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La poesia di Alda Merini (Milano 21/5/1931 ? Milano 1/11/2009)
Con cordoglio e profonda ammirazione volevo dedicare un thread alla poetessa che ha rappresentato in buona misura la poesia italiana del secondo Novecento.
Nel tardo pomeriggio di oggi, 1° novembre 2009, Alda Merini ha infatti sottratto il suo corpo dalle sofferenze della vita terrena, salutando il mondo dei pochi per l'ultima volta.
Era ricoverata nell'ospedale San Paolo di Milano, al reparto oncologia.
Negli ultimi anni viveva in condizioni di semi-indigenza; per scelta, per distrazione.
E perchè nel nostro paese occorre esser rapaci per sopravvivere, anche se sei una poetessa famosa, di quelle che entrano 'in vita' nei libri di letteratura.Invece la sua poesia dava espressione ad un'umanità infinita, memore di una consapevolezza sociale profonda e tormentata, che aveva letteralmente scosso l'animo e la penna della poetessa.
Costringendola a portare il peso degli 'esclusi' nella sua vita, prima ancora che nella sua poetica."Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita"
A.MeriniSogno d'amore
"Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso."**Veleggio come un'ombra
**
"Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l'inferno
sia illuminato di queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai."Pianto dei poeti
"Ruba a qualcuno la tua forsennata stanchezza
o gemma che trapassi il suono
col tuo respiro l'ombra che sta ferma
di fronte ad un porto di paura
quel trascendere il mito
come se fosse forzatamente azzurro
o chi senza abbandono
che non sanno che il pianto dei poeti
è solo canto.
Canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto."Ciao Alda...
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Grazie, Www; ero sicura che avresti lasciato qualche sua parola qui a salutarla. L'avrei fatto io stessa ma sono golosa dei tuoi fraseggi e sapevo che, qualsiasi cosa, l'avresti detta un po' meglio di me...
Non ho mai avuto un suo libro tra le mani, non la conosco approfonditamente. So solo che se parlava mi ritrovavo ipnotizzata e concentrata a cercare di bermi ogni parola, anche quelle che rimanevano indistinte.
Sono da sempre molto intenerita dagli anziani, ancora di più lo sono quando uniscono alla saggezza una discreta cultura, lessicale prima di tutto; mi sembra posseggano un sapere atavico e resto incantata come di fronte ad un dizionario di uguale età.
Cercherò degli scritti di lei. Peccato però. Quando penso che un autore, invece di essere solo incastrato tra le pagine di un libro, era lì in vita e poteva essere conosciuto, mi sembra sempre di aver sprecato un'occasione.
Per l'appunto, lei è già scappata via...