• User

    @kal ha detto in (/post/1303796):

    Eh però qua ci devi dire di quanto e quanto forte è la correlazione che hai tovato! Non puoi pensare di cavartela così con una frasetta buttata lì!
    Perché altrimenti anche i movimenti intestinali di John Mueller dopo che s'è scofanato ettolitri di fonduta influenzano la SEO

    Ciao! Hai seguito e letto il link con l'intero approfondimento?

    In alcuni miei progetti già solamente cambiando il colore e il font di alcuni elementi, specialmente i bottoni delle CTA, ho riscontrato un abbassamento del bounce rate. Indirettamente (o direttamente(?)), ciò presumibilmente ha influenzato positivamente il ranking. Adesso, su un portale da migliaia di link dirti se le posizioni sono migliorate solo per il cambio del colore è un po' azzardato, ma nel complesso questa modifica ha migliorato alcune metriche care a Google 🙂

    Voi avete qualche esperienza da condividere?

    @homeworker ha detto in (/post/1303799):

    Sarebbe da capire quanto è questa penalizzazione e se ci sia una promozione o una non penalizzazione nel caso contrario.

    Purtroppo finchè in molte serp si posizionano siti "brutti" e che giocano anche sporco, avere dei dati certi, tra cui l'uso dei colori, su cosa fa bene o meno è molto difficile. Sicuramente, e penso che qui siamo tutti d'accordo, la scelta dei colori giusti stimola la persona a navigare i contenuti del sito. Anche i dettagli fanno la differenza in una strategia di corretto posizionamento.

    @homeworker ha detto in (/post/1303799):

    Ma il blu originale del sito era oggettivamente poco contrastato o era impercettibile?

    Il blu non aveva nulla che non andava, se non che da schermi iphone si vedeva molto scuro rispetto agli altri schermi. Non penso che a Google importasse più di tanto, ma la domanda mi ha fatto ragionare sull'uso dei colori nel complesso.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303802):

    Ciao! Hai seguito e letto il link con l'intero approfondimento?

    🙂

    In alcuni miei progetti già solamente cambiando il colore e il font di alcuni elementi, specialmente i bottoni delle CTA, ho riscontrato un abbassamento del bounce rate. Indirettamente (o direttamente(?)), ciò presumibilmente ha influenzato positivamente il ranking. Adesso, su un portale da migliaia di link dirti se le posizioni sono migliorate solo per il cambio del colore è un po' azzardato, ma nel complesso questa modifica ha migliorato alcune metriche care a Google

    Una cosa è dire che ha migliorato "alcune metriche care a Google" (e anche qui: con quale intervallo di confidenza statistica? Puoi dimostrare che non si è trattato di una fluttuazione statistica?) e una cosa è dire che "presumibilmente ha influenzato il ranking".

    Quest'ultima affermazione a mio parere è insostenibile.

    Che le azioni utente nella ricerca influenzino il ranking è cosa nota.

    Ma sostenere di aver individuato un rapporto di causa-effetto tra colore e ranking è una cosa grossa che se permetti richiede di presentare delle prove grosse, anche solo per essere presa in considerazione.

    Il "secondo me" non è sufficiente, per quanto tu possa esserne convinto.

    Voi avete qualche esperienza da condividere?

    No, perché non le ritengo cose per cui sia realmente possibile effettuare uno studio serio di correlazione. L'unico approccio possibile è quello olistico.


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in (/post/1303804):

    Che le azioni utente nella ricerca influenzino il ranking è cosa nota.
    Ma sostenere di aver individuato un rapporto di causa-effetto tra colore e ranking è una cosa grossa che se permetti richiede di presentare delle prove grosse, anche solo per essere presa in considerazione.

    Bhe siti web brutti con testi illeggibili tra i primi risultati non ne vedo spesso, per utilizzare un eufemismo. Però sì, hai ragione, non vuol dire che ho individuato un rapporto causa-effetto. Ho azzardato, ma purtroppo non avendo ancora un nome del settore, devo un attimo rientrare nella mia tana e certe considerazioni tenerle per me (?). No scherzo :d:

    Spero che grazie all'ausilio di un mio caro collega con il quale lavoro insieme da anni per un progetto abbastanza grande (e pieno di numeri da analizzare) riuscirò a portare delle evidenze e prove più grosse rispetto al semplicistico "sito più bello e coinvolgente graficamente per l'utente = posizionamento migliorato". Lì abbiamo lavorato moltissimo su parametri fondamentali come bounce e tempi di permanenza legati molto all'utilizzo dei colori. Magari riuscirò a farne anche un caso studio di valore e a far sentire la mia voce su quest'argomento, ma nel frattempo mi piace pensare che:

    La scelta di colori consapevoli e l’applicazione di tali sui contenuti del sito web, permette certamente un miglioramento del coinvolgimento del nostro pubblico, con conseguente incremento dell’Authoritativeness, il paramento relativo all’autorevolezza del contenuto preso oramai in considerazione da Google per il ranking (EAT).

    Grazie @kal per il feedback, farò tesoro della tua critica che in ottica di miglioramento sono sempre ben accette se motivate. Però sei sicuro che:

    @kal ha detto in (/post/1303804):

    No, perché non le ritengo cose per cui sia realmente possibile effettuare uno studio serio di correlazione. L'unico approccio possibile è quello olistico.

    dato che tramite Analytics puoi contare le interazioni con i bottoni prima con un colore e poi con un altro, vedere se c'è un miglioramento o peggioramento del numero dei click, analizzare se tempo medio e bounce generici e specifici per i contenuti monitorati sono migliorati e peggiorati, e vedere anche se il ranking ne risente?


  • Contributor

    Vado veloce ed in estrema sintesi.

    È garantito e ci metto la firma che migliorare la qualità del sito in generale porta a dare segnali che vengono letti da Google e possono portare ad una promozione nel ranking. Questa è anche la mia posizione da tempo ed in più di un caso abbiamo risolto magagne su siti la cui visibilità stava stagnando.

    Detto questo, credo sia IMPOSSIBILE (ed anche su questo ci metto la firma) associare in un qualunque grado di significatività statistica una cosa come il cambiamento del colore al ranking.

    Ma questo proprio per ragioni tecniche... gli aggiornamenti algoritmici di Google oramai sono basati su classificatori machine learning che pesano assieme centinaia di fattori differenti. Spesso nell'ignoranza degli stessi ingegneri (come nel caso degli algoritmi di deep leaning che classificano ma non si sa bene sulla base di cosa).

    Magari il "colore" è anche un fattore.... ma lo è solo in combinazione con questo o quest'altro, in un ambito sì ed in un altro no, etc. la realtà dei fatti è che:

    1. non lo possiamo sapere
    2. è impossibile fare reverse engineering

    La questione miglioramento della qualità = miglioramento del ranking invece è assolutamente verissima e validata da me come da tantissimi altri colleghi, per cui mi metto lì con te nelle tue considerazioni di carattere più generale.

    Un uso sapiente del colore può aiutare a migliorare la qualità di un sito? Senza dubbio!

    Possiamo dire che influenza il ranking? Meglio di no, non possiamo saperlo, è un azzardo.


  • User Attivo

    io non credo che il colore di testi link e bottoni influenza direttamente la seo, purché sia tutto ben visibile, perche anche se a volte sembra tutto ok capita che facendo un'analisi con lighthouse qualche avviso di basso contrasto salta fuori e quello si che influenza la seo.

    Poi l'altro aspetto come hanno già detto è che il colore può influenzare l'utente e se l'utente non si trova bene ed esce dal sito in fretta quello si che influenza la seo, è anche una questione di logiche mentali, mi viene in mente per esempio un sito di un ristorante con fondo colore blu windows e testi bianchi con font stile DOS, il contrasto c'è e teoricamente va tutto bene, ma l'utente che ci finisce sente di essere nel posto sbagliato ed esce, dopo tot utenti che escono al volo google capisce che qualcosa non funziona e lo penalizza.


  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo l'articolo l'ho letto, ma parliamo di SEO.
    Già partire dalla correlazione tra tempo in pagina e posizionamento è un azzardo.
    Mi spiace per le 2 ore, ma se il tema è SEO e non usabilità, le cose sono su due piani separati.

    Scusami la freddezza, ma oramai il settore è stato devastato da buonismo e da effetto WOW a qualsiasi articolo ben scritto, innalzando copy e UX a esperti SEO, dimenticando che sono copy e UX.

    L'esperienza in pagina è importante, ma è la UX e la SEO oggi si basa ancora prevalentemente su:

    • fattori strutturali
    • backlink
    • contenuti

    kal Gabriele Pantaleo 2 Risposte
  • Contributor

    @merlinox aggiungerei analisi delle parole chiave.

    Puoi avere la UX migliore dell'universo, ma senza le parolette usate dalla gente col cavolo che hai risultati SEO.


  • User

    @merlinox Non comprendo come si possa esclamare WOW quando qualcuno ancora oggi parla del corretto utilizzo dei grassetti nei testi e poi criticare duramente chi vuole scrivere un articolo sulla scelta dei colori. Critiche che sono avvenute dopo esserti fermato al titolo e aver commentato il mio lavoro e contributo in pochi secondi. Ti dico la mia? Non è stato un atteggiamento molto da community a prescindere se sei d'accordo o meno.

    Ah, sono un vostro collega anche io e sono molto "freddo" quando lavoro (altro che buono). Anche io baso la SEO sui 3 pilastri che hai citato più la keyword research. Poi però alla fine, quando tutto è perfetto, cerco di migliorare il tutto e distinguere il mio progetto dagli altri. E sì, faccio anche i test sui colori 🙂


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ti ho detto che l'articolo l'ho letto.
    Stai parlando di miglioramento SEO dicendo che sta migliorando la bounce e il tempo di permanenza sul sito.
    Non c'è un dato uno, una metrica, un processo di test effettuato.
    Parli di aumento delle pagine viste in sessione.
    Davvero non voglio fare alcun attacco personale, non ho né voglia né tempo, ma un articolo "i colori migliorano la SEO" sviluppato così lo trovo fuorviante e senza un reale SEO valore aggiunto.
    Poi lato UX posso condividere ogni virgola tu abbia scritto, per quanto sia una opinione, in quanto io NON uno UX specialist.

    @kal le "paroline" le davo come propedeutiche indissolubilmente ai contenuti


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • User

    @merlinox hai commentato la prima volta 60 secondi dopo che ho postato l'articolo fermandoti al titolo. 🙂

    @merlinox ha detto in (/post/1303832):

    Davvero non voglio fare alcun attacco personale, non ho né voglia né tempo, ma un articolo "i colori migliorano la SEO" sviluppato così lo trovo fuorviante e senza un reale SEO valore aggiunto.

    PS. Il titolo dell'articolo è sempre stato Colori e SEO: come i colori sul nostro sito web influenzano il posizionamento, un tantino diverso, e il paragrafo di cui immagino tu parli recita:

    Ecco cosa ci dice Google:

    Tutti i testi devono godere di Legibility & Readability (Legibility significa che i caratteri devono essere chiari, mentre Readability significa che la struttura del testo deve essere leggibile)
    Tutti i testi devono essere facilmente comprensibili;
    Tutti i collegamenti (links) interni o esterni devono essere chiaramente riconoscibili
    

    Dunque sebbene a Google non importa nulla se stiamo utilizzando il blu anziché l’arancione, all’utente invece importa eccome. Sicuramente una buona pratica è quella di contraddistinguere i vari elementi, ad esempio le headlines e i link interni/esterni, tramite stili o colorazioni diverse, che “spiccano” rispetto al restante testo, per coinvolgere di più l’utente alla lettura. Questo come?

    Evidenziando le parti più importanti del contenuto (un po’ come l’utilizzo del grassetto);
    Mettendo in evidenza eventuali link interni o esterni;
    Rendendo chiaramente riconoscibili bottoni e CTA.
    

    Non vedo ne' nulla di sbagliato ne' ragionamenti campati in aria ne' nulla di lontano rispetto a osannati "casi studio" riguardanti l'utilizzo dei grassetti e corsivi che migliorano la SEO.

    Ma dato che sono qui per migliorarmi sempre, proverò a raccogliere dati e a dare un contributo migliore :d:


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo non vedo nulla con una influenza diretta sul rank


  • Contributor

    @mpmisco ha detto in (/post/1303837):

    In Sintesi quello che voglio dire è che la visibilità di un articolo NON dipende dalle parole in grassetto, da frasi scritte per "allungare il brodo" nel misero tentativo di incuriosire l'utente, non dipende dai colori utilizzati, che tuttavia sono importanti. dipende solo e unicamente dal contenuto. E per ultimo da una serie di fattori assolutament casuali e non controllabili.
    Che poi il contenitore sia pure bello esteticamente è solo un valore aggiunto, non è certo determinante.

    👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏


  • User

    @mpmisco Ciao! Perdonami, ma ero convinto di averti risposto riguardo alla dark mode, invece era un punto citato nell'articolo.

    Sfondi: lo sfondo dovrebbe sempre essere bianco o chiarissimo, per fare contrasto con il testo scuro, possibilmente nero o grigio scuro. [...]. Di notte invece ha senso, grazie alla modalità scura.

    Ci sono molti siti web che a mio avviso utilizzano bene i colori per aumentare il tempo medio di permanenza sul sito. Per dirtene due al volo, settore xxx e affiliazione casino (Anche loro fanno SEO, non approfondiamo in che modo). Ma non è un caso che questi siti web scelgono dei colori scuri (tra l'altro, offline anche i casinò non hanno finestre).

    Per assurdo, mettiamo che alcuni di questi siti web un giorno decidano di utilizzare il bianco di sfondo al posto del nero o grigio scuro. I tempi di permanenza rimarrebbero gli stessi? E il Bounce? E se altri siti web del settore continuassero ad utilizzare quella combo di colori e avere tempi più alti, Google li premierebbe rispetto a chi ha subito un calo di tempo medio di permanenza?

    Lascio le domande aperte.

    PS. Assolutamente non era intenzione mia fare spettacolo circense ne' speculazione.


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303839):

    Google li premierebbe rispetto a chi ha subito un calo di tempo medio di permanenza?

    Google questo dato non ce l'ha e non lo usa per il rank.
    Così come non usa il pogo sticking al più - opinione - di numeri eclatanti.

    Per quello dico che NON stiamo parlando di SEO ma di altro.


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • Contributor

    Sicuramente Google ha una metrica per misurare la soddisfazione dell'utente di ricerca. Ci possiamo scommettere su questo, anche se non sappiamo quale è.

    Ma detto questo:

    • il colore è un aspetto secondario del tema più ampio dell'usabilità
    • l'usabilità è un aspetto secondario del tema più ampio dei segnali di soddisfazione utente raccolti da Google
    • i segnali di soddisfazione utente raccolti da Google sono un aspetto secondario del tema più ampio del ranking

    Ci sono almeno 3 gradi di libertà tra "colore" e "ranking".

    Correlare le due cose è un azzardo, come ha sinteticamente osservato @merlinox proprio ad inizio thread.


  • User

    @merlinox ha detto in (/post/1303841):

    Google questo dato non ce l'ha e non lo usa per il rank.
    Così come non usa il pogo sticking al più - opinione - di numeri eclatanti.

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP anche, ma non solo, a seconda dei tempi di permanenza, CTR e Bounce Rate?

    Allora freghiamocene dell'esperienza degli utenti sul sito e dell'evoluzione dell'AI di Google degli ultimi anni e ritorniamo a mettere le keyword dello stesso colore dello sfondo, nascondiamo i link interni non evidenziandoli, rendiamo impossibile la navigazione agli utenti con colori a caso ecc... visto che non è un fattore determinante e non stiamo parlando di SEO 🦆


    merlinox kal 2 Risposte
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP

    Per favore non diciamo cose sbagliate.
    Google (motore di ricerca) non ha alcuna metrica che non sia il comportamento utente all'interno dei propri risultati e un'eventuale ritorno dell'utente in SERP dopo un click (che poi magari l'utente ha aperto tab e torna per trovare N risultati e poi guardarli con calma).

    Quindi la risposta è NO.


  • Contributor

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    Allora freghiamocene dell'esperienza degli utenti sul sito e dell'evoluzione dell'AI di Google degli ultimi anni e ritorniamo a mettere le keyword dello stesso colore dello sfondo, nascondiamo i link interni non evidenziandoli, rendiamo impossibile la navigazione agli utenti con colori a caso ecc... visto che non è un fattore determinante e non stiamo parlando di SEO

    Stai appiccicando assieme due cose che non vanno appiccicate e stai saltando a conclusioni che nessuno qua nella discussione ha anche solo lontanamente ventilato.

    Ripetiamolo?

    Possiamo dire che l'esperienza utente è importante per la SEO? Possiamo dirlo.
    Possiamo dire che il colore è in fattore di ranking? NO!!!

    Aggiungo a margine, giusto una nota su questo:

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP anche, ma non solo, a seconda dei tempi di permanenza, CTR e Bounce Rate?

    RankBrain non fa nulla di tutto questo, ti invito a documentarti meglio. RankBrain è il nome pubblico di un algoritmo (o possiblmente un sistema di algoritmi) basato su machine learning, applicato all'associazione query-documento e possibilmente costruito sopra alle nuove possibilità tecniche offerte da Hummingbird (un po' come l'aggiornamento dell'infrastruttura chiamato Caffeine aprì la strada ad un nuovo metodo di calcolo del Pagerank basato su Pregel).

    Vale a dire: se prima di RankBrain l'associazione query documento veniva fatta su base statistico-deterministica... oggi viene fatta su base probabilistica.

    In parole povere:

    • una volta un determinato documento aveva un punteggio di rilevanza X alla query e questo punteggio entrava nel calcolo del ranking
    • oggi un determinato documento ha un punteggio di rilevanza X alla query con una confidenza statistica di Y% e questo punteggio entra nel calcolo del ranking

    Un po' di bibliografia:

    The new "troika" of Google in the post-Hadoop era-Caffeine, Pregel, Dremel
    https://blog.birost.com/a?ID=00550-d31bef2b-91f7-4c60-9dd3-6d7a07aacabf

    Pregel: A System for Large-Scale Graph Processing
    https://blog.acolyer.org/2015/05/26/pregel-a-system-for-large-scale-graph-processing/

    Google’s Hummingbird Update: How It Changed Search
    https://www.searchenginejournal.com/google-algorithm-history/hummingbird-update/

    A Complete Guide to the Google RankBrain Algorithm
    https://www.searchenginejournal.com/google-algorithm-history/rankbrain/


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta