• User Attivo

    @giorgio dovresti parlare anche del + 5% e +10% per far tornare i conti, ma senza che gli inserzionisti ne sapessero nulla e del fatto che in alcuni casi chi vinceva l'asta di ads passava al secondo posto e non al primo posto che gli spettava, questo perché altrimenti Amazon sarebbe stato sempre primo, hanno detto per giustificarsi da google. Quindi da amazon sapevano già tutto di questa cosa mentre gli altri inserzionisti nulla? Cioè amazon pagava per essere primo e poi si trovava secondo e non batte ciglio pur sapendo di essere stato fregato? Non so mi pare abbastanza strana questa cosa, anche perché Amazon potrebbe fare causa a Google e vincere vista la testimonianza.


    kal giorgiotave 2 Risposte
  • Contributor

    Grazie Giorgio. Concordo al 100% con i punti che hai riassunto e sono con te su sta cosa.

    Sì, Ads ha sempre spinto. Sempre, da che esiste. Ma non ha mai dimostrato di poter dettar legge internamente all'azienda.

    Oggi (nel senso di "negli ultimi anni") detta legge. Operativamente (chiede rollback e li ottiene) e politicamente (letteralmente il capo di Ads è anche il capo di Search).

    È una cosa che è indubbiamente cambiata ed è un punto di non ritorno.

    Poi c'è l'altra questione che manipolano le aste del PPC per estrarre più denaro dagli inserzionisti e sta cosa secondo me porterà a cause e richieste di risarcimento paurose.


  • Contributor

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Cioè amazon pagava per essere primo e poi si trovava secondo e non batte ciglio pur sapendo di essere stato fregato? Non so mi pare abbastanza strana questa cosa, anche perché Amazon potrebbe fare causa a Google e vincere vista la testimonianza.

    Il fatto stesso che nessuno stia commentando nulla su sta cosa fa capire che ci sono gli avvocati di Bezoz che si stanno preparando a decollare coi missili su sta cosa.

    Nessuno sulla stampa di settore si azzarda a suggerire nulla perché sicuro la cosa sarà marcata strettissima dagli avvocati di parte ed una mezza cosa storta finisce a richieste di risarcimento.


  • Community Manager

    @cutoff ma certo, è il terzo punto.
    Mi dai degli screen o link così li cito testualmente?

    @kal ma sicuro, ora usciranno secondo me.


  • User Attivo

    @Kal più uno ci pensa e più pensa al marcio che potrebbe esserci dietro questa cosa. A me già il fatto che Amazon sia sempre onnipresente in ogni ricerca commerciale su Google, per quanto sia un ottimo ecommerce, ha sempre fatto immaginare che ci sia qualche accordo tra di loro. Perché questo succede solo con Amazon e non con altri ecommerce? Perché non Ebay ad esempio?


    kal 1 Risposta
  • User Attivo

  • Contributor

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    più uno ci pensa e più pensa al marcio che potrebbe esserci dietro questa cosa. A me già il fatto che Amazon sia sempre onnipresente in ogni ricerca commerciale su Google, per quanto sia un ottimo ecommerce, ha sempre fatto immaginare che ci sia qualche accordo tra di loro.

    Eh. Le inserzioni che Amazon fa su Google sono un po' come il mega biglietto che Google paga ad Apple per restare motore di ricerca di default su iOS.

    Sono cifre enormi che cementano le posizioni dominanti.

    Concordo con te e difficile pensare che non ci siano accordi sottobanco.

    Il più pulito c'ha la rogna 😐


  • Super User

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Se fosse una fabbrica di armi vi vorrei proprio vedere ad affermare che è normale...provocare una guerra. Sai..è un'azienda.

    Tutto condivisibile Gio, ma su questo punto mi sento di dissentire: le aggressioni militari hanno anche radici economiche e quindi sì, le industrie belliche possono anche provocare guerre.
    Non è normale, se intendiamo per normale un modo di vivere etico, dove valori come umanità e solidarietà regolano i rapporti.
    Ma nel mondo capitalistico occidentale, nel mondo che viviamo qui e ora beh sì, può essere...anzi è già considerato accettabile.


    giorgiotave 1 Risposta
  • User

    @kal È vero, ma secondo te come mai sei tra i pochi che ne parlano e nonostante questo praticamente non si capisce se vedi o proponi delle alternative.

    Il punto è questo, che praticamente tutti fanno i sorpresi, come se nessuno potesse immaginare la verità, cioè che Google come tutte le altre Big Tech e non solo, è esclusivamente una macchina da soldi senza nessuna etica.
    Non ha mai fatto dei prodotti per aiutare le persone, se non a scopo pubblicitario o per accaparrarsi quote di mercato a scapito di altri e poi avere un vantaggio competitivo con la dinamica dell'offrire un servizio gratis.

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.
    E anche adesso non ce ne sono, se non erro, e tutti immagino stiano solo pensando a come saltare fuori dalla barca che affonda, fortunati che i clienti non ne capiscono nulla e quindi non sanno quanto sono stati presi in giro e quanti soldi inutili hanno speso.

    La mia domanda, alla quale praticamente nessuno qui ha avuto il coraggio e l'onestà intellettuale di rispondere, è: non ci si sarebbe potuti muovere prima di arrivare a questo punto?

    Perché questa, secondo me è l'unica vera domanda da porsi se vogliamo che l'errore non si ripeta e vogliamo estendere il meccanismo di cambiamento anche alle altre aziende che fanno la stessa cosa.

    Un po' offtopic? Io non credo così tanto.
    E mi piacerebbe avere la risposta di @kal e di @giorgiotave in primis.

    Grazie


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @valijolie ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Non è normale, se intendiamo per normale un modo di vivere etico, dove valori come umanità e solidarietà regolano i rapporti.

    Ma infatti per me questo è normale. Il resto non è per niente normale. Per questo faccio l'esempio. Secondo me è considerato accettabili solo da chi ci investe.

    E torniamo sempre lì. I soldi.

    Comunque nel mio cervello questa cosa non può esistere, spero che nessuno di chi legge qui o in giro la pensi in quel modo. Secondo me a quelle persone questi contenuti non arrivano.


  • Community Manager

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.

    Apri un'altra discussione. Non puoi pretendere attenzione sul tema se non lo crei, qui si parla di altro.

    E per quanto, per te, siano collegate Andre, per tanti non lo sono. Perché non credono in quanto stai dicendo, consci di una qualcosa che riguarda un'Internet che non c'è più. La gente non la spostiamo noi, la spostano altre persone.

    È un altro tema, si apre un dibattito su un'altra cosa, andiamo fuori tema qui dopo 2 post.


    A 1 Risposta
  • User

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.

    Apri un'altra discussione. Non puoi pretendere attenzione sul tema se non lo crei, qui si parla di altro.

    E per quanto, per te, siano collegate Andre, per tanti non lo sono. Perché non credono in quanto stai dicendo, consci di una qualcosa che riguarda un'Internet che non c'è più. La gente non la spostiamo noi, la spostano altre persone.

    È un altro tema, si apre un dibattito su un'altra cosa, andiamo fuori tema qui dopo 2 post.

    Fatto 🙂 Se le persone che sono intervenute qui volessero dire la propria, sarebbe molto interessante, dato che sicuramente sono molto più esperte di me.

    @kal In effetti hai degli articoli dove parli di alternative, ma alla fine si ritorna sempre a Google per l'analisi dei dati, anche se tu stesso dici che per la maggior parte dei siti medio piccoli tutti gli strumenti di Google sono superflui.

    Mi chiedo perché non se ne parli mai nelle conferenze del WMF o non ci siano strategie alternative studiate per un Web Marketing più libero dalle Big Tech.

    Ho sempre sentito dire da @giorgiotave che il Marketing sta diventando sempre più complesso e inevitabilmente più costoso, ma è davvero così oppure è così perché Google vuole così per spennare meglio i suoi Fans?
    Obiettivamente devo dare merito a @kal che sosotiene che la maggior parte dei siti non abbia bisogno di grande elaborazione dei dati, soprattutto se sono siti medio-piccoli e immagino che comunque le ridotte capacità di investimento rendano sempre poco utili grandi strategie di marketing, perchè la visibilità è un conto, ma le conversioni sono ben altro affare.

    Quindi perché non si cercano strade alternative ad un marketing fatto soloo per far fare affari lucrosi e illegalli alle grandi compagnie?

    Ora @giorgiotave dice che molti non sono interessati all'etica, ma per forza di cose saranno interessati al cambiamento quando sarà inevitabile.

    Chiudo dicendo che Google fa schifo, ora lo dicono tutti, ma Google è li grazie a chi lo usa, esattamente come nella politica i personaggi sono eletti dalla gente che li vota.

    Quindi forse bisognerebbe dire che la maggior parte della gente che lavora nel web fa schifo perché ha accettato un compromesso fingendo di non sapere.

    Google fa in grande quello che molti fanno in piccolo o che farebbero se avessero i guadagni di Google, perché l'indifferenza all'etica, al rispetto e alla libertà è la prima e la più grave complice dell'internet di merda al quale siamo giunti oggi.

    Quindi ve bene parlare di Google adesso, ma iniziamo anche a parlare di come uscire da questa situazione e per questo c'è bisogno del contributo di tutti.

    @giorgiotave dice spesso che la gente non la spostiamo noi, ma non sono d'accordo.
    Si inizia da qui, poi si passa al festival, poi si contagia qualcun'altro e dopo come diceva Taleb, mi sembra in Antifragile, basterebbe un 10% di ribelli fortemente resistenti sufficientemente distribuiti per portare ad un inevitabile cambiamento.
    Ad esempio iniziando rinunciare a qualche servizio gratuito di Google, Amazon, ecc...

    La discussione la trovate qui:

    https://connect.gt/topic/250840/alternative-a-google-come-procedere-per-cambiare-la-seo-e-il-web-marketing?_=1696869245574

    Contribuite e diffondete.
    Grazie


  • Moderatore

    Ammetto che non ho letto tutto quello che è stato scritto in questo post ma buona parte si.

    Volevo aggiungere che nonostante tutto le azioni Alphabet Inc Class A, Google, sono quasi ai massimi storici.
    Hanno fatto un +2,16 (1,68%) negli ultimi 5 giorni e un +3,54 (2,79%) nell'ultimo mese.


  • User Attivo

    Dopo che è stato cancellato, anzi è stato chiesto da parte di Google la cancellazione dell'articolo da Wired. https://twitter.com/megangrA/status/1711035354134794529


    valijolie 1 Risposta
  • Super User

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Dopo che è stato cancellato, anzi è stato chiesto da parte di Google la cancellazione dell'articolo da Wired. https://twitter.com/megangrA/status/1711035354134794529

    Ciao
    stavo per riportare lo stesso thread! 🙂

    Oltre alla fatto che Google ha chiesto di cancellare l'editoriale di Wired ci sono due passaggi interessanti:

    1. Secondo le testimonianze del processo, Google lo ha fatto [trasformare le query non commerciali in $] con il nome in codice Project Mercury. Come affermato in tribunale, "Uno degli obiettivi del Progetto Mercury era aumentare le richieste commerciali".
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035369980826051

    2. in tribunale abbiamo sentito parlare di un documento del 2019 (che non è stato pubblicato, grrr) creato dal team di ricerca (non dal team pubblicitario) sugli "obiettivi per una crescita delle query commerciali OKR". Quel documento contiene "un esempio dei modi in cui i team di ricerca e annunci collaborano per aumentare le query commerciali e migliorare l'esperienza commerciale"
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035371478274382


    kal giorgiotave A 3 Risposte
  • Contributor

    @valijolie sì, di fatto quello che hanno cercato di fare è quello di:

    1. ottenere più placement transazionali allentando le maglie delle corrispondenze (piuttosto diretta come cosa: più placement = più impression = più clic = più $)
    2. questa storia della crescita delle query commerciali che è molto fumosa e mi fa pensare che abbiano "aggiustato" le SERP con intento misto informazionale / transazionale (ce ne sono tantissime così, specie in fase di scoperta) che erano naturalmente affollate di annunci presumo a basso CTR, spingendole verso un intento più commerciale anche in organico... anche qui più clic commerciali in organico portano sicuramente più clic verso gli annunci (ad esempio nello scenario di "ricerca comparativa" dove cerchi un prodotto per vedere su quale negozio l'offerta è più conveniente)

    E comunque ribadiamo che anche qui non c'è nessun Google Ads che influenza la SEO.

    C'è sempre Google Money che comanda a bacchetta e Google Search (un tempo indipendente) che esegue come un bravo cagnolino da riporto.


  • Community Manager

    @valijolie @kal ah cavolo, quindi questo rientra nella domanda

    "Ci sono altre modifiche al ranking che possiamo apportare molto rapidamente?"

    Che appare nell'email.

    Pazzesco...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @valijolie @kal ah cavolo, quindi questo rientra nella domanda

    "Ci sono altre modifiche al ranking che possiamo apportare molto rapidamente?"

    Che appare nell'email.

    Pazzesco...

    Questa parte è molto fumosa purtroppo e mancano le pezze d'appoggio, quindi siamo sempre nel campo del sospetto.

    È anche vero che noi che le SERP le studiamo... ci siamo accorti che spesso gli intenti cambiano nel tempo. Io ho sempre pensato che cambiassero perché Google percepiva un "intent shift" sulla base dei segnali utente.

    Ma a questo punto non sono più sicuro e anzi sono portato a credere che sia il contrario: Google cambia l'intento prevalente in SERP per addomesticare i risultati e creare una pagina che sia più "amichevole" per i clic sugli annunci.

    Quel poco che so di UX mi fa pensare che sì, l'impatto ci possa essere e sui grandi numeri sia anche rilevante.

    Ricordiamoci che qui han fatto festa perché magheggiando sulle aste sono riusciti a recuperare un 5-10% di revenue aggiuntiva (banalmente perché l'inserzionista scendeva di posizione e biddava di più per tornare primo).

    Se aggiustando le SERP recuperano un 2% senza che nessuno se ne accorga... è tanta roba.


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @kal ma invece su Wired c'erano proprio errori o no? L'ho letto di sfuggita sull'altro che mi avevi linkato...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    ma invece su Wired c'erano proprio errori o no?

    Avevano scritto delle oggettive cazzate, del tipo che se cerchi [abbigliamento per bambini], Google ti restituisce una SERP per [NOME BRAND].

    Cito testualmente dalla versione archiviata https://archive.ph/kmhqs:

    Here’s how it works. Say you search for “children’s clothing.” Google converts it, without your knowledge, to a search for “NIKOLAI-brand kidswear,” making a behind-the-scenes substitution of your actual query with a different query that just happens to generate more money for the company, and will generate results you weren’t searching for at all.

    Hanno preso al contrario il concetto di Information retrieval di estensione della query che viene fatto quando il recupero è scarso e han fatto un mischione tra funzionamento della Search e meccanismo delle corrispondenze parole chiave in Google Ads.

    Oggettivamente un articolo in alcuni punti tecnicamente sbagliato (al punto che anche l'autrice stessa lo ha ammesso), che di fatto appannava le altre pur sensate considerazioni.

    Per questo sopra scrivevo che han fatto bene a ritirarlo.


    lumar 1 Risposta