Un motore di ricerca si presenta generalmente come un mero mezzo al servizio dei navigatori; nel paragrafo relativo all?integrità di Google, la società californiana afferma: ?I complessi metodi di ricerca automatici di Google sono studiati per limitare al minimo le interferenze degli utenti. Sebbene vengano visualizzati annunci pubblicitari accanto ad alcuni dei risultati più rilevanti, Google non vende spazi pubblicitari all'interno dei risultati (cioè i clienti non possono acquistare un PageRank superiore). Le funzioni di ricerca di Google offrono un sistema semplice, onesto ed obiettivo per trovare siti Web di alta qualità contenenti dati rispondenti a quelli ricercati.? [corsivo mio, http://www.google.it/intl/it/why_use.html].
Può davvero un motore di ricerca essere obiettivo? Prendiamo in considerazione Giacomarra che in ?Manipolare per comunicare? mette in evidenza come i mass media, in generale, siano <<costruttori di realtà>> [Giacomarra 1997: 91]. Giacomarra analizza le ideologie, le routines produttive dei giornali. Io ho puntato particolare attenzione sulla fase di selezione delle notizie in quanto si avvicina molto, concettualmente, al processo di selezione di informazioni che deve operare un motore di ricerca nel web.
La scelta dei contenuti, la struttura della notizia, il titolo, le dimensioni, la sua collocazione nella pagina rendono difficilmente obiettivo un giornale, ?enfatizzazioni e sottacimenti, contribuiscono a produrre realtà narrative <<altre>> dalla realtà dei fatti accaduti? [ibidem: 94]. E pur supponendo che l?elaborazione della notizia sia obiettiva, ?già nella fase di raccolta, si registra un indubbio primo processo di <<riduzione di realtà>>? [ibidem: 95]. ?Ma chi, in redazione, è incaricato di selezionare tra le notizie disponibili?? - Giacomarra richiama uno studio di David M. White che ricorreva all?immagine del gatekeeper - ?Il termine gatekeeper (<<guardiano della porta>>) era usato per indicare chi materialmente aveva il compito di scegliere fra le notizie a disposizione. A parte il fatto che studi successivi rivelarono che non era un singolo ma un?intera struttura (la redazione, appunto) a intervenire nella selezione, rimane aperta la domanda: in base a quale motivazioni? [?] L?ipotesi originaria era che la scelta avvenisse sulla base di orientamenti ideologici: delle 1300 notizie rifiutate ogni giorno, almeno 250 erano attribuite genericamente a <<mancanza di interesse giornalistico>>; per altre 800 si addicevano quasi sempre motivi di <<mancanza di spazio>> (Wolf 1985, 181), ma non era difficile immaginare che dietro si celasse l?azione di quegli orientamenti. L?attenzione successivamente tese a spostarsi dalle ideologie alle <<costrizioni oggettive>> cui sottostà un giornale: il formato, i contenitori, le rubriche, le redazioni disponibili e l?ora di chiusura? [ibidem: 96-97]. ?Produrre informazione è pratica sociale per eccellenza: ne deriva che, più che altrove, non si possono dare routines produttive senza ideologie che le promuovono. Per riandare al gatekeeper e al suo ruolo nel processo di selezione, che cosa fa decidere che un evento manca di interesse giornalistico e che dunque merita poco spazio? E ancor prima, che cosa fa decidere l?assegnazione degli spazi, limitati per definizione? Riteniamo di esser nel vero se rispondiamo che quanto si realizza sotto forma di routines produttive deriva da precise scelte, le quali non sono mai libere da condizionamenti ideologici? [ibidem: 102]. ?Non può esistere obiettività in un medium che è costretto ad omettere più di mille notizie al giorno. Non c?è alcun criterio di obiettività che consenta una simile falcidie di informazioni? Il problema principale di un mezzo di comunicazione di massa è quello di ?scartare?, ?nascondere? informazioni, volente o nolente. Questo ?nascondere? non è dovuto solo alla quantità di informazioni, ma è meglio collegato alla loro qualità? [Giacomarra 1997: 103; Siliato 1984: 95].
I motori di ricerca possono essere considerati alla stregua dei gatekeeper? Google, essendo il motore di ricerca largamente più usato, sarebbe per eccellenza il gatekeeper del web. Può un algoritmo essere più obiettivo di un uomo o di una redazione? Può un sistema basato su algoritmi dar luogo a routines produttive senza ideologie? In fondo, è pur sempre progettato secondo parametri dettati da essere umani che, consciamente o inconsciamente, volontariamente o involontariamente, potrebbero seguire un?ideologia.
Si potrebbe sostenere che google, in realtà, a differenza dei giornali, non sia costretto ad omettere, scartare, nascondere informazioni, non ha problemi di spazio. Google dà spazio a tutti: ?L'indice di Google, che comprende oltre 8 miliardi di URL, è unico nel suo genere e rappresenta la raccolta più completa di tutte le pagine più utili disponibili sul Web. Google visualizza solo i risultati che corrispondono a tutti i termini ricercati, contenuti sia nel testo della pagina o nei collegamenti associati alla stessa, per evitare di perdere tempo con risultati che non hanno niente a che vedere con la ricerca stessa? http://www.google.it/intl/it/why_use.html]. Come in un giornale, le informazioni dovranno essere selezionate, organizzate e presentate in qualche modo: ?Google è stato progettato per mettere ordine nel caos delle informazioni. Proprio quello che ci aspetta da un servizio di ricerca, che non deve limitarsi a fornire un elenco pre-compilato ma ristretto di risultati da offrire al miglior offerente, ma un sistema logico che consenta di organizzare il Web a seconda delle proprie esigenze. [?] Oltre a restituire risultati contenenti tutti i termini ricercati, Google analizza la vicinanza di tali termini all'interno di una pagina. A differenza di altri motori di ricerca, Google assegna una priorità ai risultati a seconda della "vicinanza" dei termini ricercati. In altre parole, Google dà la precedenza alle parole vicine, in modo da evitare che l'utente perda tempo a ricercarle singolarmente tra i risultati [...] Anziché visualizzare sintesi predefinite delle pagine Web, Google estrapola il testo che corrisponde alla ricerca visualizzandolo insieme ai risultati della ricerca stessa. Questa funzione consente di risparmiare tempo ed evita la necessità di aprire pagine Web irrilevanti.? [ibidem]. Parlerò successivamente del Page Rank e degli altri parametri cui Google dà estrema importanza. Quello che qui voglio mettere in evidenza è che, nonostante il presunto desiderio di agire obiettivamente, Google è comunque costretto, naturalmente, a darsi dei criteri di selezione, organizzazione, trattamento e presentazione dei risultati, tutti procedimenti che, per le ragioni presentati da Giacomarra, fanno decadere l?obiettività.
Google, a seconda delle ricerche, può restituire milioni di risultati ma quale utente si va a spulciare tutte queste pagine? Generalmente gli utenti si soffermano ai primi risultati mostrati dai motori, alcuni si spingono oltre la prima pagina, pochi entro le prime tre. Essere oltre la terza pagina, in molti casi, è come non esserci. Allo stesso modo in cui una notizia x scartata da un giornale potrebbe essere accessibile da altre fonti, la notizia y scartata dalle prime pagine di un motore di ricerca potrebbe essere accessibili da fonti che possono essere altre (come nel caso del giornale), ma che possono essere costituite anche dalle serp restituite dal motore oltre le prime pagine