@giorgiotave mi sento una deficiente: mentre scrivevo per condividere anche qui la discussione che avevo trovato, tu come un razzo hai scritto che hai risolto. Ahahahah
lumar
@lumar
SEO Woman Special nella testa, nel cuore e nell'anima 😎, con percorsi da Web Content Manager e nella Comunicazione, compresa la musica 🎶 (cantata, fatta cantare, interpretata, rappresentata, raccontata...).
Dotata di Intelligenza Artefice Artistica Artigiana Alternativa Alternata Alterata 😅, sono l'esempio perfetto di quella che "ne ha fatte di ogni" (perché inquieta, curiosa e in cerca della mia strada). Ne ho fatte talmente di ogni che non mi sono fatta mancare neanche una grave malattia 😞. Che fermò tutti i miei sogni.
Poi sono tornata in pista 😉. Ma quel tanto che avrei ancora da dare e da esprimere è costretto e tarpato in un contesto sbagliato, dove la SEO e il Marketing e la Comunicazione non sono considerati valore che genera valore. Ho dovuto prendere una specie di pausa di riflessione. Non voglio sopravvivere, ma vivere, facendo il lavoro che amo, coltivando, respirando e curando giardini di SEO. Cerco un altro contesto, una nuova opportunità, una svolta importante.
Post creati da lumar
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RE: Wordpress: Il tuo sito non include il supporto per il blocco "generateblocks/container"
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RE: Wordpress: Il tuo sito non include il supporto per il blocco "generateblocks/container"
@giorgiotave hanno rilasciato un update, da 2.0 a 2.0.1, perché c'era un bug
Qui la discussione fra le richieste di assistenza
Se eri ancora con la 2.0, probabilmente è per questo che avevi problemi -
RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
Ha come l'aria di essere una roba iniettata nella risposta da qualche prompt di sistema... perché è abbastanza scorrelato, per quanto meritato LOL
Evidentemente quelli di Perplexity ci han messo "se l'utente nomina Google, parla male di Google" HAHAHA
EDIT: non credo abbia "visitato" il link. Quello che ti ha dato è una "risposta" basata banalmente sul contenuto testuale dell'URL... che per quanto scarno, ha dato il via a tutto il mega papiro sotto.
Sì, credo anche io che non l'abbia visitato. Successivamente, confrontando il suo "papiro" con quello che avevo letto nell'articolo originale, ho notato che Perplexity si era avventurato decisamente altrove.
Ammetto (si era fatta una certa, avevo le palpebre calanti e gli ultimi due neuroni sani spenti
) di avergli buttato dentro il link e basta, però in precedenza mi aveva abituato male: gli buttavo dentro un link e restava fedele alla fonte (magari confrontando altrove, ma senza deviare decisamente).
Stamattina (non sono ancora del tutto sveglia, ma mi sono riaccesi i due neuroni sani
) gli ho dato nuovamente il link, ma passando per il "writing" e chiedendogli di parlarmi dell'articolo: la risposta è stata più aderente.
Resta comunque interessante ciò che ha combinato partendo dal link e utilizzando la "search".
... Talmente interessante che rischio di andare off topic (stavo pensando: gli ho dato il link, gli ho chiesto di cercare, Perplexity ha generato un box sulla questione e sull'entità Google come "genio del Male" e poi ha partorito un minestrone di roba pescata qua e là, tranne che dall'articolo - che sembra non aver visitato -... Ha lavorato bene?).
E quindi mi fermo (anche se i due neuroni riaccesi, mentre io sto ancora dormicchiando, si sono messi a correre generando ulteriori, riflessioni, pensieri e domande, ma senza minestroni alla Perplexity).
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
Poco fa ho dato in pasto a Perplexity un link di un articolo del Search Engine Journal: "Google aggiorna regolarmente gli algoritmi di ricerca con migliaia di modifiche non annunciate ogni anno, suscitando discussioni sulla trasparenza".
L'articolo non c'entra nulla con il processo a Google, ma... Perplexity mi ha "perplexitato" mettendo, prima della risposta pertinente, un box intitolato
"Critiche a Google.
Preoccupazioni e controversie legate alle pratiche e all'impatto di Google
Preoccupazioni Evasione fiscale, manipolazione dei risultati di ricerca, violazioni della privacy, collaborazione con l'esercito degli Stati Uniti, censura, consumo di energia, monopolio, violazione di brevetti, informazioni false nei risultati di ricerca
Azienda Chiave Alphabet Inc., la società madre di Google
Principale Fonte di Ricavo Pubblicità attraverso il programma Google Ads
Missione "Organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili"
Movimento di Resistenza Digitale Crescente opposizione e critiche nei confronti di Google
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
Comunque, a quanto pare, il processo è arrivato al punto in cui la difesa di Google sta calando le sue carte... a porte chiuse! E su documenti secretati.
Qua un commento della stessa autrice del già citato articolo, poi successivamente ritirato da Wired
https://twitter.com/megangrA/status/1784728483014357242
Sono riflessioni personali a cui non so quanto credito possiamo dare (l'autrice è molto fortemente schierata, sta riportando quella che di fatto è una sua "paura").
Se non ho inteso male, quando Zitron nella sua replica scrive:
Ho trovato strano che Google abbia risposto con testimonianze non collegate e non citate "dal processo del Dipartimento di Giustizia che contestualizzano queste affermazioni fuorvianti"
starebbe sospettando proprio che, come hai osservato tu, "il processo è arrivato al punto in cui la difesa di Google sta calando le sue carte... a porte chiuse! E su documenti secretati".
Mi ricordo quando discutemmo riguardo l'articolo - poi cancellato - comparso su Wired e la cui autrice appariva molto schierata.
Successivamente avevo salvato - mi pare - fonti di altre "penne" che scrivevano di "porte blindate", per tenere un po' traccia, ma mi sono rimaste impigliate nella tastiera, negli archivi e nei miei neuroni rimbambiti...
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
@lumar sì, letto qualche giorno fa ha fatto letteralmente il giro di internet e causato una risposta non richiesta direttamente da Google sulle pagine di Search Engine Roundtable:
https://www.seroundtable.com/how-man-killed-google-search-report-37281.html
E successiva risposta:
https://www.wheresyoured.at/in-response-to-google/
L'attacco personale a Raghavan è sicuramente esagerato nei toni ("computer scientist class traitor", WOW!)... ma CENTRATISSIMO sulle critiche.
Ciao @kal grazie: avevo letto la risposta da Google su Search Engine Roundtable, ma mi ero persa la replica, che mi sembra, oltreché puntuale, molto punto su punto, e appuntita
C'è ricerca e analisi accurata, c'è precisione, e una decostruzione e ricostruzione che mettono in luce e ordine i vari tasselli del puzzle, mentre dall'altra parte si sentono stridere le unghie sui vetri scivolosi della risposta di Google.Sì, nella discussione su Connect si era fatto decisamente centro, ed è esattamente ciò che ho ricordato e pensato quando ho letto l'articolo sull'"Uomo che ha ucciso Google".
Che tristezza...
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RE: Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?
@giorgiotave ha detto in Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?:
@grifter72 ha detto in Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?:
Hanno aggiornato la pagina. Finito il 26 aprile: https://status.search.google.com/incidents/1jW2F89qC2NxJBWGiKxE
Ottimo, ci hanno messo un bel po'.
Raccogliamo i post di evidenze che ci sono in giro su Internet?
Copio e incollo un...
Commento di LocalViking (LV Newsletter #203 | March 2024 Core Update Finished)
Google sostiene che questo aggiornamento ha ridotto i “contenuti inutili” del 45%. Non abbiamo avuto il tempo di valutarlo.
Però possiamo sottolineare che non ci sono altro che risposte negative al tweet di Google che annunciava ufficialmente la fine dell'aggiornamento core . Questo è un cambiamento rispetto al passato. È sempre stato un miscuglio dopo i precedenti aggiornamenti principali.
L'impressione generale, se è possibile riassumere una cosa del genere dopo dieci minuti di scansione, è che questo assomigli ad un aggiornamento in cerca di affitto. I grandi marchi e gli editori stanno guadagnando visibilità a scapito di tutti gli altri. Questo sentimento si adatta a una tendenza di ricerca locale che molti di voi probabilmente hanno notato quest’anno: Google sta paralizzando il traffico organico per incentivare le aziende ad acquistare annunci per ottenere visibilità. Le aziende che prima non avevano problemi a classificarsi in una o due città, ora non lo fanno più.
La migliore risposta che abbiamo visto al tweet di fine aggiornamento è " Domanda seria: qualcuno indagherà su Google per aver investito oltre 60 milioni di dollari in Reddit?" È davvero conveniente che questi ultimi aggiornamenti dell'algoritmo abbiano fatto salire alle stelle il traffico e le entrate di Reddit, distruggendo allo stesso tempo i siti più piccoli con contenuti effettivamente utili. E proprio in coda Reddit diventerà pubblico. Come è legale? "
Buona domanda.
Per essere chiari, Local Viking non sta muovendo alcuna accusa. (...) stiamo semplicemente passando il fatto che le risposte più negative del solito sono le uniche che possiamo trovare finora.
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
La Fine della Ricerca Google
Edward Zitron ha scritto una dettagliata storia su come la ricerca Google è stata distrutta e chi ne è responsabile.L’articolo di Zitron (ricco anche di fonti di approfondimento) evidenzia come la ricerca di profitto e la crescita a tutti i costi abbiano portato a decisioni dannose per la qualità del servizio di ricerca Google, culminando nella sostituzione di Ben Gomes con Prabhakar Raghavan (vi era un conflitto interno tra i team di ricerca e pubblicità), il quale ha portato a una maggiore enfasi sugli annunci pubblicitari e contenuti ottimizzati per i motori di ricerca a scapito dell’esperienza utente.
Ecco l'articolo (tradotto con Monica.AI)
L'Uomo Che Ha Ucciso la Ricerca Google
Questa è la storia di come è morta la Ricerca Google e delle persone responsabili della sua eliminazione.
La storia inizia il 5 febbraio 2019, quando Ben Gomes, responsabile della ricerca di Google, ha avuto un problema. Jerry Dischler, allora VP e General Manager of Ads di Google, e Shiv Venkataraman, allora VP of Engineering, Search and Ads on Google properties, avevano definito un "codice giallo" per le entrate di ricerca a causa, cito, di "una costante debolezza nei numeri giornalieri" e di una probabilità che avrebbe chiuso il trimestre significativamente indietro.
Per coloro che non hanno familiarità con il gergo interno di Scientology di Google, lasciate che vi spieghi. Un "codice giallo" non è, come si potrebbe pensare, una crisi di moderata gravità. Il giallo, secondo il libro rivelatore di Steven Levy su Google, si riferisce - e prometto che non me lo sto inventando - al colore di una canotta che l'ex vicepresidente dell'ingegneria Wayne Rosing indossava durante il suo periodo in azienda. È essenzialmente l**'equivalente di DEFCON 1 e attiva, come ha spiegato Levy, una situazione simile a una war room in cui i lavoratori vengono tirati fuori dalle loro scrivanie e in una sala conferenze dove affrontano il problema come priorità assoluta**. Qualsiasi altro progetto o preoccupazione viene messo da parte.
Nelle e-mail rilasciate nell'ambito del caso antitrust del Dipartimento di Giustizia contro Google, Dischler ha esposto diversi fattori che hanno contribuito: la crescita delle query di ricerca è stata "significativamente inferiore alle previsioni", la "tempistica" dei lanci delle entrate è stata significativamente indietro e una vaga preoccupazione che esistessero "diverse debolezze specifiche e settoriali degli inserzionisti" nella ricerca.
Dovrei notare che in precedenza, ed erroneamente, ho fatto riferimento al "codice giallo" come qualcosa che Gomes ha sollevato come mezzo per richiamare l'attenzione sulla vicinanza degli annunci di Google che si avvicinano troppo alla ricerca. La verità è molto più cupa: il Codice Giallo è stato il rombo dell'economia putrefatta, con il braccio delle entrate di Google che lanciava l'allarme che la sua gallina dalle uova d'oro non stava deponendo abbastanza uova. Gomes, un Googler di 19 anni che ha gettato le basi dei moderni motori di ricerca, dovrebbe diventare una delle poche persone nel campo della tecnologia che ha effettivamente combattuto per un principio reale, distrutto e sostituito da Prabhakar Raghavan, un traditore della classe informatica che si è schierato con la consulenza direzionale sez. In modo ancora più confuso, uno dei problemi era che non vi era una crescita sufficiente delle "query", ovvero della quantità di cose che le persone chiedevano a Google. È un po' come se Ford decidesse che le cose stanno andando male perché gli autisti non percorrono abbastanza chilometri sui loro camion.
Ad ogni modo, pochi giorni prima, il 1° febbraio 2019, Kristen Gil, allora vicepresidente Business Finance Officer di Google, aveva inviato un'e-mail a Shashi Thakur, allora vicepresidente di Ingegneria, Ricerca e Discover di Google, dicendo che il team pubblicitario aveva preso in considerazione un "codice giallo" per "colmare il divario di ricerca che [stava] vedendo", riferendosi vagamente a quanto fosse fondamentale quella crescita per un "piano aziendale" senza nome. Per essere chiari, questa email era in risposta a Thakur che affermava che non c'era "niente" che il team di ricerca potesse fare per operare con la fedeltà della crescita richiesta dagli annunci.
Il 2 febbraio 2019, appena un giorno dopo, Thakur e Gomes hanno condiviso le loro ansie con Nick Fox, vicepresidente della ricerca e assistente Google, entrando in un dibattito durato più giorni sull'improvvisa sete di crescita di Google. Il thread è una finestra oscura sul mondo della tecnologia incentrata sulla crescita, in cui Thakur elenca i molteplici punti di disconnessione tra gli annunci e i team di ricerca, discutendo di come il team di ricerca non sia stato in grado di ottimizzare con precisione il coinvolgimento su Google senza "hackerare il coinvolgimento", un termine che significa effettivamente indurre gli utenti a trascorrere più tempo su un sito e che ciò li porterebbe ad "abbandonare il lavoro su percorsi efficienti". In un'e-mail, Fox aggiunge che c'era "una disconnessione piuttosto grande tra ciò che vogliono la finanza e la pubblicità" e ciò che stava facendo la ricerca.
Quando Gomes respinse le molteplici richieste di crescita, Fox aggiunse che tutti e tre erano responsabili della ricerca, che la ricerca era "il motore delle entrate dell'azienda" e che il baratto con i team pubblicitari e finanziari era potenzialmente "la nuova realtà" del loro lavoro.
Il 6 febbraio 2019, Gomes ha affermato di ritenere che la ricerca "si stia avvicinando troppo ai soldi" e ha concluso la sua email affermando di essere "preoccupato che la crescita sia tutto ciò a cui Google stava pensando".
Il 22 marzo 2019, Darshan Kantak, vicepresidente del Product Management di Google, dichiarerà gialla la fine del codice. Il thread consisteva principalmente in e-mail di congratulazioni finché Gomes non ha risposto congratulandosi con il team, affermando che i piani architettati come parte del codice avrebbero funzionato bene durante tutto l'anno.
Prabhakar Raghavan, allora responsabile della pubblicità di Google e vera mente dietro il codice giallo, avrebbe risposto bruscamente, dicendo che gli attuali obiettivi di entrate erano stati affrontati "da un'eroica ingegneria RPM" e che "la morbidezza delle query di base è continuata senza mitigazione" - un modo molto goffo di dire che, nonostante questi cambiamenti, la crescita delle query non si stava verificando.
Il giorno dopo, Gomes ha inviato a Fox e Thakur un'e-mail che intendeva inviare a Raghavan. Ha guidato dicendo che era “seccato sia a livello personale che a nome della squadra di ricerca”. in una lunga email, ha spiegato come si potrebbe aumentare il coinvolgimento con la Ricerca Google, ma ha aggiunto in particolare che potrebbero "aumentare abbastanza facilmente le query a breve termine in modo negativo per l'utente", come disattivare la correzione ortografica, disattivare i miglioramenti del ranking o posizionare perfezionamenti - di fatto etichette - in tutta la pagina, aggiungendo che era "possibile che qui ci siano dei compromessi tra diversi tipi di negatività degli utenti causati dall'engagement hacking" e che era "profondamente a disagio con questo". Ha anche aggiunto che questo era il motivo per cui non credeva che le query fossero una buona metrica per misurare la ricerca e che la migliore difesa dalla debolezza delle query era creare "esperienze utente avvincenti che inducano gli utenti a tornare".
Nell'aggiornamento principale della ricerca di marzo 2019, avvenuto circa una settimana prima della fine del codice giallo, si prevedeva che fosse "uno dei più grandi aggiornamenti della ricerca da molto tempo". Tuttavia, quando è stato lanciato, molti hanno scoperto che l'aggiornamento ripristinava per lo più le modifiche e il traffico stava aumentando verso i siti che erano stati precedentemente soppressi dall'aggiornamento "Penguin" di Ricerca Google del 2012 che prendeva di mira specificamente i risultati di ricerca contenenti spam, così come quelli colpiti da un aggiornamento. dal 1 agosto 2018, pochi mesi dopo che Gomes è diventato capo della ricerca.
Anche se immagino che i tempi dell'aggiornamento principale di marzo 2019, insieme all'aumento del traffico verso i siti precedentemente soppressi, suggeriscono fortemente che la risposta di Google al Codice Giallo è stata quella di ripristinare le modifiche apportate per mantenere la qualità dei risultati di ricerca.
Pochi mesi dopo, nel maggio 2019, Google avrebbe implementato una riprogettazione del modo in cui gli annunci vengono visualizzati sulla piattaforma nella ricerca mobile di Google, sostituendo l'etichetta "annuncio" verde brillante e il colore dell'URL sugli annunci con una piccola nota nera in grassetto che diceva " ad", con il collegamento che altrimenti appare identico a un normale collegamento di ricerca. Immagino che sia così che hanno iniziato a colpire i loro numeri seguendo il codice giallo.
Nel gennaio 2020, Google avrebbe portato questa modifica sul desktop, che Jon Porter di The Verge suggerirebbe di far sì che "gli annunci di Google ora assomiglino proprio ai risultati di ricerca".
Cinque mesi dopo, poco più di un anno dopo la debacle di Code Yellow, Google avrebbe nominato Prabhakar Raghavan il capo della Ricerca Google, con Jerry Dischler al suo posto come capo della pubblicità. Dopo quasi 20 anni di sviluppo della Ricerca Google, Gomes sarebbe stato relegato a SVP of Education presso Google. Gomes, che era una parte fondamentale del team originale che ha fatto funzionare Ricerca Google, a cui è stato riconosciuto il merito di aver stabilito la cultura del motore di ricerca più grande e importante del mondo, è stato cacciato da un gruppo manageriale affamato di crescita guidato da Prabhakar Raghavan, un consulente aziendale che indossa un costume da ingegnere.
Una breve nota: ho usato “consulente di gestione” come peggiorativo. Sebbene mostri gli stessi comportamenti moralmente privi di guida di un consulente aziendale, da quello che posso dire Raghavan non ha mai lavorato in quel particolare settore dell'economia.
Ma sai chi ce l'ha? Sundar Pichai, che in precedenza ha lavorato presso McKinsey, probabilmente la società moralmente più ripugnante che sia mai esistita, avendo avuto un ruolo sia nella crisi finanziaria del 2008 (dove ha incoraggiato le banche a caricarsi di debito e titoli garantiti da mutui difettosi) sia nell'attuale oppioide crisi, dove ha effettivamente consigliato Purdue Pharma su come “incrementare la crescita” delle vendite di Oxycontin. McKinsey ha pagato quasi 1 miliardo di dollari in diversi accordi grazie al suo lavoro con Purdue. Mi sto distraendo, ma un ultimo punto. McKinsey è attivamente contro il lavoro. Quando un’azienda si rivolge a un consulente McKinsey, spesso è lì per consigliare come “ridurre i costi”, il che inevitabilmente significa licenziamenti e outsourcing. McKinsey sta alla classe media come i batteri carnivori stanno ai tessuti sani.
Queste e-mail sono un chiaro esempio della mostruosa mentalità della crescita a tutti i costi che domina l’ecosistema tecnologico, e se togli una cosa da questa newsletter, voglio che sia il nome Prabhakar Raghavan e la consapevolezza che ci sono persone responsabili dello stato attuale della tecnologia.
Queste e-mail – che ti incoraggio a cercare – raccontano una storia drammatica su come i team finanziari e pubblicitari di Google, guidati da Raghavan con la benedizione del CEO Sundar Pichai, hanno lavorato attivamente per peggiorare Google e far guadagnare all’azienda più soldi. Questo è ciò che intendo quando parlo di Rot Economy: la mentalità illogica e distruttiva del prodotto che trasforma i prodotti che ami in quasi-strumenti tortuosi e frustranti che richiedono di combattere le intenzioni dell'azienda per ottenere il servizio che desideri.
Eroi e cattivi
Ben Gomes è un eroe. È stato determinante nel far funzionare la ricerca, sia come prodotto che come business, entrando a far parte dell'azienda nel 1999, molto prima che Google stabilisse il dominio nel settore e lo stesso anno in cui Larry Page e Sergey Brin tentarono di vendere l'azienda a Excite. per 1 milione di dollari, per poi andarsene dopo che Vinod Khosla (un investitore di Excite e co-fondatore di Sun Microsystems) ha abbassato la coppia con un'offerta di 750.000 dollari.
In un’intervista con Harry McCracken di FastCompany del 2018, Gomes ha definito la sfida di Google come “portare [l’algoritmo del PageRank] da una macchina a un intero gruppo di macchine, e all’epoca non erano macchine molto buone”. Nonostante il suo impatto e il suo mandato, Gomes è stato nominato responsabile della ricerca solo a metà del 2018, dopo che John Giannandrea si è trasferito ad Apple per lavorare sulla strategia di machine learning e intelligenza artificiale. Gomes era stato descritto come lo “zar della ricerca” di Google, amato per la sua capacità di comunicare tra i reparti.
Ogni singolo articolo che ho letto sulla permanenza di Gomes in Google parlava di un uomo profondamente radicato nelle fondamenta di una delle tecnologie più importanti mai realizzate, che aveva dedicato decenni al mantenimento di un prodotto con una - per citare lo stesso Gomes - "guida alla luce del servizio all’utente e dell’utilizzo della tecnologia per farlo”. E quando finalmente gli furono date le chiavi del regno – la capacità di elevare ulteriormente la ricerca di Google – fu preso per il culo da una serie di marci carrieristi che cercavano di compiacere Wall Street, guidati da Prabhakar Raghavan.
Vuoi sapere qual era il vecchio lavoro di Prabhakar Raghavan? Cosa ha fatto Prabhakar Raghavan, il nuovo capo della Ricerca Google, il ragazzo che ha fatto fallire la Ricerca Google, il ragazzo che attualmente sta distruggendo la ricerca, prima del suo lavoro in Google?
È stato a capo della ricerca per Yahoo dal 2005 al 2012, un periodo tumultuoso che ne ha cementato il declino terminale e ha visto di fatto la società uscire del tutto dal mercato della ricerca. Le sue responsabilità? Ricerca e sviluppo per i prodotti di ricerca e annunci di Yahoo.
Quando Raghavan si unì alla società, Yahoo deteneva una quota di mercato del 30,4%, non lontano dal 36,9% di Google e molto più avanti del 15,7% di MSN Search. Nel maggio 2012 Yahoo era sceso al 13,4% e si era ridotto nei nove mesi consecutivi precedenti, venendo battuto anche dal nuovo Bing. Nello stesso anno, Yahoo ha subito i licenziamenti più grandi della sua storia aziendale, perdendo quasi 2.000 dipendenti, ovvero il 14% della sua forza lavoro complessiva.
L'uomo che ha deposto Ben Gomes - qualcuno che ha lavorato su Ricerca Google fin dall'inizio - era così schifoso nel suo lavoro che nel 2009 Yahoo ha effettivamente gettato la spugna sulla propria tecnologia di ricerca, scegliendo invece di concedere in licenza il motore di Bing in un periodo di dieci anni. Affare. Se osserviamo una visione a lungo termine, ciò probabilmente ha accelerato il declino complessivo dell’azienda, che è passata da un valore di 125 miliardi di dollari al culmine della bolla delle Dot Com all’essere venduta a Verizon per 4,8 miliardi di dollari nel 2017.
Con la ricerca non più una priorità e con meno soldi per l’azienda, Yahoo ha deciso di puntare sul web 2.0 e sui contenuti originali, facendo alcune scommesse che hanno dato i loro frutti, ma troppe, troppe che non hanno funzionato. Ha speso 1,1 miliardi di dollari su Tumblr nel 2013, per poi essere venduto da Verizon per soli 3 milioni di dollari nel 2019. Ha acquistato Zimbra nel 2007, apparentemente per competere con la nuova suite di produttività di Google Apps, solo per venderla (per una frazione del prezzo di acquisto originale) a VMware qualche anno dopo. Yahoo era un'azienda senza missione, scopo o obiettivo. Nessuno – e, suppongo, anche quelli alla guida dell’azienda – sapeva davvero cosa fosse o cosa facesse.
In un’intervista con Dan Farber di ZDNet del 2005, Raghavan ha parlato del suo intento di “allineare gli incentivi commerciali di un miliardo di fornitori di contenuti con buone intenzioni sociali” mentre era in Yahoo, e del suo desiderio di “ispirare il pubblico a fornire più dati. Prima di ciò, è difficile scoprire esattamente cosa abbia fatto Raghavan: secondo ZDNet, ha trascorso “14 anni facendo ricerca e ricerca di data mining presso IBM”.
Nell'aprile 2011, il Guardian ha pubblicato un'intervista con Raghavan definendolo "l'arma segreta di Yahoo", descrivendo il suo piano di effettuare "ricerche e pratiche scientifiche rigorose... per informare l'attività di Yahoo, dall'e-mail alla pubblicità", e come sotto l'allora CEO Carol Bartz , “l’attenzione si è spostata sullo sviluppo diretto di nuovi prodotti”. Si parla dell'"approccio scientifico" di Raghavan e della sua "logica all'innovazione costante e basata sui processi, che è molto diversa dalla percezione comune secondo cui le idee e lo sviluppo riguardano più fortuna e spontaneità", una frase che condivido con voi solo perché ho bisogno per farti vedere quanto sia stupido e quanto fossero speciosi i riconoscimenti della stampa tecnologica. L’intero articolo è ridicolo, così assolutamente vacuo che sono davvero sbalordito. Cosa della carriera di Raghavan lo ha fatto sembrare giusto? Come mai nessuno ha collegato questi punti prima e ha detto qualcosa? Sono pazzo?
Per essere chiari, si tratta di qualcosa scritto diversi anni dopo che Yahoo aveva concesso in licenza il suo motore di ricerca a Microsoft in un accordo finanziario di cui Marisa Mayer, che ha sostituito Bartz, era ancora arrabbiata per anni. Il regno di Raghavan come “maestro della ricerca” ha avuto un tale successo che è stato sostituito da un motore di ricerca che nessuna persona al mondo ama pronunciare ad alta voce.
Questo articolo del Guardian fu pubblicato esattamente un anno prima del drammatico licenziamento di Yahoo che comportò il licenziamento di intere divisioni di persone, e quattro mesi prima che Carol Bartz venisse licenziata telefonicamente dall'allora presidente Roy Bostock. Il suo sostituto – Scott Thompson, che in precedenza era presidente di PayPal – sarebbe durato solo cinque mesi nel ruolo prima di essere sostituito anche lui dall’ex dirigente di Google Marissa Mayer, in parte perché è emerso che aveva mentito sul suo curriculum riguardo alla laurea in informatica. .
Bartz è entrato in Yahoo nel 2009 in seguito al rifiuto del precedente CEO Jerry Yang di vendere la società a Microsoft per 45 miliardi di dollari. Nel suo primo anno, ha licenziato centinaia di persone e ha stretto un accordo per potenziare la ricerca di Yahoo utilizzando la tecnologia del motore di ricerca Bing di Microsoft, con Microsoft che pagava a Yahoo l'88% delle entrate ottenute dalle ricerche: un accordo che ha fruttato a Yahoo un paio di centinaia di milioni di dollari. per aver consegnato le chiavi della sua piattaforma più trafficata.
Come ho affermato in precedenza, quando Prabhakar Ragahavan, l’arma segreta di Yahoo, stava facendo il suo lavoro, Yahoo Search era così prezioso che fu sostituito con Bing. L’unico valore dell’azienda, per molti versi, era interamente guidato dalla nostalgia e dall’associazione con i giorni precedenti a quello in cui lavorava lì.
Un cattivo quasi anonimo
È molto, molto difficile trovare molto sulla storia di Raghavan - mi ci sono volute ore esplorando i risultati di Google per trovare i tre o quattro articoli che andassero in modo approfondito su di lui - ma da quello che ho raccolto, la sua esperienza risiede principalmente nel " fallendo”, scalando i ranghi della tecnologia sulla spinta delle esplosioni da lui causate. In un’intervista a WIRED del 2021, Steven Levy ha affermato che Raghavan “non è il CEO di Google: gestisce semplicemente l’azienda” e ha descritto la sua aggiunta all’azienda come “un passaggio dalla ricerca alla gestione”.
Sebbene Levy lo definisca uno "scienziato informatico di livello mondiale che ha scritto testi definitivi nel campo", descrive anche Raghavan come "la scelta di un percorso gestionale", che sicuramente corrisponde a tutto ciò che ho scoperto su di lui. Raghavan dichiara con orgoglio che "la tecnologia pubblicitaria di terze parti di Google svolge un ruolo fondamentale nel mantenere vivo il giornalismo" in un momento in cui incentivava in modo aggressivo i contenuti ottimizzati per i motori di ricerca e un anno dopo aver deposto qualcuno a cui importava davvero qualcosa della ricerca.
Sotto Raghavan, Google è diventato meno affidabile, meno trasparente ed è dominato da aggregatori ottimizzati per i motori di ricerca, pubblicità e vero e proprio spam.
Come ho sostenuto in precedenza, noi, con buone ragioni, ci lamentiamo continuamente dello stato di Twitter sotto Elon Musk, ma direi che Raghavan (e, per estensione, il CEO di Google Sundar Pichai) meritano altrettante critiche, se non di più, per il danno che hanno arrecato alla società. Perché Google è l’elemento essenziale per eccellenza dell’infrastruttura online, proprio come le linee elettriche e le condutture idriche lo sono nel regno fisico.
Raghavan e i suoi amici lavorarono per spodestare Ben Gomes, un uomo che aveva dedicato buona parte della sua vita a rendere le informazioni mondiali più accessibili, bruciando al suolo la Biblioteca di Alessandria in modo che Pichai potesse guadagnare più di 200 milioni di dollari al anno.
E Raghavan – un manager assunto da Sundar Pichai, ex membro della McKinsey e manager di professione – è un esempio di tutto ciò che è sbagliato nel settore tecnologico. Nonostante la sua storia di vero scienziato informatico con reali credenziali accademiche, Raghavan ha scelto di demolire i lavoratori reali e sostituirli con leccapiedi che avrebbero reso Google più redditizio e meno utile per il mondo in generale.
Da quando Prabhakar ha preso le redini nel 2020, la Ricerca Google è diminuita drasticamente, con i numerosi aggiornamenti di ricerca "principali" presumibilmente apportati per migliorare la qualità dei risultati che hanno avuto un effetto negativo, aumentando la prevalenza di contenuti spam ottimizzati per i motori di ricerca.
È perché le persone che gestiscono il settore tecnologico non sono più quelle che lo hanno costruito. Larry Page e Sergey Brin hanno lasciato Google nel dicembre 2019 (lo stesso anno del fiasco di Code Yellow) e, sebbene rimangano azionisti di controllo, chiaramente non gliene frega più niente di cosa significhi "Google". Prabhakar Raghavan è un manager e la sua carriera, da quello che posso dire, è composta principalmente da "ha fatto alcune cose in IBM, non è riuscito a creare qualcosa di degno di nota per Yahoo e ha incasinato Google così gravemente che ogni organo di stampa ha pubblicato una storia su quanto sia brutto.
Questo è il risultato del togliere la tecnologia dalle mani dei veri costruttori per consegnarla ai manager in un momento in cui “management” è sinonimo di “stare il più lontano possibile dal lavoro vero e proprio”. E quando sei un inattivo che cerca di trarre il massimo profitto, ti interessa solo la crescita. Non sei un utente, sei un parassita, e sono questi parassiti che hanno dominato e stanno prosciugando il settore tecnologico del suo valore.
La storia di Raghavan è unica, nella misura in cui il danno che è riuscito a infliggere (o, se vogliamo essere eccezionalmente caritatevoli, non è riuscito a evitare nel caso di Yahoo) a due aziende leader del settore, e il fatto che lo abbia fatto senza essere un CEO o fondatore. Forse la cosa più notevole è che è riuscito a raggiungere questo obiettivo mantenendo un certo grado di anonimato. Tutti sanno chi sono Musk e Zuckerberg, ma Raghavan lo conoscono solo nel suo angolo di Internet. O almeno lo era.
Ora Raghavan ha detto a coloro che lavorano nella ricerca che la loro “nuova realtà operativa” è quella con meno risorse e meno tempo per fornire le cose. Rot Master Raghavan è qui per spremere quanto più possibile dal cadavere di un prodotto che ha picchiato a morte a mani nude.
Raghavan è un economista corrotto e uno dei tanti manager che hanno causato danni incommensurabili a Internet in nome della crescita e del "valore per gli azionisti". promotori e segugi della crescita: sono le forze che distruggono la capacità della tecnologia di innovare.
https://www.wheresyoured.at/the-men-who-killed-google/
Fonti
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https://www.cnet.com/culture/yahoo-sells-zimbra-to-vmware/?ref=wheresyoured.at
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https://money.cnn.com/2009/07/29/technology/microsoft_yahoo/?ref=wheresyoured.at
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https://www.conductor.com/academy/glossary/google-penguin-update/?ref=wheresyoured.at
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https://www.mercurynews.com/2010/08/19/when-you-google-think-ben-gomes/?ref=wheresyoured.at
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https://www.searchenginejournal.com/florida-update-2-insights/298365/?ref=wheresyoured.at
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https://searchengineland.com/search-ad-labeling-history-google-bing-254332?ref=wheresyoured.at
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https://open.spotify.com/episode/6fbYsijKu9EdC20JWv4ahv?ref=wheresyoured.at
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https://www.zdnet.com/blog/btl/yahoos-new-search-master/1674?ref=wheresyoured.at
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https://www.justice.gov/usdoj-media/atr/media/1322631/dl?inline=&ref=wheresyoured.at
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https://www.justice.gov/d9/2023-11/417581.pdf?ref=wheresyoured.at
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https://www.justice.gov/d9/2023-11/417557.pdf?ref=wheresyoured.at
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https://markcarrigan.net/2016/01/10/googles-war-against-latency/?ref=wheresyoured.at
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https://www.bbc.co.uk/news/business-18053577?ref=wheresyoured.at
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RE: Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?
@giorgiotave ha detto in Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?:
@grifter72 ha detto in Aggiornamento Google marzo 2024 vogliamo parlarne?:
Hanno aggiornato la pagina. Finito il 26 aprile: https://status.search.google.com/incidents/1jW2F89qC2NxJBWGiKxE
Ottimo, ci hanno messo un bel po'.
Raccogliamo i post di evidenze che ci sono in giro su Internet?
Metto questa "roba" qua. Non sono proprio evidenze, ma magari può essere utile...
Fonte ed estratti da: Search Engine Land
L'aggiornamento è terminato il 19 aprile 2024. Ma Google non ha detto nulla sino al 26 aprile.
Il sistema di contenuti utili è stato incorporato nel sistema di aggiornamento principale e altri sistemi sono stati aggiornati all'interno di questo update. Google smetterà di annunciare nuovi aggiornamenti di contenuti utili.
L'aggiornamento, a differenza di alcuni aggiornamenti principali precedenti, contiene più aggiornamenti al suo interno: ha toccato diversi sistemi all'interno dell'aggiornamento principale, Google ha deciso di inviare aggiornamenti a tali sistemi principali nelle ultime settimane.
Google afferma di aver perfezionato il modo in cui comprende quali pagine web sono “inutili, hanno una scarsa esperienza utente o sembrano create per i motori di ricerca invece che per le persone”. Ciò "potrebbe includere siti creati principalmente per soddisfare query di ricerca molto specifiche", ha aggiunto Google.
Google smetterà di annunciare nuovi aggiornamenti di contenuti utili, poiché il sistema di contenuti utili è stato incorporato nel sistema di aggiornamento principale.
L'auspicio era alcuni dei siti interessati dall'update di settembre 2023 potessero trovare sollievo con questo ultimo aggiornamento, ma a questo punto è davvero difficile dirlo, anzi, potrebbe essere il contrario:
Potrebbe significare che non vedranno una ripresa a breve e l'aggiornamento che stavano aspettando non è arrivato con questo aggiornamento principale.
La volatilità di questa settimana potrebbe non essere completamente correlata all'aggiornamento core di marzo 2024.
Si continua a ballare per aria
Dato che abbiamo avuto così tante modifiche sovrapposte, sarebbe difficile individuare quale modifica di Google potrebbe aver influito sulle prestazioni del tuo sito nella Ricerca Google.
Aggiornata la pagina di aiuto Debug dei drop nel traffico della Ricerca Google (Google non ha fornito particolari nuovi consigli)
I risultati di ricerca di Google sono di natura dinamica perché l'open web stesso è in continua evoluzione con contenuti nuovi e aggiornati.
Se sospetti che un calo del traffico sia dovuto a un aggiornamento algoritmico, è importante capire che potrebbe non esserci nulla di fondamentalmente sbagliato nei tuoi contenuti. Per determinare se è necessario apportare una modifica, esamina le tue pagine principali in Search Console e valuta il loro posizionamento:
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Piccolo calo di posizione? Ad esempio, scendere dalla posizione 2 alla 4. Piccole fluttuazioni di posizione possono verificarsi in qualsiasi momento (inclusa la risalita di posizione, senza che tu debba fare nulla). Ti consigliamo di evitare di apportare modifiche radicali se la tua pagina sta già funzionando bene.
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Grande calo di posizione? Ad esempio, scendendo dalla posizione 4 alla 29. Auto-valuta l'intero sito web nel suo complesso per assicurarti che sia utile, affidabile e che metta le persone al primo posto.
Se hai apportato modifiche al tuo sito, potrebbe volerci del tempo per vedere un effetto: (...) pochi giorni, (...) diversi mesi. Ad esempio, potrebbero essere necessari mesi prima che i nostri sistemi determinino che un sito sta producendo contenuti utili a lungo termine.
Google ha creato un nuovo modulo di feedback per le modifiche al posizionamento
Sarà disponibile sino al 31 maggio. Qui: forms.gle/SWN1sckmUfQR8k9a9
"Violazioni delle norme e azioni manuali" modificato in "Problemi di spam"
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Prima: "Violazioni delle norme e azioni manuali", le pagine di un sito non conforme sarebbero state omesse dall'indice (talvolta con l'intero sito).
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Ora: "Problemi di Spam", i contenuti di un sito che non rispetta le norme sullo spam potrebbero essere posizionati più in basso o non comparire del tutto.
Appendice
Cosa combina Raghavan? E Pichai?
La recente dichiarazione di Raghavan sull’adozione di una “nuova realtà operativa” con tempistiche più brevi fa pensare che la Ricerca Google potrebbe iniziare ad aggiornarsi con maggiore frequenza.
Quanto detto da Raghavan in un "contesto di preoccupazioni per il calo delle entrate e dei parametri di coinvolgimento degli utenti per il principale prodotto di ricerca di Google. (Gli ultimi trimestri hanno visto una crescita più debole del previsto nelle query di ricerca e nel coinvolgimento*.)" sembrerebbe contraddire Pichai, che recentemente ha affermato:
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la soddisfazione per le panoramiche dell'intelligenza artificiale è in aumento;
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le panoramiche basate sull'intelligenza artificiale stanno portando a una maggiore soddisfazione degli utenti e all'utilizzo delle ricerche.
Alcuni critici sostengono che le attuali difficoltà di ricerca di Google derivano da priorità errate e passi falsi della leadership, non solo da forze di mercato esterne.
Edward Zitron ritiene che l'azienda abbia consapevolmente degradato il suo prodotto di punta per aumentare le entrate sotto l'ex dirigente pubblicitario Raghavan.
Fonti:
Google March 2024 Core Update Finished April 19th (A Week Ago)l
Google Warns Of "New Reality" As Search Engine Stumbles (UPDATE)
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RE: Malfunzionamento link interni nel sito: cause possibili?
@alessiap88 ha detto in Malfunzionamento link interni nel sito: cause possibili?:
Ciao @giulio-marchesi intanto grazie per aver risposto.
Ho fatto uno scan e mi ha segnalato che c'era un problema nel tema Newspaper così l'ho aggiornato. Visto che ho aggiornato worpdress ieri sera dubitavo si trattasse del CMS. Ora che ho aggiornato il tema, da incognito mi sembra sia tornato tutto a funzionare correttamente, ma farò una verifica più approfondita.
Hai ragione pure te che dovevo aggiornarlo, ma avendolo "spento" ed essendo presa da altre cose della vita ho procrastinato
Non da incognito, rispetto a ieri sera sembra essere tutto ok adesso
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Google Publisher Center: stop all'aggiunta manuale di pubblicazioni: decideranno gli algoritmi
Google Publisher Center non consente più l'aggiunta di pubblicazioni: le pubblicazioni verranno aggiunte automaticamente quando gli algoritmi di Google lo decideranno
Articolo qui e info quiLe dichiarazioni di Google:
*"Gli editori con pagine di pubblicazione create manualmente continueranno ad avere accesso alle funzionalità di personalizzazione fino alla fine di quest'anno, quando le pagine passeranno alla creazione automatica. Gli utenti continueranno a essere in grado di seguire le loro pubblicazioni preferite (...)Avere una pubblicazione nel Centro editori non garantisce che i suoi contenuti verranno visualizzati sulle piattaforme Google. I nostri sistemi identificano e classificano automaticamente i contenuti idonei in base a fattori quali pertinenza, importanza, autorevolezza, freschezza, posizione e lingua."*
Barry Schwartz, pensando agli intenti dichiarati in precedenza da Google circa il miglioramento del processo di accettazione degli editori di notizie, osserva che la rimozione della funzionalità confonderà ancora di più gli editori in un ambiente già confuso.
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RE: Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?
@kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:
Ti faccio un esempio... è vero che Matomo "è gratis" come ha ricordato anche @valijolie... ma non è gratis. Richiede un hosting e il tempo prezioso di un tecnico per la sua installazione e manutenzione. Per me Martino è gratis perché mi arrangio ed uso lo stesso hosting del mio sito web che fa pochissime visite e chiede zero risorse. Ma per un'azienda non è gratis, anche se magari "costa comunque poco"... è più di zero. E la cosa è doppiamente vera se il sito è grosso... lì entra anche la valutazione del dimensionamento, manutenzione e sicurezza del server che può essere una voce di spesa non triviale.
Giusto. Non lo avevo specificato, dando per scontato ci fosse consapevolezza su questo aspetto; ma hai fatto bene Martino a portarlo alla luce ed evidenziarlo.
A parte che poi alle conferenze moltissimi colleghi parlano regolarmente di privacy.
Confermo. E non solo lì.
(e non sono invece uno schema truffa come gli NFT).
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
@lumar ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
Ma strano perché mi fa pensare che - forse - Megan Gray abbia davvero volutamente travisato e calcato la mano.
Secondo me semplicemente ha fatto un errore grossolano. Ha preso il concetto di query expansion che si usa in Information Retrieval da decine d'anni... e l'ha interpretato al contrario.
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RE: Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?
@valijolie ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:
@kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:
Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.
Non riporto tutto, ma tutti e due i post di Martino potrei averli scritti io, quindi grazie Martino!
Ti ringrazio anche io Martino
Ho un piccolo sito, mi interessano solo le visite e pochi altri dati, uso GA4 e mi incarto, ancora non ho capito se è conforme alla GDPR ecc. Faccio lo sforzo di optare per Matomo, spendo un po' di più all'inizio e bon ho quelle 3 cose che mi servivano e ho risolto.
Per chi sa un poco poco smanettare e installare o può avvalersi di un affidabile smanettone/installatore/webmaster, esiste anche la versione gratuita, da installare sul server locale.
Le funzionalità avanzate sono a pagamento, ma se "interessano solo le visite e pochi altri dati" (può comunque tracciare anche le campagne per esempio), è molto valida.Inoltre Matomo, lato GDPR, con le giuste impostazioni è compliance al 100%.
Non ho parlato di social perché ne so sempre meno, ma un gigante come TikTok che propone una versione a pagamento senza pubblicità fa sicuramente riflettere sulla relazione tra utenti, aziende e piattaforme...
Mi sembra valga lo stesso per Facebook/META...
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@valijolie ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
@lumar ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
Forse, proprio "editorialista di Wired" no... In calce all'articolo rimosso c'erano le seguenti informazioni:
Perdonami, avrei dovuto scrivere che è l'autrice dell'articolo su Wired per non risultare ambigua, ma editorialista in italiano vuol dire giornalista che scrive editoriali o che ha scritto un dato editoriale.
Qui c'è il suo profilo linkedin https://www.linkedin.com/in/megangra/
Non è una giornalista in effetti, ma il suo curriculum come consulente legale su temi sensibili mi sembra concreto e anche se è una ex di DuckDuckGo...non vedo errori nel fare il tifo per la libera concorrenza tra motori di ricerca.
Mi è sembrato comunque molto professionale ammettere di aver scritto cose sbagliate nel suo articolo https://twitter.com/megangrA/status/1711035363756486664Per quanto riguarda la copertura, con una ricerca su X-Twitter si trova altro:
https://twitter.com/leah_nylen
è una giornalista di Bloomberg che copre le notizie su Antitrust, anche lei fa report quotidiani.https://twitter.com/doctorow
report anche da lui che è giornalista e autore di romanzi, attivista per i diritti digitaliMi scuso anche io: non ritengo sbagliato fare il tifo "per la libera concorrenza tra motori di ricerca" (e la libera concorrenza in generale).
Credo però sia giusto, quando si scrive di qualcosa - soprattutto su un media importante, ma non solo - , verificare bene se non si sia equivocato o frainteso, approfondire accuratamente, non farsi prendere dall'urgenza dello scoop e della denuncia.
Altrimenti si rischia di fare cattiva informazione (e anche di danneggiare la propria causa).Lo dico in questo caso, ma solo perché adesso stiamo parlando di questo.
All'Università, avevo docenti sociologi che insegnavano e raccomandavano di condurre indagini, inchieste o eventuali "battaglie" con estrema attenzione, ricerca, rigore etico ed equilibrio, per evitare la trappola della parzialità, che tutto vanifica.
(Oltretutto, se non ricordo male, nell'articolo c'erano un tono e anche delle espressioni abbastanza pesanti, al limite dell'insulto: può darsi che ai lettori di Megan Gray questo vada bene... Ma se vuoi coinvolgere e convincere o almeno far pensare chi non sta dalla tua parte, non ci riuscirai mai.)In non difesa di Wired
, aggiungo che, nel corso dei miei studi, imparai anche come dovrebbe essere fatta una rettifica: non solo in primo piano, ma anche correttamente e chiaramente motivata e spiegata (altrimenti a molti resterà il ricordo della notizia sbagliata, e altri penseranno - come in questo caso - che sia stata operata una censura a favore di Google).
Quindi pure Wired, nel caso specifico, non ha reso onore alla buona informazione.
Riguardo Bloomberg, ieri sera avevo scovato un articolo in rete, ma devo ancora leggerlo bene.
Grazie per le altre fonti, farò un giro (forse ne sto trovando altre, ma prima di lanciarmi a segnalarle qui preferisco approfondire).
Comunque mi fa sorridere il fatto che dobbiamo andare su X per scovare qualcosa in più e di più aggiornato.
E mi fa morire dal ridere che X sia diventato X ma twitter.com è sempre twitter.com
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@valijolie ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
@lumar ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:
Però sembra molto difficile anche avere notizie fresche e aggiornate dagli USA.
Megan Gray è l'editorialista di Wired, una legale e consulente che lavora su temi che intersecano legge, governo e affari, e sta praticamente facendo il live twitting del trial, spiegando anche come e perché Google ne stia ostacolando la copertura mediatica.
L'ultimo thread a riguardo è qui https://twitter.com/megangrA/status/1711942477513466166
in pratica non si hanno gli elenchi dei testimoni, i documenti vengono archiviati sigillati e non vengono mostrati durante il processo ma solo citati, le testimonianze vengono riferite molti giorni dopo, le trascrizioni sono costose e non possono essere ripubblicate...ecc.
È chiaro che c'è un interesse a tutelarsi rispetto all'opinione pubblica, motivo per cui i dibattiti sono difficili.
Se le persone non vedono le prove di ciò di cui ti accusano, tu puoi raccontare la tua versione della storia e dire "è sbagliato, ma purtroppo non avete il permesso di vedere il motivo per cui diciamo che è sbagliato".
Un po' grottesco se non inquietante per l'azienda Google che ha come mission "organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili"
Forse, proprio "editorialista di Wired" no... In calce all'articolo rimosso c'erano le seguenti informazioni:
"Megan Gray è la fondatrice di GrayMatters Law & Policy a Washington, DC, e pubblica su X come @megangrA.
L'Opinione di WIRED pubblica articoli scritti da contributori esterni che rappresentano una vasta gamma di punti di vista. (...) Invia un articolo a [email protected]."Inoltre, nel testo scritto da Gray, c'è questo passaggio:
" *Ora, lo schermo del proiettore mostrava una diapositiva interna di Google riguardo alle modifiche apportate al suo algoritmo di ricerca.
Stavo assistendo al processo per un interesse professionale di lunga data. In passato avevo combattuto contro il team legale di Google mentre ero alla Federal Trade Commission, e avevo fatto il tifo in tutto il mondo per la concorrenza tra i motori di ricerca in qualità di dirigente di DuckDuckGo. Conosco fin troppo bene i giochi segreti e il gioco delle parole di Google. Con il processo praticamente nel mio cortile, non potevo rimanere lontano dal dramma."
Faccio quindi fatica a ritenere attendibile una fonte "giornalistica" così chiaramente schierata e contraria a Google, così come non mi fido ciecamente di ciò che afferma Google, schierato a difendere se stesso.
Avevo anche preso in considerazione, quando lessi l'articolo, il fatto del processo che si sta svolgendo prevalentemente a porte chiuse, etc etc...
Però, per quanto siano poco aperte le porte, noto che, a parte ciò che pubblica Megan Gray (su X), e qualcosa su Search Engine Land, non ci sono contributi da importanti firme o testate USA, al momento (proverò a fare ulteriori ricerche).
Il che mi sembra strano (in Italia, invece... no, non mi sembra strano
).
E nessuno - al momento - ha scritto quello che ha scritto Megan Gray (e non perché l'ha letto da Megan Gray, ma perché era presente al processo
).
Il che - pure questo - mi sembra strano...
Ma strano perché mi fa pensare che - forse - Megan Gray abbia davvero volutamente travisato e calcato la mano. (Il che non renderebbe onore a un giornalismo d'inchiesta serio
).
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RE: Scriviamo, insieme, una lettera aperta a Google per Sundar Pichai.
@giorgiotave, prendere spunto da alcuni passaggi delle 10 verità di Google, per cucire tutto il discorso?
Per esempio:
"ci preoccupiamo che il nostro lavoro sia utile per l'utente, piuttosto che per un nostro obiettivo interno o per i nostri profitti"."Il posizionamento nei risultati di ricerca non viene venduto a nessuno"
"La democrazia sul Web funziona.
La Ricerca Google funziona perché si basa sui milioni di individui che pubblicano link su siti web per determinare quali altri siti offrono contenuti utili.""È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno. (...) Non alteriamo mai i posizionamenti (...) I nostri utenti si fidano della nostra obiettività e nessun guadagno a breve termine potrebbe mai giustificare il tradimento di tale fiducia."
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal avevo letto quell'articolo un po' di giorni fa, salvato su Archive.org, ma stavo cercando approfondimenti e ci stavo ragionando un po', per non pubblicare boiate e fake news qui.
Poi ho visto che ne avete parlato e ne state parlando ancora.
Faccio fatica a ritenere valida come fonte una persona che dichiara di aver lavorato per la concorrenza e di avercela a morte con Google.
Però Wired forse avrebbe potuto motivare meglio il perché della cancellazione dell'articolo: al solito si sono scatenati i teorici del complotto.
Purtroppo in Italia non se ne sta parlando (e forse è meglio, perché se cominciano ad attingere da qualsiasi "fonte", senza verificare cadiamo dalla padella nella brace).
Però sembra molto difficile anche avere notizie fresche e aggiornate dagli USA. Anche solo a livello di dibattito.Al momento mi sembra che anche negli Stati Uniti la questione sia molto seguita in ambito SEO e in alcuni forum tech e molto meno o per nulla altrove e dai grossi media.
Si tratta di una mia impressione errata e distratta?
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal, Bard
ha risposto così:
L'espressione "shaking the cushions" nel contesto del testo aziendale fornito significa trovare nuove e innovative modalità di generazione di entrate. Questo potrebbe comportare il lancio di nuovi prodotti o servizi, l'espansione in nuovi mercati o la ricerca di nuove modalità di commercializzazione di prodotti e servizi esistenti.
Nel contesto specifico del testo, l'autore sta dicendo che sta cercando modi per generare più entrate nel breve termine, poiché i suoi piani di lancio attuali non saranno sufficienti per raggiungere i suoi obiettivi. Sta lavorando con il team di ricerca per accelerare il lancio di un nuovo layout mobile, che ritiene sarà molto positivo per le entrate. Tuttavia, ha anche bisogno di trovare altri modi per generare entrate, in quanto non può fare affidamento solo sul nuovo layout mobile.
Ecco alcuni esempi di come le aziende possono "shaking the cushions":
- Lanciare un nuovo prodotto o servizio
- Espandersi in un nuovo mercato
- Trovare nuove modalità di commercializzazione di prodotti e servizi esistenti
- Collaborare con altre aziende
- Offrire sconti o promozioni
- Organizzare concorsi o giveaway
- Migliorare il servizio clienti
- Aumentare la consapevolezza del marchio
Attraverso il "shaking the cushions" e la ricerca di nuove modalità di generazione di entrate, le aziende possono aumentare i propri profitti e far crescere il proprio business.
La traduzione letterale dell'espressione "shaking the cushions" è "scuotere i cuscini". In questo contesto, l'espressione si riferisce all'idea di cercare in ogni angolo nuove opportunità di generare entrate. È un'espressione idiomatica che viene spesso utilizzata nel mondo degli affari.
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RE: Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google
@kal , ho provato a chiedere a... ChatGPT
e mi ha risposto così:
*Nel contesto fornito, l'espressione "shaking the cushions" viene utilizzata in senso figurato. In questo contesto, sembra che significhi cercare soluzioni o opportunità in modo approfondito e rigoroso per ottenere il massimo beneficio possibile, proprio come se si cercassero monete o oggetti nascosti nei cuscini di un divano (da qui l'uso del termine "cushions", che significa cuscini).
L'autore sta dicendo che stanno facendo un'analisi dettagliata e rigorosa delle loro risorse e delle opportunità disponibili, ma hanno bisogno di risultati molto positivi per raggiungere i loro obiettivi. Sta anche menzionando che stanno lavorando su un nuovo layout mobile che dovrebbe generare entrate significative, ma che questa sola iniziativa potrebbe non essere sufficiente a raggiungere i loro obiettivi finanziari.*