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- Google Analytics è illegale in EU?
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@filtro il discorso del campionamento lo capiamo io, te e pochi altri.
La media della gente vede "coso gratis che da i numerini e poi lo usano tutti", il pressapochissmo è dilagante.
Però i tempi sono comunque cambiati... io vedo dal mio personalissimo buco della serratura che le agenzie ora sono ricettive da questo punto di vista. Anche con gli small business la data analytics viene vista come un asset di valore e questo a prescindere dal tool ma proprio per le informazioni strategiche, anche elementari, che possono dare.
Una situazione in cui c'è il tool che è gratis e viene installato di default non è che faccia poi molto per avanzare la cultura del dato. Sono innumerevoli le situazioni in cui viene installato e non lo guarda nessuno. Poi magari chiedi l'accesso e scopri che è stato perso anni prima etc.
Paradossalmente ha fatto molto di più il mondo ads con l'ossessione per le conversioni...
Ora con tutta sta storia ci stiamo comunque in un modo o nell'altro muovendo verso decisioni consapevoli che non può che essere un bene.
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Ultime news dalla live di 4eCom con l'avvocato Guido Scorza membro del consiglio del garante della privacy italiano: si aspetta a settimane un executive Order da parte di Biden per normalizzare il trasferimento dei dati tra Stati Uniti ed Europa in attesa di un accordo.
Qua trovate il video
https://www.linkedin.com/video/live/urn:li:ugcPost:6957258485969371137/
il garante arriva in ritardo al minuto 45.Fil
2 Risposte -
@filtro potrei commentare la notizia con un “come era prevedibile” ?
F 1 Risposta -
Dopo il President Act, la palla passa alla Commissione che deve rilasciare una Adequacy Decision.
Si presume che la rilasceranno, ma non è scontato.
Perché, come diceva anche Scorza, l'accordo non deve solo essere veloce, ma deve anche essere buono.
Altrimenti viene invalidato di nuovo dalla CGEU, ci sono già Schrems & soci pronti ai blocchi di partenza!
F 1 Risposta -
@shazarak guarda con me sfondi una porta aperta, son settimane che dico che quella è l'unica soluzione tutto il resto poco conta.
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@filtro mi sono dovuto allontanare proprio quando ha parlato di google ads... non si è espresso in merito o ha detto qualcosa?
F 1 Risposta -
@kal mi correggo executive order, ma secondo il garante quello è l'inizio... se lo dice lui, direi che ha notizie più di prima mano di chiunque altro qua presente
1 Risposta -
@filtro sì chiaro.
Il processo che ci aspetta è questo:
- EO del Presidente USA
- Adequacy Decision della Commissione EU
- Ricorso di Schrems alla CGEU (è praticamente già annunciato)
A quel punto si vede se l'accordo regge.
Sicuramente al punto 2 già è legge in EU e si può applicare... Ma sulla solidità della cosa non sarei pronto a scommetterci.
Vedremo.
F 1 Risposta -
@halfmoon nulla di nuovo, non compliant.
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@kal le scorse volte non c’era stato un execution act.
Sul punto 3: sarebbe strano che noyb dichiarasse il contrario, anche loro fanno marketing.
My two cents: credo che nessuno dei personaggi coinvolti voglia fare figure da cioccolataio, nè il presidente Biden, nè la presidente Europea, nè le singole persone coinvolte nella scrittura del nuovo accordo. Noyb ha evidenziato chiaramente i problemi dei precedenti accordi e sbagliare di nuovo sarebbe per lo meno irresponsabile, perché a questo punto non sarebbe più solo un errore degli Stati Uniti, ma un errore anche Europeo
1 Risposta -
@filtro eh bisogna vedere quanto hanno ceduto alle pressioni lobbistiche!! Che ci sono state SICURO.
F 1 Risposta -
@homeworker I dati di un singolo provider piccolo a nulla. Ma pensa di avere i dati di diversi provider.
Dare per scontato che alcuni dati non possano essere utili è una semplificazione, qua un esempio di quante informazioni si possono raccogliere collegando i dati di tante app diverse
https://www.apple.com/it/privacy/docs/ITIT_Privacy_ADITL.pdf
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@kal le pressioni invece fatte dai garanti stessi (riconfermato da Scorza anche oggi) dove le metti?
Qua non è solo un problema di bigtech è un problema per la piccola media azienda che se i garanti dovessero applicare tutto alla lettera non potrebbero più fare advertising in modo moderno, cancelleresti un intero mercato e posti di lavoro. Poi se l'Europa intanto mette anche un po' di fondi per creare alternative europee per l'advertising, i CRM, ecc. ecc. ben venga, la competizione fa solo bene. Se l'antitrust vuole aprire un'investigazione sul perché tutti usano principalmente google ads e Facebook ads, sempre benvenuto, ma prima permettiamo alle aziende europee di fare attività di advertising, crm, ecc. ecc. con quello che c'è a disposizione sul mercato nella certezza di poterlo fare. Dopo parliamo di filosofia e massimi sistemi per cambiare il mondo
1 Risposta -
@filtro sono d'accordo in linea di principio.
Ma sulla tenuta di un accordo USA-EU sinceramente non ci scommetto. Le probabilità che si sia giunti ad una formulazione frettolosa e per nulla solida sono altissime... basti solo vedere come si siano mossi solo DOPO che i Garanti in giro per l'Europa hanno iniziato ad emettere i provvedimenti.
Politicamente hanno attuato la tattica dello struzzo fino a febbraio di quest'anno...
A un certo punto si son svegliati ed han detto "OH CACCHIO, STANNO DAVVERO APPLICANDO LA LEGGE!?"
E da lì si son mossi.
F 1 Risposta -
@kal oggi mi hanno segnalato quest'articolo che mi ero perso
https://formiche.net/2022/06/privacy-shield-ue-usa-dati-schrems-intelligence/è di Giugno, fosse vero quello che dice questo Scott, ma soprattutto il punto finale è interessante
Il decreto di Biden dovrebbe permettere alla Commissione europea di affrontare le inevitabili cause alla Corte di giustizia, fornendo garanzie legali da parte statunitense e un meccanismo di reclamo di cui gli europei potranno avvalersi. Ma si intravedono i contorni del prossimo grande contenzioso, già sollevato dai funzionari statunitensi negli anni passati. Nelle parole di Scott: “se le spie americane sono disposte ad accettare questi limiti, la domanda diventa: perché gli europei non possono fare lo stesso?”.
Effettivamente le agenzie di sicurezza europee raccolgono i dati dei loro cittadini senza aver preso gli stessi impegni pubblici. Tanto più che la sicurezza è competenza esclusivamente nazionale, dunque la Commissione non ha voce in capitolo e non può offrire agli States un eventuale meccanismo di bilanciamento. Certo, le Big Tech sono perlopiù a stelle e strisce e ci sono più dati europei in mani statunitensi che viceversa. Ma nell’ottica di rafforzare una data economy davvero equa, che si traduce anche nel consolidamento del fronte tecno-democratico contro quello delle tecno-autocrazie, i due pesi e le due misure non sono affatto funzionali.
1 Risposta -
@filtro non avevo considerato e sì, da un punto di vista politico-diplomatico ha perfettamente senso.
E peggio mi sento, perché una situazione del genere allontana ancora di più un accordo in grado di reggere i ricorsi.
Se ci sarà una Schrems III, la politica dovrà rimettersi al tavolo... e la possibilità che oltreoceano dicano "state esagerando" si alza e si alzeranno quindi le richieste di un corrispettivo.
F 1 Risposta -
@kal la visione è esattamente il contrario di quello che scrivi. per evitare un ricorso europeo, si potrebbe rischiare un ricorso americano che chieda anche all'Europa di adattarsi nelle normative relative alla sicurezza nazionale dove un cittadino americano deve interpellare ogni singolo stato
F 2 Risposte -
@filtro che poi siamo sempre al puro legalesi: perché io cittadino europeo è vero che posso fare un appello se scopro che l'intelligence sta richiedendo acceso a miei dati per motivi di sicurezza nazionale: ma come faccio a venirlo a sapere visto che teoricamente tutto è segreto, quindi è vero che posso appellarmi, ma non lo posso fare perché non posso sapere che accedono ai miei dati perché segreto