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Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO
Oppure: PROPOSTA DI UN DOCUMENTO DI RIFERIMENTO PER IL NOSTRO SETTORE.
Per tutti quelli che se la prendono sul personale: respirate. La proposta che vi faccio è più importante del vostro fastidio
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Sono veramente tanti anni che insegno la SEO e una delle cose che ho da capito è che devi DISTRUGGERE cosa le persone pensano che sia la SEO.
I primi anni non era così, c'erano altri divulgatori. Poi piano piano qualcosa si è rotto. Oggi è palese che quando leggi qualcosa sulla SEO...PRIMA devi capire dove sta la cavolata che quello o quella ha scritto.
Da circa 10 anni però ho cambiato approccio.
Mi sono concentrato sul modo di insegnarla. Sui processi logici per costruire un pensiero autonomo. E da 4 anni mi sto concentrando sulla DISTRUZIONE
Così, per dirne una, nell'ultima edizione del Corso SEO ho raggiunto l'apice: il modulo dell'indicizzazione è l'ultimo
Quando invece ho a che fare con i corsi in aula, specialmente Universitari, è divertente vedere chi mi odia all'inizio. Sì, qualcuno che si infastidisce c'è sempre. Perché questo approccio non è comune oggi.
Ma il risultato è che mi trovo in giro pochissimi SEO e tanti bravissimi giocatori di parole crociate.
Allora spiego che non partiremo da lì. Spiego che non è importante, che qui e che lì.
In Università dopo circa 2 ore il clima si distende e anche chi era infastidito, di solito, inizia a comprendere perché.
Su Internet è difficile.
E così come lo è su Google, cioè per la SEO orientata a Google, lo è su YouTube.
Un mese fa pubblicai un video "Aranzulliani Deviati a me: vi spiego la SEO (i passaggi)".
Se fai un video con un titolo provocatorio è normale aspettarti critiche o battute. O anche solo ironia.
Solo 1 mese fa circa la risposta fu semplice: guarda che sono inutili gli strumenti.
Oggi scorro tra i commenti e qualcuno ha risposto:
Questo Francesco trova il video secondo per una chiave generica
Vado da anonimo ed è lì
Il problema è che di "Le Ricette di Zio Pippo" è pieno in giro. Non lui, lui stava facendo una battuta ironica molto bella. Ma di quelli che lo pensano davvero, usano gli strumenti e li usano specialmente quando scrivono (ne devo nominare uno?)...è pieno.
Io nemmeno pensavo alla SEO di quel video. Non l'ho fatto per posizionarmi, ho pensato alle persone, alla comunicazione, a dare un titolo come se fosse un dipinto. Ho pensato ad altro
Ed ecco il più grande segreto della SEO: che la SEO è dentro di te
Il secondo segreto: è che se un contenuto interessa si posiziona ovunque per tantissime combinazioni di parole.
YouTube ha altre regole, non c'entra niente questo video che magari sparirà a breve. È solo un esempio.
La SEO, per chi scrive e chi produce contenuti, deve essere come un amico interno con il quale dialogare. Come il grillo parlante che ti da dei feedback ogni tanto. Ma il centro è sempre la persona che legge e i suoi bisogni.
In questo caso, è importante dirlo, chi scrive non fa SEO. Per questo non esiste la SEO Copywriting.
Lo so che ora vi girano le scatole, perché c'è un grande business dietro, perché ci sono tanti "professionisti" dietro questo business che si è creato.
Ma qualcuno deve pur dirlo: non esiste la SEO Copywriting. Tranquilli, non sono il primo a dirlo, non è la prima volta che lo dico. E non sarà l'ultima. Credo siano 7 anni circa che si cerca di fare sta lotta perché ci si è resi conto dei danni di chi insegna poi sta roba.
Il problema è che se ammettiamo l'esistenza di sta minchiata allora tutti insegneranno sta cosa assurda e si arriverà ad un punto in cui le persone avranno paura di scrivere. Non oseranno più.
Qualcuno che scrive e non osa è come Maradona che a 18 anni decide di dedicare la sua vita alla Briscola. È come un uccellino che decide di andare volontariamente in gabbia. Un leone in un canile.
Insomma, ci siamo capiti.
Purtroppo, tutto il settore insiste su sta cosa. Il livello si abbassa perché chi arriva oggi non ha idea di cosa sia la SEO e parte da ste cose. Chi insegna, a sua volta, non ha idea perché ha imparato da sta roba. Chi scrive...non scrive.
Non è chi ha inventato il termine il problema. Il problema è chi divulga o insegna e non sa. Non sa a fondo quello che sta dicendo. Lo ha copiato, di solito. Non lo ha fatto suo. Quindi abbassa il livello.
Purtroppo non se ne accorge. È che se non lo sa, non se ne può accorgere.
E siccome nessuno fa più quello che si faceva un tempo, oggi abbiamo quelli che scrivono di SEO che sono divulgatori di 5a o 6a generazione. Hanno informazioni che non sono più loro.
Volete sapere quando, almeno in Italia, abbiamo iniziato a focalizzarci sulla scrittura associata alla SEO? Con Enrico Madrigrano che ha dato un impulso pazzesco.
Ora, converrete con me che leggere o imparare da Enrico è diverso che farlo da un pinco pallino qualunque. Perché Enrico sa quello che dice, scrive e insegna.
Vediamo:
- Anno 2005: Piccole modifiche portano GRANDI risultati.... Talmente iconico che io mi ricordo il titolo. E non per il titolo, ovviamente.
- Anno 2006: SEO 2.0: Web Marketing Reloadedeting-reloaded. Questo è uno degli effetti dei post di Enrico eh.
Lo ribadisco: il problema è che oggi abbiamo una marea di gente che divulga questi argomenti che non sa...di non sapere.
Quando un settore non ha più idea di cosa sta insegnando, nascono i mostri.
Perché, purtroppo, è colpa di tutti e di nessuno. Ma ora siamo nelle feste, è quel momento in cui ti fermi e ti accorgi delle cose. Ultimamente ne parlo spesso con @AlessiaP88 (abbiamo fatto una live con la sua redazione anche), è molto complesso insegnare la SEO a chi scrive. Perché è un attimo far crescere un'idea sbagliata.
E così abbiamo, di sicuro, 2 tipologie di persone:
- chi non se ne accorge e continua
- chi se ne accorge e tenta di invertire il processo per tornare alla bellezza della scrittura, per esempio
La SEO insegnata così è banalizzare tutto.
Chi scrive va a caccia di formule, mentre deve scrivere e basta.Se invece ti commissionano un articolo per la SEO, perché ipotizziamo c'è un SEO dietro che ha fatto una keyword strategy legata ad una content strategy allora perdonatemi, non fai SEO Copywriting.
SEO lo fa qualcuno altro. E se mi dite che conoscere 2 cose fondamentali è fare SEO..ma va va.Certo che tutti fanno SEO, ovvero tutti concorrono nel processo, ma non tutti fanno SEO. Se non è chiara questa affermazione è semplice: non hai ancora la conoscenza approfondita della materia per comprenderla. Duro, ma è così. Ti serve più tempo.
Vedo un sacco di giocatori di parole crociate in giro, scusate se ogni tanto dico la stessa cosa, oramai sono tanti anni, sembro un disco rotto.
Non insegnate la SEO come le parole crociate e se non sapete come fare: non insegnate la SEO e basta.
Perché state facendo danni. Fate altro nella vita.
Quindi a questo punto possiamo evidenziare il problema oggi.
Tranquilli, non sono quelli che divulgano la SEO Copywriting, non sono arrabbiato con nessuno. Anche perché noi abbiamo le nostre colpe: noi abbiamo contribuito a tutto questo. E poi perché se iniziamo dalla lingua inglese non finiamo più con la lista di nomi.
IL PROBLEMA È CHE NON ABBIAMO UN LINGUAGGIO COMUNE PER DEFINIRE NOMI E ATTIVITÀ
Quindi quello che io vorrei creare insieme a tutti voi è un DOCUMENTO che possa in qualche modo tirare fuori un modello di riferimento da seguire.
Una cosa da consultare.
Una cosa che possiamo costruire insieme dopo che abbiamo discusso
Non ho in mente una cosa precisa. Da un lato immagino la defizione di alcuni termini, dall'altra una scheda per chi scrive che come una fisarmonica può vedere tutte le attività e approfondire. Cioè non lo so di preciso, vorrei emergesse da qui.
Chi apre le danze?
3 Risposte -
@giorgiotave La situazione é molto grave e io ne sono spettatrice primaria. Lato mio avrai un commento tra una mesata credo, devo vedere come reagiscono i redattori ai test interni che sto facendo.
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Argomento ENORME a cui mi piacerebbe dare un contributo.
E in parte già l'ho fatto quando ho presentato PIKAC.
Intanto metto il ditino
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@giorgiotave ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Ma qualcuno deve pur dirlo: non esiste la SEO Copywriting.
Guarda vorrei mostrarti chi sottopone i curricula agli annunci SEO dello Studio.
Disinformazione, Adeguamento, ... ci sono un sacco di variabili.
Ma il mercato sta andando altrove.
1 Risposta -
@merlinox ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Ma il mercato sta andando altrove.
Rifai la ricerca con le virgolette:
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"seo specialist"
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"seo copywriter"
...
1 Risposta -
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@kal le proporzioni tengono. Ho cercato anche ""seo copyrighter"
1 Risposta -
@merlinox ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
@kal le proporzioni tengono. Ho cercato anche ""seo copyrighter"
Io ho trovato molti più copywriter che Specialist!
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Ecco:
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Da sempre - almeno da quando si è iniziato a parlare di SEO - sostengo quanto segue.
Internet e tutte le figure professionali che ne derivano sono esplose in concomitanza al più alto tasso di disoccupazione nel mondo. Questo ha portato in tanti ad improvvisarsi professionisti di qualcosa. Tanto all'inizio, quando tutto e nuovo e nessuno conosce niente il giochetto viene facile.
Si sa, su 100 i bravi sono veramente pochi. I tanti - consapevoli di ciò - hanno creato, per mantenere in piedi il loro sistema, un parallelismo perfetto: professionisti di qualcosa & corsi di qualcosa tenuti dai professionisti di qualcosa.
Si, perché per mantenere in piedi la baracca, i professionisti di qualcosa hanno dovuto diffondere il verbo, il loro verbo: così il mondo intero si è trovato un oceano di professionisti di qualcosa a fare corsi di qualcosa. Ed è proprio nei corsi di qualcosa che il diavolo picchia duro. Picchia talmente duro che... le puttanate raccontate diventano la regola sa seguire, diventano il verbo.
1 Risposta -
@giorgiotave ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Non ho in mente una cosa precisa. Da un lato immagino la defizione di alcuni termini, dall'altra una scheda per chi scrive che come una fisarmonica può vedere tutte le attività e approfondire. Cioè non lo so di preciso, vorrei emergesse da qui.
Chi apre le danze?Comincio io!
Da un'osservazione: tu non puoi inseguire gli algoritmi (con formule precise) perché gli algoritmi inseguono te!Ormai lo sappiamo da anni che gli algoritmi evolvono in direzione dell'utente, e ormai i parametri tecnici sono persino saltati!
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Forse sottovaluto il problema che evidentemente voi sentite come pressante.
Personalmente se cerco un articolista preferisco qualcuno che abbia esperienza di lavoro redazionale in cui ci sia una strategia di content marketing che ha prodotto il suo bel piano editoriale. Un articolista abituato a ricevere brief prodotti da un SEO (un tipo di esperienza che un articolista esperto della carta stampata non ha), che sappia preservare uno stile non meccanico pur rispettando la keyword strategy, l'indice che è stata sviluppato, il tono di voce, l'angolo, che sappia ragionare in termini di link interni ecc. ecc.
Un articolista con questo tipo di expertise come vogliamo chiamarlo?
Cosa dovrei cercare oggi su Linkedin se volessi provare a individuare un articolista di questo tipo?
E se sapesse usare una serie di tool e fare autonomamente della kw research? Se spesse individuare domande a cui rispondere e lo facesse nel modo giusto per avere buone chances di ottenere un featured snippet?
Voglio dire c'è un momento, un set di competenze o una competenza specifica che permettono a questo articolista di distinguersi da altre tipologie di articolisti non "orientati alle SEO"?Detto per inciso, come forse si sarà capito, fosse per me uno che scrive articoli per un blog o un sito editoriale non lo chiamerei neanche copywriter che per me continua a essere un creativo di tutt'altro genere, ma di nuovo mi pare solo questione di mettersi d'accordo su un vocabolario condiviso.
2 Risposte -
@kal io filtravo per Italia.
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@maxxg ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Un articolista con questo tipo di expertise come vogliamo chiamarlo?
Uno che scrive per il digitale, che non è la carta, DEVE avere questo bacino di conoscenze, come la grammatica, la semiotica, le frasi retoriche, ... non è un plus, è un conditio sine qua non.
In merito invito a vedere il video di @giorgiotave su SEO e editoria, dove l'argomento è sviscerato davvero molto bene.
1 Risposta -
Volendo aggiungere una riflessione dal mio punto di vista di libero professionista sul web, mi accorgo che se il cliente non vede quello che pensa sia l'aspetto SEO, se ne va senza nemmeno prendere in considerazione una collaborazione.
Un professionista che lavora da solo e che cerca clienti da solo, che non ha un'agenzia alle spalle, ma è qualificato per fare un certo tipo di prodotto (entry level sostanzialmente), si deve piegare a dire quello che il cliente vuole sapere e poi, se il professionista è serio, corregge il tiro in fase di trattazione, e cerca di non vendere formule magiche ma prodotti di qualità.
Andando oltre a questo minimo sfogo e passando al mio contributo a questo thread:
Nel prodotto finale che potrebbe scaturire (Io me lo immagino come una wiki) mi aspetterei di trovare, non solo le informazioni corrette, ma anche i falsi miti smontati. Magari anche una lista nera di contenuti da evitare, per far capire ai professionisti del settore che ci sono cose che è il momento di smettere di sostenere e promuovere.
@merlinox ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Uno che scrive per il digitale, che non è la carta, DEVE avere questo bacino di conoscenze, come la grammatica, la semiotica, le frasi retoriche, ... non è un plus, è un conditio sine qua non.
Concordo pienamente, e se posso esplicitare queste macro aree di competenza in ordine di importanza, direi:
- Padronanza della lingua in cui si scrive: Saper cambiare registro e stile in base allo scopo del testo e al pubblico, solo per citare due cose. Ovviamente conoscere davvero la grammatica, non avere la velleità di saper scrivere perché al liceo una volta si è preso 8 in un tema.
- Conoscenza della rete: Sapere come funziona nella teoria un sito web, saper fare davvero una ricerca online, essere in grado di discernere fonti autorevoli e non, etc.
- Conoscenza tecnica della rete: capire l'importanza dei link, della tassonomia, della gestione grafica del contenuto, un po' di UI, conoscenza discreta di CSS/HTML e un interesse verso questi argomenti per essere aggiornato o acquisire rapidamente nuove competenze da quelle basi.
- Saper leggere dati e tabelle: Essere in grado di interpretare i dati raccolti e prendere decisioni (anche solo in linea teorica) in base a questi dati.
Questo è, secondo me, il minimal skillset per un autore nel web. Dopo viene la teoria di come si fa a scrivere per il web.
Per fare un esempio: se mi viene detto di scrivere per il pubblico a cui mi rivolgo, ma non so capire a che pubblico mi rivolgo, che registro usa, cosa vuole questo pubblico e come è abituato a usufruire della rete, difficilmente scriverò qualcosa di utile.
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@merlinox concordo con te sono competenze imprescindibili eppure se fai tanti colloqui vedi che sono competenze che latitano, allora come distinguere in qualche modo se cerchiamo o offriamo lavoro? Temo che dire cerco articolista per il web (hai ragione dovrebbe bastare) non sia un buon modo di preselezionerre chi si candida. Scrivendo cerco seo copywriter almeno chi non ha idea di cosa sia la seo non verrà a farmi perdere tempo, perdendone a sua volta. Poi certo se un pubblicista crede che gli basti sapere cosa e yoast per dire di saper fare seo è un altro discorso.
Detto questo ci può essere un grado maggiore o minore di competenze. Un pubblicista che sappia fare ricerca su intenti e chiavi e magari usare 3-4 tool è molto diverso da uno pur bravo a seguire il brief di un seo, e personalmente in redazione preferisco articolisti del primo tipo, anche perché mi fanno risparmiare tempo.
1 Risposta -
@maxxg stiamo facendo colloqui da mesi, abbiamo ricevuto centinaia di CV e fatto decine di colloqui.
Sto iniziando a perdere ogni certezza... e la cosa mi rattrista veramente molto.
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@maxxg
Deve saper scrivere a regola d'arte nella propria lingua madre. La SEO? Meglio che non la conosca.Dal mio punto di vista - sopratutto oggi - è più bravo a fare un testo SEO FRIENDLY chi sa ZERO di SEO, piuttosto di chi si reputa professionista del "mestiere".
Saper scrivere è un arte, scrivere in ottica SEO un testo che sarebbe dovuto essere arte... è una bestemmia.
La SEO delle "parole chiave" è finita: benvenuti nella nuova era, quella dei temi correlati - mia modesta visione.
2 Risposte -
@domenico-pacifico ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
Dal mio punto di vista - sopratutto oggi - è più bravo a fare un testo SEO FRIENDLY chi sa ZERO di SEO, piuttosto di chi si reputa professionista del "mestiere".
Anche io sta cosa la vado cianciando da un po'. Almeno due o tre anni.
Meno ne sai di "SEO" e meglio ti esce il contenuto dal punto di vista SEO.
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sinceramente non concordo. Nella mia esperienzarimaneggiando articoli assolutamente scritti ad arte i risultati in termini di posizionamento sono sempre migliorati considerevolmente. Io lavoro soprattutto con autori che provengono dall'accademia per cui non c'è solo una differenza sostanziale di medium al quale sono abituati ma anche di linguaggio.
E poi cosa vorrebbe significare "scrivere ad arte"? E perché se uno sa di seo dovrebbe improvvisamente diventare incapace di scrivere ad arte?
2 Risposte -
@maxxg ha detto in Non insegnate la SEO come le parole crociate. Non sapete come fare? SMETTETE DI FARLO:
E perché se uno sa di seo dovrebbe improvvisamente diventare incapace di scrivere ad arte?
Perché spreca tempo e risorse creative per scrivere "per i motori di ricerca".
Quante volte ho sentito questa frase infelice, con tutto il suo contorno di semafori di Yoast, keyword density, keyword primaria e secondaria e altre formule magiche assortite...
Con il paradosso che chi non sa nulla di sta fuffa qua, finisce che pensa meglio al suo lettore ed è in grado di produrre un testo più efficace anche per Google.