti un po' troppo drogati di notifiche per capire che Facebook (come Twitter o altro) non è il mondo ANCHE SE A ZUCK PIACEREBBE TANTO CHE CONTINUASSIMO A PENSARLO.

    Lo stesso Trump, se poniamo adesso convocasse una conferenza stampa, otterrebbe:

    1. nel giro di pochissimi minuti una richiesta di accredito da centinaia di organi di informazione indipendenti
    2. il live stream finirebbe comunque sui socialmedia un nanosecondo dopo la pubblicazione

    Lo dubitate forse?

    Vi lascio un altro spunto... c'è un'azienda che è fortissima, un brand di punta del panorama mondiale... che non posta NULLA sui social media e lascia che siano gli appassionati a farsi portavoce del suo marchio.

    Non ci credete?

    Guardate le pagine social di Apple.

    Sono rivendicate per fare brand protection, e questo è quanto. Non pubblicano contenuti, da sempre. Il massimo che fanno è cambiare le copertine, puro branding.

    Per noi che siamo professionisti del web dovrebbe essere chiaro il gioco.

    Twitter e Facebook non sono depositari di nulla. Hanno solo UNA cosa:

    Audience

    E giustamente tutti vogliono quell'audience.

    Pubblicare contenuti SULLA piattaforma è il modo più efficace per accedere all'audience dei social media, perché le piattaforme stesse promuovono quel tipo di meccanismo (di fatto costringendo gli utenti dentro al loro giardino recintato).

    Ma non è l'unico.

    Si può BENISSIMO far parlare di se sui social media senza pubblicare neanche una riga sui social media.

    A proposito, per i veterani dei convegni GT, chi se lo ricorda #quadroquadretti? All'epoca quella cosa fu fatta anche per dimostrare che sui social ci finisci lo stesso anche se NON VUOI.

    Ma il rovescio della medaglia è: sui social ci finisci lo stesso anche se NON PUOI.

    L'ho scritto sopra: siamo professionisti del web. Questa cosa per me dovrebbe essere chiara a tutti.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao @kal scusa ma... il tuo discorso - dal mio punto di vista - fa acqua da tutte le parti. Perché? Quanti sono Aplle? Quanti sono Trump?

    Quello che dici regge finché sei un gigante - e poi e poi - e i piccoli? Se vuoi avere VERAMENTE un AUDIENCE significativo o sei sui social/media o ZOPPICHI parecchio. Lascia perdere le eccezioni: il mondo non è fatto di eccezioni ma di persone normali.

    E se domani GOOGLE decidesse di bloccasse determinate parole chiave? E se bloccasse la parola APPLE? Vedi, non è una questione di lecito o illecito, fosse cosi le cose sarebbero banali: fai le leggi e le fai rispettare - fine della storia. Il problema è che a nessuno interessa distinguere lecito/illecito...interessano solo fette di denaro e potere.

    COLPO SI SCENA
    E se tutto - visto che sono decisioni prese a tavolino - fosse stato messo in piedi dallo stesso TRUMP? 🙂 Meditate gente... meditate...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Ciao @kal scusa ma... il tuo discorso - dal mio punto di vista - fa acqua da tutte le parti. Perché? Quanti sono Aplle? Quanti sono Trump?

    E quanti sono #quadroquadretti? 😁

    Vale lo stesso IDENTICO discorso, fatte le debite proporzioni.

    Io sui social non ci sto (a parte Twitter). Ma quando parlo dal podio del Search Marketing Connect, sui social ci finisco in tempo reale senza che io debba prendere in mano il telefono e twittare.

    Ed io sono un signor nessuno come te e come tutti.

    Non ci vuole nulla.

    Ribadisco quanto detto sopra: i social media hanno solo una cosa.. AUDIENCE. Un pubblico.

    Certo, tutti vogliono una fettina di quel pubblico... mi sembra logico.

    Ma appunto: avere diritto di parola non ti da automaticamente diritto anche ad avere un pubblico.

    Quando ti bannano dai social media non ti negano il diritto di parola... ti negano l'accesso al loro (e ribadisco: LORO) PUBBLICO.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal

    Io sui social non ci sto (a parte Twitter). Ma quando parlo dal podio del Search Marketing Connect, sui social ci finisco in tempo reale senza che io debba prendere in mano il telefono e twittare. Ed io sono un signor nessuno come te e come tutti.

    Sui social - Instagram lo fa già - è un attimo bloccare le parole. E se bloccano le parole... CIAO CIAO EARNED MEDIA: non sarai più citabile e linkabile. Insomma, mettiti il cuore in pace: se qualcuno ti vuole eliminare dal cyberspazio può farlo benissimo. Direttamente o indirettamente poco importa: online sarai un fantasma.

    E poi ti ripeto: in quanti calcano i palchi? In quanti sono spettatori? Parliamo di persone "NORMALI", non di "PRIVILEGIATI" se no nessun confronto regge. Perché i primi sono CENTINAIA di persone, i secondi MILIONI DI PERSONE.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    se qualcuno ti vuole eliminare dal cyberspazio può farlo benissimo.

    Nah. L'unica cosa che può fare è escludermi dal SUO pubblico.

    Che è una cosa che, fra parentesi, han sempre fatto anche i media tradizionali con i personaggi "scomodi" (per dire, dopo Mani Pulite in quanti hanno più dato voce a Craxi?).

    Poi se vengo escluso da tutti i mass media vecchi e nuovi dell'universo mondo, magari due domandine me le faccio.

    Pensate che sia una cosa nuova o inaudita, ma non é nuova e non certo inaudita.

    Sono semplicemente cose vecchie applicate ai nuovi mezzi.

    E comunque rimane il punto: avere diritto di parola non equivale ad avere diritto a un pubblico.

    Il primo è un diritto inalienabile... il secondo NON È UN DIRITTO.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal

    Pensate che sia una cosa nuova o inaudita, ma non é nuova e non certo inaudita. Sono semplicemente cose vecchie applicate ai nuovi mezzi.

    Assolutamente d'accordo: è dai tempi di Adamo & Eva che è tutta una questione di denaro/potere.

    E comunque rimane il punto: avere diritto di parola non equivale ad avere diritto a un pubblico. Il primo è un diritto inalienabile... il secondo NON È UN DIRITTO.

    Se non hai PUBBLICO è come NON AVERE DIRITTO DI PAROLA. Parli con i muri? Come concetto lo trovo troppo forzato e pericoloso. Allora io STATO ho il diritto di CHIUDERE qualunque SOCIAL visto che sono:

    Ribadisco quanto detto sopra: i social media hanno solo una cosa.. AUDIENCE. Un pubblico.

    TUTTI I MEDIA hanno solo una cosa: l'AUDIENCE. Se non hai AUDIENCE non sei un MEDIA ma... MARIO ROSSI.

    La CENSURA non è solo una questione di poter o non poter aprire la bocca... la CENSURA è sopratutto una questione di poter o non poter VEICOLARE il MESSAGGIO ad altre persone. Non esiste censura se non hai un pubblico, fosse anche una sola persona: d'altronde come farebbe il censore a venirne a conoscenza? Se non puoi esercitare la CENSURA non hai audience... non hai DIRITTO DI PAROLA.

    Il diritto di parola lo si ha solamente se qualcuno ti ascolta. Tutto ciò che ha un audience - per me - oggi va considerato media.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Il diritto di parola lo si ha solamente se qualcuno ti ascolta.

    È sbagliato. Il diritto di parola è, letteralmente, il diritto di poter parlare.

    Non esiste una cosa come il diritto di essere ascoltato.

    Ed è giusto così.


    domenico.pacifico 1 Risposta