Domanda da 100 milioni di dollari!
Vediamo di fare qualche considerazione; anzitutto la quota è la stessa, sia se si versa in un Fondo sia che rimanga in Azienda, quello che cambia è la rivalutazione che su queste quote viene garantita:
Altre considerazioni: se l'azienda ha più di 50 dipendenti in realtà la quota finisce comunque al Fondo Tesoreria INPS (che però garantisce la stessa rivalutazione, ovvero 1,5% + 75% dell'inflazione). la scelta di versare a Fondo esterno credo si possa fare anche in un secondo momento, per cui,visto il periodo non proprio felice del mondo finanziario.....e visto che l'inflazione è comunque abbastanza alta, direi che è possibile pensare di versare a Fondo esterno solo in un secondo momento. C'è da dire che vista la recente riforma sul TFR tra un po' si sapranno anche meglio i vari rendimenti che hanno garantito i fondi, e quindi molte delle considerazioni potranno basarsi anche su qualche numero. Dovrebbe esserci comunque la possibilità di versare una parte del TFR in un Fondo e la restante trattenerla in Azienda (la diversificazione è comunque una forma di riduzione del rischio). Bisogna capire anche le condizioni del Fondo cui si aderisce, che differiscono le une dalle altre: il Fondo può essere "chiuso" (anche detto "negoziale") o "aperto" (a seconda che sia a disposizione di una particolare categoria lavorativa o meno). Può dare garanzie o meno. Può avere costi di gestione bassi o alti. Ci sono insomma "buoni" e "cattivi" Fondi (come ogni investimento che si rispetti). da ultima una considerazione pratica. Sul TFR si può richiedere un anticipo: è un diritto, ma a certe condizioni. Diciamo che l'Azienda è mediamente meno severa con queste condizioni, visto il rapporto più familiare che ha con il dipendente.
Forse ti ho confuso le idee ......comunque l'argomento è di quelli su cui si potrebbe parlare per giorni!
Ciao!
CJ