• User

    Parto dallo spunto di rocco.tricarico, ma mi sposto su un piano più biecamente markettaro.
    le due parole-spunto sono ferie e persone alle quali io aggiungo gli utenti.

    Ci sono siti che non possono permettersi di "andare in ferie", per esempio quelli che hanno investito nella dis-umanizzazione del servizio.
    se l'utente si convince che il processo di un e-commerce è automatizzato, troverà assurda l'idea che questo possa chiudere per ferie. se nella percezione dell'utente non ci sono persone, come può il sito andare in ferie?
    Altri e-commerce che non dovrebbero chiudere ad agosto sono i super-e-commerce, i "big" della rete, quelli che agli occhi degli utenti appaiono come un supermercato on-line. dopotutto, se un supermercato manda un pò di gente in ferie a luglio e un pò ad agosto, perchè un super-e-commerce non può fare lo stesso?

    Altri siti però possono anche concedersi una pausa:
    interrompere il servizio nella settimana di ferragosto aggiunge all'e-commerce un pò di umanità, il che può essere sfruttato se si vogliono comunicare valori non tecnologici (come la tradizione o il ritorno alla natura).

    se vendo arace, è ovvio che il mio sito sarà attivo solo nella stagione delle arance [[url=http://www.arancesicilia.it/acquista.htm]clicca qui per un esempio].
    se mi propongo come trasposizione on-line del negozio-sotto-casa l'interruzione del servizio darà al mio utente la percezione che il sito è fatto di persone, aggiungendovi un pizzico di tradizionalità.

    Certo, chiudere per ferie comporta sempre un mancato guadagno, ma se i volumi di vendita potenziali non sono tali da permettere l'assunzione di personale a tempo determinato per la gestione del sito in quel periodo?

    Personalmente credo che supermercati e super-e-commerce debbano restare aperti, mentre botteghe e piccoli e-commerce possono anche permettersi di chiudere.

    La chiusura di un super-e-commerce verrà infatti interpretata dall'utente come un disservizio, mentre la chiusura di un piccolo e-commerce (se comunicata in maniera "furba" e coerente con l'immagine del sito) sarà appunto vista come conseguenza del fatto che l'azienda (di cui il sito è la trasposizione on-line) è comunque fatta da persone.


  • User Attivo

    @Webtronic said:

    Non dico che non va mai fatto. Solo che non deve essere una strategia ma una soluzione d'emergenza.

    Le mie, chiaramente. Altri possono avere esperienze diverse che li hanno portati a conclusioni diametralmente opposte e non per questo meno corrette. In fondo una politica commerciale è frutto di una scelta.. non c'è una verità (putroppo?) assoluta che ti dice come ti devi muovere.

    E' esattamente ciò che volevo sentirti dire 🙂

    Perché, invece, la mia esperienza sia diretta (e vendo su internet da 5/6 anni) sia indiretta (di amici/clienti) è diametralmente opposta.

    Se detto DALL'INIZIO (lasciando al cliente la possibilità di scegliere se subirlo o meno) anche un disservizio può essere sfruttato come una campagna "fortunata" di marketing.

    Mi è capitato più volte di scrivere "per problemi organizzativi questo prodotto non sarà spedito prima di X giorni, e per premiarti della tua pazienza ho deciso di concederti uno sconto di Y euro oppure un prodotto Z in omaggio".

    E tutte le volte ho sempre aumentato le vendite invece che diminuirle.


  • User

    Be forse chiudere per qualche giorno ad agosto, non sara la fine del mondo, ma pensare a una soluzione di apertura di quasi 365 giorni, non sarebbe male.

    x dario ottimo sito e soluzione


  • User Attivo

    @ARKIN said:

    Be forse chiudere per qualche giorno ad agosto, non sara la fine del mondo, ma pensare a una soluzione di apertura di quasi 365 giorni, non sarebbe male.

    x dario ottimo sito e soluzione

    Ottimo sito, ma solo se escludiamo che si sono dimenticati di aggiungere:
    "se vuoi essere avvisato di quando saranno pronte le prossime arance bla bla bla... lasciaci la tua email, riceverai X, Y, Z etc..."

    Sarà anche una mia opinione, ma di tutti i visitatori che stanno arrivando su quella pagina ora (come quelli di forumgt) ben pochi si ricorderanno di tornarci per la stagione delle arance. A proposito.... quando è? 😉

    Se poi mi mandassero delle mail con su spiegato per bene:

    1. quando è la stagione delle arance
    2. perché se si mangiano le arance fuori stagione sono importate e fanno male che hanno i conservanti 😉
    3. che prezzo devono avere le arance (e perché il prezzo che offrono loro, coincidenza, è proprio quello che ti garantisce qualità :1:
    4. le ricerche di Pauling su come la vitamina C previene il tumore
    5. Ricette per mangiare le arance in modo inusuale
    6. etc...
      ...allora sarei in fila a prenotare i miei 100 kg di arance per la prossima stagione!

  • User Attivo

    Quoto in pieno il primo post di Stuart e sono daccordo con i ragionamenti di kya 🙂
    Inoltre, come dice Dario tutto sta nella percezione che l'utente ha del sito. Piccola azienda dai valoro tradizionali... come se ci si trovasse nella bottega sotto casa di un paesino di provincia o grande multinazionale disumanizzata?
    Non è sbagliato che un sito chiuda per ferie ma tutto dipende dal modo in cui viene comunicato. E' sempre utile studiare un modo per trasformare i punti di debolezza in punti di forza, gli svantaggi in vantaggi... insomma spesso è un problema di comunicazione. E ciò è particolarmente vero in un periodo in cui, a seconda dei settori, si ha maggiore guadagno a sospendere per un breve periodo (non chiudere :2: il servizio piuttosto che non essere completamente efficienti o avere costi alti rispetto alle entrate. Questa è gestione, questo è marketing.

    Piernicola:

    Mi è capitato più volte di scrivere "per problemi organizzativi questo prodotto non sarà spedito prima di X giorni, e per premiarti della tua pazienza ho deciso di concederti uno sconto di Y euro oppure un prodotto Z in omaggio".

    E tutte le volte ho sempre aumentato le vendite invece che diminuirle.

    Ma sapete che quasi quasi si potrebbe sperimentarla per fare offerte su particolari prodotti pure se non ci sono reali problemi? 😄
    Solitamente l'utente pensa: sconto falso (prezzo aumentato e poi scontato), sconto dovuto a bassa qualità, prossimità della scadenza o passato di moda... etc...
    In questo modo, invece, si offre una giustificazione dello sconto... si dà la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso qualcosa in cui permane un valore alto.


  • User Attivo

    @Calogero Dimino said:

    Piernicola:

    Ma sapete che quasi quasi si potrebbe sperimentarla per fare offerte su particolari prodotti pure se non ci sono reali problemi? 😄
    Solitamente l'utente pensa: sconto falso (prezzo aumentato e poi scontato), sconto dovuto a bassa qualità, prossimità della scadenza o passato di moda... etc...
    In questo modo, invece, si offre una giustificazione dello sconto... si dà la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso qualcosa in cui permane un valore alto.

    Se è per questo è già stra-testata (sia da me che da altre persone che conosco, soprattutto nel settore degli info-products e della creazione di eventi).

    So che nel tuo caso non c'è bisogno di questa precisazione, ma per tutti e per esperienza personale inviterei a tener presente che è SEMPRE necessario ricordarsi che la relazione con i nostri clienti è il nostro maggiore capitale.

    Se io come cliente venissi a scoprire che sono stato "gabbato" da un mezzuccio del genere mi perderesti perché, a differenza dei classici sconti che tutti sanno essere falsi ;), in questo modo avresti carpito la mia buona fede.

    Ho visto almeno 3, 4 webmarketers americani di successo BRUCIARSI proprio per problemi di questo tipo.


  • User Attivo

    @piernicola said:

    Se io come cliente venissi a scoprire che sono stato "gabbato" da un mezzuccio del genere mi perderesti perché, a differenza dei classici sconti che tutti sanno essere falsi ;), in questo modo avresti carpito la mia buona fede.

    Ho visto almeno 3, 4 webmarketers americani di successo BRUCIARSI proprio per problemi di questo tipo.

    Io non la vedo come un inganno, imho 🙂 . L'utente in fondo sa di ricevere un prodotto in ritardo, o una confezione più grande... ad un prezzo più conveniente e che a te permette di gestire o destinare tempo e risorse da un'altra parte. I problemi ci sono sempre, ed in alcuni casi, anziché farsi in 4 per risolverli... perché non valorizzarli e sfruttarli?
    In generale la giustificazione dello sconto può aiutare.

    Ci fai un esempio o riporti l'esperienza dei webmarketers americani bruciati... se puoi 🙂

    P.S. Una precisazione sugli sconti a scanso di equivoci: gli sconti non sono "sempre" "falsi". Una cosa è quello che può pensare l'utente... ed un'altra ancora il comportamento scorretto di acuni venditori...
    Un'azienda mette in atto diverse politiche di prezzo che vanno a coprire costi fissi e variabili e naturalmente ad apportare ricavi. Aziende partono con prezzi alti per poi scremare, altre partono con promozioni iniziali etc. Ma questo è un altro argomento 🙂 Volevo solo precisare che gli sconti non sono (o non dovrebbero essere) un falso e che le norme sui diritti dei consumatori vigilano sempre di più sulle politiche di prezzo adottate dalla aziende.


  • User Attivo

    @Calogero Dimino said:

    Io non la vedo come un inganno, imho 🙂 . L'utente in fondo sa di ricevere un prodotto in ritardo, o una confezione più grande... ad un prezzo più conveniente e che a te permette di gestire o destinare tempo e risorse da un'altra parte. I problemi ci sono sempre, ed in alcuni casi, anziché farsi in 4 per risolverli... perché non valorizzarli e sfruttarli?
    In generale la giustificazione dello sconto può aiutare.

    Infatti io specificato che mi riferivo al "creare" dei difetti inesistenti.
    Se ho dei video pronti e dico "vi faccio lo sconto se li pagate ma vi arriveranno tra due settimane" a mio avviso sono disonesto 😉

    Se invece la giustificazione è "vera" il discorso è diverso e mi vede d'accordo al 100%, altrimenti non lo avrei nemmeno proposto come mia esperienza personale.
    Ovviamente è una questione di etica, io preferisco semplicemente non dire balle.

    Ci fai un esempio o riporti l'esperienza dei webmarketers americani bruciati... se puoi 🙂

    Purtroppo non posso fare nomi perché alcuni di questi personaggi sono anche miei conoscenti....

    Un mio amico una volta, dopo avere venduto un prodotto ai suoi clienti affezionati al prezzo pieno, e dopo aver saturato il suo bacino di utenti, ha inventato che "c'erano delle copie con dei difetti nella copertina (solo 10) che dava via con uno sconto del 50%".

    Ovviamente, visto che i suoi clienti avevano già acquistato il prodotto, lo sconto è servito solo a motivare gli indecisi.... e quindi ha venduto una marea di copie a prezzo scontato.

    E la cosa è stata ok fin quando non si è scoperto che i famosi difetti della copertina erano presenti ANCHE nelle copie già vendute a prezzo pieno.

    Morale: s****anamento immediato sia con i vecchi clienti (che si sono sentiti spennati) che con i nuovi.


  • Super User

    @Kya said:

    Glieli da mio nonno quei consigli?

    in effetti ce lo vorrei vedere il nonno a darmi maggiori info su quel delizioso tanga a vita bassa con cuoricino, che hai nella home page 😄

    scherzi a parte
    credo che in effetti tutti i torti non li ha chi decide di chiudere per ferie piuttosto che dare un disservizio.

    diciamo che se hai un'azienda grossa, strutturata, una catena come dice fuffissima, beh allora ti giustifico meno
    ma se l'azienda è la classica italiana a gestione familiare (o quasi) beh.. do ragione a kya , a dario ecc ecc

    infine non posso che quotare calogero: quale che sia la strategia commerciale, non si viene penalizzati quando la comunicazione è corretta, non ingannevole e magari intelligente (ok sconti o altro..)

    si perde i clienti quando li si prende per il ..
    (vedi esempio di piernicola)

    cmq la questione tutto chiuso per ferie ad agosto: giusto o no? me la pongo anche nel mondo reale.
    in questi giorni (a Firenze) è MOLTO difficile trovare un posto dove mangiare, bere, ecc.. ecc.


  • User Attivo

    @nelli said:

    cmq la questione tutto chiuso per ferie ad agosto: giusto o no? me la pongo anche nel mondo reale.
    in questi giorni (a Firenze) è MOLTO difficile trovare un posto dove mangiare, bere, ecc.. ecc.

    Io la vedo come una enorme opportunità.

    Avendo deciso di passare Agosto in città e di partire in altri periodi mi sono trovato per la prima volta nella mia vita a dover far fronte alle molteplici chiusure estive (tra l'altro non so a Firenze, ma qui a Parma c'è tantissima gente, al punto che credo che gli unici in vacanza siano quelli dei negozi 🙂 ).

    E per questo caso di necessità mi sono trovato ad andare in Bar che non conoscevo per la colazione... in ristoranti e pizzerie che non conoscevo a mangiare... addirittura in un negozio che non conoscevo a comprarmi delle calze 🙂

    Per me c'è stato ovviamente un disagio, ma ho scoperto degli esercizi nuovi che non avrei mai notato altrimenti. E credo che ci tornerò spesso...

    E se applicassimo la stessa logica al web?

    Un economista americano dice sempre: "ogni volta che sono insoddisfatto come cliente trovo una opportunità di business".

    C'è da rifletterci sopra.


  • Super User

    è vero piernicola, anch'io sono andata per la prima volta in una pizzeria che non conoscevo..ed è stata una piacevole scoperta 🙂

    personalmente trovo fantastico girare per la città deserta.. c'è solo un po' di sbattimento per trovare le cose, ma concordo con quello che dici tu.
    cmq anche da noi molta gente è rimasta a casa, e ho pensato anch'io che forse in vacanza c'erano solo i negozianti! 😄

    scusate...stiamo andando OT...

    mi tiro le orecchie da sola :arrabbiato:


  • Bannato Super User

    Faccio ecommerce [orologeria] da circa 4 anni, intervengo per sottolineare gli interventi di Kia che sono stati a mio avviso estremamente intelligenti, e non per questo voglio "bocciare" gli altri.

    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Per le conferme e un minimo di controllo del sito, abbiamo una operatrice che dedica circa 2 ore ogni giorno per controllare gli ordini ricevuti nelle ultime 24 ore, dare le conferme, e verificare il corretto funzionamento delle procedure di transazione.


  • User Attivo

    @Dell'Orto Fabio said:

    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Visto che le ferie sono necessarie e, soprattutto in italia, ad agosto anche i corrieri hanno qualche problemino per le consegne, viste le contrazioni d'organico, la vostra scelta è quella migliore.

    Immagino Giorgio sia rimasto di peitra più che altro perchè ha trovato il sito completamente chiuso. Questa è una cosa da non fare MAI!
    Anche perchè viene meno il senso del sito di e-commerce, ovvero avere a disposizione il catalogo 24 ore su 24 a disposizione.

    Altrimenti bisognerebbe chiuderlo anche la sera il sito. Alle 19:00 una bella pagina che comunica la riapertura il mattino dopo 😄


  • User Attivo

    @Dell'Orto Fabio said:

    [
    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Facciamo esattamente la stessa cosa.


  • Bannato Super User

    In verità, per il fatto che i corrieri solitamente allentano i loro servizi durante il periodo a cavallo del ferragosto, utilizziamo anche questa "scusante" per giustificarci con i clienti per la parziale chiusura della normale attività di vendita.


  • User

    Premettendo che sono molto d'accordo con quanto sostiene Kya, volevo segnalare il caso di un ecommerce che nel corso di questa estate sta portando avanti una politica in controtendenza.

    Il più noto store on line italiano di abbigliamento, per spingere gli acquisti in un periodo difficile come i weekend estivi, offre la spedizione gratuita a chi effettua un ordine nei giorni di sabato e domenica di agosto.

    Certo, bisogna anche tenere presente che il potere contrattuale di questo merchant è tale da poter pretendere la massima efficienza dal corriere di cui si serve anche in piena estate!


  • User Attivo

    @ViolaBlu said:

    Certo, bisogna anche tenere presente che il potere contrattuale di questo merchant è tale da poter pretendere la massima efficienza dal corriere di cui si serve anche in piena estate!

    Più che altro la differenza è che una struttura grande, come quella che dici tu, ha più personale e può gestire una rotazione delle ferie senza avere periodi di chiusura.

    Uno shop piccolo dove ci lavorano 3-4 persone è un po' più complesso da gestire in questo senso. Se l'unica persona che si occupa del magazzino va in ferie c'è poco da fare 🙂
    Questo non toglie il fatto che il periodo estivo, per alcuni, può diventare un'ottimo spunto epr far business.


  • User Attivo

    io ho chiuso il sito per due settimane e credo che il caso sia da considerare in base al bene commercializzato e alle dimensioni dell'azienda.

    io sono figlia del titolare e sono stata aperta 2 settimane in più sebbene il magazzino fisico fosse chiuso.
    io vendo ricambi auto e, per tradizione, storia e cultura, i carrozzieri in agosto fanno 1 mese di ferie (quest'anno 5 settimane) e il cliente che compra da me passa poi dal carrozziere, che se è chiuso, lascia il mio e suo cliente a piedi lo stesso.

    Gli italiani vanno ancora in ferie nelle settimane centrali d'agosto, ancora la maggioranza per lo meno, molti altri italiani hanno internet solo in ufficio e, quindi, il numero di contatti e richieste cala notevolmente in agosto (nel mio caso siamo andati sotto del 50% tra visite e preventivi).
    I fornitori italiani fanno ferie lunghe (il 90% dei miei ha riaperto il 28 agosto, il 7% il 4 settembre, il resto ha fatto solo una/due settimane) e se io non ho in magazzino quello che il cliente on line mi chiede non sono comunque in grado di soddisfarlo in tempo reale.

    Se i contatti diminuiscono e io ho un costo aziendale, il mio magazziniere pure, che senso ha stare aperti per magari 5 spedizioni al giorno?
    I costi aziendali superano di troppo le entrate e lo svantaggio non è poi così abissale!

    E poi, nel mio caso, sono l'unica a seguire l'on line, quindi non esiste per me la malattia nè la mezzagiornata libera (faccio il continuato dalle 8 alle 20!!!!) e ho lavorato pure mentre ero in ospedale dopo un'operazione....potrò andare un ferie, no?

    Ovvio, che non ammetto che grandi siti ecommerce, noti a chiunque, siano chiusi!


  • User Attivo

    @manuela said:

    Se i contatti diminuiscono e io ho un costo aziendale, il mio magazziniere pure, che senso ha stare aperti per magari 5 spedizioni al giorno?
    I costi aziendali superano di troppo le entrate e lo svantaggio non è poi così abissale!

    Ciao Manuela, è un piacere rileggerti proprio in questa discussione 🙂
    Hai sollevato una questione molto interessante parlando di entrate per l'azienda: è innegabile infatti che un ecommerce aperto in Agosto per alcuni settori merceologici sia un'attività in passivo, è altrettanto vero però che il valore di quelle N spedizioni al giorno non equivale necessariamente alla somma delle ordinazioni, ma può essere di molto superiore se gli acquirenti diventano poi clienti abituali o se consiglieranno quel sito a altri che diverrano a loro volta clienti.

    Il risultato della somma dunque non sarà un importo calcolabile in maniera esatta, ma basandosi sui dati di propensione al riacquisto dei clienti del sito è possibile fare alcune approssimazioni utili, soprattutto nel caso di volumi di vendita più importanti.

    Questo ahimè non risolve i problemi "esterni" al tuo business (fornitori chiusi, propensione al riacquisto del prodotto, etc), ma ti può aiutare a valutare meglio l'entità del mancato guadagno sul medio termine che una chiusura, seppure breve, del tuo ecommerce può portare alla tua azienda.

    P.S. Kya, cosa bolle in pentola? Sbaglio o tu e Giorgio avete in serbo per noi qualche novità? 😄


  • Community Manager

    Ottimo Thread, sviluppato molto bene, ci sono degli spunti notevoli 😉

    Segnalo, a tema, un post di Federico Riva:

    Al cliente piace caldo

    :ciauz: