• Super User

    Ciao webbs, grazie per aver risposto alla mia domanda.

    @webbs said:

    1. i motori (google è ovvio ma neanke google e yahoo) ancora non mostrano i link da questi siti;
      Ti sbagli: Yahoo! li mostra.
    1. il sito è cresciuto molto in termini di posizionamento / unici su GOOGLE ma non so se posso legarlo all'acquisto dei link in quanto non è migliorato con le key inserite in quei siti...

    Domanda: a cosa riconduci il miglioramento a livello di ranking? Hai fatto ottimizzazioni on-site (o altre campagne di link popularity)?

    La mia conclusione personale è che se questi siti sono presenti su DMOZ, hanno un alta popolarità e traffico oltre che anzianità (quindi alto TRUST) il link è BUONO...se il sito estero che ha pr non è su Dmoz e non ha traffico dubito che possa servire a qualcosa.
    Sarebbe interessante se tu potessi a quantificare (anche approssimativamente) gli unici/giorno che ti portano quei link. Non riesci a tracciare la provenienza del traffico?


  • User Attivo

    @must said:

    fheller: io non cercherei link stranieri per spingere pagine italiane (se non in piccolissima parte). li cercherei per spingere le pagine straniere, che poi di riflesso spingeranno un pochino anche quelle italiane. ma se devo spingere quelle italiane, mi rivolgo al web italiano.

    Le pagine inglesi arrivano quando non si riesce a spingere con la sola forza dei siti italiani (cercare link è palloso e faticoso) se nel web straniero trovo facilmente un pr 7 reale, lo utilizzo anche se non ho particolare interese alla lingue inglese.
    Proprio per il beneficio "collaterale".


  • Super User

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.

    ma questo non é ovviamente vero.

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉

    inoltre, il pr7 all'estero lo trovi facilmente perché lo paghi o perché all'estero la gente regala link da pr7 facilmente? la differenza non é poca, perché nel primo caso pagheresti molto caro quel link, visto che i benefici saranno collaterali e non diretti.


  • Super User

    @must said:

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.
    Verissimo.

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉 Si tratta di N link a pagamento da pagine a PR7 su siti "forti" in inglese che trattano tutt'altro (es. Paul's Picks). Il link è contenuto nel footer delle pagine, insieme a una ventina di altri link che non c'entrano nulla. I link sono testuali (l'anchor text è in inglese) e privi di descrizione. Sembra un involontario test SEO per misurare il peso di link da pagine ad alto PR, slegato da tutti gli altri fattori. Per questo lo ritengo un caso di studio interessante.


  • User Attivo

    @must said:

    credo che il problema di fondo sia che si continua a ricercare la quantitá invece della qualitá. guardiamo i nostri competitor con link: e diciamo "ah, devo aumentare i BL". e quindi si va a cercare link a destra e a manca.

    Può essere che accada...ma ovviamente questo lo fa chi non sa bene come va fatta una campagna di incremento della link popularity (che non preclude la "ricerca della qualità").
    Ma si presume che stiamo tutti parlando tra persone che sanno fare il proprio lavoro.

    @must said:

    ora, quel link a PR7 é un link buono o é solo un link ad alto PR? perché c'é una bella differenza... 😉

    Cosa devo risponderti? "è solo un link ad alto pr"? 🙂
    Ovviamente no, deve essere un sito valido e il link diventa buono e utile se si sa come usarlo in modo che sia efficace.

    @must said:

    inoltre, il pr7 all'estero lo trovi facilmente perché lo paghi o perché all'estero la gente regala link da pr7 facilmente? la differenza non é poca, perché nel primo caso pagheresti molto caro quel link, visto che i benefici saranno collaterali e non diretti.

    Il link ovviamente ha il suo prezzo e il rapporto costi/benefici va valutato caso per caso. Spesso il rapporto è favorevole


  • Super User

    Per chiarezza, specifico che la mia risposta al messaggio di must, poco sopra, era riferita al caso di webbs, e non a quello di fheller (che non conosco).


  • Super User

    @fheller said:

    Può essere che accada...ma ovviamente questo lo fa chi non sa bene come va fatta una campagna di incremento della link popularity (che non preclude la "ricerca della qualità").
    Ma si presume che stiamo tutti parlando tra persone che sanno fare il proprio lavoro.

    ho imparato a non dare mai nulla per scontato.

    Il link ovviamente ha il suo prezzo e il rapporto costi/benefici va valutato caso per caso. Spesso il rapporto è favorevole

    nel caso in esame, é da vedere. sicuramente puó essere favorevole per il beneficio che ne traggono le pagine inglesi. se l'obiettivo vero invece é spingere pagine italiane, é possibilissimo che il valore del link sia inferiore al suo prezzo.

    Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link" 🙂


  • Super User

    @must said:

    Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link" 🙂
    Concordo, soprattutto per quanto riguarda la non-tematizzazione degli stessi, e il fatto che sono da siti in inglese verso un sito in italiano (sembra una replica dell'esperimento "doopcircus al contrario").


  • Super User

    @Stuart said:

    ** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)

    • Utilizzare sottodomini - it.sito.com , de.sito.com, ecc ecc.. (stile Yahoo.com , per intenderci) In realtà anche Kelkoo, come Yahoo!, usa domini di terzo livello per le versioni localizzate del motore di ricerca. Soluzione preferibile, a mio avviso, per siti di una certa importanza: la rule of thumb è usare sottodomini per meglio raggruppare un grande numero di pagine che condividono lo stesso tema (o la stessa lingua), creando un sito indipendente. In questi casi, dico .

  • User

    @Stuart said:

    [a] - Sito in inglese, con divisioni linguistiche secondarie in sottodirectory (stile googlerank.com, per intenderci)

    ** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)

    ?

    Dipende dall' importanza/grandezza del progetto.

    Al "Top":

    • lingua inglese su un secondo livello (sito.com) con connettività americana
    • altre lingue su terzi livelli con IP differenti (it.sito.com) geolocalizzati nella nazione della lingua

    Anche la mia crocetta va dunque sulla 🙂

    @fheller said:

    Sì certamente sarà quella inglese a beneficiarne maggiormente, ma la questione secondo me è: se il sito è bilingue vale la pena oppure no cercare tra i siti in lingua inglese per spingere anche delle keyword italiane, è possibile trarne un beneficio tangibile per le keywords italiane ("filtrando" il passaggio in modo adeguato)?

    Da quel che vedo io ne vale la pena, anzi spesso è una strada più agevole che rivolgersi solo al "mercato" italiano, inevitabilmente più ristretto

    "filtrare" link da risorse straniere per trarne benefici indiretti anche nelle serp italiane è possibile.
    Ci vuole necessariamente un passaggio intermedio (il "filtro" appunto), ma il mercato dal quale si può attingere è infinitamente più ampio di quello italiano: tecnica da tenere in considerazione.

    Cordialmente
    Alessio


  • Super User

    leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it

    ... ho capito bene?


  • User Attivo

    @sughero3 said:

    leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it

    ... ho capito bene?

    Mmhh.. non penso sia proprio così.. 🙂


  • Super User

    @Rammo said:

    Mmhh.. non penso sia proprio così.. 🙂
    ovviamente la mia voleva essere una provocazione, però ho i miei dubbi sul fatto che links da siti stranieri facciano perdere posizioni nelle serp di google.it, magari questo può essere vero per un sito.com, o nomeSito.net ecc.. , ma per dei siti.it ho i miei dubbi :mmm:

    almenoché i BL non siano tutti (o al 90%) stranieri, ma su 100 BL 10 stranieri (a parità di pr) non credo che possano far danni IHMO:ciauz:


  • User Attivo

    @sughero3 said:

    leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it

    ... ho capito bene?

    Non lo escluderei a priori...chi vuole provare?

    Mi offro volontario con un sito 😄

    A parte gli scherzi ne parlavamo proprio l'altro giorno io e Diliberto, potrebbe essere l'unico caso in cui il cosiddetto GoogleBlowling non è pura leggenda.

    Resto convinto (è più che una convizione per la verità, ma una pratica) che link da pagine in lingua inglese, fatti filtrare da una sezione in lingua inglese sul proprio sito, sono utili anche all'italiano.


  • User

    IO HO PROVATO 🙂

    Ho messo il link del mio sito in un sito estero con media PR 3.
    Il link è stato messo su tutte le pagine del sito.

    Morale: sono schizzato al primo posto con un paio di keyword importanti e in generale ho migliorato la serp.

    L'ho fatto in febbraio 2010 e oggi a Dicembre non ho notato alcun peggiormento o penalizzazione... tanto per farvi capire il miglioramento che ho avuto: il myday non so proprio cosè 🙂 ho scoperto la sua esistenza al web marketing experience 2010 🙂

    Ovvio, il sito non è in lingua inglese ma in lingua latina, simile all'italiano appunto.

    Sono convinto che se lo avessi fatto in un sito a lingua inglese o turca non avrei avuto lo stesso risultato.

    ciao

    lore


  • User

    Ciao,
    avevo fatto dei testi sul mio sito in lingua italiana e tedesca. I link venivano si considerati, ma il modo in cui venivano considerati dipendeva da moltissimi fattori, quali per esempio le keyword del link che puntavano al sito dovevano essere nella lingua che il mio sito presentava. Per es. se puntavo un link alla versione tedesca da una pagina inglese, il link doveva avere keyword in lingua tedesca. Questo però non basta, poichè google legge i contenuti e se vi sono parole straniere che non hanno a che fare con il testo, non hai quel valore che potresti ricevere se il sito che ti collega avesse un contenuto tedesco.
    Quello che però desidero aggiungere, sperando di non uscire di tema, riguarda i link a pagamento.
    Desidero qui riportarti due righe del mensile in lingua tedesca PC-WELT, che ha avuto la possibilità di intervistare Kaspar Szymanski, esperto di motori di ricerca che lavora per Google come strategico fin dal 2006. Le sue parole sono state queste:

    La vendita e il comprare link può rovinare la fama del sito stesso con conseguenza di penalizzazione, sino all'espulsione dallo stesso motore di ricerca...poi aggiunge ancora:
    similmente tra l'altro come i Links che vengono comperati e spariscono velocissimi dal nostro indice.

    è perciò possibile, che in caso non vi siia una penalizzazione, questi link non vengano considerati

    ora non so l'esperienza che abbiano avuto altri webmaster, ma posso farti l'esempio del sito della BMW di Monaco che ha dovuto pregare in ginocchio anni fa, per essere ripresa nell'inidcizzazione di google.

    ciao
    Antonio