• User Attivo

    io non credo che il colore di testi link e bottoni influenza direttamente la seo, purché sia tutto ben visibile, perche anche se a volte sembra tutto ok capita che facendo un'analisi con lighthouse qualche avviso di basso contrasto salta fuori e quello si che influenza la seo.

    Poi l'altro aspetto come hanno già detto è che il colore può influenzare l'utente e se l'utente non si trova bene ed esce dal sito in fretta quello si che influenza la seo, è anche una questione di logiche mentali, mi viene in mente per esempio un sito di un ristorante con fondo colore blu windows e testi bianchi con font stile DOS, il contrasto c'è e teoricamente va tutto bene, ma l'utente che ci finisce sente di essere nel posto sbagliato ed esce, dopo tot utenti che escono al volo google capisce che qualcosa non funziona e lo penalizza.


  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo l'articolo l'ho letto, ma parliamo di SEO.
    Già partire dalla correlazione tra tempo in pagina e posizionamento è un azzardo.
    Mi spiace per le 2 ore, ma se il tema è SEO e non usabilità, le cose sono su due piani separati.

    Scusami la freddezza, ma oramai il settore è stato devastato da buonismo e da effetto WOW a qualsiasi articolo ben scritto, innalzando copy e UX a esperti SEO, dimenticando che sono copy e UX.

    L'esperienza in pagina è importante, ma è la UX e la SEO oggi si basa ancora prevalentemente su:

    • fattori strutturali
    • backlink
    • contenuti

    kal Gabriele Pantaleo 2 Risposte
  • Contributor

    @merlinox aggiungerei analisi delle parole chiave.

    Puoi avere la UX migliore dell'universo, ma senza le parolette usate dalla gente col cavolo che hai risultati SEO.


  • User

    @merlinox Non comprendo come si possa esclamare WOW quando qualcuno ancora oggi parla del corretto utilizzo dei grassetti nei testi e poi criticare duramente chi vuole scrivere un articolo sulla scelta dei colori. Critiche che sono avvenute dopo esserti fermato al titolo e aver commentato il mio lavoro e contributo in pochi secondi. Ti dico la mia? Non è stato un atteggiamento molto da community a prescindere se sei d'accordo o meno.

    Ah, sono un vostro collega anche io e sono molto "freddo" quando lavoro (altro che buono). Anche io baso la SEO sui 3 pilastri che hai citato più la keyword research. Poi però alla fine, quando tutto è perfetto, cerco di migliorare il tutto e distinguere il mio progetto dagli altri. E sì, faccio anche i test sui colori 🙂


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ti ho detto che l'articolo l'ho letto.
    Stai parlando di miglioramento SEO dicendo che sta migliorando la bounce e il tempo di permanenza sul sito.
    Non c'è un dato uno, una metrica, un processo di test effettuato.
    Parli di aumento delle pagine viste in sessione.
    Davvero non voglio fare alcun attacco personale, non ho né voglia né tempo, ma un articolo "i colori migliorano la SEO" sviluppato così lo trovo fuorviante e senza un reale SEO valore aggiunto.
    Poi lato UX posso condividere ogni virgola tu abbia scritto, per quanto sia una opinione, in quanto io NON uno UX specialist.

    @kal le "paroline" le davo come propedeutiche indissolubilmente ai contenuti


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • User

    @merlinox hai commentato la prima volta 60 secondi dopo che ho postato l'articolo fermandoti al titolo. 🙂

    @merlinox ha detto in (/post/1303832):

    Davvero non voglio fare alcun attacco personale, non ho né voglia né tempo, ma un articolo "i colori migliorano la SEO" sviluppato così lo trovo fuorviante e senza un reale SEO valore aggiunto.

    PS. Il titolo dell'articolo è sempre stato Colori e SEO: come i colori sul nostro sito web influenzano il posizionamento, un tantino diverso, e il paragrafo di cui immagino tu parli recita:

    Ecco cosa ci dice Google:

    Tutti i testi devono godere di Legibility & Readability (Legibility significa che i caratteri devono essere chiari, mentre Readability significa che la struttura del testo deve essere leggibile)
    Tutti i testi devono essere facilmente comprensibili;
    Tutti i collegamenti (links) interni o esterni devono essere chiaramente riconoscibili
    

    Dunque sebbene a Google non importa nulla se stiamo utilizzando il blu anziché l’arancione, all’utente invece importa eccome. Sicuramente una buona pratica è quella di contraddistinguere i vari elementi, ad esempio le headlines e i link interni/esterni, tramite stili o colorazioni diverse, che “spiccano” rispetto al restante testo, per coinvolgere di più l’utente alla lettura. Questo come?

    Evidenziando le parti più importanti del contenuto (un po’ come l’utilizzo del grassetto);
    Mettendo in evidenza eventuali link interni o esterni;
    Rendendo chiaramente riconoscibili bottoni e CTA.
    

    Non vedo ne' nulla di sbagliato ne' ragionamenti campati in aria ne' nulla di lontano rispetto a osannati "casi studio" riguardanti l'utilizzo dei grassetti e corsivi che migliorano la SEO.

    Ma dato che sono qui per migliorarmi sempre, proverò a raccogliere dati e a dare un contributo migliore :d:


    merlinox ? 2 Risposte
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo non vedo nulla con una influenza diretta sul rank


  • @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303833):

    Dunque sebbene a Google non importa nulla se stiamo utilizzando il blu anziché l’arancione, all’utente invece importa eccome.

    Ok ma non è determinante.

    Non hai risposto alla domanda sulla versione dark mode, che c'è esiste ed è molto utilizata dagli utenti. Che fine fanno i colori quando un utente attiva la dark mode?

    Io non sono competente in ambito SEO, le UI le progetto e le realizzo, ma sono un lettore e ti asicuro che il mio interesse è strettamente legato al contenuto di un articolo più che al contenitore, e sono altresì convinto che il successo, la visibilità, di un contenuto può essere determinato anche da fattori non controllabili con facilità.

    Un esempio, pochi giorni fa Blake Lemoine, si occupa di AI in Google:
    https://www.linkedin.com/in/blake-lemoine-5b53b652

    ha pubblicato questo articolo su Medium: https://cajundiscordian.medium.com/is-lamda-sentient-an-interview-ea64d916d917

    in cui mette in luce il livello di coscienza che può avere un AI, che in questo caso è LaMDA, un progetto di Google molto innovativo e ambizioso.

    In pochi giorni l'articolo ha avuto un numero altisimo di letture e altrettante interazioni da parte dei lettori, poco dopo Blake Lemoine è stato sospeso da Google per violazione dei termini contrattuali, cosa che ha innescato un effetto Streisand dando un booster di visibilità all'articolo.

    Il contenitore dell'articolo è Medium, stile minimalista con un solo colore che è distintivo di Medium, una tonalità di verde.

    Dovrei chiedemi come può un articolo su Medium avere così tanto successo in pochi giorni, considerando poi che tratta argomenti molto complessi il cui interesse è di una nicchia molto ristretta? Anche se stiliamo una classifica dei punti cruciali che hanno determinato questo successo c'è poi in aggiunta un fattore imprevedibile: il licenziamento dell'autore dell'articolo.

    In Sintesi quello che voglio dire è che la visibilità di un articolo NON dipende dalle parole in grassetto, da frasi scritte per "allungare il brodo" nel misero tentativo di incuriosire l'utente, non dipende dai colori utilizzati, che tuttavia sono importanti. dipende solo e unicamente dal contenuto. E per ultimo da una serie di fattori assolutament casuali e non controllabili.
    Che poi il contenitore sia pure bello esteticamente è solo un valore aggiunto, non è certo determinante.

    Non prenderlo come un attacco personale ma questa discussione secondo me è solo speculazione, tra l'altro in un settore, la SEO, che si avvicina sempe di più ad assomigliare a uno spettacolo circense.

    Tuttavia, da un certo punto di vista, ben vengano queste discussioni, perchè alla fine fanno riflettere su argomenti che spesso sono ignorati, non conosciuti, mancando le giuste competenze. Ecco perchè spesso si vedono siti di un orrore unico, con colori anche belli, presi a se, ma senza senso, chi li fa non ha la più pallida idea di cosa siano i colori complementari, come si vedono su un Mac rispetto a un PC o su uno smartphone. Perché si vedono in modo così diverso.


    kal Gabriele Pantaleo 2 Risposte
  • Contributor

    @mpmisco ha detto in (/post/1303837):

    In Sintesi quello che voglio dire è che la visibilità di un articolo NON dipende dalle parole in grassetto, da frasi scritte per "allungare il brodo" nel misero tentativo di incuriosire l'utente, non dipende dai colori utilizzati, che tuttavia sono importanti. dipende solo e unicamente dal contenuto. E per ultimo da una serie di fattori assolutament casuali e non controllabili.
    Che poi il contenitore sia pure bello esteticamente è solo un valore aggiunto, non è certo determinante.

    👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏 👏


  • User

    @mpmisco Ciao! Perdonami, ma ero convinto di averti risposto riguardo alla dark mode, invece era un punto citato nell'articolo.

    Sfondi: lo sfondo dovrebbe sempre essere bianco o chiarissimo, per fare contrasto con il testo scuro, possibilmente nero o grigio scuro. [...]. Di notte invece ha senso, grazie alla modalità scura.

    Ci sono molti siti web che a mio avviso utilizzano bene i colori per aumentare il tempo medio di permanenza sul sito. Per dirtene due al volo, settore xxx e affiliazione casino (Anche loro fanno SEO, non approfondiamo in che modo). Ma non è un caso che questi siti web scelgono dei colori scuri (tra l'altro, offline anche i casinò non hanno finestre).

    Per assurdo, mettiamo che alcuni di questi siti web un giorno decidano di utilizzare il bianco di sfondo al posto del nero o grigio scuro. I tempi di permanenza rimarrebbero gli stessi? E il Bounce? E se altri siti web del settore continuassero ad utilizzare quella combo di colori e avere tempi più alti, Google li premierebbe rispetto a chi ha subito un calo di tempo medio di permanenza?

    Lascio le domande aperte.

    PS. Assolutamente non era intenzione mia fare spettacolo circense ne' speculazione.


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303839):

    Google li premierebbe rispetto a chi ha subito un calo di tempo medio di permanenza?

    Google questo dato non ce l'ha e non lo usa per il rank.
    Così come non usa il pogo sticking al più - opinione - di numeri eclatanti.

    Per quello dico che NON stiamo parlando di SEO ma di altro.


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • Contributor

    Sicuramente Google ha una metrica per misurare la soddisfazione dell'utente di ricerca. Ci possiamo scommettere su questo, anche se non sappiamo quale è.

    Ma detto questo:

    • il colore è un aspetto secondario del tema più ampio dell'usabilità
    • l'usabilità è un aspetto secondario del tema più ampio dei segnali di soddisfazione utente raccolti da Google
    • i segnali di soddisfazione utente raccolti da Google sono un aspetto secondario del tema più ampio del ranking

    Ci sono almeno 3 gradi di libertà tra "colore" e "ranking".

    Correlare le due cose è un azzardo, come ha sinteticamente osservato @merlinox proprio ad inizio thread.


  • User

    @merlinox ha detto in (/post/1303841):

    Google questo dato non ce l'ha e non lo usa per il rank.
    Così come non usa il pogo sticking al più - opinione - di numeri eclatanti.

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP anche, ma non solo, a seconda dei tempi di permanenza, CTR e Bounce Rate?

    Allora freghiamocene dell'esperienza degli utenti sul sito e dell'evoluzione dell'AI di Google degli ultimi anni e ritorniamo a mettere le keyword dello stesso colore dello sfondo, nascondiamo i link interni non evidenziandoli, rendiamo impossibile la navigazione agli utenti con colori a caso ecc... visto che non è un fattore determinante e non stiamo parlando di SEO 🦆


    merlinox kal 2 Risposte
  • Moderatore

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP

    Per favore non diciamo cose sbagliate.
    Google (motore di ricerca) non ha alcuna metrica che non sia il comportamento utente all'interno dei propri risultati e un'eventuale ritorno dell'utente in SERP dopo un click (che poi magari l'utente ha aperto tab e torna per trovare N risultati e poi guardarli con calma).

    Quindi la risposta è NO.


  • Contributor

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    Allora freghiamocene dell'esperienza degli utenti sul sito e dell'evoluzione dell'AI di Google degli ultimi anni e ritorniamo a mettere le keyword dello stesso colore dello sfondo, nascondiamo i link interni non evidenziandoli, rendiamo impossibile la navigazione agli utenti con colori a caso ecc... visto che non è un fattore determinante e non stiamo parlando di SEO

    Stai appiccicando assieme due cose che non vanno appiccicate e stai saltando a conclusioni che nessuno qua nella discussione ha anche solo lontanamente ventilato.

    Ripetiamolo?

    Possiamo dire che l'esperienza utente è importante per la SEO? Possiamo dirlo.
    Possiamo dire che il colore è in fattore di ranking? NO!!!

    Aggiungo a margine, giusto una nota su questo:

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303845):

    quindi il RankBrain non valuta l'attinenza dei risultati in SERP anche, ma non solo, a seconda dei tempi di permanenza, CTR e Bounce Rate?

    RankBrain non fa nulla di tutto questo, ti invito a documentarti meglio. RankBrain è il nome pubblico di un algoritmo (o possiblmente un sistema di algoritmi) basato su machine learning, applicato all'associazione query-documento e possibilmente costruito sopra alle nuove possibilità tecniche offerte da Hummingbird (un po' come l'aggiornamento dell'infrastruttura chiamato Caffeine aprì la strada ad un nuovo metodo di calcolo del Pagerank basato su Pregel).

    Vale a dire: se prima di RankBrain l'associazione query documento veniva fatta su base statistico-deterministica... oggi viene fatta su base probabilistica.

    In parole povere:

    • una volta un determinato documento aveva un punteggio di rilevanza X alla query e questo punteggio entrava nel calcolo del ranking
    • oggi un determinato documento ha un punteggio di rilevanza X alla query con una confidenza statistica di Y% e questo punteggio entra nel calcolo del ranking

    Un po' di bibliografia:

    The new "troika" of Google in the post-Hadoop era-Caffeine, Pregel, Dremel
    https://blog.birost.com/a?ID=00550-d31bef2b-91f7-4c60-9dd3-6d7a07aacabf

    Pregel: A System for Large-Scale Graph Processing
    https://blog.acolyer.org/2015/05/26/pregel-a-system-for-large-scale-graph-processing/

    Google’s Hummingbird Update: How It Changed Search
    https://www.searchenginejournal.com/google-algorithm-history/hummingbird-update/

    A Complete Guide to the Google RankBrain Algorithm
    https://www.searchenginejournal.com/google-algorithm-history/rankbrain/


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • User

    @kal Io confronterei le tue ricerche anche con qualcosa di più recente rispetto a degli articoli del 2015

    https://backlinko.com/google-rankbrain-seo

    https://www.seroundtable.com/google-brain-click-data-for-rankings-24441.html

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    @kal ha detto in (/post/1303850):

    Possiamo dire che l'esperienza utente è importante per la SEO? Possiamo dirlo.

    Molto bene, ci mancherebbe che non sia d'accordo.

    Possiamo dire che il colore è in fattore di ranking? NO!!!

    La domanda è: possiamo invece dire che anche la scelta dei colori influenza il posizionamento? Per me è SI' perchè è pur sempre una buona pratica che migliora la navigazione e l'esperienza sul sito web. Anche se incidesse per lo 0.1%, si può dire che influenza il posizionamento. Purtroppo, ne' io ne' tu ne' nessuno ci può confermare questa cosa. E sì, hai anche te ragione a dire di concentrarsi sui 3 fattori principali di posizionamento che davvero contano.

    Riallego anche qui le fonti utilizzate per trattare il mio articolo. Se gli volete dare una lettura, sono interessanti:

    https://danieltitus.com/blog/seo/172-does-color-affect-seo

    https://searchengineland.com/how-color-affects-search-engine-optimization-seo-138393

    https://bippermedia.com/color-psychology-does-color-affect-seo/


    kal ? 2 Risposte
  • Contributor

    @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303913):

    Riallego anche qui le fonti utilizzate per trattare il mio articolo.

    Soffrono tutti e tre dello stesso problema 🙄


  • @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303913):

    La domanda è: possiamo invece dire che anche la scelta dei colori influenza il posizionamento?

    Se ho un sito di onoranze funebri, in un paese orientale, sono specializzato in cerimonie buddiste, i colori predominanti sono il giallo, rosso e arancio.
    Il modo di approcciarmi con la clientela è partcolarmente positivo, la morte nella cultura asiatica, in questo caso buddista, è un concetto molto diverso dalla cultura occidentale.

    Google cosa fa? Mi banna da internet? 😂

    I colori sono importanti ma non possono essere determinanti nel posionamento, sono un aspetto soggettivo e legato a un marchio. Per esempio, è tecnicamente sbagliato creare unb logo con uno sfondo blu e grafica rossa, però la cosa sembra non interessare la TIM e non mi pare abbia problemi di posizionamento 😉

    Ma un sito web potrebbe essere un'opera creativa e in questo caso le regole dei contrasti non possono essere applicate ma nemmeno le regole di accessibilità possono essere applicate.


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta
  • User

    @mpmisco ha detto in (/post/1303918):

    Google cosa fa? Mi banna da internet?

    Ma va, non esageriamo 😄 però qui si parlerebbe di Google PAESE ORIENTALE e non Google Italia, con SERP e utenze diverse.

    In quelle regioni buddiste magari le persone navigheranno siti di agenzie funebri con piacere se utilizzano colori accesi e caldi. Invece probabilmente, se entrassero su un sito tutto nero o con colori diversi dalle aspettative tradizionali, uscirebbero subito.

    Siamo sicuri che in questo caso Google alla lunga non metterebbe tra i primi posti quei siti colorati anzichè gli altri, a parità di contenuti e autorità?

    Non possiamo neanche tirare in ballo brand importanti come TIM, che un quarto del suo traffico lo riceve dalla parola del suo brand stesso. Chissene dei colori là.. l'utente cerca il sito di Tim :d:

    Io continuo a dire la mia e penso che, 2 - 3 - 4 gradi dopo quello che volete, la grafica e i colori influenzano il posizionamento organico.


    ? 1 Risposta
  • @gabriele-pantaleo ha detto in (/post/1303921):

    In quelle regioni buddiste magari le persone navigheranno siti di agenzie funebri con piacere se utilizzano colori accesi e caldi.

    In quelle regioni? Quindi la mia vicina di casa, buddista convinta, italiana, è un elemento anomalo?
    E i cattolici o gli islamici, che abitano nei paesi asiatici? Come vengono considerati da Google?


    Gabriele Pantaleo 1 Risposta