Ciao pikadilly,
hai ragione nel dire che tutto quello che viene e verrà scritto non dev'essere preso per oro colato..se seguissimo gli scritti degli stoici dovremmo tagliarci le vene ogni volta che la vita sembrerebbe inutile..c'è anche da dire che ciò che leggiamo dovrebbe migliorarci e noi dovremmo rielaborare il tutto in chiave positiva, non facendo copia e incolla.
"Proprio due giorni fa ho visto una madre piangere la morte inaccettabile dei propri figli, ho visto le mie stesse lacrime rivelarsi per qualcuno che doveva essere e invece non è più, ma poi mi sono chiesta se questo qualcuno, alsandosi dall sedia della vita, aveva davvero calcato un un punto alla sua storia...poi guardando bene, ho visto che quel punto era solo una macchietta caduta dalla penna...il foglio mezzo vuoto da riempire con altre mille storie, altri mille macchiette di penna che sono i nostri ricordi che c'erano sfuggiti e che orano tracciano mille righe e mille altre storie presenti...e sarà così per molto tempo, almeno fino a quando dalla sedia non saremo noi ad alzarci."
innanzitutto ti faccio i miei complimenti per il pensiero: molto profondo, mi piace il parallelo vita e carta bianca su cui incidere i nostri giorni..
scusami adoro le metafore di vita..
è difficile pesare la morte e la vita, io penso e cerco di convincermi ( cosa ardua) che in realtà esista un equilibrio e se non ci domandiamo il perchè dei nostri sorrisi dovremmo fare altrettanto con le sofferenze, altrimenti finiremo in un rovello irrisolvibile...so che è difficile da accettare!
il mio grande dubbio s'aggira ancor più sulla sofferenza perchè in realtà la morte ha uno scopo demografico e come un dado della sorte sceglie le vittime senza dar peso a età, sesso o religione ma la sofferenza non ha motivo di esistere..perchè non morire senza dolore in corpo o in anima?
Tu parlavi dellamorte dei bambini..è terribile che giovani vite periscano senza aver vissuto abbastanza ma forse gli organi di quei bambini hanno salvato qualcun'altro.. e se da una parte c'è il dolore ineguagliabile per la perdita dall'altra c'è la speranza per continuare a vivere..era questo che intendevo come equillibrio.
Quando ci alzeremo dalla sedia lasceremo il nostro posto a qualcun'altro che continuerà a lasciar tracciati i propri passi..e noi forse rivivremo in quelle lunghe camminate d'inchiostro.
Immagino che penserai che questo pensiero è paradossale ma se non ci diamo dei punti fermi finiremo per sotterrarci con le nostre stesse mani...
dafne