@antonella-babini ma no, non fare l'errore di eliminare pagine utili! Articoli o altro che sia... Pagine ben posizionate, che portano traffico, casomai in fondo all'articolo, in modo naturale, "sensato" ovviamente, metti il link ai servizi o anche come diceva l'altro utente, mettere un contatto diretto (form o altro che sia) direttamente nella pagina. Analogamente nel caso di un e-commerce, l'articolo offre in genere migliori opportunità di posizionamento rispetto alla pagina di un prodotto (più testo, più argomenti che riesci ad affrontare...) ma non è una vera cannibalizzazione, si posiziona comunque il tuo dominio e lo stesso articolo, se vuoi, alla fine rimanda ai prodotti dell'e-commerce. Se il messaggio è chiaro, l'offerta è chiara e invitante, non è certo un problema e in termini sia di traffico che di conversioni, ti dico che funziona. Non è sempre semplice farlo capire al cliente / datore, casomai a posteriori sono i dati oggettivi (posizionamento, traffico, conversioni) a parlare. Quindi ripeto, assolutamente non eliminare o penalizzare le pagine di qualità, adatta invece la strategia in base "a dove vedi che funziona".
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@giulio.marchesi
Ingegnere ambientale, SEO Specialist orientato Local SEO. Sono fortemente convinto di poter aiutare le piccole e medie imprese nel far crescere la loro visibilità a livello locale, migliorandone la presenza online.
Per il resto, running+cycling.
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RE: Cannibalizzazione: pagine blog contro pagine servizi
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RE: cerco software
@bustoweb software? Tu praticamente vorresti postare degli screenshot sui Social, eventualmente con il link al sito web dove compare il tuo articolo. Quindi disponi di un sito web (hai acquistato un dominio) e uno spazio di hosting, se non lavori 100% a mano significa che tu hai un CMS (ad esempio il classico WordPress), nel quale fai già uso di un tema di base. Quindi scegli un tema, un layout di base che ti piaccia, abbastanza adatto al tuo scopo, poi scrivi l'articolo concentrandoti sul contenuto e infine modifichi lo stile in quella pagina tramite istruzioni CSS (vuoi fare il titolo blu, più grande, più piccolo, cambiare l'allineamento, ecc). Ovviamente nella creazione delle pagine/articoli lascia perdere i vari Page Builders, semplici per chi non è pratico ma fanno più danni che altro, impara a metterci mano (HTML e CSS, istruzioni di base, nulla di complesso) e quindi agisci tu sul codice. È la cosa migliore per le varie personalizzazioni che puoi fare.
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RE: Migrazione Seo
@francy25 che dire, quanto al ruolo e responsabilità, dipende dagli accordi (con l'azienda, cliente o datore di lavoro, a seconda dei casi). Certo in genere chi gestisce l'aspetto SEO, più di tutti dovrebbe occuparsi di questo e non occorre avere più figure separate per questo! Chi ha una base di studio in ambito SEO, può gestire le migrazioni, a seconda dei casi, nel modo più opportuno: istruzione/i nel file .htaccess, tramite plugin (Yoast SEO ad esempio) oppure redirect di un intero dominio dal pannello di controllo del provider (Aruba o altro che sia). Se c'è un'unica figura che si occupa in generale del sito web, no problem, se abbiamo più figure diciamo che aspetti e modalità è opportuno che vengano gestiti da chi ha competenza SEO, a contatto con le eventuali figure che si occupano di programmazione o anche copywriting (che siano informati del cambiamento strutturale che sta avvenendo, parlo ovviamente di "cose importanti" e non magari il singolo URL obsoleto con traffico pari a zero, irrilevante anche se lo elimini mandandolo quindi in 404).
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RE: quesito su robots.txt strano
@shazarak mah, per conoscere le eventuali ragioni occorre conoscere bene tutto il contesto ovviamente, comunque sia di robots.txt "creativi" ne ho trovati diversi, anche con annunci di lavoro, lol.
Diciamo che bloccare i bot di Semrush e Ahrefs mi pare un po' stupido (tra l'altro nell'eventualità, i bot degli altri servizi? Dimenticati? Mah...).
Bloccare la scansione di determinati file può avere senso in alcune condizioni, qui a livello generale direi di prestare molta attenzione! Ha senso se vuoi evitare la scansione e indicizzazione di file che possono non essere scansionati, indicizzati, se però contribuiscono al rendering o al posizionamento stesso, direi proprio che bloccarli è un errore! Bloccare un'immagine, magari infografica con potenziale utilità per gli utenti (e potenziale traffico, impression), titolo ottimizzato e alt-text, è sicuramente un errore.
Quindi ribadisco che sarebbe opportuno conoscere meglio il contesto, tutte le ragioni (ammesso che esistano!) per cui il robots.txt sia stato strutturato in questo modo. Dopodiché, se un sito amatoriale o comunque piccolino ha un robots.txt con più istruzioni di quello di Google, viene da farsi qualche domanda.
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RE: BACKUP completo wordpress: basta copiare cartella principale via ftp?
@arluc allora, diciamo questo:
- copia dei file: è sufficiente copiare la cartella principae, tutti i file, via FTP; prestando attenzione che tu abbia accesso a tutti i file, cosa non scontata, ad esempio il file wp-config.php (importantissimo, tra l'altro!!) potrebbe - per sicurezza - avere delle limitazioni d'accesso (mi è capitata questa situazione, il file wp-config.php inaccessibile via FTP mentre accessibile con accesso root al server da terminale, via SSH)
- copia del database: questo non lo risolvi col metodo precedente, il backup del database lo fai tramite un apposito plugin oppure phpMyAdmin (strumento più avanzato e complesso, presente diciamo ovunque es. Aruba ecc)
Per ripristinare una configurazione precedente (spesso e volentieri, a causa di bug, aggiornamenti non andati a buon fine, problemi di configurazione...) quindi fai copia-incolla via FTP (se hai fatto modifiche ai file) e backup del database, quest'ultimo anche tramite plugin se possibile (dico se possibile, poiché se c'è un problema che manda in crash il sito, alla bacheca di administrazione non accedi proprio... Ne so qualcosa! Vedi Aggiornamento MySQL: errore) altrimenti lo ripristini dall' "esterno", appunto phpMyAdmin.
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RE: Tema child e GPDR
@bandit sì, concordo per il tema Child.
Beh sì, Iubenda è fatto apposta per (permetterti di) essere in regola con la legge; questo significa che non basta installare il plugin ovviamente, ma nelle relative impostazioni trovi i dati da inserire (quindi è personalizzabile), il modello è corretto, è fatto apposta per tale scopo, su questo non preoccuparti. -
RE: Tema child e GPDR
@bandit in breve, diciamo questo:
- tema Child: dopo che hai scelto un tuo tema per WordPress, se decidi di fare modifiche ai file del tema, quando clicchi "aggiorna tema" (periodicamente sia per temi che plugin vengono rilasciati aggiornamenti, migliorie di vario genere, bug fix, nuove funzionalità...) di fatto perdi le tue personalizzazioni! Quindi fondamentalmente le possibilità sono due:
- copia-incolla dei file che hai modificato, ad esempio header.php (certo, ora magari pensi "ma io non vado a modifcare il codice..."), in questo file però hai incollato lo script di Google Analytics e quello di Google Search Console, per esempio (questa è una - non l'unica - delle soluzioni); oppure il file functions.php in cui magari hai necessità di aggiungere alcune funzioni personalizzate (ad esempio per evitare che i file di Contact Form 7 vengano caricati anche nelle pagine in cui non c'è il form di contatto), oppure altre personalizzazioni come template di Woocommerce (vuoi aggiungere un contenuto - inforamtiva ecc - visibile di default in tutte le pagine prodotto...); pratico o meno che sia, questo significa che avendo copiato i tuoi file modificati, dopo l'aggiornamento - sapendo che avresti perso le modifiche - apri i file interessati e ripristini le tue modifiche (semplice copia-incolla appunto)
- creazione di un tema child: non è necessario ma è sicuramente comodo per evitare quanto scritto sopra, se hai creato un tema Child (originato dal tema di default), le tue modifiche rimangono salvate anziché essere perse ad ogni aggiornamento del tema, non devi poi "risistemare il tutto" quindi ripeto, non è indispensabile ma è una scelta comoda
- GDPR: non occorre diventare matti, nella pratica installi ad esempio il plugin iubenda | All-in-one Compliance for GDPR / CCPA Cookie Consent + more, semplice e veloce, configurazione automatica (eventualmente dai un occhio alla configurazione dei dati, alle info), detto chiaramente, praticamente tutti fanno così, soluzione semplice e veloce
- tema Child: dopo che hai scelto un tuo tema per WordPress, se decidi di fare modifiche ai file del tema, quando clicchi "aggiorna tema" (periodicamente sia per temi che plugin vengono rilasciati aggiornamenti, migliorie di vario genere, bug fix, nuove funzionalità...) di fatto perdi le tue personalizzazioni! Quindi fondamentalmente le possibilità sono due:
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RE: pagine orfane wordpress
@giorgio1972 diciamo questo: "pagine orfane" significa pagine per cui non sono stati rilevati (tendenzialmente, non ci sono) link in ingresso; quindi una pagina che in linea di massima non può essere accessibile tramite navigazione nel sito (mentre potrebbe comunque essere indicizzata e posizionata per alcune parole chiave, magari diciamo più specifica, "long tail keywords"). È una situazione abbastanza comune in un e-commerce con molti prodotti, dove ad esempio crei una struttura (architettura del sito), in qualche modo almeno le categorie dovrebbero seguire un filo logico, nell'Homepage e nel menu le principali e più rilevanti sono linkate, poi da queste ci sono eventuali sottocategorie, link ai prodotti, ecc. Ma non sempre, ad esempio immagina un classico e-commerce con un migliaio di prodotti in totale; di certo non li stai a linkare tutti come fosse spam, nell'e-commerce di fatto hai un plugin del tipo Ajax Product Filter di WordPress, che permette di filtrare i prodotti quindi tramite parametri URL (
dominio.it/negozio?brand=nomebrand...
) e quindi in realtà i prodotti in termini di navigazione diventano accessibili, ma come detto, formalmente, non c'è un link diretto per ognuno."Giusto" o "sbagliato" in realtà dipende, non è detto che sia un problema; le pagine di categoria, quelle principali ("pagine genitore" ad esempio) andrebbero linkate e quindi dovrebbero far parte dell'architettura, mentre le pagine prodotto in genere sono viste come nodi terminali (e se hai migliaia di prodotti, di certo non le puoi linkare tutte in Home, ad esempio!). Analogamente le pagine informative, articoli, se hanno un buon contenuto (in genere, buon posizionamento e traffico) è bene non abbandonarle ma cercare di inserirle come parte rilevante della struttura, un approfondimento bene in vista (dato che evidentemente sono di utilità per l'utente e di conseguenza "premiate" anche dal motore di ricerca, Google o altro che sia).
Il consiglio generale è riflettere su quella che può essere una corretta impostazione del sito, quindi per l'utente che visita, un'adeguata navigabilità (link utili SI, link inutili NO). In base a questo decidi come organizzare i link, per il resto il termine "pagine orfane" di per sé non deve avere troppo peso.
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RE: Aggiornamento MySQL: errore
Aggiornamento: ho risolto!
Se attendessi l'assistenza di Aruba, diventerei vecchio.
Posto la soluzione che magari può tornare utile a qualcuno.
In pratica come dicevo non avevo i permessi di accesso a wp-config.php. Tramite accesso root ssh (quindi da terminale), cd .. per andare nella cartella root, var, www (ad ogni passaggio il comando ls per visualizzare il contenuto della directory), poi nomedominio.it e all'interno troviamo i file, fra cui wp-config.php. Quindi nano wp-config.php, ho sostituito l'indirizzo corretto nella stringadefine('DB_HOST', '62.X.X.X');
, Ctrl+S per salvare e così torna tutto funzionante! -
Aggiornamento MySQL: errore
Da Aruba, admin.aruba.it, Database, ho fatto un upgrade dalla vecchia versione mySQL 5.5 alla consigliata 8.0. Tanto per cambiare questo ha mandato tutto in crash, inizialmente Hostname IP era 62.X.X.X, poi è diventato 31.X.X.X.
Se accedo ad una qualunque pagina del sito web, compare "Error establishing a database connection".
Se provo a connettermi all'area di amministrazione di WordPress, viene indicato:Error establishing a database connection
This either means that the username and password information in your wp-config.php file is incorrect or we can’t contact the database server at 62.X.X.X. This could mean your host’s database server is down.Accedo allo spazio FTP, riesco a gestire i vari file, ma sono per qualche strano motivo sono impossibilitato a mettere mano a wp-config.php (chiaramente nemmeno mi lascia modificare i permessi a questo file)!! E non trovo da nessuna parte un accesso root. Pertanto presumo sia necessario e sufficiente modificare la stringa
define('DB_HOST', '62.X.X.X');
inserendo il nuovo indirizzo, se me lo lasciasse fare.Ovviamente Aruba non mi consente di annullare l'operazione, tornare alla configurazione precedente (sebbene obsoleta, perfettamente funzionante) e l'assistenza che ho provato a contattare sia telefonicamente che per iscritto, è come se non esistesse.
Avete idea di come si possa risolvere? Tutto fuori uso, quindi direi anche urgente. Grazie mille!
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RE: GA4: problema o bug nei dati Real Time
@giulio-marchesi aggiorno: ora sembrerebbe funzionare!
Mancava un pezzo (window.dataLayer = window.dataLayer || [];
[...]gtag('config', 'G-XXX');
), che poi mancava anche col vecchio ID ma funzionava ugualmente...
Comunque confermo che così funziona, lo vedo nel real time, ho solo perso un paio di giorni di dati, pazienza. -
RE: GA4: problema o bug nei dati Real Time
@kal grazie, strano ma non ho risolto comunque. Confermo gtag.js, essendoci questo script:
<!-- Global site tag (gtag.js) - Google Analytics --> <script async src="https://www.googletagmanager.com/gtag/js?id=XXX"></script>
Quindi al posto del vecchio ID UA-XXX ho inserito l'ID proprietà (in GA4, dettagli proprietà), quindi del tipo 39XXX; nella sezione "assistente alla configurazione", "Raccogli i dati di siti web e app", "gestisci gli stream di dati", me lo indica come attivo e "ID misurazione" è G-C15GXXX.
Provando a copiare sia uno che l'altro nello script, ovvero dopo id= , nessuno dei due funziona, non vedo nulla real time e anche traffico totale indicato come zero. Bo, mai successo!Edit. Con G-XXX qualche visita occasionale la vedo (5 minuti fa), ma ritardi a parte, il fatto che su GA vengano indicati un paio di utenti giorno quando GSC ne segna 300-400 solo di clic organici da Google, renderebbe GA4 ormai inutilizzabile. Mi pare comunque troppo strano, vedere qualche qualche singolo dato di traffico così "a random".
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GA4: problema o bug nei dati Real Time
Ho una proprietà GA4, per la quale a suo tempo avevo attivato l'opzione "Configurare automaticamente una proprietà Google Analytics 4 di base".
Sito web con CMS WordPress, lo script di Analytics installato come semplice copia-incolla nel file header.php (mi va bene, ha sempre funzionato).
Quando inizio una sessione giornaliera, dal login tramite analytics.google.com devo poi fare "Vai alla proprietà GA4". Fin qui tutto ok, fino a ieri. Utenti negli ultimi 30 minuti, perennemente a quota zero (cosa inverosimile, da Search Console ho circa 300-400 clic organici giornalieri). Anche simulando del traffico es. da un altro dispositivo, il Real Time non si aggiorna. Solo occasionalmente (e non comprendo il motivo!) ne compare uno, ma è molto raro e ripeto, per nulla verosimile rispetto a quelli che sono i dati reali.
In alto nella schemata di Analytics mi compare un avviso:
Questa proprietà è stata configurata in base alla tua proprietà Universal Analytics originale, riutilizzando i tag e le impostazioni del sito esistenti, ove possibile. Per vedere di quali impostazioni è stata eseguita la migrazione automatica, vai ad Amministrazione > Cronologia delle modifiche. Per verificare che le impostazioni migrate siano accurate, controllale nell'Assistente alla configurazione.
Noto anche una certa lentezza nell'aggiornare i dati, ad esempio nel riepilogo, la data "ieri" ha praticamente zero traffico (cosa sempre inverosimile) e a distanza di qualche ora i dati aumentano, come se fossero mostrati in ritardo; questo in realtà l'ho già notato anche nei giorni scorsi (per capirci, si parla di 30-50 utenti e il dato poi nel corso delle ore viene "corretto" in 400, come media).
Soprattutto è il problema del Real Time che non capisco e vorrei risolvere. Un altro sito piccolino, nato dopo e fin da subito registrato a GA4, non mi da questi problemi, Real Time e riepilogo settimanale corretto, senza un delay nell'aggiornamento dei dati.
Vedendo lo script copiato in header.php, noto forse una discrepanza nell'ID proprietà: quello vecchio è del tipo id=UA-60*... mentre in "dettagli proprietà" di GA4 l'ID è 39*... Quindi come se precedentemente c'era un redirect che poi si è "rotto".
Domanda, quindi copio il nuovo ID e sono a posto? Avete idea di come si possa risolvere? Grazie!
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RE: aggiornamento footer
@mastertest ah no certo, perché così avevi copiato anche l'HTML. Intendevo di copiare la parte di codice CSS, ovvero:
.u-backlink,.u-clearfix,.u-grey-80{display:none !important}
Ho fatto una prova in locale con un mio file e così funziona.
Casomai, avendo applicato la regola a tutte e tre le classi, non vorrei che agisse "più del dovuto" quindi nascondendo anche altri elementi, casomai vedi il nome della classe dell'altro elemento che verrebbe nascosto e nel codice scritto prima lo elimini (ad esempio .u-backlink). Quindi prima fai questa prova ed eventualmente lo applichi solo ad una delle tre classi se la identifichi e isoli (nel senso che le altre due ti andrebbero a nascondere anche altri elementi quindi non sarebbero univoche). -
RE: aggiornamento footer
@mastertest beh guarda, non avendo accesso alla dashboard di preciso non so come eliminare il problema alla fonte, ma posso dirti questo (non è esattamente best-practice, precisiamolo, ma visivamente funziona). Da ispeziona elemento vedo che quella scritta è racchiusa qui:
<section class="u-backlink u-clearfix u-grey-80">
. L'ho modificato (sempre da ispeziona elemento) così:<section class="u-backlink u-clearfix u-grey-80" style="display:none !important">
Quella odiosa scritta ti confermo che è sparita! Certo, ricordo ancora che la best-practice sarebbe quella di eliminare il problema alla fonte, quando possibile, fintanto che non lo trovi fai così (WordPress, personalizza, CSS aggiuntivo e aggiungi quella regola alla classe), poi chiaramente se in Editor del tema, oppure Theme Options ecc (oppure anche in Aspetto - Widget - Footer), trovi quello che ti serve, elimini da lì la scritta che è la cosa migliore.
In ogni caso, almeno a livello visivo, anche fare come ti ho detto evita di mostrare tale scritta.
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RE: Per una Intelligenza Artificiale Europea
@kejsirio tanta roba l'idea, complimenti per l'iniziativa!
Beh che dire, oggi se ne parla così tanto, fra regolamentazione, etica vs innovazione (vedi in generale il disallineamento, diversa visione delle cose fra Europa e USA). A parte i soliti temi generali più scontati (rispetto nel trattamento dei dati, trasparenza nelle informazioni, ecc), ciò che ritengo interessante da valutare è questo:- equità orizzontale vs verticale (spesso anche indicato come uguaglianza vs equità con equità orizzontale intendo "trattare tutti allo stesso modo, in termini assoluti", mentre con equità verticale intendo "trattare ognuno con un metro relativo a seconda del contesto": ad esempio una regolamentazione rigida è già stato evidenziato che andrebbe a colpire le PMI, a vantaggio dei soliti big; se Google, OpenAI ecc devono dotarsi di un team di legali e un team di analisti per regolamentare il loro prodotto, lo possono fare, mentre per una piccola azienda, startup, generalmente sarebbe improponibile. Quindi occorre un approccio basato sull'impatto che il prodotto/servizio può avere (per tipologia di applicazione, copertura stimata di utenza, <<regole in base alla potenza del modello IA>>) e in base a quello fissare dei livelli di regolamentazione, con requisiti e metodologie differenti
- impatto su temi controversi: leggevo di recente nel libro Ethics of Artificial Intelligence (Springer) alcuni spunti davvero interessanti, l'IA generativa anche come strumento di supporto psicologico ben oltre ciò che intendiamo etico e anche legale, ambito CSAM, varie applicazioni inerenti alla sessualità, violenza ecc; qui il tema è piuttosto complesso, da un lato bandire questi usi significa "facciamo finta che il problema non esista", lavandosene le mani di fatto, dall'altro occorre valutare e pesare attentamente pro e contro di una scelta che potrebbe (dico potrebbe) significare: ciò che ti è concesso fare col software (o anche misto software/hardware, in un futuro non troppo prossimo, probabilmente) è un modo per soddisfare un impulso che nella nostra attuale società non sarebbe certamente ben visto e di fatto consentito; se un comportamento "inaccettabile" è consentito nel virtuale, potrebbe essere una soluzione preventiva perché tale comportamento non abbia ripercussioni nel mondo reale! Ovviamente riguardo a questi temi è bene che ci sia un'attenta analisi e valutazione di psicologi, sociologi, allo stato attuale temo però che per la società sia più semplice lavarsene le mani. Poi anche più in generale, sia per quanto detto sia per un discorso di "libera espressione", è chiaro che molte persone, sia utenti che sviluppatori, vorrebbero "dei chatbot senza censura": a livello sociale, che impatto avrebbe la cosa? "Chatbot non censurati" totalmente liberi nelle risposte ma anche nelle modalità di utilizzo (trattamento dati ecc), oppure richiedere comunque il rispetto di una regolamentazione di base. Personalmente credo che sia più funzionale (utilità collettiva) trovare un compromesso, dato che con la diffusione di una tecnologia non eliminerai mai le alternative, vedi la diffusione online di materiale protetto da copyright, bloccato un contenuto, bloccato un sito, sta di fatto che il mondo è talmente decentralizzato che ad imporre limiti rigidi non si potrà mai risolvere definitivamente un problema
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RE: Deindicizzare pagine
@thelast se ho ben capito, la situazione sembra essere il prosieguo della tua discussione Sito da ripulire meglio 301 o 410?
Comunque sia, questa generazione automatica di pagine mi sembra (stesso caso oppure simile) a WordPress + WooCommerce, plugin YITH WooCommerce Ajax Product Filter. Vai a creare tag e attributi, utili per la navigazione (filtri di ricerca dei prodotti), il problema è che se ti dimentichi di mettere un bel noindex a priori su ogni attributo, puoi trovare indicizzata questa "porcheria". Dico porcheria perché è un mare di contenuto duplicato, che confonde il crawler anche per l'indicizzazione, quando invece vorresti poco contenuto e di qualità ovvero vedere indicizzata e posizionata la categoria di prodotto, i vari prodotti, ecc. Non ha senso un'insieme di pagine che in pratica contengono l'insieme delle combinazioni dei filtri (pagina dei risultati selezionando attributo1+attributo2, ecc).Dato che saranno un'infinità di pagine (date dalle varie combinazioni possibili), quello che puoi fare ora è aggiungere un'istruzione al robots.txt, del tipo
Disallow: /negozio?filter*
(vedi tu la sintassi, secondo l'architettura del tuo sito, come vengono generate queste pagine ovvero da dove si generano i prametri URL dati dai filtri di ricerca, quindi ciò che segue il punto di domanda nell'URL).Tra l'altro in questo preciso momento (che volevo verificare una cosa) Google Search Console sembra avere un errore 500, andiamo bene!
Comunque ti consiglio di seguire questa strada.
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RE: Sito da ripulire meglio 301 o 410?
@thelast fai pure un'eliminazione di blocco (nel modo in cui preferisci, automatico o manuale che sia). Di fatto si tratta di pagine create in automatico, quindi chissene frega, non stai andando ad eliminare potenziali "pagine di qualità" che quindi andrebbero a creare broken link interni o anche esterni (sicuramente non avrai backlink per pagine di questo genere, è già difficile ottenerne di naturali per le pagine di qualità che vorresti "spingere" ). Nemmeno sono pagine che ti portano traffico (volendo puoi fare una verifica con GSC, inserisci il riferimento es. tag e guardi nel periodo di tempo se ci sono clic, impression, dal momento che fra di esse ci sono comunque pagine indicizzate).
Mandale pure in 404 direttamente, insomma elimina la pagina, non fare un redirect. Solo nel caso controverso in cui vedessi pagine di questo genere con un traffico rilevante, allora avrebbe senso un redirect (ad esempio alla Home oppure alla categoria main di quel contesto specifico) per poi monitorarne lo stato nel tempo (clic, impression), quando la pagina che hai sottoposto a redirect non ti porta più nulla, tanto vale eliminarla.
Fare una bella pulizia dai un rinnovamento al sito, nel complesso elimini la "qualità scadente" privilegiando invece ciò che conta e probabilmente avrai anche qualche beneficio nella velocità di caricamento.
A suo tempo avevo gestito anche io una situazione simile (pagine duplicate o quasi, create in modo automatico prima che arrivassi io, ho poi fatto una bella pulizia e ti dico che n'è valsa la pena, assolutamente).
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RE: Url non si trova su google
@lucianom dicaimo che l'operatore site non funziona sempre come dovrebbe, è da prendere un po' con le pinze, per capirci. Nel tuo caso la situazione è questa:
- vecchio URL: https://www.elcomsoftware.it/software/calcolo-mutui
- nuovo URL (redirect 301): https://www.elcomsoftware.it/software/anatocismo-usura-mutui
Quindi hai fatto un redirect permanente e l'indicizzazione era presente prima (anche dal tuo screenshot della Search Console, è proprio ciò che trovi scritto). Ora probabilmente siamo in una fase transitoria in cui ho visto che sia Google che Bing, DuckDuckGo non mostrano risultati se testi l'indicizzazione dell'intero URL (in entrambi i casi, URL vecchio e URL nuovo) mentre se scrivi
site:https://www.elcomsoftware.it/software/
, compaiono varie pagine fra cui la pagina in questione ancora con URL vecchio in anteprima; cliccandoci, ovviamente segue poi il redirect 301 all'URL nuovo. Quindi presumo che a distanza di tempo venga aggiornato correttamente (da tutti i motori di ricerca), quando anche nell'anteprima verrà mostrato l'URL nuovo, troverai l'indicizzazione diretta tramite l'operatore site. La pagina è comunque indicizzata (come puoi infatti vedere) e anche posizionata, dato che scrivendo "software calcolo mutui" compare in prima posizione assoluta!Aggiungo, se per qualche motivo decidi di fare un redirect dal vecchio URL ad un nuovo URL, non richiedere l'indicizzazione dell'URL vecchio! Sarebbe solo un segnale di confusione (chiedi a Google di controllare il vecchio, che poi lo rimanda al nuovo... Non ha senso).
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RE: La newsletter può essere una fonte di reddito?
@infermieri-attivi beh, diciamo che in linea di massima occorre un'analisi di mercato. Per avere una stima del ricavo economico:
- numero utenti raggiunti * tasso di conversione medio * scontrino medio - costi totali
Dati reali (misurati dalle prime sperimentazioni) oppure previsti, ti permette di calcolare quindi il ROI (in parole semplici, quanto guadagni per ogni euro investito, appunto il "ritorno sull'investimento"). Secondo vari studi, una campagna di "direct email marketing" (DEM) ha ROI medio del 4100% (41 euro per euro investito, valori medi, chiaro che poi dipende dal tuo caso di studio, secondo la formula indicativa che ho scritto sopra).
Il DEM di per sé non è da considerarsi "costoso" (se te ne occupi tu, se poi paghi un professionista esterno o web agency... I costi vanno considerati) motivo per cui presenta in media ROI molto elevato; in generale, dato un certo database di utenti/clienti in target, quindi potenzialmente interessati, chiediti quale potrebbe essere il tasso di conversione medio e lo scontrino medio (magari tramite media pesata, ad esempio: servizio_economico = 3%, servizio_costoso = 1%).