• Contributor

    @filtro è un'arma a doppio taglio lo sai.

    Se nel mercato hai un grosso player che offre roba buona a gratis... il mercato si orienta tutto verso quelle soluzioni. Ma questo genera una distorsione nel mercato. Ed i tool prima ancora che alle aziende che li utilizzano sono utili al grosso player con una presenza dominante perché gli permettono di mantenerla ad un costo di fatto inferiore rispetto a quello che avrebbe se giocasse alla pari con la concorrenza.

    Aziende che negli anni hanno offerto soluzioni di analytics a pagamento, hanno sofferto moltissimo. Senza Google di mezzo avrebbero fatturato molto di più, investito di più, sviluppato di più.

    Certo, non si sarebbe creato lo stesso ecosistema di professionisti, ma gli investimenti in generale sarebbero fluiti molto di più sulla tecnologia... cosa che concorderai con me è una delle cose che è sempre mancata qua da noi.

    Io non ho un giudizio nettissimo sulla cosa, mi limito a constatare che la posizione dominante di Google è diventata ingombrante ed in definitiva oggi è un ostacolo al libero sviluppo del mercato.

    Bene quindi che vi siano queste limitazioni... passato il guado senza dubbio avremo un mondo migliore.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @halfmoon si certo, ma non so quanto siano stati ordine presidenziali e quanto normali ordini supportati da un giudice e questo non toglie che buoni non siano.
    Diciamo che preferisco ancora loro a Russia e Cina 🙂


  • Moderatore

    @kal questa equazione senza Google Analytics avrebbero avuto molti più clienti

    io faccio sempre fatica a crederci. I limiti della versione Free di Google Analytics li sappiamo tutti e sul mercato per clienti medi c'è e c'era di meglio: ci sono aziende che usano GA campionato al 40% piuttosto che pagare un minimo (e non dico ga360) per avere i dati corretti e veramente utilizzabili.

    Quindi veramente ci sarebbe stato mercato? Anche perché GA360 partiva da 150K. Da Gratuito a 150K in mezzo c'è il mondo, ma si preferiva e si preferisce GA campionato praticamente inutilizzabile. Ho lavorato per anni in una grande azienda di quel tipo


    kal 1 Risposta
  • Admin

    @giorgio-sanna ci stiamo lavorando...non manca molto


  • Contributor

    @filtro il discorso del campionamento lo capiamo io, te e pochi altri.

    La media della gente vede "coso gratis che da i numerini e poi lo usano tutti", il pressapochissmo è dilagante.

    Però i tempi sono comunque cambiati... io vedo dal mio personalissimo buco della serratura che le agenzie ora sono ricettive da questo punto di vista. Anche con gli small business la data analytics viene vista come un asset di valore e questo a prescindere dal tool ma proprio per le informazioni strategiche, anche elementari, che possono dare.

    Una situazione in cui c'è il tool che è gratis e viene installato di default non è che faccia poi molto per avanzare la cultura del dato. Sono innumerevoli le situazioni in cui viene installato e non lo guarda nessuno. Poi magari chiedi l'accesso e scopri che è stato perso anni prima etc.

    Paradossalmente ha fatto molto di più il mondo ads con l'ossessione per le conversioni...

    Ora con tutta sta storia ci stiamo comunque in un modo o nell'altro muovendo verso decisioni consapevoli che non può che essere un bene.


  • Moderatore

    Ultime news dalla live di 4eCom con l'avvocato Guido Scorza membro del consiglio del garante della privacy italiano: si aspetta a settimane un executive Order da parte di Biden per normalizzare il trasferimento dei dati tra Stati Uniti ed Europa in attesa di un accordo.
    Qua trovate il video
    https://www.linkedin.com/video/live/urn:li:ugcPost:6957258485969371137/
    il garante arriva in ritardo al minuto 45.

    Fil


    shazarak halfmoon 2 Risposte
  • User Attivo

    @filtro potrei commentare la notizia con un “come era prevedibile” ? 😊😊😂


    F 1 Risposta
  • Contributor

    Dopo il President Act, la palla passa alla Commissione che deve rilasciare una Adequacy Decision.

    Si presume che la rilasceranno, ma non è scontato.

    Perché, come diceva anche Scorza, l'accordo non deve solo essere veloce, ma deve anche essere buono.

    Altrimenti viene invalidato di nuovo dalla CGEU, ci sono già Schrems & soci pronti ai blocchi di partenza!


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @shazarak guarda con me sfondi una porta aperta, son settimane che dico che quella è l'unica soluzione tutto il resto poco conta.


  • User Attivo

    @filtro mi sono dovuto allontanare proprio quando ha parlato di google ads... non si è espresso in merito o ha detto qualcosa?


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal mi correggo executive order, ma secondo il garante quello è l'inizio... se lo dice lui, direi che ha notizie più di prima mano di chiunque altro qua presente


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro sì chiaro.

    Il processo che ci aspetta è questo:

    1. EO del Presidente USA
    2. Adequacy Decision della Commissione EU
    3. Ricorso di Schrems alla CGEU (è praticamente già annunciato)

    A quel punto si vede se l'accordo regge.

    Sicuramente al punto 2 già è legge in EU e si può applicare... Ma sulla solidità della cosa non sarei pronto a scommetterci.

    Vedremo.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @halfmoon nulla di nuovo, non compliant.


  • Moderatore

    @kal le scorse volte non c’era stato un execution act.

    Sul punto 3: sarebbe strano che noyb dichiarasse il contrario, anche loro fanno marketing.

    My two cents: credo che nessuno dei personaggi coinvolti voglia fare figure da cioccolataio, nè il presidente Biden, nè la presidente Europea, nè le singole persone coinvolte nella scrittura del nuovo accordo. Noyb ha evidenziato chiaramente i problemi dei precedenti accordi e sbagliare di nuovo sarebbe per lo meno irresponsabile, perché a questo punto non sarebbe più solo un errore degli Stati Uniti, ma un errore anche Europeo


    kal 1 Risposta
  • Sinceramente tutta questa battaglia di noyb o Schrems non so quanto poi sia utile nel mondo reale, se non a loro stessi. Come il GDPR poi alla fine non ha stravolto chissà che, forse un pò di presa di coscienza generale ma niente di più.

    Alla fine, nel mondo reale se qualcuno ci chiede la rimozione dati, nella maggior parte dei casi non sappiamo che pesci prendere, perché nella realtà non è che abbiamo in mano chissà quale dato personale su cui fare (realmente) indagini da spie come invece vogliono far credere gli attivisti.


    F 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro eh bisogna vedere quanto hanno ceduto alle pressioni lobbistiche!! Che ci sono state SICURO.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @homeworker I dati di un singolo provider piccolo a nulla. Ma pensa di avere i dati di diversi provider.
    Dare per scontato che alcuni dati non possano essere utili è una semplificazione, qua un esempio di quante informazioni si possono raccogliere collegando i dati di tante app diverse
    https://www.apple.com/it/privacy/docs/ITIT_Privacy_ADITL.pdf


    ? 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal le pressioni invece fatte dai garanti stessi (riconfermato da Scorza anche oggi) dove le metti?
    Qua non è solo un problema di bigtech è un problema per la piccola media azienda che se i garanti dovessero applicare tutto alla lettera non potrebbero più fare advertising in modo moderno, cancelleresti un intero mercato e posti di lavoro. Poi se l'Europa intanto mette anche un po' di fondi per creare alternative europee per l'advertising, i CRM, ecc. ecc. ben venga, la competizione fa solo bene. Se l'antitrust vuole aprire un'investigazione sul perché tutti usano principalmente google ads e Facebook ads, sempre benvenuto, ma prima permettiamo alle aziende europee di fare attività di advertising, crm, ecc. ecc. con quello che c'è a disposizione sul mercato nella certezza di poterlo fare. Dopo parliamo di filosofia e massimi sistemi per cambiare il mondo


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro sono d'accordo in linea di principio.

    Ma sulla tenuta di un accordo USA-EU sinceramente non ci scommetto. Le probabilità che si sia giunti ad una formulazione frettolosa e per nulla solida sono altissime... basti solo vedere come si siano mossi solo DOPO che i Garanti in giro per l'Europa hanno iniziato ad emettere i provvedimenti.

    Politicamente hanno attuato la tattica dello struzzo fino a febbraio di quest'anno...

    A un certo punto si son svegliati ed han detto "OH CACCHIO, STANNO DAVVERO APPLICANDO LA LEGGE!?"

    E da lì si son mossi.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal oggi mi hanno segnalato quest'articolo che mi ero perso
    https://formiche.net/2022/06/privacy-shield-ue-usa-dati-schrems-intelligence/

    è di Giugno, fosse vero quello che dice questo Scott, ma soprattutto il punto finale è interessante

    Il decreto di Biden dovrebbe permettere alla Commissione europea di affrontare le inevitabili cause alla Corte di giustizia, fornendo garanzie legali da parte statunitense e un meccanismo di reclamo di cui gli europei potranno avvalersi. Ma si intravedono i contorni del prossimo grande contenzioso, già sollevato dai funzionari statunitensi negli anni passati. Nelle parole di Scott: “se le spie americane sono disposte ad accettare questi limiti, la domanda diventa: perché gli europei non possono fare lo stesso?”.

    Effettivamente le agenzie di sicurezza europee raccolgono i dati dei loro cittadini senza aver preso gli stessi impegni pubblici. Tanto più che la sicurezza è competenza esclusivamente nazionale, dunque la Commissione non ha voce in capitolo e non può offrire agli States un eventuale meccanismo di bilanciamento. Certo, le Big Tech sono perlopiù a stelle e strisce e ci sono più dati europei in mani statunitensi che viceversa. Ma nell’ottica di rafforzare una data economy davvero equa, che si traduce anche nel consolidamento del fronte tecno-democratico contro quello delle tecno-autocrazie, i due pesi e le due misure non sono affatto funzionali.


    kal 1 Risposta