• Moderatore

    C'era parecchio movimento in effetti nelle scorse settimane!

    https://blog.google/products/marketingplatform/analytics/new_google_analytics
    https://support.google.com/analytics/answer/10089681

    Ecco come veniamo avvisati!
    63a6733e-7720-414d-ac14-8eb421ead90d-image.png

    La cosa carina è che si può fare la "migrazione" dalle vecchie proprietà Web
    https://support.google.com/analytics/answer/9744165

    A me pare una ottima scelta, i report APP+WEB in effetti sono veramente ben fatti!


  • Contributor

    Onestamente: non mi aspettavo che sarebbero usciti dalla beta così in fretta!

    Un commento a caldo... La web UI è aggiacchiante. Anche chissenefrega eh, finché posso tirarmi fuori i dati in un Data Studio.

    Però l'interfaccia della v3 è rodata e funziona bene. Quella nuova è una tragedia. Ed è già stata fonte di diversi mal di pancia lato cliente.

    Un piccolo dettaglio poi su questo commento di Marco Cilia:

    approccio user-centrico (di nuovo, ma non era Universal quello user-centrico? ) e capacità di riempire i buchi che si formano a causa delle politiche sempre più restrittive dei browser. Questo un po’ mi spaventa, perché sinora nessuno aveva mai osato fare una cosa del genere: speriamo sia un processo un po’ più furbo di quel tipo che una volta mi disse “abbiamo 3 giorni di buco, mettiamo noi dei numeri a mano?”

    My two cents: sarà la stessa cosa, solo che sarà un algoritmo di rete neurale a farlo e non un umano LOL

    Quindi per i non iniziati che non hanno a cuore la data integrity sarà tutto bellissimo. Per chi sa invece sarà un atto di fede in Google.

    E ultimamente se devo essere sincero, di fede in Google ne ho proprio poca poca.

    Seriamente, io è un po’ che lo vado predicando a colleghi e clienti: dobbiamo far pace con l’idea che stiamo galoppando verso uno scenario in cui degli utenti registrati – fintantoché sapremo identificarli – saremo in grado di sapere virtualmente tutto (ed in pieno rispetto delle normative privacy).

    Degli utenti anonimi invece non sapremo nulla, al meglio la sessione e la conversione last click.

    E per come la vedo io, non ci sarà machine learning che tenga.

    Il giochino di Safari con ITP e Firefox con ETP sta definendo un nuovo standard ed i due succitati stanno giocando un bel (not provided) a Google.

    Insomma, sono curioso, un po' infastidito e molto scettico.

    Tutta un'altra atmosfera rispetto a quando rilasciarono Universal Analytics.

    Sembra un bel prodotto, ma è un cambio di paradigma molto grosso e c'ha appiccicato sopra la "visione" di Google su ogni cosa "user tracking, user tracking, user tracking...".

    Ed è tutto da vedere che la visione di Google nel medio periodo si riveli vincente. Apple e Firefox stanno facendo opposizione dura e pure l'antitrust USA ha pronto qualche scherzetto:

    https://www.politico.com/news/2020/10/10/feds-may-target-googles-chrome-browser-for-breakup-428468

    In estrema sintesi: il mio giudizio finale è a toni di grigio.

    È una scommessa molto rischiosa da parte di Google imho.


  • User

    @giorgiotave a mio avviso siamo davanti ad un 50-50. Prima di gridare al "wow, che figata, this is the new way" ci sono parecchie cose da sistemare, soprattutto a livello di interfaccia utente.

    I principali PRO che di GA4 possono essere riassunti in:

    • Unica property con Rollup senza dover diventare matti a creare N tracking in parallelo o andare a chiedere a Google - per chi ha 360°- di creare la vista dedicata.

    • Il punto precedente farà sì che non si traccerà più "a mentula canis" ma ci dovrà essere un solido piano di misurazione di base. Gli errori con questo nuovo metodo saranno molto più evidenti e sarà poi più complicato andare a metterci "la toppa" successivamente

    • Collegamento a BigQuery nativo: questa è una delle feature più interessanti ma non è alla portata di tutti in quanto devi avere una minima conoscenza di come funziona BQ e linguaggi di interrogazione annesso

    • Event modification: puoi modificare gli eventi da interfaccia senza passare per il tracking

    • EEC (Enhanced Ecommerce) che può comprendere più categorie ed eventi rispetto all'attuale

    • Tracking basato sull'utente, soprattutto se hai a disposizione la userID

    • Churn probability, LTV, e altre metriche che saranno rilasciate di default (senza ricorrere ad integrazioni): quindi come dice @tambu: tanto tanto machine learning di base

    • Streaming export, API già presenti

    I contro:

    • UI mortale: è abbastanza complicata anche per un esperto

    • Passaggio totale a gestione eventi: per me è un pro ma si rivelerà di difficile comprensione (e torniamo al punto sul measurement plan)

    • Connessine con lo storico: non serve aggiungere altro

    • Admin interface: mancano tantissime features attualmente presenti

    • AAAAARGH: ovvero l'urlo di chi si accorgerà, dopo un bel po', che non esiste più la bounce rate :d:

    Lo strumento lo vedo quindi ancora abbastanza "acerbo" e non consiglieri a nessuno di buttarsi a capofitto su questa nuova versione abbandonando la Universal.
    Sicuramente sarà da far correre in parallelo -come dicevamo da tempo- i due tracking in modo da incamerare un po' di storico e dati ed iniziare a smanettarci sopra un po' per capire soprattutto le logiche sottintese.

    Concordo con @Kal che al momento siamo su "toni di grigio", in attesa di vedere quali nuove funzionalità verranno sviluppate.


    alessandro_dandrea 1 Risposta
  • User Attivo

    Arrivo un po' in ritardo (causa evento ADworld Experience) :d:
    Personalmente sto usando GA4 (ex App+Web) in maniera approfondita dall'introduzione degli eventi dedicati all'e-commerce, prima era solo un'installazione senza tante configurazioni.
    I cambiamenti rispetto al "vecchio" GA:

    • Il data model è completamente appiattito e semplificato, da ora esisterà solo il concetto di evento (già altre piattaforme concorrenti avevano questo data model).
    • La gestione degli eventi (500 massimo per property) e dei parametri (25 per evento) risulta essere una "figata" per chi ha ben chiari i concetti e ha esperienza con i modelli di misurazione (o piani di misurazione).
    • La gestione di stream che ti permettono di collegare più fonti di traffico (più siti/app) nella stessa property
    • Alcune funzionalità sono direttamente nella UI (gestione cross domain, gestione eventi)
    • Gestione delle conversioni più semplice e basato semplicemente su un on-ff
    • I report sono completamente gestibili (ma è davvero un bordello)
    • Eventi automatici (per le azioni più comuni: scroll, link esterni, video)
    • Il collegamento a Big Query nativo è una bella cosa (tra l'altro ora è diretto senza il trucco di creare un'app in firebase). Se facciamo un campione italiano di quanti usano Big Query c'è il deserto 😱
    • Gestione user centrica, nel senso che esitono (in ordine di priorità): User-ID, Google Signal e Client-ID

    Contro

    • Se non si ha un chiaro piano di misurazione a monte sarà un macello. Conoscendo il panorama italiano sarà veramente un Far West

    • Siamo ancora in fase di rilasci, quindi (sebbene non sia più in beta) non è del tutto affidabile. Personalmente ho individuato più volte bug nella configurazione e nelle linee guida, quindi occhio.

    Consigli:

    • Installatelo in parallelo e iniziate a smanettare, ma il passaggio completo (a sentore mio) sarà tra 3/4 anni

    • Usatelo se avete un ecommerce, così potete smanettare sull'audience di predictive per il remarketing

    😛


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @matteo-zambon ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    ma il passaggio completo (a sentore mio) sarà tra 3/4 anni

    Anche secondo me.

    Ma non sarà facile per Google, perché se in USA veramente l'antitrust li costringe a vendere Chrome, a quel punto gli manca proprio la tecnologia che tiene in piedi tutto il discorso "User centrico" per quanto riguarda i Google Signal, che diventeranno a quel punto completamente inutilizzabili.

    L'orizzonte temporale è strettissimo e secondo me la prenderanno nei denti (così come secondo me è per questo che hanno accelerato sull'uscita dalla Beta).

    Rimarremo solo con User-ID e Client ID (ovvero come adesso la V3), ma con un tool incapace di distinguere correttamente tra utente registrato e noto ed utente anonimo.

    Questa mania di Google di IDENTIFICARE TUTTO secondo me alla lunga gli si ritorce contro.


  • Moderatore

    @matteo-zambon non vedo l'ora di testare audience di predictive! Che più che remarketing divine future marketing 😛


  • User Attivo

    @kal ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    NTIFICARE TUTTO secondo me alla lunga gli si ritorce

    Eccola arrivata fresca dall'antitrust: https://www.justice.gov/opa/pr/justice-department-sues-monopolist-google-violating-antitrust-laws

    Qui il documento pdf: https://www.justice.gov/opa/press-release/file/1328941/download


    kal 1 Risposta
  • User Attivo

    @enricopavan ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    Collegamento a BigQuery nativo: questa è una delle feature più interessanti ma non è alla portata di tutti in quanto devi avere una minima conoscenza di come funziona BQ e linguaggi di interrogazione annesso

    Questo, in effetti, lo avevo trovato super interessante anche io, ed è bene che pare esista la possibilità di fare il trasporto gratuito dei dati una volta al giorno su BQ (se ho capito bene)

    AAAAARGH: ovvero l'urlo di chi si accorgerà, dopo un bel po', che non esiste più la bounce rate

    COS


    matteo.zambon 1 Risposta
  • Contributor

    @matteo-zambon ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    @kal ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    NTIFICARE TUTTO secondo me alla lunga gli si ritorce

    Eccola arrivata fresca dall'antitrust: https://www.justice.gov/opa/pr/justice-department-sues-monopolist-google-violating-antitrust-laws

    Qui il documento pdf: https://www.justice.gov/opa/press-release/file/1328941/download

    Eccallà. Ed è solo l'inizio.


  • User Attivo

    @aledandrea hai uno storico che viene perso se non attivi la versione a pagamento di BigQuery 🙂


  • Moderatore

    Ho scelto di aspettare qualche giorno, perché volevo leggere molto bene la documentazione di GA4 e capire cosa c'é e cosa non c'é.
    Come Google Partner l'agenzia ha accesso a training e documentazione riservata.

    GA4 uscito dalla beta, ma in realtà è ancora una alpha praticamente e questo lo dichiara anche Google tra le righe consigliando di installarlo come tracking parallelo. Nella presentazione della versione 4 di GA360 va oltre di dihiarando che solo con universal analytics ad oggi si ha la possibilità di fare un analisi completa.

    Concordo con tutto quello detto da @enricopavan, ma aggiungerei che ad oggi è un bel giocattolo:
    Non è ancora presente il referral exclusion: significa inutilizzabile per Ecommerce con pagamenti con carta di credito (arriverà presto, ma oggi non presente)
    Assenza della possibilità di applicare filtri ai dati raccolti: come escludo parte dei dati per pulirli da problemi esterni?
    Esclusione degli url parameters non presente.
    Integrazione con Google Ads: dove sono finiti i report con tutti i dati importati???

    Poco controllo: il Bounce Rate è stato sostituito da Engagement rate, ma esso dipende molto dagli autotracking: Number of sessions that lasted longer than 10 seconds, or had a conversion event or 2 or more screen views.
    Sicuramente il report analysis è il più interessante, ma l'esperienza utente è da incubo tutto gommoso e lento.
    Mancano elementi di base per renderlo un prodotto veramente usabile e stabile: l'aggiunta delle custom dimension e metrics poche settimana fa ha cambiato completamente la struttura dati

    Uno degli elementi più interessanti è come cambiano alcuni concetti di base: ad esempio la definizione di sessione è diversa rispetto alla definizione di GA3.
    Oggi ogni volta che l'utente cambia sorgente di traffico parte una nuova sessione, con GA4 non sarà così, quello che non è chiaro è cosa cambierà a livello di attribution: la catena di fonti di traffico come sarà disponibile?

    Altro elemento interessante è che renderà disponibile funzioni come la connessione alla Marketing suite di Google (dispaly & video 360, Google Campaing manager, Search Ads 360) prima esclusiva di GA360 e l'export a bigquery, ed a questa ultima funzione aggiunge una caratteristica incredibile: un reale streaming in tempo reale (non con un ritardo di 5 minuti come oggi anche nella versione 360).

    Altro elemento degno di nota è un cambiamento nella gestione dello userid che non riconoscerà solo l'utente dal momento in cui farà login come oggi, ma è nativo nel sistema quindi riconcilierà i dati nel passato anche di quelle sessioni in cui l'utente non si è loggato perché ora il riconoscimento del utente basato su cookie e userid in contemporanea.

    Abbiamo anche un cambiamento a livello di quanto vengono tenuti i dati: dopo un massimo di 14 mesi i dati non aggregati verranno cancellati, questo significa che tutti i report saranno sempre disponibili ma alcun funzioni di segmentazione più avanzate non saranno possibili in quanto il dato non aggregato non sarà più disponibile. Dire oggi cosa cambierà a livello di capacità di fare analisi dettagliate dopo i 14 mesi l'infrastruttura sottostante è talmente cambiata che quello che si fa oggi anche dopo che i dati non aggregati sono stati cancellati potrebbe essere diverso in futuro.

    Altra funzione interessante: condivisione delle informazioni dello spazio cookie di Google. Ho letto alcuni commenti: se obbligano google a vendere Chrome questa funzione potrebbe sparire. Non è esattamente così in quanto in realtà google ha già un'infinità di dati per ricollegare l'utente e la scelta di permettere il collegamento di tutta la suite marketing serve proprio a rafforzare questo ambiente.
    Oggi, al pari di facebook, google può riconcillaire le informazioni di navigazione del utente dalle sue proprietà alle proprietà esterne attraverso due parametri gclid (da google ads) dclid (per la marketing suite) grazie a queste informazioni può riconoscere gli utenti e creare un'identità digitale anonima del utente. Google Ads Data Hub il vero ambiente di merge dei dati cliente -> Google, permette di unire informazioni di prima parte del azienda, con i dati di Google rispettando la privacy del cliente.
    La separazione di Chrome da Google non andrebbe quasi ad inficiare questa struttura visto che i dati degli utenti vengono raccolti da Youtube, Google.com ed Google AdExchange che continuerà ad esistere, anzi le varie proposte per sostituire il 3rdParty cookie (in particolare l'ultima che unisce la proposta di Criteo e la proposta di Google) potrebbero ancora di più rafforzare questo mondo nel pieno rispetto della scelta del utente. Soprattutto pensando che il progetto chromium è alla base di molti Browser e le proposte sopra citate sono anche supportate dallo IAB.

    Io sono molto eccitato all'idea di cosa diventerà il mondo dell'analisi grazie al fatto che il dato "raw" degli eventi fatti dall'utente sulle proprietà dell'azienda sarà disponibile a tutti, ma significa anche che siamo di fronte alla nuova rivoluzione guidata da Google: dopo GA Free che ha rivoluzionato il mondo della digital analytics, dopo Google Optimize che ha rivoluzionato il mondo della CRO e dopo data studio che ha rivoluzionato il mondo della data visualizzation.

    GA4 potrebbe portare la bigdata analysis nella testa di tutti ed alla portata di ogni azienda, ma rivoluzionerà il mondo della digital analytics che secondo me muterà per diventare Data Analysis senza più il suffisso Digital perché le stesse smartTv hanno reso il principale canale offline completamente tracciabile.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    Ho letto alcuni commenti: se obbligano google a vendere Chrome questa funzione potrebbe sparire. Non è esattamente così in quanto in realtà google ha già un'infinità di dati per ricollegare l'utente e la scelta di permettere il collegamento di tutta la suite marketing serve proprio a rafforzare questo ambiente.

    Io sono molto cauto su questo aspetto.

    Ci sono delle fortissime spinte telluriche, solo in parte motivate dalla tutela della privacy, nell'industria tech.

    O per meglio dire: la scusa UFFICIALE è quella della privacy, ma è chiaro che in ballo ci sono giochi contrapposti di visione ed ostacolo ad eventuali posizioni dominanti.

    Cose come Apple ITP ad esempio: è chiaro che per Apple è un'arma di attacco nei confronti di Google.

    Ma se aggiunta alla legislazione privacy EU diventa un'arma doppia.

    Google si è alleato con IAB per fronteggiare questa cosa ma i tentativi fatti finora non sono proprio incoraggianti.

    Secondo me sul medio lungo periodo vincerà il protezionismo sui dati... Google lotterà con le unghie e con i denti, ma perderà. E perderà perché dalla sua ha SOLO interessi industriali ed una posizione dominante, già apertamente sotto attacco delle autorità antitrust (Chrome è solo la punta di un iceberg che si chiama Android).

    I sostenitori del protezionismo sui dati giocano invece di sponda, sia sul piano industriale (es. ITP) sia sul piano politico-normativo (GDPR etc.). Di fronte a questo doppio gioco non vedo come Google possa realmente difendersi.

    E' chiaro che Google ha scelto la strada del "machine learning ovunque", per provare a tappare i buchi che gli vengono costantemente fatti qua e là nella sua tecnologia di identificazione.

    Che i touchpoint ci siano non lo nego Filippo. Youtube, Google.com ed Google AdExchange... li conosco bene anche io.

    Ma di certo nei prossimi (diciamo 12-24) mesi vedremo Google costantemente sotto attacco subire questo o quel colpo alla sua strategia. Ed ogni volta, lo possiamo facilmente prevedere, la soluzione sarà: "machine learning".

    Ed andrà avanti così... finché la qualità della base dati non sarà irrimediabilmente compromessa.

    Penso che lo sappiamo bene che succede quando la base dati è di scarsa qualità: garbage in, garbage out.

    Magari mi sbaglio eh, ma il futuro che vedo è questo.


  • Contributor

    Comunque, aggiungo una nota nerd su GA4...

    Niente custom dimension session-scoped!
    Immagine 2020-10-21 160717.png

    Cioè, ho capito che la sessione gli fa schifo e vorrebbero eliminarla, ma esistono degli use case perfettamente legittimi per le custom dimension a livello sessione.

    Pazienza, ci farò il giro mandando tutto a livello di hit... ma mi sembra un'inutile complicazione.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    Ciao Martino,
    direi che Google non si è alleata a IAB, ha solo gioca forza dovuto accettare lo standard TCF2.0 perché tutte le altre SSP lo hanno fatto e lo sta facendo con grave ritardo, lo dimostra la CMP di Google: un bagno di sangue per bug e lentezza. Se google non avesse accettato tCF2.0 si sarebbe messa in cattiva luce verso antitrust e legislatori.

    In realtà Google è sotto attacco da tutta la filiera del advertising perché la prima proposta di sostituti del cookie era praticamente demandata tutta al browser, tanto che Criteo ha fatto la sua proposta in aperto contrasto ed ora abbiamo una proposta via di mezzo.

    Lato legislativo gli stati saranno sempre un passo indietro, non capendo che la loro battaglia a suon di GDPR e CCPA invece di rendere più deboli i colossi li sta rendendo più forti e alimenta le loro casse: il colosso è l'unico che può profilare l'utente su più siti di sua proprietà raccogliendo il consenso. I miei clienti più grossi (ed il caso Italo è pubblico) possono raccogliere una quantità infinita di dati dei propri clienti con il consenso degli stessi e sinceramente quello che possono fare queste aziende è minimo rispetto a quello che possono fare i colossi.

    La stessa Criteo sarebbe messa male se perdesse 3rdparty cookie: uscirebbe dal business, per quanto abbia creato un network terzo usando la mail codificata in MD5, ma senza cookie farebbe poco in quanto non ha un network di prima parte.

    La profilazione con il consenso è possibile e lo sarà sempre, il problema potrà essere delle SSP, ma se devo fare pubblicità su Google Search o su Youtube, o su Facebook o su Amazon, non uso SSP uso la piattaforma proprietaria del vendor che lavora con dati di prima parte a cui l'utente ha dato il consenso per profilarsi e dove il vendor conosce anche nome cognome, sesso età e tutto quello che l'utente ha navigato, cliccato, comprato.

    Quel dato sarà sempre "perfetto", non sporco non limitato e nel caso di Google, facebook, amazon, potranno sempre sincronizzarlo con i dati di prima parte di un'azienda se questa ha raccolto il consenso.
    Lo stesso schema lo stanno ripetendo Wallmart, Washington post, New York Times ed altre aziende si stanno attrezzando anche di italiane.

    Il problema sarà per i piccoli o per i medi, che non avranno una massa di utenti tale da poter ricreare quel mondo e che ad oggi si affidano ai colossi per monetizzare, inoltre spariranno un po' di data brocker, che hanno già avuto vita dura da quando Facebook gli ha esclusi dalle sue audience.
    E' un mondo in evoluzione, ma non sparirà, non Google sotto attacco ma un modo di fare advertising subdolo: prendiamo IDFA lato mobile.

    L'IDFA o l'AAID è un codice univoco del device: se io lo raccolgo con il mio giochino mobile creato apposta per raccogliere utenti in quantità, esiste un API di Facebook che mi permette di caricare quegli ID direttamente su Facebook creare una o più audience e rivenderne l'utilizzo a chiunque semplicemente usando business manager senza alcun controllo.

    Ti sembra normale? Prendendo quanto scritto nel articolo che hai condiviso: io azienda che sviluppo una app per la comunità LGBT posso collezionare IDFA e rivendere tali informazioni a terzi senza che questi sappiano chi ha usato tali dati e non ho bisogno di Nessuna SSP, nessuna AdExchange e null'altro solo facebook.

    A volte noi analisti vediamo solo il lato positivo dei dati, ma purtroppo con 3rdParty cookie, IDFA e AAID si possono fare schifezze inimmaginabili che Cambridge analitica in confronto è un giocattolo per bambini: fare CRO od altro come la facciamo oggi passa in secondo piano a mio modesto parere.

    Non mi trovi d'accordo nel dire che Google soffrirà perché buona parte del suo business è fatto su first party data non su third party data qua trovi il dettaglio purtroppo fermo al 2018 ma il trend è molto chiaro delle revenue portate dal 3rdparty network.
    Quando leggo che facebook è preoccupata che Apple gli tolga IDFA sorrido perché significa che la tecnologia del loro network di first party data fa più schifo di quanto pensassi o forse le revenue arrivano da altro che non è proprio advertising diretto?


    kal 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal secondo me arriveranno, in realtà hanno dovuto già cambiare qualcosa per avere le fonti di traffico e le sessioni nel nuovo report acquisition.

    un bel giocattolo che può crescere bene


  • Contributor

    @filtro ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    Non mi trovi d'accordo nel dire che Google soffrirà perché buona parte del suo business è fatto su first party data non su third party data qua trovi il dettaglio purtroppo fermo al 2018 ma il trend è molto chiaro delle revenue portate dal 3rdparty network.

    Secondo me dipende da dove la guardi.

    Hai ragione nel far notare che il grosso del suo business sta nei first party data. È però anche vero che è proprio lì che i margini di crescita sono più ridotti (proprio perché è first party).

    I margini di crescita più grossi stanno dove è debole, ovvero sui network di terze parti.

    Così come è vero che gli stati sono "lenti" a reagire... ma è nella natura degli stati. Preparano il terreno normativo piano piano e poi con le autorità antitrust tirano le legnate. Legnate che anche in passato hanno comunque costretto l'industria a cambiare strategie. Che la GDPR abbia un impatto fortissimo sulle politiche industriali lo si capisce da come l'ha presa Trump. Per non parlare di cose come il Privacy Shield che va a sparire e costringe le big tech USA a ospitare in EU i dati di utenti EU.

    Ma comunque sì, ho parlato solo di Google ma è una cosa che tocca un po' di tutto il carrozzone del programmatic/RTB.

    Tutti soffriranno a mio parere.

    Chi non ha un first party network la prenderà secca nel muso e verosimilmente lo vedremo sparire nei prossimi mesi.

    Gli editori più grossi cambieranno strategia (vedi ad esempio gli olandesi di NPO).

    Google incasserà il colpo e gli toccherà ritirarsi (come hai giustamente osservato) all'interno del suo network. Fintanto che l'antitrust glielo lascia intero si intende.


    merlinox F 2 Risposte
  • Moderatore

    Non è ancora presente il referral exclusion: significa inutilizzabile per Ecommerce con pagamenti con carta di credito (arriverà presto, ma oggi non presente)

    Penso che sia una delle cose peggio fatte in GA, sostituita da anni da una gestione GTM side.


    matteo.zambon 1 Risposta
  • User Attivo

    @merlinox si me ne sto lamentando pure io. Pare però che ci sia in rollout la gestione del crossdomain direttamente in piattaforma di GA4.
    Se è così dovrebbe essere semplice gestire anche l'esclusione del referral (con una impostazione propria).

    Al momento puoi fixare con GTM facendo override nel parametro page_referrer.

    Comunque arriverà. Siamo in fase di rollout di parecchie features ☺


    merlinox 1 Risposta
  • Moderatore

    @matteo-zambon da quando ci sono i 3d secure code, l'ignora referral lato GA non ha un senso!


    matteo.zambon 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal ha detto in Ecco Google Analytics 4:

    Google incasserà il colpo e gli toccherà ritirarsi (come hai giustamente osservato) all'interno del suo network. Fintanto che l'antitrust glielo lascia intero si intende.

    Non lo so tutto dipende da cosa realmente sostituirà i 3rdparty cookie: se sarà qualcosa di condiviso da tutta la filiera e che raccoglie il consenso del utente si potranno fare molte cose forse meglio di oggi con meno dati e con la possibile consapevolezza da parte del utente.

    Spero in un mondo digitale in cui comportamenti borderline ed oltre la legalità nell uso dei dati personali siano tecnologicamente difficili da fare, non come oggi che sono alla portata di chiunque abbia un minimo di conoscenza di javascript e di un ambiente cloud.

    Poi rubano password, carte di credito, documenti di identità, qualunque cosa si vorrà mettere in essere non potrà mai evitare il comportamento truffaldino di alcuni.

    Comunque con l'avvento della GDPR si urlava che i colossi avrebbero sofferto, che avrebbero perso revenue, invece hanno guadagnato con ancora una maggior concentrazione di budget advertising su di loro.

    Inoltre il recente passato insegna che le cause antitrust hanno scalfito poco i colossi IT: la causa antitrust contro Microsoft avrebbe dovuto indebolirla, l'unica cosa che l'ha veramente indebolita è stata la causa stessa che l'ha tenuta impegnata non l'esito. Poi è stata indebolita dal non riuscire ad entrare sul carrozzone del mobile, oggi è rinata con il cloud ed una nuova visione.


    kal 1 Risposta