@Rubis said:
Più che fiscale il problema potrebbe essere di natura civilistica.
Dai un'occhiata all'art. 2467 del C.C.
Saluti.
Spostare cassa dal conto dell'impresa a quello personale potrebbe non essere un problema in caso di ditta individuale, in quanto tale prelievo potrebbe configurarsi in conto utili di esercizio. Comunque bisognerebbe avere più dettagli.
D'accordo per l'art. 2467 C.C., ma nel caso di prestiti da soci alla società vi sono anche risvolti fiscali.
Riprendo una risposta che ho dato ad un altro post.
L'art. 1815 c.c. e l'art. 45, 2comma, Tuir (Dpr 917/86) stabiliscono la presunzione di onerosità dei capitali dati a mutuo.
Tale presunzione non è assoluta ma relativa ed è quindi ammessa la prova contraria:
1 - atto pubblico, scrittura privata autenticata o scrittura privata registrata;
2 - corrispondenza commerciale con spedizione in plico senza busta.
E' comunque necessaria l?indicazione della infruttuosità nella Nota integrativa.
Gli interessi, se non sono indicate per iscritto le scadenze, si presumono percepiti nell'ammontare maturato nel periodo di imposta; la misura degli interessi, se non indicata per iscritto, si presume al tasso legale; sugli interessi la società dovrà operare la ritenuta del 12,5% a titolo d?acconto se il socio è persona fisica che non detiene la partecipazione come impresa residente e, pertanto, dovrà inserire gli interessi nella propria dichiarazione dei redditi.