• User Attivo

    Qui FACEBOOK non censurò:

    99118441_2898541503555525_7357767491923214336_o.jpg

    Post fatto il 20 maggio 2020: l'ayatollah Ali Khamenei inneggia alla DISTRUZIONE dello STATO DI ISRAELE.

    Capisco che per molti sia duro paragonare dittature presenti con dittature del passato - in tutti i sensi - però... ricordate che anche le DITTATURE SI EVOLVONO. Non pensate di rivedere oggi un nuovo führer per gridare alla dittatura: le dittature del presente e del futuro sono molto più fini e subdole: il segreto sta proprio nel metterle in atto senza farlo percepire alle popolazioni.

    Tornando a Facebook... gli ho sempre considerati dei buffoni, buffoni che foraggiano certi ingranaggi. In base a loro convenienza nei giorni pari si dichiarano PROVIDER, nei giorni dispari si nascondono dietro al PRIMO EMENDAMENTO e si dichiarano EDITORI.

    Capisco che l'unica LEGGE MONDIALE sempre esistita e che non tramonterà mai è "La legge NON è uguale per tutti" però in casa Facebook manco il pudore hanno. E pieno di post e account che andrebbero censurati all'istante eppure - ad esempio - il nazismo echeggia ancora su Facebook.

    Vogliamo parlare di certi annunci pubblicitari? Se si dichiarano EDITORI che siano soggetti alle leggi sull'EDITORIA e... addio a miliardi di annunci pubblicitari 🙂

    Nulla succede per caso... e quello che è ancora peggio è che a tutto il sistema poco gli frega del GIUSTO/SBAGLIATO: è sempre e solo una questione di denaro o potere e null'altro.


    A 1 Risposta
  • User Newbie

    @domenico-pacifico Permettimi di portare un po' d'acqua al tuo mulino: oggi molti faticano a riconoscere una dittatura se non vede camicie nere, passo dell'oca, libri bruciati, antisemitismo. Però, fatta salva la triste constatazione dei rapporti di forza, sui quali poi si modellano leggi e regolamenti, le cose hanno dei responsabili con nomi e cognomi. La responsabilità di un atto non è "dei social", "del sistema", di enti astratti, alla fine è di persone con nome e cognome.

    In passato fb ha perso una causa intentata da un movimento politico di destra estrema che era stato censurato, e purtroppissimo (per Mark e company) agire in barba alla legge del paese dove avviene un reato è un atto da condannare.
    La tragedia è che se non si fosse trattato di TRVMP (milioni di voti) staremmo forse qui a parlare del potere nelle mani del GAFAM?


  • Community Manager

    Vi metto questo contributo importante


  • User Newbie

    @simone82 "Comanda la Costituzione del mio Paese"
    La Costituzione Italiana venne scritta con l'intento, fra l'altro, di riconoscere e bloccare sul nascere una dittatura fascista. Alessandro Barbero ha spiegato benissimo da chi fosse appoggiata l'ascesa del fascismo.

    Che c'entra col ban di Trump?

    Che se Mussolini avesse avuto il potere del GAFAM, la possibilità di bannare l'account di Giacomo Matteotti ed impedirgli qualunque tipo di dichiarazione pubblica (per esempio impedendo che le persone potessero leggere delle notizie con le sue dichiarazioni, o acquistare i suoi libri, o bloccare la pubblicazione delle interviste, insomma cancellarlo dall'esistenza digitale come si fa oggi) non avrebbe avuto alcun bisogno di sopprimerlo fisicamente.


    simone82 1 Risposta
  • Contributor

    Provo a fare l'avvocato del diavolo: anche senza il diritto di pubblicazione su Facebook e Twitter, il diritto alla libertà di parola è comunque rispettato.

    Non bisogna confondere il diritto alla libertà di espressione con il diritto ad avere un pubblico.

    Sono due cose diverse. Confonderle per me è un grosso errore.

    Questa cosa che se non sei sui Social non esisti per me è una colossale allucinazione collettiva. E ne sono assolutamente certo, di primissima mano.

    Perché direte voi?

    Beh, io non ho mai avuto un account su Facebook o su Instagram.

    Eppure come vedete sono comunque perfettamente libero di esprimermi, lo faccio qua sul forum di Giorgio, su altre piattaforme come Reddit e Twitter, e le volte che è capitato anche dal vivo ai convegni (che mi mancano un casino, ma non divaghiamo). Ho anche un blog personale, morto da anni perché la forma articolo richiede troppe energie, ma vabbè. Insomma, le opzioni non mi mancano di certo.

    Secondo me siamo tutti un po' troppo drogati di notifiche per capire che Facebook (come Twitter o altro) non è il mondo ANCHE SE A ZUCK PIACEREBBE TANTO CHE CONTINUASSIMO A PENSARLO.

    Lo stesso Trump, se poniamo adesso convocasse una conferenza stampa, otterrebbe:

    1. nel giro di pochissimi minuti una richiesta di accredito da centinaia di organi di informazione indipendenti
    2. il live stream finirebbe comunque sui socialmedia un nanosecondo dopo la pubblicazione

    Lo dubitate forse?

    Vi lascio un altro spunto... c'è un'azienda che è fortissima, un brand di punta del panorama mondiale... che non posta NULLA sui social media e lascia che siano gli appassionati a farsi portavoce del suo marchio.

    Non ci credete?

    Guardate le pagine social di Apple.

    Sono rivendicate per fare brand protection, e questo è quanto. Non pubblicano contenuti, da sempre. Il massimo che fanno è cambiare le copertine, puro branding.

    Per noi che siamo professionisti del web dovrebbe essere chiaro il gioco.

    Twitter e Facebook non sono depositari di nulla. Hanno solo UNA cosa:

    Audience

    E giustamente tutti vogliono quell'audience.

    Pubblicare contenuti SULLA piattaforma è il modo più efficace per accedere all'audience dei social media, perché le piattaforme stesse promuovono quel tipo di meccanismo (di fatto costringendo gli utenti dentro al loro giardino recintato).

    Ma non è l'unico.

    Si può BENISSIMO far parlare di se sui social media senza pubblicare neanche una riga sui social media.

    A proposito, per i veterani dei convegni GT, chi se lo ricorda #quadroquadretti? All'epoca quella cosa fu fatta anche per dimostrare che sui social ci finisci lo stesso anche se NON VUOI.

    Ma il rovescio della medaglia è: sui social ci finisci lo stesso anche se NON PUOI.

    L'ho scritto sopra: siamo professionisti del web. Questa cosa per me dovrebbe essere chiara a tutti.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao @kal scusa ma... il tuo discorso - dal mio punto di vista - fa acqua da tutte le parti. Perché? Quanti sono Aplle? Quanti sono Trump?

    Quello che dici regge finché sei un gigante - e poi e poi - e i piccoli? Se vuoi avere VERAMENTE un AUDIENCE significativo o sei sui social/media o ZOPPICHI parecchio. Lascia perdere le eccezioni: il mondo non è fatto di eccezioni ma di persone normali.

    E se domani GOOGLE decidesse di bloccasse determinate parole chiave? E se bloccasse la parola APPLE? Vedi, non è una questione di lecito o illecito, fosse cosi le cose sarebbero banali: fai le leggi e le fai rispettare - fine della storia. Il problema è che a nessuno interessa distinguere lecito/illecito...interessano solo fette di denaro e potere.

    COLPO SI SCENA
    E se tutto - visto che sono decisioni prese a tavolino - fosse stato messo in piedi dallo stesso TRUMP? 🙂 Meditate gente... meditate...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Ciao @kal scusa ma... il tuo discorso - dal mio punto di vista - fa acqua da tutte le parti. Perché? Quanti sono Aplle? Quanti sono Trump?

    E quanti sono #quadroquadretti? 😁

    Vale lo stesso IDENTICO discorso, fatte le debite proporzioni.

    Io sui social non ci sto (a parte Twitter). Ma quando parlo dal podio del Search Marketing Connect, sui social ci finisco in tempo reale senza che io debba prendere in mano il telefono e twittare.

    Ed io sono un signor nessuno come te e come tutti.

    Non ci vuole nulla.

    Ribadisco quanto detto sopra: i social media hanno solo una cosa.. AUDIENCE. Un pubblico.

    Certo, tutti vogliono una fettina di quel pubblico... mi sembra logico.

    Ma appunto: avere diritto di parola non ti da automaticamente diritto anche ad avere un pubblico.

    Quando ti bannano dai social media non ti negano il diritto di parola... ti negano l'accesso al loro (e ribadisco: LORO) PUBBLICO.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal

    Io sui social non ci sto (a parte Twitter). Ma quando parlo dal podio del Search Marketing Connect, sui social ci finisco in tempo reale senza che io debba prendere in mano il telefono e twittare. Ed io sono un signor nessuno come te e come tutti.

    Sui social - Instagram lo fa già - è un attimo bloccare le parole. E se bloccano le parole... CIAO CIAO EARNED MEDIA: non sarai più citabile e linkabile. Insomma, mettiti il cuore in pace: se qualcuno ti vuole eliminare dal cyberspazio può farlo benissimo. Direttamente o indirettamente poco importa: online sarai un fantasma.

    E poi ti ripeto: in quanti calcano i palchi? In quanti sono spettatori? Parliamo di persone "NORMALI", non di "PRIVILEGIATI" se no nessun confronto regge. Perché i primi sono CENTINAIA di persone, i secondi MILIONI DI PERSONE.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    se qualcuno ti vuole eliminare dal cyberspazio può farlo benissimo.

    Nah. L'unica cosa che può fare è escludermi dal SUO pubblico.

    Che è una cosa che, fra parentesi, han sempre fatto anche i media tradizionali con i personaggi "scomodi" (per dire, dopo Mani Pulite in quanti hanno più dato voce a Craxi?).

    Poi se vengo escluso da tutti i mass media vecchi e nuovi dell'universo mondo, magari due domandine me le faccio.

    Pensate che sia una cosa nuova o inaudita, ma non é nuova e non certo inaudita.

    Sono semplicemente cose vecchie applicate ai nuovi mezzi.

    E comunque rimane il punto: avere diritto di parola non equivale ad avere diritto a un pubblico.

    Il primo è un diritto inalienabile... il secondo NON È UN DIRITTO.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal

    Pensate che sia una cosa nuova o inaudita, ma non é nuova e non certo inaudita. Sono semplicemente cose vecchie applicate ai nuovi mezzi.

    Assolutamente d'accordo: è dai tempi di Adamo & Eva che è tutta una questione di denaro/potere.

    E comunque rimane il punto: avere diritto di parola non equivale ad avere diritto a un pubblico. Il primo è un diritto inalienabile... il secondo NON È UN DIRITTO.

    Se non hai PUBBLICO è come NON AVERE DIRITTO DI PAROLA. Parli con i muri? Come concetto lo trovo troppo forzato e pericoloso. Allora io STATO ho il diritto di CHIUDERE qualunque SOCIAL visto che sono:

    Ribadisco quanto detto sopra: i social media hanno solo una cosa.. AUDIENCE. Un pubblico.

    TUTTI I MEDIA hanno solo una cosa: l'AUDIENCE. Se non hai AUDIENCE non sei un MEDIA ma... MARIO ROSSI.

    La CENSURA non è solo una questione di poter o non poter aprire la bocca... la CENSURA è sopratutto una questione di poter o non poter VEICOLARE il MESSAGGIO ad altre persone. Non esiste censura se non hai un pubblico, fosse anche una sola persona: d'altronde come farebbe il censore a venirne a conoscenza? Se non puoi esercitare la CENSURA non hai audience... non hai DIRITTO DI PAROLA.

    Il diritto di parola lo si ha solamente se qualcuno ti ascolta. Tutto ciò che ha un audience - per me - oggi va considerato media.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    Il diritto di parola lo si ha solamente se qualcuno ti ascolta.

    È sbagliato. Il diritto di parola è, letteralmente, il diritto di poter parlare.

    Non esiste una cosa come il diritto di essere ascoltato.

    Ed è giusto così.


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal
    Non facciamo i burocrati/enciclopedisti Treccani... il problema sai benissimo che non è questo ma il poter veicolare liberamente il proprio messaggio. Se poi ci vogliamo raccontare che 1+1 non fa 2 ma 10 e appellarci al fatto che nel sistema binario fa effettivamente 10... non si va da nessuna parte: lo trovo INFANTILE.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico eh no.

    Se parliamo di Diritti la definizione letterale è l'unica ammissibile.

    Altrimenti vale tutto ed a quel punto non ha senso neanche discutere.


  • Contributor

    Per essere proprio concreti: il diritto di parola è sostanzialmente diritto a non finire in galera per quello che dici.

    È un diritto delle persone da esercitare nei confronti degli Stati.

    Veramente penso che sta cosa dei social media sia una droga che ci ha dato alla testa.


  • User

    Twiiter, come tutti gli altri social, alla fine della fiera sono delle aziende.

    come aziende dettano le regole, che chi fa parte di quella azienda deve rispettare.

    se non le rispetti, vieni punito. punto

    la tiratela del diritto di parola che viene tolto mi sembra quanto meno una ca*** pazzesca, come diceva il ragioniere Fantozzi.

    è come se io avessi un bar, e trovo un mio lavoratore a rubare dalla cassa. Non è che mi può dire qualcosa. lo prendo e lo caccio via ( sempre che quei simpaticoni dei sindacati non abbiano voglia di rompere le scatole )

    e comunque trovo assurdo che si sti parlando tanto di un personaggio a cui non manca certamente la disponibilità economica per dire la sua, e solo perché viene bannato da un social scoppia un caso geopolitico mondiale.


  • User Attivo

    ... qualcosa si è frantumato...

    138314859_10159025883321894_5689441391009459441_n.jpg

    In Italia...

    Opportunismo e ipocrisia nelle scelte censorie: Feltri, Boldrini, Verna, il giornalismo e la censura: cronistoria di un caso che ha creato scompiglio


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @domenico-pacifico ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    ... qualcosa si è frantumato...

    Bah, è buono solo per farci il titolo sul giornale. Gli speculatori shorteranno per qualche giorno e dopo il 20 recuperano.

    Vogliamo scommettere?


    domenico.pacifico kal 2 Risposte
  • User Attivo

    @kal Proprio qui ti volevo... è solo questione di potere e interessi economici. Tutto il resto... CENSURA, LIBERTA' DI PAROLA... sono solo chiacchiere. Come dire... il patriottismo tra chi conta NON ESISTE, esiste ben altro 🙂


  • User Attivo

    @adv-benevento ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    @simone82 "Comanda la Costituzione del mio Paese"
    La Costituzione Italiana venne scritta con l'intento, fra l'altro, di riconoscere e bloccare sul nascere una dittatura fascista. Alessandro Barbero ha spiegato benissimo da chi fosse appoggiata l'ascesa del fascismo.

    Che c'entra col ban di Trump?

    Beh è evidente che non hai compreso. L'espressione "Comanda la Costituzione del mio Paese" è una frase diversa da "Comanda la Costituzione italiana", e appunto volutamente generica. In America comanda la costituzione americana (non le EULA di pinco pallo), qualcuno schierato politicamente si chiede perché la legge non ha arrestato Trump: beh se non è successo fatevi una domanda e datevi una risposta. Se la Costituzione non arresta Trump, lo schieramento armato nei suoi confronti stile Damnatio Memoriae di romana memoria ora che ha perso le elezioni a me non torna. Le EULA di Parler che hanno pubblicato le chat che le EULA dicevano sarebbero rimaste criptate non sono state violate? Concordo con P. Battista del Corriere e se lo dice anche la Merkel, un problema da approfondire forse c'è. Soprattutto se nel frattempo i profili del sanguinario dittatore della Corea del Nord sono tranquillamente attivi, così come sono attivi i profili di chi usa i social per darsi appuntamento in piazza per menarsi...

    In ogni caso l'importante è non buttarla in politichese ma ragionare sul funzionamento di questi social: perché un bar è considerato servizio pubblico, pur essendo un'azienda privata, e quindi deve sottostare alle leggi del servizio pubblico, ma un social no, e quindi può fare come vuole? Twitter ti può cacciare se ritiene (ritiene lui? In base a cosa?) che scrivi cose brutte, ma se io barista ti caccio dal locale perché ritengo che stai dicendo cose brutte, io barista posso essere denunciato per discriminazione... Qualcosa non torna, oppure sbaglio io (cosa possibile per altro). Il futuro quale dovrebbe essere?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @simone82 ha detto in Il Ban di Trump dai Social: che ne pensate?:

    ma se io barista ti caccio dal locale perché ritengo che stai dicendo cose brutte, io barista posso essere denunciato per discriminazione

    Aspetta aspetta aspetta.

    Qua leggo https://www.laleggepertutti.it/272004_si-puo-cacciare-un-cliente-dal-bar

    Nel Testo si legge che «gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo».

    [...]

    Quando cacciare un cliente dal bar?

    È fondamentale, però, quel passaggio del Testo in cui si dice «senza legittimi motivi». Significa che quando quei motivi ci sono, il gestore del bar ha la facoltà di invitare il cliente ad andarsene via ed a cambiare aria se non ha intenzione di cambiare atteggiamento. Insomma, non solo può ma – anzi – deve cacciare via il cliente dal bar.

    [...]

    il gestore non solo ha la facoltà ma anche il dovere di «adottare i vari mezzi offerti dall’ordinamento per evitare che la frequentazione del locale da parte degli utenti sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica». Così ha stabilito la Cassazione

    (ho grassettato quella che per me è la parte rilevante)

    E insomma, si può e anzi si deve cacciar fuori la gente dal bar, se rompe i coglioni agli altri avventori, sproloquia ed in generale da fastidio.

    Questione risolta?

    😁