• Community Manager

    agoago io ne ho pensata una diversa dalla tua 😄

    Immaginate che un forum vuole farsi promozione e creano un utente con 6 post 😄
    http://www.giorgiotave.it/forum/posizionamento-nei-motori-di-ricerca/22708-live-com-ban-per-scambio-link.html

    Poi mettono un pochino di news e via 😄

    Ovviamente scherzo, nel senso che sarebbe troppo grave come episodio, non resta solo che aspettare una presa di posizione ufficiale da parte di MSN, a quella crederò a tutto 🙂


  • User Attivo

    @agoago said:

    Adsense marca un sito od un gruppo di piu' siti in modo univoco e rende vano ogni genere di link da e verso siti appartenenti-marcati dallo stesso account Adsense.

    A questo non ci avevo mai pensato, si adsense (ma anche in minor misura tradedoubler, e tantissimi altri) tramite il suo id fornisce una specie di impronta digitale del proprietario, e chiunque dotato di spider potrebbe tracciare una mappa dei possidenti terrieri del web.
    Non mi convince tanto che lo utilizzi come hai detto, di più sulle conclusioni, comunque per me manca un ingrediente, non so msn, ma google ne tiene conto:
    il comportamento dell'utente all'interno della serp e forse pure nel sito grazie ad adsense e a tutti gli strumenti che generosamente regala agli utenti.

    @giorgiotave said:

    Immaginate che un forum vuole farsi promozione e creano un utente con 6 post
    http://www.giorgiotave.it/forum/posi...mbio-link.html
    Poi mettono un pochino di news e via
    Ovviamente scherzo, nel senso che sarebbe troppo grave come episodio, non resta solo che aspettare una presa di posizione ufficiale da parte di MSN, a quella crederò a tutto

    😄 ehhe, mah!?
    Magari un fondo di verità c'è, ma alla fine si scopre, per esempio, che quello è il webmaster di una link farm, o che è sparito da msn per motivi ignoti e per attirare attenzione si è inventato la letterà di microsoft, ecc.
    si fa presto a ingigantire.


  • User Attivo

    RockyMountains scrive:

    "...non so msn, ma google ne tiene conto:
    il comportamento dell'utente all'interno della serp e forse pure nel sito grazie ad adsense e a tutti gli strumenti che generosamente regala agli utenti."

    Un distinguo. Anche a mio giudizio G ha creato servizi mirati proprio a identificare-capire chi faccia cosa, ma non ho ri-prove del fatto che G monitorizzi l'uso delle proprie serp al fine di usufruire-sfruttare un controllo di qualita' prodotto dagli utenti.

    Magari gli bastano i servizi sopra accennati, a partire dalla tb.

    Viceversa mi sono convinto che live.com utilizzi questa tecnica, tecnica che ritengo di una logica-utilita' aberrante.


    Giorgio invece non ho capito cosa intendi, non che non condivido, ma proprio che non capisco quando accenni ai 6 ipotetici post su un forum, spiega bene!


  • Super User

    Ciao Ago 🙂 bentornato

    Un controllo di qualità inversa come quello che descrivi non rendererebbe facile (fin troppo facile) la penalizzazione dei siti concorrentì mercè l'utilizzo di un software come quello che hai messo a punto tu, con la sola differenza di essere pensato per selezionare i siti scomodi dalle serp che interessano e tornare indietro velocemente?


  • User Attivo

    @agoago said:

    ma non ho ri-prove del fatto che G monitorizzi l'uso delle proprie serp al fine di usufruire-sfruttare un controllo di qualita' prodotto dagli utenti.

    La prova c'è: cerca onmousedown nell'HTML delle SERP di google.


  • User Attivo

    Non credo ai link a tema: per me è una leggenda metropolitana. Fornitemi esempi convincenti, perché nella mia esperienza personale, vi garantisco che nella mia società i siti che gestiamo, ricevono anche tantissimi link "out topic". Addirittura, certe volte mi è anche capitato di vedere alcuni tentativi di ppenalizzazione per un paio dei nostri siti: incrementi micidiali di link da siti russi, cinesi, con dialer, .... Il risultato? Miglioramento complessivo per tutte le chiavi. Vi riferite alla label dei link? Se per esempio possiedo una pagina web, posizionata per la chiave "peppina" ed un mio concorrente volesse danneggiarmi investendo in decine o centinaia di link con la chiave "giuseppina", l'unica conseguenza sperimentalmente dimostratata è che:

    1. Aumento il pagerank
    2. migliro la posizioneper "peppina" (per l'incremento di pr)
    3. miglioro il mposizionamento con "giuseppina"
    4. scopro nuove pagine pen posizinate (per l'incremento di pr)

  • User Attivo

    Secondo me i link a tema valgono tanto quanto i link non a tema, io ho un blog che parla di miti medioevali, sono linkato da siti che parlano dallo sport alla cronaca, da siti non italiani e sono primo con quasi tutte le parole chiave.


  • User Attivo

    @beke said:

    Ciao Ago 🙂 bentornato

    Un controllo di qualità inversa come quello che descrivi non rendererebbe facile (fin troppo facile) la penalizzazione dei siti concorrentì mercè l'utilizzo di un software come quello che hai messo a punto tu, con la sola differenza di essere pensato per selezionare i siti scomodi dalle serp che interessano e tornare indietro velocemente?

    No Beke per un motivo semplice.

    Innanzitutto perche' non sarebbe possibile o diciamo economicamente conveniente penalizzare i concorrenti se il tuo sito non e' nelle primissime posizioni.

    Ammettiamo che sia ventuduesimo, che facciamo?
    Mandiamo migliaia di click per ogni sito sopra di noi e torniamo indietro ogni volta?
    Se anche lo facessimo dovremmo farlo per key a basso click, viceversa per key forti dovremmo fare decine di migliaia di cicli al giorno.

    Ma ammettiamo che il primo ciclo funzioni, sia efficace. Che succede?
    Succede che se funziona il nostro sito sale per dire primo, ma durera' poco nei primi posti per il semplice fatto che se non soddisfa alla grande quella key il motore lo buttera' giu' o lo bannera' in quanto non ci e' possibile spingerlo (come detto)... mentre i click sui risultati (dopo di noi), da parte degli utenti non soddisfatti, ci penalizzeranno.

    Insomma e' un sistema perfetto, potremmo fregare qualche concorrente sopra ma l'unica cosa che si otterra' sara' per noi di arrivare prima alla "prova di esame" e di non passarla perche' la pagina non e' all'altezza delle aspettative degli utenti.

    Di una semplicita' ed efficacia notevole.


  • Super User

    @grazitaly said:

    Secondo me i link a tema valgono tanto quanto i link non a tema, io ho un blog che parla di miti medioevali, sono linkato da siti che parlano dallo sport alla cronaca, da siti non italiani e sono primo con quasi tutte le parole chiave.
    no, non concordo, un link è sempre un link, ma quelli a tema hanno un peso maggiore ... su questo non ci sono dubbi :ciauz:


  • Super User

    @grazitaly said:

    Secondo me i link a tema valgono tanto quanto i link non a tema, io ho un blog che parla di miti medioevali, sono linkato da siti che parlano dallo sport alla cronaca, da siti non italiani e sono primo con quasi tutte le parole chiave.

    Non è cosi, Google ama sopratutto i link a tema.
    Nel tuo caso se parli del sito in firma, è perchè proprio sei in un sottodominio di MSN, ed ecco che ha un peso diverso di un semplice dominio o di dominio nuovo.
    Altrimenti se iniziavi da zero non avresti quei risultati di cui parli, poi dipende sempre dalla parola chiave che dici che sei primo quanta concorrenza cè ecc.ecc..


  • User Attivo

    @sughero3 said:

    no, non concordo, un link è sempre un link, ma quelli a tema hanno un peso maggiore ... su questo non ci sono dubbi :ciauz:

    Non ho pregiudizi .... diciamo a prori su i link a tema 🙂 ... Ma se non sbaglio stiamo parlando di aria fritta? Chi ha introdotto per primo il concetto di link a tema? È stato Matt Cutts, o stiamo parlando di mere congetture?

    Per la mia esperienza personale, per ogni link nuovo che punta una mia pagina riesco sempre ad osservare un beneficio complessivo nel posizionamento. Se poi parliamo solo della "etichetta" del link o come si chiama in inglese ("ancor text" ?) su quello non ci piove.


  • Super User

    @AlbertoSeo said:

    Non ho pregiudizi .... diciamo a prori su i link a tema 🙂 ... Ma se non sbaglio stiamo parlando di aria fritta? Chi ha introdotto per primo il concetto di link a tema? È stato Matt Cutts, o stiamo parlando di mere congetture?

    Per la mia esperienza personale, per ogni link nuovo che punta una mia pagina riesco sempre ad osservare un beneficio complessivo nel posizionamento. Se poi parliamo solo della "etichetta" del link o come si chiama in inglese ("ancor text" ?) su quello non ci piove.
    come detto un link è sempre un link e qundi porta sempre un beneficio (sia esso in termini di pr o altro) ma un link da un sito a tema ha sicuramente un peso maggiore di un link da un sito non in tema, ne ho avuto la riprova in alcuni siti nuovi di miei clienti ...

    non so se è stato Matt Cutts a parlare per primo di link a tema (ma ne dubito) ... da quando ho iniziato ad interessarmi di posizionamento (e quindi da oltre 5 anni) si è sempre detto che i links a tema sono i migliori, questo non significa affatto che gli altri links siano da buttare, tutt'altro ... ma a parità di pr, di qualità intrinseca del sito ecc... il link a tema ha un peso maggiore :ciauz:


  • User Attivo

    @angelweb said:

    Non è cosi, Google ama sopratutto i link a tema.
    Nel tuo caso se parli del sito in firma, è perchè proprio sei in un sottodominio di MSN, ed ecco che ha un peso diverso di un semplice dominio o di dominio nuovo.
    Altrimenti se iniziavi da zero non avresti quei risultati di cui parli, poi dipende sempre dalla parola chiave che dici che sei primo quanta concorrenza cè ecc.ecc..
    Nel mio caso come dici ha sicuramente un peso diverso rispetto ad un sito nuovo.
    Ora sono PR 0 per un cambio link avvenuto 2 mesi fa, e qui si nota la differenza tra PR e posizionamento
    Esempio : sono primo con la key "spaces live" su circa 1.110.000 pagine in italiano e 3° nel web.
    Sono 8° nel web con la key "cose".
    1° con la key "preziose"
    5° con la key "graziano"
    Ovviamete primo con "cose preziose"
    Avendo oltre 500 entrate da GG al giorno sono presente con altre key, anche se alla fine avendo un blog non mi servono.


  • Super User

    @grazitaly said:

    Nel mio caso come dici ha sicuramente un peso diverso rispetto ad un sito nuovo.
    Ora sono PR 0 per un cambio link avvenuto 2 mesi fa, e qui si nota la differenza tra PR e posizionamento
    Esempio : sono primo con la key "spaces live" su circa 1.110.000 pagine in italiano e 3° nel web.
    Sono 8° nel web con la key "cose".
    1° con la key "preziose"
    5° con la key "graziano"
    Ovviamete primo con "cose preziose"
    Avendo oltre 500 entrate da GG al giorno sono presente con altre key, anche se alla fine avendo un blog non mi servono.

    Per il vantaggio nel posizionamento avendo un sottodominio di MSN è molto considerevole e non ci piove.
    Per quanto riguarda le key che mi hai elencato ti faccio un'analisi "al volo" da quello che vedo in GG:

    spaces live= non cè concorrenza (non basarti sul numero di pagine indicizzate dei risultati, e questo ricordalo per tutti i risultati di qualsiasi key nelle serp)

    cose= non fa testo (è una parola generica e senza concorrenza)

    preziose= idem della key "cose"

    cose preziose= concorrenza scarsa e se dovessi classificarla con un punteggio da 1 a 10 gli assegno 2,5 di fatica per posizionarla.

    Ti ripeto, il vantaggio è notevole avendo un sottodominio del genere, e poi vedo che piacciono i numeri anche a te avendo molte visite sul tuo Blog, perciò tutto fa BRODO 😄

    :ciauz:


  • User Attivo

    @agoago said:

    Riporto una sensazione personale, non ci metto la mano sul fuoco ma 4 dita tutte.
    ....
    Giusto per giocare a carte scoperte.

    agoago, grazie per l'outing, sei una fonte. Si potrà essere o non essere d'accordo, ma ci offri sempre cibo per la mente.

    Sul punto ci siamo e il terreno è delimitato: le relazioni tra Link Popularity e Click Polularity intesa come l'effettivo comportamento di un utente reale di fronte a quello specifico link.

    Il grosso della faccenda è li', OK.

    Solo che spesso tendiamo (mi ci metto anch'io) per inerzia a proiettare la griglia interpretativa che abbiamo accumulato sulla Link Popularity verso tutti i fattori veicolati dai link, compresa la "Click Popularity".
    Mmmmmmmh.... e perchè mai? Google non è mica obbligato a seguire la stessa logica e/o usare gli stessi parametri e/o black list per LP e CP (o come diavolo vogliamo chiamare la misurazione del comportamento utente).

    Non ho ancora un volume abbastanza consistente di evidenze, ma osservo a volte che l'influenza dei link mercenari provenienti da redirezioni 302, anche multiple, comporta effetti sensibili sul rank... ma solo in determinate precondizioni.

    In altri termini potrebbe essere che i link a pagamento, purche' effettivamente seguiti dagli utenti, pesino sul rank. Il transito del link da parte di un utente lo "santifica" e a quel punto conta meno la sua natura (spontaneo, naturale, adwords, affiliazione ecc) nel calcolo della sua importanza.

    Ossia, in prima battuta contano solo i link naturali in policy, in seconda battuta contano quelli usati, naturali o a pagamento che siano. Se un link a pagamento porta utenti, per google è buono e potrebbe essere validato allora anche per il trasferimento di ingredienti utili al rank (PR, trust, tema e tuttecose)

    E' un po' che ci lavoro su, ma la materia è sfuggentè piu' di un annuncio adsense.

    Ciao... scrivi + spesso e non lasciarci in sospeso.... com'è finito poi l'esperimento di abbattimento del server?

    🙂


  • Super User

    @pieropan said:

    In altri termini potrebbe essere che i link a pagamento, purche' effettivamente seguiti dagli utenti, pesino sul rank. Il transito del link da parte di un utente lo "santifica" e a quel punto conta meno la sua natura (spontaneo, naturale, adwords, affiliazione ecc) nel calcolo della sua importanza.

    Ossia, in prima battuta contano solo i link naturali in policy, in seconda battuta contano quelli usati, naturali o a pagamento che siano. Se un link a pagamento porta utenti, per google è buono e potrebbe essere validato allora anche per il trasferimento di ingredienti utili al rank (PR, trust, tema e tuttecose) 🙂
    bravo pieropan, credo proprio che tu abbia messo bene a fuoco il nocciolo del problema ... complimenti 🙂


  • Super User

    @pieropan said:

    In altri termini potrebbe essere che i link a pagamento, purche' effettivamente seguiti dagli utenti, pesino sul rank. Il transito del link da parte di un utente lo "santifica" e a quel punto conta meno la sua natura (spontaneo, naturale, adwords, affiliazione ecc) nel calcolo della sua importanza.

    Ossia, in prima battuta contano solo i link naturali in policy, in seconda battuta contano quelli usati, naturali o a pagamento che siano. Se un link a pagamento porta utenti, per google è buono e potrebbe essere validato allora anche per il trasferimento di ingredienti utili al rank (PR, trust, tema e tuttecose) 🙂

    @sughero3 said:

    bravo pieropan, credo proprio che tu abbia messo bene a fuoco il nocciolo del problema ... complimenti 🙂
    mmmmm ... ripensandoci meglio mi domando come può google monitorare i click da un sito :mmm:

    la tua era un'ottima pensata, ma credo ci sia una falla, google può monitorare i CP e la LP dalle sue serp, ma non può farlo da un web site (almenoché il sito non usi analytics) ... :bho:

    o c'è qualche cosa che mi sfugge? :ciauz:


  • User Attivo

    @sughero3 said:

    mmmmm ... ripensandoci meglio mi domando come può google monitorare i click da un sito :mmm:

    la tua era un'ottima pensata, ma credo ci sia una falla, google può monitorare i CP e la LP dalle sue serp, ma non può farlo da un web site (almenoché il sito non usi analytics) ... :bho:

    o c'è qualche cosa che mi sfugge? :ciauz:

    Potrebbe usare le info della toolbar o degli utenti che querano loggati e anche di analytics. Dal punto di vista statistico sarebbero più che sufficienti... sono di gran lunga un campione più vasto e preciso dell'auditel, per dire.
    Inoltre la conoscenza dei pattern di click innaturali si è molto consolidata in questi anni tramite adwords, non è per niente complicato intercettare la maggior parte degli script che emulano i click.

    Ciao


  • Super User

    @pieropan said:

    Potrebbe usare le info della toolbar o degli utenti che querano loggati e anche di analytics. Dal punto di vista statistico sarebbero più che sufficienti... sono di gran lunga un campione più vasto e preciso dell'auditel, per dire.
    Inoltre la conoscenza dei pattern di click innaturali si è molto consolidata in questi anni tramite adwords, non è per niente complicato intercettare la maggior parte degli script che emulano i click.

    Ciao
    ... in ogni caso non è un campione esatto, ma approssimato, ovvero a certe condizioni ... ma non tutti i web sit usano la google toolbar o i suoi servizi, quindi una parte dei links verrebbe esclusa dall'ipotetica valutazione di google ingiustamente ... :bho:


  • User Attivo

    @sughero3 said:

    ... in ogni caso non è un campione esatto, ma approssimato, ovvero a certe condizioni ... ma non tutti i web sit usano la google toolbar o i suoi servizi, quindi una parte dei links verrebbe esclusa dall'ipotetica valutazione di google ingiustamente ... :bho:

    Imho, GG non ha bisogno di un campione esatto.
    L'intera filiera del "gradimento televisivo" si basa su un campione di 1000 utenti (l'auditel) su qualche decina di milioni di apparecchi televisivi. Tanto basta per sostenere la vera l'industria pesante di questa epoca. Quanto fa in temini percentuali 1000 su, poniamo, 20 milioni? OK, è una truffa.

    Nel caso del web le misure sono infinitamente piu' attendibili, coinvolgendo una percentuale in termini statistici molto significativa , poniamo il 3% a spanne, tra toolbar - ehi! lato client, non website 🙂 - analytics e navigazione loggata.

    Insomma, non c'è bisogno di vedere quello che fanno tutti: per capire se un sito ci fa o ci è basta che il campione sia significativo.

    Ciao.