• Moderatore

    @sergio-valsecchi grazie per la risposta. Leggo con molto piacere le analisi che condividete: io per ora non ne sto facendo per scelta: non so se giusta o sbagliata 🙂


  • Contributor

    Secondo me è abbastanza peregrino fare analisi di carattere generale.

    Oramai dovremmo esserci abituati a questi update che premiano di botto qualcuno e svalutano di botto qualcun altro... sono cose che succedono quando in un algoritmo aggiorni i classificatori basati su reti neurali.

    I siti che "rimbalzano" sono solitamente i siti "sul confine" dei vari classificatori e che vengono di conseguenza ri-classificati dato che sono cambiate le condizioni di giudizio.

    Ed il fatto che oggi siano promossi non da garanzia alcuna sul fatto che possano essere bocciati al prossimo aggiornamento.

    Anzi, i siti che non si migliorano e restano (come detto sopra "sul confine") è probabile che si trovino a rimbalzare molte altre volte in su ed in giù, come abbiamo ormai visto in moltissimi casi ad oggi.

    Come al solito direi, la strada tracciata è la stessa: migliorare la pertinenza e la UX dei siti web, un pezzo alla volta, tagliando i rami secchi e facendo crescere le chiome rigogliose che danno frutto.

    Non vedo grosse lezioni da trarre da questo, così come da precedenti o anche futuri update.


    davide.del.medico 1 Risposta
  • User

    @kal Assolutamente d'accordo, ormai, se perdi traffico, vuol dire che non sei più pertinente con i trend di interesse degli utenti


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @davide-del-medico bisogna però secondo me distinguere tra "perdere traffico" e "perdere traffico di botto in seguito all'aggiornamento".

    Il primo caso è certamente come dici tu: il sito non resta al passo.

    Il secondo caso invece è più complesso.

    Ci sono in effetti molti casi in cui il sito perde sì traffico... Ma non perde in alcun modo conversioni, perché è Google che lo ha classificato meglio e quindi gli "toglie" traffico che però non era in linea.

    Oppure ci sono i casi di siti "utili ma non straordinari" che in seguito all'aggiornamento del classificatore finiscono dalla parte dei penalizzati, ma più per sciatteria che demerito.

    Insomma, è uno scenario complesso e per questo ribadisco quanto scritto sopra: è sbagliato aspettarsi di trarre delle regole da un update, se non le solite tre quattro di carattere iper-generale.


    davide.del.medico 1 Risposta
  • User

    @kal Per quanto capisca il tuo discorso, io mi chiedo ancora perché Google non abbia ancora imparato a diluire l'effetto dei suoi update


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @davide-del-medico perché è impossibile diluire l'effetto dell'aggiornamento di un classificatore basato su reti neurali.

    Il classificatore usa metodi statistici avanzati (in altre parole, il machine learning), ma divide in modo netto il "grano" dalla "pula".

    Questa cosa quando viene rilasciata sui vari datacenter ha l'effetto di una cesura netta sul traffico dei siti.


  • User

    Basterebbe diluire l'uso del vecchio con l'uso del nuovo, evidentemente non è interesse di Google farlo


  • Community Manager

    Per aggiungere carne al fuoco
    https://www.pathinteractive.com/blog/seo/1000-winners-and-losers-of-the-december-2020-google-core-algorithm-update/

    Per quelli interessati ai dati. Anche se secondo me, poi, non ci cavi un ragno dal buco.


  • Contributor

    Secondo me analizzare per categorie ha poco senso.

    Ha già più senso analizzare per singolo sito.

    Ad esempio, come questo citato in calce all'articolo di Lily Ray:

    alt text

    Si vede benissimo che il sito è "sull'orlo" del classificatore, come dicevo sopra... perché sono anni che fa alti e bassi in modo netto e drastico.

    Probabilmente in anni non hanno mai aggiustato il loro modello di business e infatti si può vedere come nel tempo abbiano comunque avuto un tendenziale trend discendente.

    E' un sito editoriale ad argomento salute. Hanno sicuramente cercato di fare il massimo possibile sul piano dell'EAT di cui abbiamo sentito parlare alla nausea... ma evidentemente non basta.

    A mio parere a rendere questo sito perennemente "a rischio" è la modalità di monetizzazione... ovvero: annunci pubblicitari.

    Voi direte: e come altrimenti può fare un sito editoriale a sostenersi?

    Bella domanda.

    Quel che so di certo è che non ci fai bella figura se da un lato fornisci informazioni sullo stato di salute (argomento delicatissimo!!) e poi fai pubblicità, correlata o scorrelata che sia.

    Immagine 2020-12-14 111500.png

    Possiamo girarci attorno finché volete, ma è evidente che qualcosa qui sia "fuori posto".

    E gli annunci pubblicitari, piaccia o non piaccia, sono parte integrante del contenuto di pagina.


    S 1 Risposta
  • User

    @kal sono arrivato alla tua stessa deduzione anche sui siti penalizzati tra cui il nostro già citato nel thread.

    Ho fatto anche una valutazione di quanti siti sotto la stessa concessionaria simili al mio hanno avuto un drastico down... la sorpresa era dietro l'angolo!

    Ti tralascio l'analisi delle performance delle chiamate agli ad serve e la quantità di ads caricata. Credo di fare un test drastico dopo un primo step di ottimizzazione del CLS.

    Settimana prossima sego tutta l'ads e sto a vedere se effettivamente il punto delle line guida "Does the content have an excessive amount of ads that distract from or interfere with the main content?" incide su questo update.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @sergio-valsecchi ma secondo me non è neanche una questione di "excessive amount of ads".

    Il sito che ho citato sopra non ha quella che definirei una "excessive amount of ads". C'ha il minimo sindacale, in posti che non danno nemmeno fastidio.

    Il problema è che si tratta di un sito di salute.

    Mi sbaglierò, ma sui siti di salute probabilmente per chi li visita, "excessive amount of ads" significa una qualunque quantità di annunci > 0.

    Ad esempio, prendete i siti governativi che vengono premiati dagli update. Oltre al fatto che sono fonti "trusted"... hanno anche ZERO ANNUNCI.

    Poi naturalmente bisognerebbe aprire il capitolo "e come fa un sito editoriale a tema salute a campare?". Domanda a cui volutamente non rispondo HAHAH...


    S MaxxG 2 Risposte
  • User

    @kal si si chiaro! ma ti giuro che il nostro a volte da risoluzione 1366x768 non vedevi il contenuto e quindi qualche domande te le fai 🙂

    Se funziona almeno so cosa può aver impattato con questo "core"


  • Moderatore

    @kal ha detto in Google December 2020 Core Update: parliamone!:

    Poi naturalmente bisognerebbe aprire il capitolo "e come fa un sito editoriale a tema salute a campare?". Domanda a cui volutamente non rispondo HAHAH...

    Puoi stare in tema salute/alimentazione, con taglio esclusivamente medico, se sei un produttore o un brand con valori e mission allineati a sostenere questo tipo di attività (editoriale e di marketing/branding), arrivando all'impresa individuale, ossia sei un medico (non il caso dei miei clienti).
    E dire che avevo appena recuperato in pieno dal medic update. Certo non siamo ai disastri del 2018 ma tocca ancora rimboccarsi le maniche e, credimi, sono casi in cui "non essere al passo coi tempi"/"non in linea con trend di ricerca" non c'entra davvero nulla.
    Quanto all'EAT, anche quella che passa da ore per creare decine di entità su wikidata tanto per dire, o entrare nel Linked Data Open cloud, è davvero tosta perché anche se inviti solo notable authors a pubblicare su un sito del genere sei comunque invischiato con l'industria e non c'è competizione con la neutralità che Google non può che dare per scontata quando la fonte è istituzionale (a qualsiasi livello dal governo a una fondazione a un ospedale).
    Quindi puoi benissimo avere un sito editoriale a tema salute privo di pubblicità, sostenuto da un brand, produrre contenuti di qualità elevata, lavorare sull'EAT, ed essere sull'orlo di cui scrivi, ma ber ragioni ben diverse e, temo, scarsamente controllabili.
    All'articolo di Lily Ray si è aggiunto quello di Kevin Indig:
    www.kevin-indig.com/blog/impact-analysis-of-googles-2020-december-core-update


  • Community Manager

    Comunque

    The December 2020 Core Update rollout is complete.

    Su Twitter, non con un messaggio, ma con un reply al loro Tweet.


    MaxxG 1 Risposta
  • Moderatore

    @giorgiotave ha detto in Google December 2020 Core Update: parliamone!:

    The December 2020 Core Update rollout is complete.

    Può darsi, ma come pubblicato da Barry Schwartz, che ha raccolto pareri su forum e dati dai tool, pare che dal 16 si registrino altre fluttuazioni importanti
    https://www.seroundtable.com/google-search-ranking-algorithm-update-8th-day-30625.html
    Su un punto in particolare ho anche io i medesimi riscontri
    "Seeing indexing issues again. Console says 'URL is on Google' but it's not."


  • Moderatore

    L'immancabile Glen Gabe https://www.gsqi.com/marketing-blog/december-2020-google-core-algorithm-update-part-one/
    con un articolone in 2 parti di cui la prima appena pubblicata e la seconda, che sarà su alcuni studi di caso, nei prossimi giorni


  • Moderatore

    Search intent, cosa è successo con i core update di maggio e dicembre 2020?
    Segnalo questo interessante studio fatto da Surfer SEO https://surferseo.com/blog/search-intent-case-study/. Lo inserisco in questo thread sul core update di dicembre anche se la prospettiva dell’articolo non è relativa al ranking/traffico, ai winner e loser ma riguarda il search intent in senso più ampio. L’articolo comincia come un classico roundup tra esperti che danno una loro definizione di search intent e sintetizzano la metodologia che usano per ricavarlo dall’analisi delle SERP. In particolare spiccano, a mio avviso, Kevin Indig e Robbie Richards e pertanto rimando ai loro rispettivi articoli al riguardo:
    https://www.kevin-indig.com/blog/solving-fragmented-user-intent/


  • User

    @giorgiotave Salve Giorgio, giro questa interessante ricerca americana sui dati statistici ottenuti dopo il Core Update dicembre 2020.
    link text
    Non solo è interessante notare come Google abbia modificato il ranking seguendo "il contenuto" ma anche le domande poste sul suo sito sul come strutturare correttamente gli stessi contenuti.
    Molti siti hanno subito grosse volatilità in SERP sia in positivo sia in negativo a prescindere dalla struttura tecnica.
    Uno degli ostacoli maggiori sembra sia dato dallo standard di qualità EAT ma anche molto elevato e anche quello YMYL, troppo per le categorie non inerenti alla qualità della vita.

    Ho un pò sunto il testo ma molto interessante sono i grafici con l'elenco delle categorie scivolate in basso e di quelle rimbalzate.


  • Moderatrice

    Ho notato che il setgore pharma si posiziona meglio e piu facilmente..si è aperto un po e rompono meno per ads