• User Attivo

    @ARKIN said:

    Inoltre non si deve mai sotto valutare la Risorsa famigliari, soprattutto nelle piccole realtà di e-commerce, l?ideale sarebbe di metersi d?accordo con il padre in pensione, o uno zio, o chiunque abbia le potenzialità e motivazioni guiste,

    mi dirette ma mio zio non sa nemmeno accendere il computer, questo non è un ostacolo, basata istruirlo ( insegnarlo ), questo va fatto anche al di fuori del discorso ferie, ci deve sempre essere qualcuno che vi possa sostituire voi o un vostro collaboratore in qualsiasi momento, e la risorsa ideale sono proprio i famigliari soprattutto quelli in pensione o che studiano

    Perchè si pensa che tutti possano sempre sostituire tutti? Perchè non si pensa che ognuno di noi ha una professionalità che deriva da anni di esperienza che non si può trasferire al nipote che fa il liceo scientifico o al nonno che è in pensione? Ma credete sul serio che gestire un e-commerce significhi impacchettare due prodotti e fare una telefonata al corriere?
    Purtroppo il lavoro di un e-commerciante è spesso sottovalutato, purtroppo si vive ancora di luoghi comuni in cui basta avere un pc ed una linea telefonica ed il tuo negozio va già che è una meraviglia.

    Un negozio on line ha bisogno di una figura professionale che lo segua, che lo sappia gestire, che conosca la normativa, che sappia destreggiarsi tra diritto di recesso, garanzia dei prodotti, consulenza al cliente che ha bisogno di chiarimenti sulle peculiarità dei prodotti che vendo e che spesso ha bisogno di consigli. Glieli da mio nonno quei consigli? Oppure sarà mio cugino che provvederà a verificare che tutto l'iter dell'esercizio del recesso sia corretto? E sarà sempre lui ad accedere al conto on line dell'azienda per effettuare il reso al cliente della cifra dovuta?
    E con la privacy come la mettiamo? Do in mano al cugino di mio cognato l'accesso al pc con tutti i dati riservati che contiene? Per chi rispetta le regole delle normativa in tema di privacy (e la mia ditta è tra questi) non potrei mai fare una cosa del genere, ci sono imposizioni molto dure a riguardo.

    E poi bisogna seguire il pacco, da quando esce dall'azienda a quando arriva al cliente. Capita che ci siano intoppi e quindi bisogna intervenire prontamente per non creare disservizio al cliente.
    Magari si possono pure presentare problemi tecnici col sito, col carrello, con la visualizzazione delle pagine: l'intervento deve essere immediato.

    E poi ci sono mille altre cose da saper fare per fronteggiare ogni (non rara) evenienza e la capacità di farlo deriva dall'esperienza accumulata. Pensi davvero che il parente di turno sarebbe grado di affrontare tutto questo?
    O forse andando in vacanza e lasciando a lui l'azienda esporrei la stessa al rischio di una magra figura nei confronti dei clienti?
    Forse rischierei di creare disservizi, ci hai pensato? Conquistare un cliente è molto difficile, perderlo è un attimo.

    ...non sotto valutate queste risorse, e poi un portatile è indispensabile, molti posti turistici offrono accessi wi-fi a internet.

    Ma una vacanza lontano dal lavoro no? A che serve andare in vacanza se poi ci dobbiamo portare comunque dietro il portatile?

    ..si è sempre visibili a tutte le ore e a tutti, ogni giorno del anno, e-commerce deve valorizzare i suoi punti di forza, <b>se no cosa lo distingue da un negozio o azienda standard?</b>

    Ci sono tanti altri motivi che distinguono un e-commerce da un negozio tradizionale, e non certo il fatto che un ordine "deve" essere evaso 365 giorni su 365.
    C'è un risparmio notevole di tempo nell'effettuare gli acquisti, c'è la comodità di ricevere il pacco direttamente a casa, la possibilità di trovare prodotti originali che sul mercato tradizionale sarebbero difficilmente reperibili,di scegliere e confrontare tra tutte le ditte concorrenti in pochissimi click, di approfittare di particolari offerte o promozioni. Oltre a queste cose ci sono negozi che offrono tutta una serie di servizi aggiuntivi che un negozio tradizionale non può offrire.

    Se l'e-commerce viene ridotto ad un negozio che ha ragione di essere se e solo se tiene aperto ed evade gli ordini senza soluzione di continuità significa che ci sono ancora passi avanti da fare sul concetto che le persone hanno di questo tipo di attività e sulla professionalità che è necessaria per gestirla al meglio.

    Chiara


  • Moderatore

    Ciao a tutti,

    per noi è il nostro "primo" agosto. Purtroppo sono stato costretto ad inserire nella home page il messaggio "siamo chiusi dal 12 al 20"...
    Per noi agosto si sta verificando un mese molto positivo probabilmente perchè i negozi tradizionali sono chiusi, ma anche a causa di appassionati di elettronica che sono "rimasti a casa".
    Per il prossimo anno l'obiettivo è di tenere aperto tutto il mese, ma lo faremo solo se saremo offrire lo stesso servizio di sempre al cliente.
    In definitiva, credo che chiudere per ferie ovviamente non sia positivo ma che tenere aperto offrendo un servizio inferiore sia molto, ma molto, più dannoso (peggio che mai offrendo uno sconto come "scusa".. mi sembra una politica di marketing veramente da sconsigliare).


  • User Attivo

    @Webtronic said:

    In definitiva, credo che chiudere per ferie ovviamente non sia positivo ma che tenere aperto offrendo un servizio inferiore sia molto, ma molto, più dannoso (peggio che mai offrendo uno sconto come "scusa".. mi sembra una politica di marketing veramente da sconsigliare).

    E perché?
    Che esperienze hai in merito?


  • User Attivo

    @ARKIN said:

    Molti mi darebbero dello schiavista, quando dico che oltre alle mansioni proprie, devono essere addestrati ad fare anche quelle dei colleghi, ma quello con maggiori competenze deve essere proprio il titolare.
    Mi quoto:
    C'è da fare un ulteriore considerazione: in questo periodo ci sono più possibilità che la merce vada persa durante il trasporto (anche i corrieri hanno il personale in vacanza) che possibilità che la merce arrivi a destinazione.
    Non è un fatto da sottovalutare, anzi.

    Raga non è un problema di personale, ma di qualità del servizio che non può essere garantita e non per incapacità del titolare del negozio.


  • Moderatore

    @piernicola said:

    E perché?
    Non dico che non va mai fatto. Solo che non deve essere una strategia ma una soluzione d'emergenza.
    @piernicola said:
    Che esperienze hai in merito?
    Le mie, chiaramente. Altri possono avere esperienze diverse che li hanno portati a conclusioni diametralmente opposte e non per questo meno corrette. In fondo una politica commerciale è frutto di una scelta.. non c'è una verità (putroppo?) assoluta che ti dice come ti devi muovere.


  • User

    Io, vorrei riportare l'attenzione sul titolo del post, ovvero quello che contiene la parola "FERIE". Ebbene la risposta ai perchè risiede proprio in quel termine.Se l'azienda è fatta di dipendenti,non vedo perchè questi non debbano avere diritto alle FERIE,anche perchè è sancito dal diritto del lavoro.Quindi coloro i quali si meravigliano devono pensare alle persone che stanno dietro ad una attività di e-commerce,daccordo con Kya, penso che l'attenzione debba focalizzarsi sulle persone.


  • User

    Parto dallo spunto di rocco.tricarico, ma mi sposto su un piano più biecamente markettaro.
    le due parole-spunto sono ferie e persone alle quali io aggiungo gli utenti.

    Ci sono siti che non possono permettersi di "andare in ferie", per esempio quelli che hanno investito nella dis-umanizzazione del servizio.
    se l'utente si convince che il processo di un e-commerce è automatizzato, troverà assurda l'idea che questo possa chiudere per ferie. se nella percezione dell'utente non ci sono persone, come può il sito andare in ferie?
    Altri e-commerce che non dovrebbero chiudere ad agosto sono i super-e-commerce, i "big" della rete, quelli che agli occhi degli utenti appaiono come un supermercato on-line. dopotutto, se un supermercato manda un pò di gente in ferie a luglio e un pò ad agosto, perchè un super-e-commerce non può fare lo stesso?

    Altri siti però possono anche concedersi una pausa:
    interrompere il servizio nella settimana di ferragosto aggiunge all'e-commerce un pò di umanità, il che può essere sfruttato se si vogliono comunicare valori non tecnologici (come la tradizione o il ritorno alla natura).

    se vendo arace, è ovvio che il mio sito sarà attivo solo nella stagione delle arance [[url=http://www.arancesicilia.it/acquista.htm]clicca qui per un esempio].
    se mi propongo come trasposizione on-line del negozio-sotto-casa l'interruzione del servizio darà al mio utente la percezione che il sito è fatto di persone, aggiungendovi un pizzico di tradizionalità.

    Certo, chiudere per ferie comporta sempre un mancato guadagno, ma se i volumi di vendita potenziali non sono tali da permettere l'assunzione di personale a tempo determinato per la gestione del sito in quel periodo?

    Personalmente credo che supermercati e super-e-commerce debbano restare aperti, mentre botteghe e piccoli e-commerce possono anche permettersi di chiudere.

    La chiusura di un super-e-commerce verrà infatti interpretata dall'utente come un disservizio, mentre la chiusura di un piccolo e-commerce (se comunicata in maniera "furba" e coerente con l'immagine del sito) sarà appunto vista come conseguenza del fatto che l'azienda (di cui il sito è la trasposizione on-line) è comunque fatta da persone.


  • User Attivo

    @Webtronic said:

    Non dico che non va mai fatto. Solo che non deve essere una strategia ma una soluzione d'emergenza.

    Le mie, chiaramente. Altri possono avere esperienze diverse che li hanno portati a conclusioni diametralmente opposte e non per questo meno corrette. In fondo una politica commerciale è frutto di una scelta.. non c'è una verità (putroppo?) assoluta che ti dice come ti devi muovere.

    E' esattamente ciò che volevo sentirti dire 🙂

    Perché, invece, la mia esperienza sia diretta (e vendo su internet da 5/6 anni) sia indiretta (di amici/clienti) è diametralmente opposta.

    Se detto DALL'INIZIO (lasciando al cliente la possibilità di scegliere se subirlo o meno) anche un disservizio può essere sfruttato come una campagna "fortunata" di marketing.

    Mi è capitato più volte di scrivere "per problemi organizzativi questo prodotto non sarà spedito prima di X giorni, e per premiarti della tua pazienza ho deciso di concederti uno sconto di Y euro oppure un prodotto Z in omaggio".

    E tutte le volte ho sempre aumentato le vendite invece che diminuirle.


  • User

    Be forse chiudere per qualche giorno ad agosto, non sara la fine del mondo, ma pensare a una soluzione di apertura di quasi 365 giorni, non sarebbe male.

    x dario ottimo sito e soluzione


  • User Attivo

    @ARKIN said:

    Be forse chiudere per qualche giorno ad agosto, non sara la fine del mondo, ma pensare a una soluzione di apertura di quasi 365 giorni, non sarebbe male.

    x dario ottimo sito e soluzione

    Ottimo sito, ma solo se escludiamo che si sono dimenticati di aggiungere:
    "se vuoi essere avvisato di quando saranno pronte le prossime arance bla bla bla... lasciaci la tua email, riceverai X, Y, Z etc..."

    Sarà anche una mia opinione, ma di tutti i visitatori che stanno arrivando su quella pagina ora (come quelli di forumgt) ben pochi si ricorderanno di tornarci per la stagione delle arance. A proposito.... quando è? 😉

    Se poi mi mandassero delle mail con su spiegato per bene:

    1. quando è la stagione delle arance
    2. perché se si mangiano le arance fuori stagione sono importate e fanno male che hanno i conservanti 😉
    3. che prezzo devono avere le arance (e perché il prezzo che offrono loro, coincidenza, è proprio quello che ti garantisce qualità :1:
    4. le ricerche di Pauling su come la vitamina C previene il tumore
    5. Ricette per mangiare le arance in modo inusuale
    6. etc...
      ...allora sarei in fila a prenotare i miei 100 kg di arance per la prossima stagione!

  • User Attivo

    Quoto in pieno il primo post di Stuart e sono daccordo con i ragionamenti di kya 🙂
    Inoltre, come dice Dario tutto sta nella percezione che l'utente ha del sito. Piccola azienda dai valoro tradizionali... come se ci si trovasse nella bottega sotto casa di un paesino di provincia o grande multinazionale disumanizzata?
    Non è sbagliato che un sito chiuda per ferie ma tutto dipende dal modo in cui viene comunicato. E' sempre utile studiare un modo per trasformare i punti di debolezza in punti di forza, gli svantaggi in vantaggi... insomma spesso è un problema di comunicazione. E ciò è particolarmente vero in un periodo in cui, a seconda dei settori, si ha maggiore guadagno a sospendere per un breve periodo (non chiudere :2: il servizio piuttosto che non essere completamente efficienti o avere costi alti rispetto alle entrate. Questa è gestione, questo è marketing.

    Piernicola:

    Mi è capitato più volte di scrivere "per problemi organizzativi questo prodotto non sarà spedito prima di X giorni, e per premiarti della tua pazienza ho deciso di concederti uno sconto di Y euro oppure un prodotto Z in omaggio".

    E tutte le volte ho sempre aumentato le vendite invece che diminuirle.

    Ma sapete che quasi quasi si potrebbe sperimentarla per fare offerte su particolari prodotti pure se non ci sono reali problemi? 😄
    Solitamente l'utente pensa: sconto falso (prezzo aumentato e poi scontato), sconto dovuto a bassa qualità, prossimità della scadenza o passato di moda... etc...
    In questo modo, invece, si offre una giustificazione dello sconto... si dà la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso qualcosa in cui permane un valore alto.


  • User Attivo

    @Calogero Dimino said:

    Piernicola:

    Ma sapete che quasi quasi si potrebbe sperimentarla per fare offerte su particolari prodotti pure se non ci sono reali problemi? 😄
    Solitamente l'utente pensa: sconto falso (prezzo aumentato e poi scontato), sconto dovuto a bassa qualità, prossimità della scadenza o passato di moda... etc...
    In questo modo, invece, si offre una giustificazione dello sconto... si dà la possibilità di acquistare ad un prezzo più basso qualcosa in cui permane un valore alto.

    Se è per questo è già stra-testata (sia da me che da altre persone che conosco, soprattutto nel settore degli info-products e della creazione di eventi).

    So che nel tuo caso non c'è bisogno di questa precisazione, ma per tutti e per esperienza personale inviterei a tener presente che è SEMPRE necessario ricordarsi che la relazione con i nostri clienti è il nostro maggiore capitale.

    Se io come cliente venissi a scoprire che sono stato "gabbato" da un mezzuccio del genere mi perderesti perché, a differenza dei classici sconti che tutti sanno essere falsi ;), in questo modo avresti carpito la mia buona fede.

    Ho visto almeno 3, 4 webmarketers americani di successo BRUCIARSI proprio per problemi di questo tipo.


  • User Attivo

    @piernicola said:

    Se io come cliente venissi a scoprire che sono stato "gabbato" da un mezzuccio del genere mi perderesti perché, a differenza dei classici sconti che tutti sanno essere falsi ;), in questo modo avresti carpito la mia buona fede.

    Ho visto almeno 3, 4 webmarketers americani di successo BRUCIARSI proprio per problemi di questo tipo.

    Io non la vedo come un inganno, imho 🙂 . L'utente in fondo sa di ricevere un prodotto in ritardo, o una confezione più grande... ad un prezzo più conveniente e che a te permette di gestire o destinare tempo e risorse da un'altra parte. I problemi ci sono sempre, ed in alcuni casi, anziché farsi in 4 per risolverli... perché non valorizzarli e sfruttarli?
    In generale la giustificazione dello sconto può aiutare.

    Ci fai un esempio o riporti l'esperienza dei webmarketers americani bruciati... se puoi 🙂

    P.S. Una precisazione sugli sconti a scanso di equivoci: gli sconti non sono "sempre" "falsi". Una cosa è quello che può pensare l'utente... ed un'altra ancora il comportamento scorretto di acuni venditori...
    Un'azienda mette in atto diverse politiche di prezzo che vanno a coprire costi fissi e variabili e naturalmente ad apportare ricavi. Aziende partono con prezzi alti per poi scremare, altre partono con promozioni iniziali etc. Ma questo è un altro argomento 🙂 Volevo solo precisare che gli sconti non sono (o non dovrebbero essere) un falso e che le norme sui diritti dei consumatori vigilano sempre di più sulle politiche di prezzo adottate dalla aziende.


  • User Attivo

    @Calogero Dimino said:

    Io non la vedo come un inganno, imho 🙂 . L'utente in fondo sa di ricevere un prodotto in ritardo, o una confezione più grande... ad un prezzo più conveniente e che a te permette di gestire o destinare tempo e risorse da un'altra parte. I problemi ci sono sempre, ed in alcuni casi, anziché farsi in 4 per risolverli... perché non valorizzarli e sfruttarli?
    In generale la giustificazione dello sconto può aiutare.

    Infatti io specificato che mi riferivo al "creare" dei difetti inesistenti.
    Se ho dei video pronti e dico "vi faccio lo sconto se li pagate ma vi arriveranno tra due settimane" a mio avviso sono disonesto 😉

    Se invece la giustificazione è "vera" il discorso è diverso e mi vede d'accordo al 100%, altrimenti non lo avrei nemmeno proposto come mia esperienza personale.
    Ovviamente è una questione di etica, io preferisco semplicemente non dire balle.

    Ci fai un esempio o riporti l'esperienza dei webmarketers americani bruciati... se puoi 🙂

    Purtroppo non posso fare nomi perché alcuni di questi personaggi sono anche miei conoscenti....

    Un mio amico una volta, dopo avere venduto un prodotto ai suoi clienti affezionati al prezzo pieno, e dopo aver saturato il suo bacino di utenti, ha inventato che "c'erano delle copie con dei difetti nella copertina (solo 10) che dava via con uno sconto del 50%".

    Ovviamente, visto che i suoi clienti avevano già acquistato il prodotto, lo sconto è servito solo a motivare gli indecisi.... e quindi ha venduto una marea di copie a prezzo scontato.

    E la cosa è stata ok fin quando non si è scoperto che i famosi difetti della copertina erano presenti ANCHE nelle copie già vendute a prezzo pieno.

    Morale: s****anamento immediato sia con i vecchi clienti (che si sono sentiti spennati) che con i nuovi.


  • Super User

    @Kya said:

    Glieli da mio nonno quei consigli?

    in effetti ce lo vorrei vedere il nonno a darmi maggiori info su quel delizioso tanga a vita bassa con cuoricino, che hai nella home page 😄

    scherzi a parte
    credo che in effetti tutti i torti non li ha chi decide di chiudere per ferie piuttosto che dare un disservizio.

    diciamo che se hai un'azienda grossa, strutturata, una catena come dice fuffissima, beh allora ti giustifico meno
    ma se l'azienda è la classica italiana a gestione familiare (o quasi) beh.. do ragione a kya , a dario ecc ecc

    infine non posso che quotare calogero: quale che sia la strategia commerciale, non si viene penalizzati quando la comunicazione è corretta, non ingannevole e magari intelligente (ok sconti o altro..)

    si perde i clienti quando li si prende per il ..
    (vedi esempio di piernicola)

    cmq la questione tutto chiuso per ferie ad agosto: giusto o no? me la pongo anche nel mondo reale.
    in questi giorni (a Firenze) è MOLTO difficile trovare un posto dove mangiare, bere, ecc.. ecc.


  • User Attivo

    @nelli said:

    cmq la questione tutto chiuso per ferie ad agosto: giusto o no? me la pongo anche nel mondo reale.
    in questi giorni (a Firenze) è MOLTO difficile trovare un posto dove mangiare, bere, ecc.. ecc.

    Io la vedo come una enorme opportunità.

    Avendo deciso di passare Agosto in città e di partire in altri periodi mi sono trovato per la prima volta nella mia vita a dover far fronte alle molteplici chiusure estive (tra l'altro non so a Firenze, ma qui a Parma c'è tantissima gente, al punto che credo che gli unici in vacanza siano quelli dei negozi 🙂 ).

    E per questo caso di necessità mi sono trovato ad andare in Bar che non conoscevo per la colazione... in ristoranti e pizzerie che non conoscevo a mangiare... addirittura in un negozio che non conoscevo a comprarmi delle calze 🙂

    Per me c'è stato ovviamente un disagio, ma ho scoperto degli esercizi nuovi che non avrei mai notato altrimenti. E credo che ci tornerò spesso...

    E se applicassimo la stessa logica al web?

    Un economista americano dice sempre: "ogni volta che sono insoddisfatto come cliente trovo una opportunità di business".

    C'è da rifletterci sopra.


  • Super User

    è vero piernicola, anch'io sono andata per la prima volta in una pizzeria che non conoscevo..ed è stata una piacevole scoperta 🙂

    personalmente trovo fantastico girare per la città deserta.. c'è solo un po' di sbattimento per trovare le cose, ma concordo con quello che dici tu.
    cmq anche da noi molta gente è rimasta a casa, e ho pensato anch'io che forse in vacanza c'erano solo i negozianti! 😄

    scusate...stiamo andando OT...

    mi tiro le orecchie da sola :arrabbiato:


  • Bannato Super User

    Faccio ecommerce [orologeria] da circa 4 anni, intervengo per sottolineare gli interventi di Kia che sono stati a mio avviso estremamente intelligenti, e non per questo voglio "bocciare" gli altri.

    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Per le conferme e un minimo di controllo del sito, abbiamo una operatrice che dedica circa 2 ore ogni giorno per controllare gli ordini ricevuti nelle ultime 24 ore, dare le conferme, e verificare il corretto funzionamento delle procedure di transazione.


  • User Attivo

    @Dell'Orto Fabio said:

    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Visto che le ferie sono necessarie e, soprattutto in italia, ad agosto anche i corrieri hanno qualche problemino per le consegne, viste le contrazioni d'organico, la vostra scelta è quella migliore.

    Immagino Giorgio sia rimasto di peitra più che altro perchè ha trovato il sito completamente chiuso. Questa è una cosa da non fare MAI!
    Anche perchè viene meno il senso del sito di e-commerce, ovvero avere a disposizione il catalogo 24 ore su 24 a disposizione.

    Altrimenti bisognerebbe chiuderlo anche la sera il sito. Alle 19:00 una bella pagina che comunica la riapertura il mattino dopo 😄


  • User Attivo

    @Dell'Orto Fabio said:

    [
    Noi solitamente non lasciamo mai il sito chiuso del tutto, ci limitiamo a mettere nella gestione del carrello un avvertimento con il quale facciamo presente al cliente che il suo ordine verrà evaso alla riapertura e non prima - garantendogli però entro 24 ore la conferma d'ordine sulla effettiva disponibilità della merce ordinata, nel caso che egli avesse ordinato ugualmente.

    In questo modo egli ha la possibilità di decidere prima di confermare l'ordine cosa fare.

    Facciamo esattamente la stessa cosa.