• User Attivo

    @must said:

    oh, ma questo si, è evidente e logico sia così 🙂

    Ciao Must 🙂

    allora siamo tutti d'accordo che è utilissimo andare a cercare "link all'estero" quando si ha un sito bilingue e si vuole che ne benefici anche la parte italiana?

    Perchè leggendo la discussione si poteva fraintendere e pensare che non servissero a nulla o fossero adirittura dannosi


  • Super User

    @webbs said:

    Per fare un test sto acquistando dei link sulla home di siti esteri con PR alto (pr7 inseriti su DMOZ) indirizzati a un mio sito in italiano (mettiamo da parte il fatto se le key nel link le metto in italiano o inglese).

    In pratica vorrei sapere se un link da un sito estero/americano (lingua inglese) viene preso in considerazione allo stesso modo che un link da un sito italiano.

    Puoi aggiornarci sui risultati del test? I link da PR7 ti hanno portato qualche beneficio?


  • Super User

    @fheller said:

    Ciao Must 🙂

    allora siamo tutti d'accordo che è utilissimo andare a cercare "link all'estero" quando si ha un sito bilingue e si vuole che ne benefici anche la parte italiana?

    Perchè leggendo la discussione si poteva fraintendere e pensare che non servissero a nulla o fossero adirittura dannosi

    allora: sito bilingue, e google lo sa.
    link fortissimo su una pagina inglese. questa pagina prenderá molta forza. un po' di questa forza la trasmetterá a tutte le pagine linkate.

    se la pagina italiana linkata ha giá una sua discreta forza, significa che google ha giá capito quale é ita e quale eng. ergo trasmetterá un po' di forza senza traumatici effetti collaterali.
    molto insomma dipende dalla situazione attuale.

    ma é chiaro che sará la pagina inglese linkata a beneficiarne di piú (su google.com). inoltre, se il link viene da un sito ritenuto affidabile, sará comunque l'intero dominio a ricevere del trust.


  • Super User

    @must said:

    allora: sito bilingue, e google lo sa.
    link fortissimo su una pagina inglese. questa pagina prenderá molta forza. un po' di questa forza la trasmetterá a tutte le pagine linkate.

    se la pagina italiana linkata ha giá una sua discreta forza, significa che google ha giá capito quale é ita e quale eng. ergo trasmetterá un po' di forza senza traumatici effetti collaterali.
    molto insomma dipende dalla situazione attuale.

    ma é chiaro che sará la pagina inglese linkata a beneficiarne di piú (su google.com). inoltre, se il link viene da un sito ritenuto affidabile, sará comunque l'intero dominio a ricevere del trust.
    ** Ottima analisi** (che quoto) 🙂

    Ergo, sempre premesso che lingua di una risorsa è consolidata unicamente tramite link (e, in misura minore, dalla lingua propria del documento, dall'IP del sito e dall'estensione geografica), quale potrebbe essere la soluzione migliore per un sito multilingue che sfrutti anche la possibilità di link forti da risorse di varie parti del mondo?

    [a] - Sito in inglese, con divisioni linguistiche secondarie in sottodirectory (stile googlerank.com, per intenderci)

    ** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)

    **?

    **Domanda sincera e aperta, non una provocazione ovviamente 🙂

    Cordialmente,
    Stuart


  • Super User

    Io mi comporterei in modo diverso a seconda del tipo di sito.

    Nel caso in cui sia prevedibile che i contenuti si sviluppino principalmente in una lingua opterei per A.

    Nel caso in cui i contenuti vengano alimentati ed aggiornati in tutte le lingue, B o C.

    Prevedendo di poter contare su un afflusso discreto di backlink e di far crescere molto i siti sceglierei la soluzione C che, secondo me, permette una gestione tecnica migliore.

    Altrimenti la B per accumulate meglio la spinta dei backlink.

    Altri pareri?


  • User Attivo

    @must said:

    allora: sito bilingue, e google lo sa.
    ma é chiaro che sará la pagina inglese linkata a beneficiarne di piú (su google.com). inoltre, se il link viene da un sito ritenuto affidabile, sará comunque l'intero dominio a ricevere del trust.

    Sì certamente sarà quella inglese a beneficiarne maggiormente, ma la questione secondo me è: se il sito è bilingue vale la pena oppure no cercare tra i siti in lingua inglese per spingere anche delle keyword italiane, è possibile trarne un beneficio tangibile per le keywords italiane ("filtrando" il passaggio in modo adeguato)?

    Da quel che vedo io ne vale la pena, anzi spesso è una strada più agevole che rivolgersi solo al "mercato" italiano, inevitabilmente più ristretto


  • User Attivo

    @beke said:

    Io mi comporterei in modo diverso a seconda del tipo di sito.

    Nel caso in cui sia prevedibile che i contenuti si sviluppino principalmente in una lingua opterei per A.

    Nel caso in cui i contenuti vengano alimentati ed aggiornati in tutte le lingue, B o C.

    Prevedendo di poter contare su un afflusso discreto di backlink e di far crescere molto i siti sceglierei la soluzione C che, secondo me, permette una gestione tecnica migliore.

    Altrimenti la B per accumulate meglio la spinta dei backlink.

    Altri pareri?

    Sottoscrivo tutto ma sopratutto dal punto di vista dei navigatori, non credo che faccia enorme differenza dal punto di vista del puro posizionamento


  • Super User

    Stuart: dico B. La accendiamo?

    fheller: io non cercherei link stranieri per spingere pagine italiane (se non in piccolissima parte). li cercherei per spingere le pagine straniere, che poi di riflesso spingeranno un pochino anche quelle italiane. ma se devo spingere quelle italiane, mi rivolgo al web italiano.


  • User Attivo

    Ciao ragazzi,

    non so ancora rispondervi al test, nel senso che:

    1. i motori (google è ovvio ma neanke google e yahoo) ancora non mostrano i link da questi siti;

    2. il sito è cresciuto molto in termini di posizionamento / unici su GOOGLE ma non so se posso legarlo all'acquisto dei link in quanto non è migliorato con le key inserite in quei siti...

    La mia conclusione personale è che se questi siti sono presenti su DMOZ, hanno un alta popolarità e traffico oltre che anzianità (quindi alto TRUST) il link è BUONO...se il sito estero che ha pr non è su Dmoz e non ha traffico dubito che possa servire a qualcosa.


  • Super User

    Ciao webbs, grazie per aver risposto alla mia domanda.

    @webbs said:

    1. i motori (google è ovvio ma neanke google e yahoo) ancora non mostrano i link da questi siti;
      Ti sbagli: Yahoo! li mostra.
    1. il sito è cresciuto molto in termini di posizionamento / unici su GOOGLE ma non so se posso legarlo all'acquisto dei link in quanto non è migliorato con le key inserite in quei siti...

    Domanda: a cosa riconduci il miglioramento a livello di ranking? Hai fatto ottimizzazioni on-site (o altre campagne di link popularity)?

    La mia conclusione personale è che se questi siti sono presenti su DMOZ, hanno un alta popolarità e traffico oltre che anzianità (quindi alto TRUST) il link è BUONO...se il sito estero che ha pr non è su Dmoz e non ha traffico dubito che possa servire a qualcosa.
    Sarebbe interessante se tu potessi a quantificare (anche approssimativamente) gli unici/giorno che ti portano quei link. Non riesci a tracciare la provenienza del traffico?


  • User Attivo

    @must said:

    fheller: io non cercherei link stranieri per spingere pagine italiane (se non in piccolissima parte). li cercherei per spingere le pagine straniere, che poi di riflesso spingeranno un pochino anche quelle italiane. ma se devo spingere quelle italiane, mi rivolgo al web italiano.

    Le pagine inglesi arrivano quando non si riesce a spingere con la sola forza dei siti italiani (cercare link è palloso e faticoso) se nel web straniero trovo facilmente un pr 7 reale, lo utilizzo anche se non ho particolare interese alla lingue inglese.
    Proprio per il beneficio "collaterale".


  • Super User

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.

    ma questo non é ovviamente vero.

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉

    inoltre, il pr7 all'estero lo trovi facilmente perché lo paghi o perché all'estero la gente regala link da pr7 facilmente? la differenza non é poca, perché nel primo caso pagheresti molto caro quel link, visto che i benefici saranno collaterali e non diretti.


  • Super User

    @must said:

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.
    Verissimo.

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉 Si tratta di N link a pagamento da pagine a PR7 su siti "forti" in inglese che trattano tutt'altro (es. Paul's Picks). Il link è contenuto nel footer delle pagine, insieme a una ventina di altri link che non c'entrano nulla. I link sono testuali (l'anchor text è in inglese) e privi di descrizione. Sembra un involontario test SEO per misurare il peso di link da pagine ad alto PR, slegato da tutti gli altri fattori. Per questo lo ritengo un caso di studio interessante.


  • User Attivo

    @must said:

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.

    Può essere che accada...ma ovviamente questo lo fa chi non sa bene come va fatta una campagna di incremento della link popularity (che non preclude la "ricerca della qualità").
    Ma si presume che stiamo tutti parlando tra persone che sanno fare il proprio lavoro.

    @must said:

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉

    Cosa devo risponderti? "è solo un link ad alto pr"? 🙂
    Ovviamente no, deve essere un sito valido e il link diventa buono e utile se si sa come usarlo in modo che sia efficace.

    @must said:

    inoltre, il pr7 all'estero lo trovi facilmente perché lo paghi o perché all'estero la gente regala link da pr7 facilmente? la differenza non é poca, perché nel primo caso pagheresti molto caro quel link, visto che i benefici saranno collaterali e non diretti.

    Il link ovviamente ha il suo prezzo e il rapporto costi/benefici va valutato caso per caso. Spesso il rapporto è favorevole


  • Super User

    Per chiarezza, specifico che la mia risposta al messaggio di must, poco sopra, era riferita al caso di webbs, e non a quello di fheller (che non conosco).


  • Super User

    @fheller said:

    Può essere che accada...ma ovviamente questo lo fa chi non sa bene come va fatta una campagna di incremento della link popularity (che non preclude la "ricerca della qualità").
    Ma si presume che stiamo tutti parlando tra persone che sanno fare il proprio lavoro.

    ho imparato a non dare mai nulla per scontato.

    Il link ovviamente ha il suo prezzo e il rapporto costi/benefici va valutato caso per caso. Spesso il rapporto è favorevole

    nel caso in esame, é da vedere. sicuramente puó essere favorevole per il beneficio che ne traggono le pagine inglesi. se l'obiettivo vero invece é spingere pagine italiane, é possibilissimo che il valore del link sia inferiore al suo prezzo.

    Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link" 🙂


  • Super User

    @must said:

    Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link" 🙂
    Concordo, soprattutto per quanto riguarda la non-tematizzazione degli stessi, e il fatto che sono da siti in inglese verso un sito in italiano (sembra una replica dell'esperimento "doopcircus al contrario").


  • Super User

    @Stuart said:

    ** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)

    • Utilizzare sottodomini - it.sito.com , de.sito.com, ecc ecc.. (stile Yahoo.com , per intenderci) In realtà anche Kelkoo, come Yahoo!, usa domini di terzo livello per le versioni localizzate del motore di ricerca. Soluzione preferibile, a mio avviso, per siti di una certa importanza: la rule of thumb è usare sottodomini per meglio raggruppare un grande numero di pagine che condividono lo stesso tema (o la stessa lingua), creando un sito indipendente. In questi casi, dico .

  • User

    @Stuart said:

    [a] - Sito in inglese, con divisioni linguistiche secondarie in sottodirectory (stile googlerank.com, per intenderci)

    ** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)

    ?

    Dipende dall' importanza/grandezza del progetto.

    Al "Top":

    • lingua inglese su un secondo livello (sito.com) con connettività americana
    • altre lingue su terzi livelli con IP differenti (it.sito.com) geolocalizzati nella nazione della lingua

    Anche la mia crocetta va dunque sulla 🙂

    @fheller said:

    Sì certamente sarà quella inglese a beneficiarne maggiormente, ma la questione secondo me è: se il sito è bilingue vale la pena oppure no cercare tra i siti in lingua inglese per spingere anche delle keyword italiane, è possibile trarne un beneficio tangibile per le keywords italiane ("filtrando" il passaggio in modo adeguato)?

    Da quel che vedo io ne vale la pena, anzi spesso è una strada più agevole che rivolgersi solo al "mercato" italiano, inevitabilmente più ristretto

    "filtrare" link da risorse straniere per trarne benefici indiretti anche nelle serp italiane è possibile.
    Ci vuole necessariamente un passaggio intermedio (il "filtro" appunto), ma il mercato dal quale si può attingere è infinitamente più ampio di quello italiano: tecnica da tenere in considerazione.

    Cordialmente
    Alessio


  • Super User

    leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it

    ... ho capito bene?