Approfitto di una breve finestra di libertà per soffermarmi ancora una volta sulla miniatura da te individuata, Euro.
Nel rimirarne l'inattesa serenità, la strana calma, l'insospettabile flemma che vi aleggia, sono stato però colto da un dubbio di natura tecnica. Mi spiego subito.
Nella "Commedia", Dante e Virgilio sfruttano per due volte un passaggio da parte di un traghettatore infernale: la prima volta si affidano a Caronte per attraversare il fiume Acheronte; la seconda saltano sul piccolo naviglio di Flegiàs per superare una palude - credo quella generata dalla stagnazione del fiume Stige - ed approdare infine alle Mura della Città di Dite, l'Inferno profondo.
Poiché sullo sfondo della miniatura si nota distintamente una città fortificata, mi domandavo se barcaiolo e lancia fossero quelle di Caronte o di Flegiàs. Ciò non cambia nulla nella prospettiva, ovviamente, né incide sull'atmosfera della miniatura, ma ero incuriosito dal fortilizio turrito in fondo.
È per caso il Nobile Castello del Limbo, con i suoi quattordici ordini di mura in cui sostano indolenti gli Spiriti Magni dei virtuosi non battezzati (altrimenti detto "Seno di Abramo"), oppure è la tetra e possente Città Infernale, guardata a vista dalle tre Furie e da Medusa, per entrare nella quale deve giungere un Angelo in provvidenziale soccorso al Poeta e al suo Vate?
Qualcuno per caso ha la risposta a questa mia pedante e superflua curiosità?