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9 Novembre 1989 - Cade il Muro di Berlino
Vent'anni fa, a Berlino, esisteva una temuta barriera per separare le due parti della città - quella sotto il controllo occidentale/americano e quella sottoposta all'autorità del blocco comunista.
Chi l'aveva costruita la considerava un confine invalicabile - e lo era davvero - ma soprattutto un limes psicologico, una frattura tra due mondi che non si sarebbero mai rappacificati. Una discontinuità essenziale tra universi inconciliabili.
Eppure il confine non resse e il muro cadde, a partire proprio dal 9 di Novembre del 1989, quando le autorità si resero conto che stavano facendo la guardia non a una fortificazione di difesa contro l'invasione di nemici, ma solo a un grottesco monumento all'odio e alla paura dell'Altro che teneva lontane persone amiche decise a vivere insieme e in pace.
Le guerre, calde o fredde poco importava, sembravano ormai alle spalle e l'inutilità del Muro di Berlino si manifestò all'improvviso in tutta la sua sciocca, spaventosa scempiaggine.
Le persone attraversarono i check point, liberamente e col sorriso sulle labbra. Corsero a riabbracciare vecchi amici e amori mai dimenticati, sconosciuti festanti e famiglie lacerate. L'antica inimicizia - tutta nella testa di pochi - svanì come nebbia all'alba di n giorno radioso.
Ci fu una grande festa, un momento di euforia e amicizia, una piccola ma fondamentale dimostrazione che nessuna barriera, per quanto alta e minacciosa, potrà mai fermare la Pace e il desiderio delle persone di vivere insieme.
In un tempo di sospetti e diffidenze come il nostro, in un'epoca di tanti muri che stanno ormai nelle nostre teste prima che sui nostri territori (senza per questo essere meno inutili, velleitari o pretenziosi), giova ricordare i fotogrammi di quel 9 Novembre e i volti di quei berlinesi che si risvegliarono dall'incubo per correre finalmente incontro alla pace.
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@Leonov said:
Vent'anni fa, a Berlino, esisteva una temuta barriera per separare le due parti della città - quella sotto il controllo occidentale/americano e quella sottoposta all'autorità del blocco comunista.
Chi l'aveva costruita la considerava un confine invalicabile - e lo era davvero - ma soprattutto un limes psicologico, una frattura tra due mondi che non si sarebbero mai rappacificati. Una discontinuità essenziale tra universi inconciliabili.
Purtroppo credo che il muro di berlino anche se ideologicamente sembrava separare due mondi, fosse nient'altro che un confine tra ciò che era militarmente e soprattutto economicamente sotto l'influenza americana e ciò che era sotto l'influenza sovietica.
@Leonov said:
Le persone attraversarono i check point, liberamente e col sorriso sulle labbra. Corsero a riabbracciare vecchi amici e amori mai dimenticati, sconosciuti festanti e famiglie lacerate. L'antica inimicizia - tutta nella testa di pochi - svanì come nebbia all'alba di n giorno radioso.
Ci fu una grande festa, un momento di euforia e amicizia, una piccola ma fondamentale dimostrazione che nessuna barriera, per quanto alta e minacciosa, potrà mai fermare la Pace e il desiderio delle persone di vivere insieme.
Bellissima e sempre vera questa frase Leonov!
Noi siamo fatti per il sociale, quando alziamo un muro con l'altro è il sopravvento improvviso del gelo è una guerra fredda tra il nostro Io e se stesso per non riconoscere che l'altro è uguale ed è parte del nostro mondo.
ciao
marlomb
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L'abbattimento di quel muro fu un momento splendido che rimarrà alla storia con tutti gli alti significati ben descritti dai cari Leonov e marlomb.
Io vorrei che i muri continuassero a crollare su tutte le guerre, sulla fame nel mondo, l'ugualianza, la legalità, il rispetto, il diritto a una vita sopra la soglia della decenza di ogni essere umano.
Retorica? Non direi, anche se il cammino sarà difficile, dobbiamo sempre ricordarci e lavorare e impegnarci per dare ai nostri figli un mondo senza muri e migliore.