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A MARZIA
Mai di te mi feci deserto
in ogne tempo ch’ho vissuto,
semper per te ei sofferto
e mai dei tuoi sorrisi ho goduto.
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Semper dell’amor portai ‘l serto
pur se da figlio poc’astuto,
semper da la tristezza fui erto
più di chi mai ha amato,ma goduto.
Qual mal feci al tuo cospetto
per esser così lasciato a marcir?
Che dolor recai a ‘l tuo petto
per esser privato del tu’avvenir?
Se mal ti feci mal m’aspetto
oh nobil rosa de li miei desir,
che mai sorridesti al mi’cospetto
facendo lo cor mio sì soffrir.
Fa oh morte di me un aedo
poich’ella d’amor non m’arride,
ed io,oh morte,sol te infin vedo
or,tristo e fioco da le mie sfide,
sanguinante in cor m’avvedo
ch’ancor l’amor di me,gaia,ride.