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- Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali
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@giorgiotave ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Grazie mille per aver aperto questa discussione nella sezione Web Marketing, Martino.
Figurati, ce l'avevo nel cassetto da un po'.
Ho detto: la apro e la aggiorno quando ci sono novità sostanziali. Mi aspetto un discreto movimento su questo fronte nei prossimi 12-24 mesi (come peraltro già dicevo un paio di mesi fa segno che proprio del tutto fuso ancora non sono diventato HAHAHA)
1 Risposta -
Come vedono secondo voi gli operatori del Web Marketing queste mosse?
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Una scocciatura perché non ci permetteranno (forse) di usare le ultime funzionalità di Google Analytics 4.
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Una cosa che non mi intressa e non mi riguarda finché non sono costretto a cambiare il mio modo di lavorare e fare soldi come consulente.
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Un atto di responsabilità non solo collettiva, ma anche personale, che potrebbe anche influire sul mio modo di lavorare, non solo facendomi decidere di non usare cetre nuove implementazioni di Google e company, ma anche, in prospettiva, non perdere tempo e soldi, anche dei clienti, in evoluzioni del marketing che poi verranno invalidate da regole sempre più stringenti e da proteste di massa sempre più aggressive contro monopolio e mancanza di privacy.
Io, come si può intuire, propendo per l'ultima
Grazie @kal per l'interessante dibattito!
1 Risposta -
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@andreabo concordo anche io con te in linea generale!
Io sono per utilizzare gli strumenti che abbiamo, ma con tanta, tantissima cognizione di causa.
Soprattutto tecnica, prima ancora che legale/morale (EDIT: non perché questi due siano meno importanti, ma perché il primo impatta in modo diretto ed immediato il nostro quotidiano come professionisti).
Ad esempio: io resto veramente MOLTO scettico sull'approccio "machine learning ovunque" propugnato da Google. Perché se il dato di partenza con cui addestriamo l'algoritmo è schifoso, anche i tanto decantati risultati "predittivi" saranno schifosi.
Oltretutto sta cosa vale doppio in caso di eventi straordinari (come una pandemia, tutt'ora in corso...) che scombinano tutti i dati storici ed incasinano gli algoritmi.
A quel punto tanto vale dare indicazioni strategiche "di istinto / di panza / a spanne", a livello di valore reale siamo lì.
Io è da mò che sto cercando di muovere tutte le analisi (mie e dei clienti) verso un dualismo spinto:
- utenti anonimi di cui non sapremo "nulla", al meglio la sessione e le conversioni last click
- utenti REGISTRATI di cui invece sapremo "tutto" (interessi, customer journey, etc.), in piena osservanza delle leggi sulla privacy
Google vorrebbe tracciare tutto anche al punto 1, rappezzando i buchi con gli algoritmi di analisi statistica basati su reti neurali... ma a mio parere si tratta di una strategia fallimentare.
Se posso, mi sembra un po' come quando ci inventavamo bizzarri metodi per analizzare le keyword (not provided)...
... ad esempio, rubo dal mitico blog di Marco Cilia:
- http://www.goanalytics.info/un-altro-modo-per-distinguere-i-not-provided/
- http://www.goanalytics.info/spalma-i-not-provided-proporzionalmente/
(leggete anche i commenti: il delirio!)
E poi tutti sappiamo com'è finita.
Ovvero:
- http://www.goanalytics.info/la-fine-del-report-delle-keyword/
- https://www.martinomosna.com/blog/perche-ho-cambiato-idea-sulle-keyword-not-provided/
Ora semplicemente i posti a tavola sono scambiati ed è Google dalla parte di quello che si vede limitare le opportunità di analisi dei dati.
1 Risposta -
@kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
https://www.martinomosna.com/blog/perche-ho-cambiato-idea-sulle-keyword-not-provided/
Certo il comportamento degli utenti in pagina di atterraggio merita tutta l'attenzione, ma se proprio alle kw non sappiamo rinunciare e ci fidiamo abbastanza delle sue reti neurali, questo tool funziona davvero bene (creando una sua vista su analytics) in cui le not provided magicamente riappaiono (più o meno tra l'85 e il 95%), insieme a una indicazione sul query type (sono informazionali e transazionali) e le kw di brand.
keyword-hero.comMa solo a me tocca un cliente che continua a pretendere da 15 anni un inutile report di posizionamento (ho dovuto fare un orrendo accrocchio che usa un foglio G con dati esportati da semrush - non avendo accesso alle loro API - e volendo comunque mantenere tutto su GDS)?
1 Risposta -
@maxxg ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
e ci fidiamo abbastanza delle sue reti neurali
Eh, come no.
Dai, i dati sulle kw ci sono in GSC. Bastano e avanzano per i nostri scopi.
Certo, non sono più associati alle sessioni ed ai goal (misurare il tasso di conversione per keyword era una gran figata oggettivamente), ma quella è una cosa persa definitivamente, che non tornerà mai più.
@maxxg ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Ma solo a me tocca un cliente che continua a pretendere da 15 anni un inutile report di posizionamento
Condoglianze
(Ma la posizione media di GSC fa così schifo? In Data Studio fai il classico report a listone in 5 minuti)
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Piccola notizia ma sicuramente un altro mattoncino sul muro:
Sanzioni per 20 milioni a Google e ad Apple per uso dei dati degli utenti a fini commerciali
https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/11/PS11147-PS1115020 milioni sono sicuramente bruscoline per Google e Apple, ma va notato che l'AGC dichiara:
sanzionando entrambe per 10 milioni di euro ossia per il massimo edittale secondo la normativa vigente. L’Antitrust ha accertato per ogni società due violazioni del Codice del Consumo, una per carenze informative e un’altra per pratiche aggressive legate all’acquisizione e all’utilizzo dei dati dei consumatori a fini commerciali.
Grassetto mio.
Un'osservazione volante da fare su Apple... fa tanto la paladina della privacy, ma è soltanto una patina commerciale. Si sapeva, abbiamo la conferma.
Nel dettaglio, il comunicato si sofferma su:
Nel caso di Apple, invece, l’attività promozionale è basata su una modalità di acquisizione del consenso all’uso dei dati degli utenti a fini commerciali senza prevedere per il consumatore la possibilità di scelta preventiva ed espressa sulla condivisione dei propri dati. Questa architettura di acquisizione, predisposta da Apple, non rende possibile l’esercizio della propria volontà sull’utilizzo a fini commerciali dei propri dati. Dunque, il consumatore viene condizionato nella scelta di consumo e subisce la cessione delle informazioni personali, di cui Apple può disporre per le proprie finalità promozionali effettuate in modalità diverse.
Quindi pure peggio di Google sul piano legale, il quale "semplicemente":
pre-imposta l’accettazione da parte dell’utente al trasferimento e/o all’utilizzo dei propri dati per fini commerciali. Questa pre-attivazione consente il trasferimento e l’uso dei dati da parte di Google, una volta che questi vengano generati, senza la necessità di altri passaggi in cui l’utente possa di volta in volta confermare o modificare la scelta pre-impostata dall’azienda.
Qua abbiamo due cose assieme:
- tutela della privacy del consumatore
- tutela del consumatore da pratiche commerciali scorrette
I dati dei consumatori sono merce e come tali vengono trattati, ricordiamoci che l'AGCM è un'autorità di regolazione del mercato, è l'antitrust italiano (non il Garante della Privacy).
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Ah, fra parentesi, lo scorso 16 dicembre 2020 scrivevo:
@kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Ho detto: la apro e la aggiorno quando ci sono novità sostanziali. Mi aspetto un discreto movimento su questo fronte nei prossimi 12-24 mesi (come peraltro già dicevo un paio di mesi fa segno che proprio del tutto fuso ancora non sono diventato HAHAHA)
E infatti.
E quasi sicuramente non è finita qui, dato che Google e Facebook stanno per prendere una stangata dall'antitrust USA. Vedremo quanto in fretta faranno (i tempi della giustizia non sono esattamente fulminei), ma sicuramente non passerà molto tempo.
A 1 Risposta -
@kal Ciao,
complimenti per la ricerca. Ma non ti aspettare interventi o dibattiti qui.
La maggior parte dei frequentatori del forum sono smanettoni ansiosi di seguire quello che Google e compagnia dicono pur di fare soldi e agiscono in maniera totalemente priva di capacità critica ed etica.
I post. che hanno più successo sono quelli che ti svelano come fare le impostazioni tecniche per migliorare le prestazioni del tuo sito o risolvere problemi nella maniera più da segaioli possibile
Oppure quali nuove rivoluzionarie vie di comunicazione marketing puoi sfruttare per vendere di più spendendo budget assurdi assumendo una squadra di lavoro per "adeguarsi" ai tempi.Però grazie. Io apprezzo molto questo genere di informazione.
1 Risposta -
@andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
complimenti per la ricerca. Ma non ti aspettare interventi o dibattiti qui.
Ti ringrazio
Sì, ho poche aspettative di dibattito. Se qualcuno aggiunge la sua, è il benvenuto.
Se non si fa avanti nessuno, aggiungo io quando lo reputo utile.
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@kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Si parla insomma del 2023.
A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.
Senza contare che i colossi americani non staranno a guardare:
https://www.euronews.com/next/2021/08/31/big-tech-firms-google-facebook-and-microsoft-are-the-biggest-spenders-on-eu-lobbying-studyInsomma, cerco di essere il più ottimista dei pessimisti.
1 Risposta -
@ecsit ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.
No, perché sarebbe un "regolamento", come la GDPR per capirci, i regolamenti vengono recepiti automaticamente per come sono stati approvati.
Le trattative con i lobbisti e la forma del regolamento viene decisa in sede di Parlamento Europeo.
È fondamentale che sia così, perché sono norme pensate per armonizzare il mercato interno EU, devono essere identiche ovunque.
1 Risposta -
@kal ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
@ecsit ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
A dirvi il vero, non sono così fiducioso. Si parla di "recepimento", quindi, almeno in una prima fase (che si prefigura lunga), sarà discrezionale per ogni membro dell'UE.
No, perché sarebbe un "regolamento", come la GDPR per capirci, i regolamenti vengono recepiti automaticamente per come sono stati approvati.
Sì, esatto. Vengono recepiti automaticamente ma la tempistica è a discrezione degli Stati membri. Infatti il GDPR, se non erro, era stato recepito e messo in stato effettivo nei 5 anni successivi (2014-2018, con un'estensione al 2019).
A 1 Risposta -
@ecsit Sempre meglio che niente, ma tanto i governi, secondo me, puntano solo a fare cassa.
Considera che i singoli governi iniziano già a parlare di videosorveglianza con riconoscimento facciale per sicurezza, e anche in Italia il governo ha aperto un bando per incentivare i comuni a spendere soldi su questo progetto....Di cosa parliamo? I governi che dovrebbero proteggerci, saranno i primi a bollate la nostra privacy, come per la legge per controllare tutte le email, che ora è di applicazione volontaria, ma poi chissà.
Basta cercare per trovare queste notizie.
I metodi e le finalità sembrano diversi, ma sotto sotto sono sempre gli stessi, controllo, potere, sfruttamento economico dei dati.
L'unica vera strategia per difendere la nostra libertà, per me, è uscire completamente da questi meccanismi, utilizzando le nuove strutture costruite sulle Blockchain, che potenzialmente tolgono il controllo dei preziosissimi dati da chiunque non ne sia il proprietario.
Al contrario, aspettare che ci ha da guadagnarci difenda i diritti delle persone è come credete che Bill Gates sia un filantropo e che i politici rappresentino i diritti del popolo...pura fantasia
1 Risposta -
@andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Considera che i singoli governi iniziano già a parlare di videosorveglianza con riconoscimento facciale
Robe come questa non passeranno mai il vaglio della GDPR.
E infatti sono illegali e già sanzionati: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9309458
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@kal C'è unaa parte in Italia e in Europa che cerca ovviamente di bloccare la videosoveglianza.
Ma sei proprio sicuro che le norme non paasserano?
Dai un occhio qui allora: https://www.wired.it/attualita/tech/2021/03/26/videosorveglianza-comuni-italia-gara-ministero-interno/
Se è illegale, perché si sono messi avanti dal 2017 e nel 2021 hanno stanziato un botto di soldi?
1 Risposta -
@andreabo distinguiamo tra videosorveglianza e riconoscimento facciale.
La prima è una cosa che esiste già, è normata e se svolta entro i termini di legge è una cosa legittima.
Il secondo è al 99,9% illegale per la GDPR, perché non si tratta di una misura congruente con il principio di "minimizzazione dei dati" (Art. 5 comma 1 c). Ed infatti è già stato sanzionato.
Anche per cose come questa continuo a ritenere la GDPR il miglior scudo per la privacy che potevamo mai avere... perché ci difende egregiamente tanto dall'ingordigia delle corporation (per restare in topic), quanto dalle derive autoritaristiche dell'amministrazione pubblica.
A 1 Risposta -
Finalmente stiamo andando verso sanzioni su queste cose che rendono evidenti le manovre delle aziende: Apple sarà sensibile visto che tocca i valori del suo brand. Bene.
Purtroppo questa è l'unica strada percorribile: che istituzioni di questo tipo inizino a premere sempre di più. Non vedo un'altra via.
A 1 Risposta -
@kal Però l'articolo dice anche questo:
"Ma il Garante parla anche di utilizzo della videosorveglianza da parte dei Comuni “solo se non risulta possibile, o si riveli non efficace, il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi e comunque nel rispetto del principio di minimizzazione dei dati.” Purtroppo però, oltre a non poter consultare i patti per la sicurezza, e quindi verificare vi siano citati strumenti e sistemi di controllo alternativi rispetto alla videosorveglianza, anche le statistiche arrivano dopo. Sempre la Conferenza stato-città e autonomie locali chiarisce che “ulteriori elementi di valutazione potranno essere individuati dai Prefetti all’esito di dedicate sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tra i luoghi nelle cui adiacenze si sono registrati reati di criminalità diffusa o di deturpamento del patrimonio edilizio pubblico o privato"."
Tu pensi che non ci siano possiblità da parte dello Stato di fare un passettino oltre alla volta per sconfinaare nel cortrollo alla cinese?
Inoltre il garante dice una cosa, ma poi quanto potere ha di imporre e controllare?
Mi sembra ben poco visto il punto al quale siamo arrivati, cioè di ritenere normale che ci siano decine di telecamere, senza spesso neanche un cartello, che registrano la nostra presenza e nessuno sa dove vadano a finire quei dati.
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@andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Tu pensi che non ci siano possiblità da parte dello Stato di fare un passettino oltre alla volta per sconfinaare nel cortrollo alla cinese?
Questa possibilità non c'é, appunto. C'è la GDPR che è un regolamento comunitario. I singoli stati possono solo aderire e le autorità Garanti dei singoli paesi gestiscono le pratiche.
Inoltre il garante dice una cosa, ma poi quanto potere ha di imporre e controllare?
Sopra ho linkato un provvedimento specifico in merito: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9309458
In fondo c'è l'ingiunzione ad adeguarsi al provvedimento. Ed essendo il comune di Como un ente pubblico può eventualmente fare ricorso ma dovrà in ultima analisi adeguarsi.
E attenzione: fa precedente. Casi simili verranno sicuramente trattati allo stesso modo.
Che le amministrazioni, così come le corporations, si muovano verso il controllo autoritario e la raccolta di dati ai fini di sorveglianza è chiaro a tutti direi.
Ma DA NOI l'impianto normativo semplicemente non lo permette.
(salvo eccezioni, estremamente specifiche)
@andreabo ha detto in Lo stato della legislazione e della regolazione del mercato in EU e nel mondo per i servizi digitali:
Mi sembra ben poco visto il punto al quale siamo arrivati, cioè di ritenere normale che ci siano decine di telecamere, senza spesso neanche un cartello, che registrano la nostra presenza e nessuno sa dove vadano a finire quei dati.
C'è scritto, sui cartelli di avviso che devono essere affissi per legge.
Se c'è una telecamera senza cartello, la telecamera è illegale.
La GDPR è davvero una pietra fondativa culturale. La privacy è un valore fondante dell'EU, ci possiamo davvero far conto.
A 1 Risposta -
@giorgiotave Mi fa piacere avere un tuo commento.
Però non sono d'accordo con il fatto che la regolamentazione sia l'unica soluzione.Aziende e Stati hanno lo stesso interesse nel gestire i dati e farci soldi direttamente o indirettamente, tassando le aziende.
Quindi la soluzione per me è informare le persone come difendersi, con programmi che, ad esempio, bloccano o limitano il tracciamento tipo Blokada, ed essere consapevoli che i dati hanno un valore e nessuno, tranne noi stessi, possiamo difenderli, in primo luogo essendo consapevoli che ogni tanto bisogna anche saper staccare e non considerare il marketing o il consumismo una cosa naturale e sana.
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