Io lavoro soprattutto con il turismo interno, Italia su Italia.
Quel che ho osservato è che, in realtà, sono le piccole e piccolissime strutture ad aver mostrato più dinamismo.
Non solo i grandi alberghi, ma anche gli agriturismi "istituzionali", sono apparsi molto più statici e presi impreparati dalla crisi.
Sentivo dire fino all'anno scorso "Non abbiamo bisogno di pubblicità, abbiamo gli ospiti che tornano tutti gli anni e quel poco di ricambio di cui abbiamo bisogno lo assicura il passaparola".
Ecco, questo non lo sento più dire.
La crisi, tutto d'un tratto, ha reso i turisti (parlo, ripeto, nel mio caso di quelli italiani) sono diventati molto meno fedeli.
Se prima tornavano dove erano sempre stati, ora si fanno fare anche decine di preventivi e scelgono la struttura con il prezzo più basso.
Non solo; se fino a qualche tempo fa nella scelta della struttura aveva un peso considerevole la qualità, ora il peso si è spostato prepotentemente sul prezzo. Si è disposti a qualche (molti) servizio in meno purché il prezzo sia stracciato.
Il problema delle grandi strutture alberghiere è che hanno dei costi insopprimibili; personale, spese di manutenzione della struttura, ecc. Per loro, abbassare troppo i prezzi, significa andare in perdita e/o abbassare il livello dei servizi sotto agli standard minimi sotto a cui, per una moltitudine di ragioni, un hotel non può scendere per non perdere la reputazione.
Discorso analogo vale per i grossi agriturismi, che negli anni scorsi del boom dell'agriturismo hanno fatto grossi investimenti e che ora si trovano queste strutture di pregio mezze vuote.
Sul versante del super economico, invece, la situazione è diametralmente opposta. Parlo, ad esempio, della famiglia che aveva la seconda casa al mare per uso personale, e che ora decide di affittarla, magari per recuperare le spese dell'IMU e per far fronte ad un posto di lavoro perso in famiglia.
Qualunque cifra riesce a rimediare, è comunque un entrata in più. Non hanno costi per il personale, la poca assistenza che offrono al turista, come le pulizie iniziali e finali, in genere la fanno da sé; sono case su cui non hanno fatto grandi lavori come negli agriturismi "istituzionali". Internet, e qui subentriamo noi, offre anche la possibilità di pubblicizzarle a basso costo, senza rivolgersi ad agenzie o pubblicità sui media, che sarebbero al di fuori della loro portata.
Dal punto di vista del turismo estero su Italia non so dire, perché me ne occupo solo marginalmente.
Per quanto riguarda quello Italia su estero, pure. La mia sensazione, però, pur senza conoscere i dati statistici ufficiali, è che per quanto riguarda il turismo di provenienza italiana, esso guardi necessariamente all'Italia, per il discorso della riduzione dei periodi di vacanza che sempre più spesso si riducono a pochi giorni. Andare all'estero per pochi giorni non vale la pena. Considerando anche i costi ed il tempo del viaggio, risulta molto più agevole una gita vicino casa, in una meta da decidere magari due o tre giorni prima della partenza.
Se invece il periodo a disposizione è di una settimana, rispetto ad una vacanza tradizionale (in Italia o all'estero) ha guadagnato molto appeal una crociera, che ha costi divenuti molto popolari.