• Contributor

    Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali

    Lancio ora questo argomento che ha implicazioni e ramificazioni enormi, dando un po' seguito a tutte le cose segnalate nella discussione "Ecco Google Analytics 4".

    L'argomento è: discutiamo di cosa sta succedendo a livello di regolazione dei servizi digitali in europa e nel mondo.

    In particolar modo sono interessanti le cose che stanno succedendo attorno a:

    • il trattamento dei dati personali
    • il loro trasferimento su infrastrutture nazionali o di come la geopolitica conti nell'archiviazione degli stessi
    • il tracciamento degli utenti tramite sistemi di analitica
    • i cookie ed altre tecnologie di identificazione come il digital fingerprint

    Tutte cose in qualche modo collegate tra di loro.

    E questo per quanto riguarda le autorità garanti:

    • della privacy
    • del mercato (anche chiamate Antitrust)

    Soprattutto in Europa, ma anche negli USA le cose si stanno muovendo molto.

    Lancio subito questo articolo del Financial Times che fa una bella carrellata della situazione ed usa un titolo provocatorio, ma che fa capire che qualcosa sta cambiando rispetto al passato:

    Regulators move fast and break things
    They’ve moved pretty quickly (at least by the standards of government) to curb Big Tech’s power
    https://www.ft.com/content/53a70afd-4c2d-47b8-82f8-d8dafa0c313d

    Altro spunto interessante, anche se forse molto specifico:

    Guasto a Google, così i dati personali di tutti sono gestiti negli Usa
    Il guasto a Google è servito anche a confermare che le credenziali di tutti gli utilizzatori dei loro servizi sono gestite da un’unica piattaforma di autenticazione situata negli Stati Uniti. E questo – come si è visto per i servizi colpiti – riguarda anche le scuole italiane. È ora che il Garante Privacy intervenga
    https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/guasto-a-google-cosi-i-dati-personali-di-tutti-sono-gestiti-negli-usa/

    Invito tutti a fare le proprie riflessioni, anche tecniche se opportuno, ed a segnalare altri articoli interessanti.


  • Contributor

    Aggiungo questa pagina, una lista di domande sul cosiddetto "Digital Markets Act", in italiano "Legge su mercati digitali" una bozza attualmente allo studio se non sbaglio da parte della Commissione Europea:

    Legge sui mercati digitali: Garantire mercati digitali equi e aperti
    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/QANDA_20_2349

    In breve:

    Cos'è la legge sui mercati digitali?
    La legge sui mercati digitali introduce norme per le piattaforme che svolgono funzioni di controllo all'accesso ("gatekeeper") nel settore digitale. Si tratta di piattaforme che hanno un impatto significativo sul mercato interno, rappresentano un importante punto di accesso per gli utenti commerciali verso i loro clienti e beneficiano, o è prevedibile che beneficeranno, di una posizione consolidata e duratura. Ciò può conferire loro il potere di agire come legislatori privati e di fungere da strozzature tra imprese e consumatori.
    La legge sui mercati digitali mira a impedire ai gatekeeper di imporre condizioni inique alle imprese e ai consumatori e a garantire che importanti servizi digitali siano aperti.

    Aggiungo un articolo di commento sul portale economico finanziario Bloomberg:

    Tech Giants Risk Breakup Under Strict EU Digital Rules
    Companies could face orders from EU to divest businesses
    EU has said gatekeeper rules should complement antitrust law
    https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-12-15/tech-giants-risk-breakup-under-strict-eu-digital-rules?srnd=premium-europe


  • User

    Leggevo un articolo in merito su Repubblica ed il conseguente commento di Riccardo Luna il quale spiega perché che con questa scelta è iniziata la terza era di Internet.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giandimo sì, sembra decisamente una discreta bomba.

    Anche per la velocità di implementazione... come leggo nell'articolo di Luna:

    I due atti non sono destinati a diventare direttive e quindi ad essere approvati dai ventisette parlamenti con tempi lunghissimi; bensì regolamenti, proprio come il regolamento che ha modificato radicalmente il trattamento dei dati personali dal 2018

    Questo articolo su Il Post anche fa un'analisi al loro solito molto più didascalica e meno enfatica. Il Post riporta:

    Le proposte di Vestager e Breton non sono ancora legge, e avranno bisogno di molto tempo prima di essere approvate. Il Parlamento europeo e i governi degli stati membri dovranno intervenire sul testo, e l’iter legislativo sarà lungo: si prevede che non saranno definitive prima del 2023. Ci sono anche numerosi elementi che probabilmente saranno oggetto di una discussione serrata, come per esempio la definizione di gatekeeper, che ha importanti conseguenze e sarà molto contestata dalle piattaforme, e il tema di chi farà rispettare le regole: molti poteri dipendono dalle autorità antitrust dei singoli stati membri, ma quelle dei paesi dove risiede la maggior parte delle compagnie tecnologiche, l’Irlanda e il Lussemburgo, sono piccole e già in affanno nelle indagini.

    Si parla insomma del 2023.

    Che non è certo domani, ma non sono neanche le calende greche.

    Decisamente un cambio di passo da parte delle autorità regolatorie.

    Possiamo facilmente aspettarci delle gran battaglie e sicuramente una notevole forza di fuoco a livello di pressione politica e di propaganda da parte di Google/Facebook/Amazon.


    ecsit kal 2 Risposte
  • Community Manager

    Sto seguendo con molto interesse la faccenda, l'ho citata anche un paio di volte qui su Connect nella sezione Internet News.

    Grazie mille per aver aperto questa discussione nella sezione Web Marketing, Martino.

    Appena avrò chiaro i prossimi passi che faranno vi dirò la mia 🙂


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    Grazie mille per aver aperto questa discussione nella sezione Web Marketing, Martino.

    Figurati, ce l'avevo nel cassetto da un po'.

    Ho detto: la apro e la aggiorno quando ci sono novità sostanziali. Mi aspetto un discreto movimento su questo fronte nei prossimi 12-24 mesi (come peraltro già dicevo un paio di mesi fa 😁 segno che proprio del tutto fuso ancora non sono diventato HAHAHA)


    kal 1 Risposta
  • User

    Come vedono secondo voi gli operatori del Web Marketing queste mosse?

    1. Una scocciatura perché non ci permetteranno (forse) di usare le ultime funzionalità di Google Analytics 4.

    2. Una cosa che non mi intressa e non mi riguarda finché non sono costretto a cambiare il mio modo di lavorare e fare soldi come consulente.

    3. Un atto di responsabilità non solo collettiva, ma anche personale, che potrebbe anche influire sul mio modo di lavorare, non solo facendomi decidere di non usare cetre nuove implementazioni di Google e company, ma anche, in prospettiva, non perdere tempo e soldi, anche dei clienti, in evoluzioni del marketing che poi verranno invalidate da regole sempre più stringenti e da proteste di massa sempre più aggressive contro monopolio e mancanza di privacy.

    Io, come si può intuire, propendo per l'ultima 😉

    Grazie @kal per l'interessante dibattito!


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo concordo anche io con te in linea generale!

    Io sono per utilizzare gli strumenti che abbiamo, ma con tanta, tantissima cognizione di causa.

    Soprattutto tecnica, prima ancora che legale/morale (EDIT: non perché questi due siano meno importanti, ma perché il primo impatta in modo diretto ed immediato il nostro quotidiano come professionisti).

    Ad esempio: io resto veramente MOLTO scettico sull'approccio "machine learning ovunque" propugnato da Google. Perché se il dato di partenza con cui addestriamo l'algoritmo è schifoso, anche i tanto decantati risultati "predittivi" saranno schifosi.

    Oltretutto sta cosa vale doppio in caso di eventi straordinari (come una pandemia, tutt'ora in corso...) che scombinano tutti i dati storici ed incasinano gli algoritmi.

    A quel punto tanto vale dare indicazioni strategiche "di istinto / di panza / a spanne", a livello di valore reale siamo lì.

    Io è da mò che sto cercando di muovere tutte le analisi (mie e dei clienti) verso un dualismo spinto:

    1. utenti anonimi di cui non sapremo "nulla", al meglio la sessione e le conversioni last click
    2. utenti REGISTRATI di cui invece sapremo "tutto" (interessi, customer journey, etc.), in piena osservanza delle leggi sulla privacy

    Google vorrebbe tracciare tutto anche al punto 1, rappezzando i buchi con gli algoritmi di analisi statistica basati su reti neurali... ma a mio parere si tratta di una strategia fallimentare.

    Se posso, mi sembra un po' come quando ci inventavamo bizzarri metodi per analizzare le keyword (not provided)...

    ... ad esempio, rubo dal mitico blog di Marco Cilia:

    1. http://www.goanalytics.info/un-altro-modo-per-distinguere-i-not-provided/
    2. http://www.goanalytics.info/spalma-i-not-provided-proporzionalmente/

    (leggete anche i commenti: il delirio!)

    E poi tutti sappiamo com'è finita.

    Ovvero:

    1. http://www.goanalytics.info/la-fine-del-report-delle-keyword/
    2. https://www.martinomosna.com/blog/perche-ho-cambiato-idea-sulle-keyword-not-provided/

    Ora semplicemente i posti a tavola sono scambiati ed è Google dalla parte di quello che si vede limitare le opportunità di analisi dei dati.


    MaxxG 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    https://www.martinomosna.com/blog/perche-ho-cambiato-idea-sulle-keyword-not-provided/

    Certo il comportamento degli utenti in pagina di atterraggio merita tutta l'attenzione, ma se proprio alle kw non sappiamo rinunciare e ci fidiamo abbastanza delle sue reti neurali, questo tool funziona davvero bene (creando una sua vista su analytics) in cui le not provided magicamente riappaiono (più o meno tra l'85 e il 95%), insieme a una indicazione sul query type (sono informazionali e transazionali) e le kw di brand.
    keyword-hero.com

    Ma solo a me tocca un cliente che continua a pretendere da 15 anni un inutile report di posizionamento (ho dovuto fare un orrendo accrocchio che usa un foglio G con dati esportati da semrush - non avendo accesso alle loro API - e volendo comunque mantenere tutto su GDS)?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @maxxg ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    e ci fidiamo abbastanza delle sue reti neurali

    Eh, come no. 🤣

    Dai, i dati sulle kw ci sono in GSC. Bastano e avanzano per i nostri scopi.

    Certo, non sono più associati alle sessioni ed ai goal (misurare il tasso di conversione per keyword era una gran figata oggettivamente), ma quella è una cosa persa definitivamente, che non tornerà mai più.

    @maxxg ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    Ma solo a me tocca un cliente che continua a pretendere da 15 anni un inutile report di posizionamento

    Condoglianze 🤣

    (Ma la posizione media di GSC fa così schifo? In Data Studio fai il classico report a listone in 5 minuti)


  • Contributor

    Piccola notizia ma sicuramente un altro mattoncino sul muro:

    Sanzioni per 20 milioni a Google e ad Apple per uso dei dati degli utenti a fini commerciali
    https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/11/PS11147-PS11150

    20 milioni sono sicuramente bruscoline per Google e Apple, ma va notato che l'AGC dichiara:

    sanzionando entrambe per 10 milioni di euro ossia per il massimo edittale secondo la normativa vigente. L’Antitrust ha accertato per ogni società due violazioni del Codice del Consumo, una per carenze informative e un’altra per pratiche aggressive legate all’acquisizione e all’utilizzo dei dati dei consumatori a fini commerciali.

    Grassetto mio.

    Un'osservazione volante da fare su Apple... fa tanto la paladina della privacy, ma è soltanto una patina commerciale. Si sapeva, abbiamo la conferma.

    Nel dettaglio, il comunicato si sofferma su:

    Nel caso di Apple, invece, l’attività promozionale è basata su una modalità di acquisizione del consenso all’uso dei dati degli utenti a fini commerciali senza prevedere per il consumatore la possibilità di scelta preventiva ed espressa sulla condivisione dei propri dati. Questa architettura di acquisizione, predisposta da Apple, non rende possibile l’esercizio della propria volontà sull’utilizzo a fini commerciali dei propri dati. Dunque, il consumatore viene condizionato nella scelta di consumo e subisce la cessione delle informazioni personali, di cui Apple può disporre per le proprie finalità promozionali effettuate in modalità diverse.

    Quindi pure peggio di Google sul piano legale, il quale "semplicemente":

    pre-imposta l’accettazione da parte dell’utente al trasferimento e/o all’utilizzo dei propri dati per fini commerciali. Questa pre-attivazione consente il trasferimento e l’uso dei dati da parte di Google, una volta che questi vengano generati, senza la necessità di altri passaggi in cui l’utente possa di volta in volta confermare o modificare la scelta pre-impostata dall’azienda.

    Qua abbiamo due cose assieme:

    1. tutela della privacy del consumatore
    2. tutela del consumatore da pratiche commerciali scorrette

    I dati dei consumatori sono merce e come tali vengono trattati, ricordiamoci che l'AGCM è un'autorità di regolazione del mercato, è l'antitrust italiano (non il Garante della Privacy).


  • Contributor

    Ah, fra parentesi, lo scorso 16 dicembre 2020 scrivevo:

    @kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    Ho detto: la apro e la aggiorno quando ci sono novità sostanziali. Mi aspetto un discreto movimento su questo fronte nei prossimi 12-24 mesi (come peraltro già dicevo un paio di mesi fa 😁 segno che proprio del tutto fuso ancora non sono diventato HAHAHA)

    E infatti.

    E quasi sicuramente non è finita qui, dato che Google e Facebook stanno per prendere una stangata dall'antitrust USA. Vedremo quanto in fretta faranno (i tempi della giustizia non sono esattamente fulminei), ma sicuramente non passerà molto tempo.


    A 1 Risposta
  • User

    @kal Ciao,

    complimenti per la ricerca. Ma non ti aspettare interventi o dibattiti qui.

    La maggior parte dei frequentatori del forum sono smanettoni ansiosi di seguire quello che Google e compagnia dicono pur di fare soldi e agiscono in maniera totalemente priva di capacità critica ed etica.

    I post. che hanno più successo sono quelli che ti svelano come fare le impostazioni tecniche per migliorare le prestazioni del tuo sito o risolvere problemi nella maniera più da segaioli possibile :d:
    Oppure quali nuove rivoluzionarie vie di comunicazione marketing puoi sfruttare per vendere di più spendendo budget assurdi assumendo una squadra di lavoro per "adeguarsi" ai tempi.

    Però grazie. Io apprezzo molto questo genere di informazione.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    complimenti per la ricerca. Ma non ti aspettare interventi o dibattiti qui.

    Ti ringrazio 🙂

    Sì, ho poche aspettative di dibattito. Se qualcuno aggiunge la sua, è il benvenuto.

    Se non si fa avanti nessuno, aggiungo io quando lo reputo utile.


  • User

    @kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    Si parla insomma del 2023.

    A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.
    Senza contare che i colossi americani non staranno a guardare:
    https://www.euronews.com/next/2021/08/31/big-tech-firms-google-facebook-and-microsoft-are-the-biggest-spenders-on-eu-lobbying-study

    Insomma, cerco di essere il più ottimista dei pessimisti.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @ecsit ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.

    No, perché sarebbe un "regolamento", come la GDPR per capirci, i regolamenti vengono recepiti automaticamente per come sono stati approvati.

    Le trattative con i lobbisti e la forma del regolamento viene decisa in sede di Parlamento Europeo.

    È fondamentale che sia così, perché sono norme pensate per armonizzare il mercato interno EU, devono essere identiche ovunque.


    ecsit 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    @ecsit ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.

    No, perché sarebbe un "regolamento", come la GDPR per capirci, i regolamenti vengono recepiti automaticamente per come sono stati approvati.

    Sì, esatto. Vengono recepiti automaticamente ma la tempistica è a discrezione degli Stati membri. Infatti il GDPR, se non erro, era stato recepito e messo in stato effettivo nei 5 anni successivi (2014-2018, con un'estensione al 2019).


    A 1 Risposta
  • User

    @ecsit Sempre meglio che niente, ma tanto i governi, secondo me, puntano solo a fare cassa.
    Considera che i singoli governi iniziano già a parlare di videosorveglianza con riconoscimento facciale per sicurezza, e anche in Italia il governo ha aperto un bando per incentivare i comuni a spendere soldi su questo progetto....

    Di cosa parliamo? I governi che dovrebbero proteggerci, saranno i primi a bollate la nostra privacy, come per la legge per controllare tutte le email, che ora è di applicazione volontaria, ma poi chissà.

    Basta cercare per trovare queste notizie.

    I metodi e le finalità sembrano diversi, ma sotto sotto sono sempre gli stessi, controllo, potere, sfruttamento economico dei dati.

    L'unica vera strategia per difendere la nostra libertà, per me, è uscire completamente da questi meccanismi, utilizzando le nuove strutture costruite sulle Blockchain, che potenzialmente tolgono il controllo dei preziosissimi dati da chiunque non ne sia il proprietario.

    Al contrario, aspettare che ci ha da guadagnarci difenda i diritti delle persone è come credete che Bill Gates sia un filantropo e che i politici rappresentino i diritti del popolo...pura fantasia 😉


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:

    Considera che i singoli governi iniziano già a parlare di videosorveglianza con riconoscimento facciale

    Robe come questa non passeranno mai il vaglio della GDPR.

    E infatti sono illegali e già sanzionati: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9309458


  • User

    @kal C'è unaa parte in Italia e in Europa che cerca ovviamente di bloccare la videosoveglianza.

    Ma sei proprio sicuro che le norme non paasserano? 😉

    Dai un occhio qui allora: https://www.wired.it/attualita/tech/2021/03/26/videosorveglianza-comuni-italia-gara-ministero-interno/

    Se è illegale, perché si sono messi avanti dal 2017 e nel 2021 hanno stanziato un botto di soldi?


    kal 1 Risposta