• User Attivo

    I Social Network - TUTTI - non hanno mai preso decisioni importanti di loro iniziativa. Mi sbaglio? E' questo quello che penso.

    Tutte le GRANDI DECISIONI le hanno prese perché "OBBLIGATI". Ogni azione importante intrapresa è stata fatta non per il "bene degli iscritti" ma per il "loro bene" - non chiudere/avere problemi. Che "il loro bene" alcune volte coincide con "il bene degli iscritti"... è puro caso.

    Il blocco di TRUP? Palesemente "comandato a tavolino" Il... lecito farlo oppure no, il... TRUMP ha detto castronerie oppure no... non centrano nulla.

    I meccanismi che si mettono in moto - i meccanismi delle GRANDI DECISIONI - fanno parte della cerchia del potere e del denaro non della cerchi di cosa è giusto e di cosa è sbagliato. Anche qui... se c'è coincidenza tra le due cose è puro caso.

    Come vedete a FOTTERE sono le COINCIDENZE.

    TRUMP mi piace? Can che abbaia non morde. Mi preoccupano molto di più tutti quelli del... Political Correctness.


  • User Newbie

    @davide-del-medico Non è così. Il social non cambia da intermediario ad editore, in base a come lo considerano i singoli, cambia in base a ciò di cui è responsabile.

    @giorgiotave cerca la risposta SI o NO con adeguata motivazione.

    La questione è proprio sulla responsabilità di ciò che viene pubblicato, se la violazione può essere o meno ascrivibile solo all'utente o anche al social.

    Il social può essere punito per quello che pubblica un suo utente? Se si, è giusto un ban. Se no, se è un "semplice" (con tutte le virgolette del caso) intermediario, invece no.

    Fare lo stream di materiale protetto da copyright viola la legge, esercitare libertà di opinione no (non ancora, non ufficialmente, almeno in Italia). Istigare a violare la legge si.

    Immagino che in tanti state pensando in questo momento a qualcuno che in Italia si trova all'opposizione, ed in quanto tale, sareste felici di zittirlo, come chi è (ovviamente) al governo.

    Sarebbe giusto? Dipende da quello che scrive.

    Ecco, a decidere su questo ci sono i tribunali, i giudici, c'è la legge, al di sopra della quale non può e non deve esserci un ente privato con sede altrove che "però opera in Italia".

    Per me quindi un ban arbitrario non è giusto, se un social mette il cappello da semplice intermediario e pretende di non poter essere chiamato in causa per ciò che viene pubblicato.

    E' giusto il ban se poi è possibile far causa ad un social quando riesce a censurare determinati contenuti ma poi continua a lasciare disponibili per ore (e lo si può dimostrare) per esempio i video dei suprematisti bianchi che compiono stragi.

    Se non ci fosse responsabilità su ciò che viene pubblicato, saremmo buoni tutti ad inventarci dei social coi contenuti degli altri.


    kal davide.del.medico 2 Risposte
  • Contributor

    @adv-benevento ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Il social può essere punito per quello che pubblica un suo utente? Se si, è giusto un ban. Se no, se è un "semplice" (con tutte le virgolette del caso) intermediario, invece no.

    C'è un convitato di pietra su questo punto ed è: i metadati/reti sociali + l'algoritmo.

    Non è "il social" a pubblicare messaggi di odio. Ma è certamente il social a darne diffusione.

    L'algoritmo non è neutrale. E le reti sociali nemmeno lo sono.

    E il problema non si risolve bannando.

    Bannare per violazione degli EULA è giusto, ma è solamente una foglia di fico.

    L'algoritmo dei social network e la loro capacità di amplificare le reti sociali è 100% parte in causa.


  • User Attivo

    @giorgiotave ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Non credo che ci sia chi ha ragione e chi no. Semplicemente oggi siamo in un periodo di mezzo tra la legge che non considera i Social come editori e quella che verrà, che è in corso d'opera.

    Esatto e penso molto dipenda anche dalla sensibilità di ognuno. Una base comune però penso stia nella necessità di stabilire delle regole per i social. Ovvero, l'attuale "regime" in cui operano non è più accettabile.

    E poi, se prendono questa decisione, devono portarla avanti con tutti gli altri. Altrimenti anche i Social andrebbero chiusi paradossalmente. Perché è presente ODIO.

    Qui può aprirsi davvero un mondo, che cos'è realmente odio / incitamento / discriminazione?
    Spesso l'odio o la discriminazione si cela anche dietro a messaggi buonisti o involontari.

    In che modo ad esempio i film influenzano la percezione comune su un certo popolo (penso ai Cinesi / Russi / Arabi sempre dalla parte del "cattivo")?


  • User

    @giorgiotave condivido l'intera linea di questo thread, pertanto si conferma che l'utilizzo di un asset non tuo preclude di rispettare le regole su cui lo stesso è fondato. L'errore di Trump è stato di non aver costruito nulla di suo tale da poter sostituire i social, e dove la sua potente comunicazione sarebbe continuata a vivere.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @francodimonda ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    L'errore di Trump è stato di non aver costruito nulla di suo tale da poter sostituire i social

    In realtà l'ha fatto, si chiama Parler e... OHIBÒ è appena stato bannato da AWS, dove era hostato.

    https://www.buzzfeednews.com/article/johnpaczkowski/amazon-parler-aws

    🤣

    Il problema di Trump è, per usare un termine tecnico, che l'ha fatta fuori dal vaso. Ha tirato la corda, finché non si è spezzata e gli è rimasta in mano l'estremità corta.

    Per questo dicevo che è un caso limite, un caso unico e per me ha poco senso ricamarci sopra chissà che discorsi sopra.

    Mette sicuramente a nudo delle contraddizioni insite nei sistemi di informaizone digitale... ma nulla di tutto questo è cambiato di una virgola.


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    @kal AZZ! 😀


  • Community Manager

    Oltre a segnalarvi che Parler è stato bannato in giro, qui la lista di tutte le piattaforme che hanno bannato Trump!


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    Da una parte mi inquieta che non sia la legge a fermarlo...


  • User

    @adv-benevento no, io mi riferivo al modo in cui le persone lo considerano, il social è quello e quello rimane 🙂


  • User

    @giorgiotave quindi se sperimentiamo di mettere su un sito web, per come stanno le cose, Trump rischia di non essere indicizzato. 😉 ... INQUIETANTE! 😨


  • User Attivo

    Non so se è stato già letto, in ogni caso lo linko e stralcio alcuni passaggi:
    https://www.corriere.it/esteri/21_gennaio_10/censura-senza-coerenza-perche-silenziare-trump-dare-voce-dittatori-f32b4bc2-537e-11eb-b612-933264f5acaf.shtml

    Censura senza coerenza: perché silenziare Trump e dare voce ai dittatori?

    Trump scrive e cinguetta cose nefande? A mio giudizio sì, ma a mio giudizio e il mio giudizio, come quello di chiunque altro, non può essere Legge insindacabile e autorizzazione all’imbavagliamento.
    a stabilire se è un reato deve essere la giustizia americana, non Twitter o ciascuno di noi (e troppo spesso ci si dimentica che le EULA o una qualsiasi altra cosa, una qualsiasi società privata, anche a casa mia, non comando io, ma comanda la Costituzione del mio Paese, contro la quale non esiste diritto privato che tenga.

    Non c’è niente di peggio di un censore che si dice difensore intransigente di principi irrinunciabili e che pure sembra transigere con grande disinvoltura.

    è facile esser tolleranti con chi la pensa come noi. [...] Il difficile è ingaggiare una dura battaglia politica e culturale con quelle posizioni senza dover far ricorso all’aiutino della censura e della messa al bando.

    E punto perché mi pare che tutto questo, impeachment compreso, lo si faccia adesso a 9 giorni dalla fine di tutto perché Piazzale Loreto non è una roba solo italiana, ricordiamolo sempre quando amiamo disprezzarci nei confronti altrui.


    A 1 Risposta
  • User Attivo

    Il punto di vista dei colleghi

    Merkel sul blocco di Twitter a Trump: "Chiusura problematica"

    "È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale"

    https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/11/news/merkel_su_blocco_profilo_social_a_trump_chiusura_problematica_-282086922/


    francodimonda 1 Risposta
  • User

    @luqweb Trump sta GODENDO tutto fila liscio. Le carte vincenti dopo qualche giro di mani saranno nelle sue. 😎


  • User Attivo

    Qui FACEBOOK non censurò:

    99118441_2898541503555525_7357767491923214336_o.jpg

    Post fatto il 20 maggio 2020: l'ayatollah Ali Khamenei inneggia alla DISTRUZIONE dello STATO DI ISRAELE.

    Capisco che per molti sia duro paragonare dittature presenti con dittature del passato - in tutti i sensi - però... ricordate che anche le DITTATURE SI EVOLVONO. Non pensate di rivedere oggi un nuovo führer per gridare alla dittatura: le dittature del presente e del futuro sono molto più fini e subdole: il segreto sta proprio nel metterle in atto senza farlo percepire alle popolazioni.

    Tornando a Facebook... gli ho sempre considerati dei buffoni, buffoni che foraggiano certi ingranaggi. In base a loro convenienza nei giorni pari si dichiarano PROVIDER, nei giorni dispari si nascondono dietro al PRIMO EMENDAMENTO e si dichiarano EDITORI.

    Capisco che l'unica LEGGE MONDIALE sempre esistita e che non tramonterà mai è "La legge NON è uguale per tutti" però in casa Facebook manco il pudore hanno. E pieno di post e account che andrebbero censurati all'istante eppure - ad esempio - il nazismo echeggia ancora su Facebook.

    Vogliamo parlare di certi annunci pubblicitari? Se si dichiarano EDITORI che siano soggetti alle leggi sull'EDITORIA e... addio a miliardi di annunci pubblicitari 🙂

    Nulla succede per caso... e quello che è ancora peggio è che a tutto il sistema poco gli frega del GIUSTO/SBAGLIATO: è sempre e solo una questione di denaro o potere e null'altro.


    A 1 Risposta
  • User Newbie

    @domenico-pacifico Permettimi di portare un po' d'acqua al tuo mulino: oggi molti faticano a riconoscere una dittatura se non vede camicie nere, passo dell'oca, libri bruciati, antisemitismo. Però, fatta salva la triste constatazione dei rapporti di forza, sui quali poi si modellano leggi e regolamenti, le cose hanno dei responsabili con nomi e cognomi. La responsabilità di un atto non è "dei social", "del sistema", di enti astratti, alla fine è di persone con nome e cognome.

    In passato fb ha perso una causa intentata da un movimento politico di destra estrema che era stato censurato, e purtroppissimo (per Mark e company) agire in barba alla legge del paese dove avviene un reato è un atto da condannare.
    La tragedia è che se non si fosse trattato di TRVMP (milioni di voti) staremmo forse qui a parlare del potere nelle mani del GAFAM?


  • Community Manager

    Vi metto questo contributo importante


  • User Newbie

    @simone82 "Comanda la Costituzione del mio Paese"
    La Costituzione Italiana venne scritta con l'intento, fra l'altro, di riconoscere e bloccare sul nascere una dittatura fascista. Alessandro Barbero ha spiegato benissimo da chi fosse appoggiata l'ascesa del fascismo.

    Che c'entra col ban di Trump?

    Che se Mussolini avesse avuto il potere del GAFAM, la possibilità di bannare l'account di Giacomo Matteotti ed impedirgli qualunque tipo di dichiarazione pubblica (per esempio impedendo che le persone potessero leggere delle notizie con le sue dichiarazioni, o acquistare i suoi libri, o bloccare la pubblicazione delle interviste, insomma cancellarlo dall'esistenza digitale come si fa oggi) non avrebbe avuto alcun bisogno di sopprimerlo fisicamente.


    simone82 1 Risposta
  • Contributor

    Provo a fare l'avvocato del diavolo: anche senza il diritto di pubblicazione su Facebook e Twitter, il diritto alla libertà di parola è comunque rispettato.

    Non bisogna confondere il diritto alla libertà di espressione con il diritto ad avere un pubblico.

    Sono due cose diverse. Confonderle per me è un grosso errore.

    Questa cosa che se non sei sui Social non esisti per me è una colossale allucinazione collettiva. E ne sono assolutamente certo, di primissima mano.

    Perché direte voi?

    Beh, io non ho mai avuto un account su Facebook o su Instagram.

    Eppure come vedete sono comunque perfettamente libero di esprimermi, lo faccio qua sul forum di Giorgio, su altre piattaforme come Reddit e Twitter, e le volte che è capitato anche dal vivo ai convegni (che mi mancano un casino, ma non divaghiamo). Ho anche un blog personale, morto da anni perché la forma articolo richiede troppe energie, ma vabbè. Insomma, le opzioni non mi mancano di certo.

    Secondo me siamo tutti un po' troppo drogati di notifiche per capire che Facebook (come Twitter o altro) non è il mondo ANCHE SE A ZUCK PIACEREBBE TANTO CHE CONTINUASSIMO A PENSARLO.

    Lo stesso Trump, se poniamo adesso convocasse una conferenza stampa, otterrebbe:

    1. nel giro di pochissimi minuti una richiesta di accredito da centinaia di organi di informazione indipendenti
    2. il live stream finirebbe comunque sui socialmedia un nanosecondo dopo la pubblicazione

    Lo dubitate forse?

    Vi lascio un altro spunto... c'è un'azienda che è fortissima, un brand di punta del panorama mondiale... che non posta NULLA sui social media e lascia che siano gli appassionati a farsi portavoce del suo marchio.

    Non ci credete?

    Guardate le pagine social di Apple.

    Sono rivendicate per fare brand protection, e questo è quanto. Non pubblicano contenuti, da sempre. Il massimo che fanno è cambiare le copertine, puro branding.

    Per noi che siamo professionisti del web dovrebbe essere chiaro il gioco.

    Twitter e Facebook non sono depositari di nulla. Hanno solo UNA cosa:

    Audience

    E giustamente tutti vogliono quell'audience.

    Pubblicare contenuti SULLA piattaforma è il modo più efficace per accedere all'audience dei social media, perché le piattaforme stesse promuovono quel tipo di meccanismo (di fatto costringendo gli utenti dentro al loro giardino recintato).

    Ma non è l'unico.

    Si può BENISSIMO far parlare di se sui social media senza pubblicare neanche una riga sui social media.

    A proposito, per i veterani dei convegni GT, chi se lo ricorda #quadroquadretti? All'epoca quella cosa fu fatta anche per dimostrare che sui social ci finisci lo stesso anche se NON VUOI.

    Ma il rovescio della medaglia è: sui social ci finisci lo stesso anche se NON PUOI.

    L'ho scritto sopra: siamo professionisti del web. Questa cosa per me dovrebbe essere chiara a tutti.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao @kal scusa ma... il tuo discorso - dal mio punto di vista - fa acqua da tutte le parti. Perché? Quanti sono Aplle? Quanti sono Trump?

    Quello che dici regge finché sei un gigante - e poi e poi - e i piccoli? Se vuoi avere VERAMENTE un AUDIENCE significativo o sei sui social/media o ZOPPICHI parecchio. Lascia perdere le eccezioni: il mondo non è fatto di eccezioni ma di persone normali.

    E se domani GOOGLE decidesse di bloccasse determinate parole chiave? E se bloccasse la parola APPLE? Vedi, non è una questione di lecito o illecito, fosse cosi le cose sarebbero banali: fai le leggi e le fai rispettare - fine della storia. Il problema è che a nessuno interessa distinguere lecito/illecito...interessano solo fette di denaro e potere.

    COLPO SI SCENA
    E se tutto - visto che sono decisioni prese a tavolino - fosse stato messo in piedi dallo stesso TRUMP? 🙂 Meditate gente... meditate...


    kal 1 Risposta