Come già evidenziato da Giorgio, questo nuovo revenue model si affianca al precedente (ma non è garantito che le cose rimarranno così in eterno):
You get paid whenever a site visitor clicks on the ad on your site AND performs a specified action, such as generating a lead or purchasing a product
Verrà effettuato un pagamento ogni volta che un utente del tuo sito cliccherà sugli annunci pubblicati sul tuoi sito E per ogni specifica azione compiuta dagli utenti provenienti dal tuo sito, come la raccolta di dati per un successivo contatto o la vendita di un prodotto
Google dunque è entrato nel settore dell'affiliation marketing e lo ha fatto in grande stile minacciando di dare vita al circuito di affiliazione più ampio del mondo.
Non ho ancora avuto modo di valutare nè l'offerta di formati e le relative performance per gli inserzionisti AdSense nè i prezzi per i clienti AdWords (chissà se pricing e necessità di monitorate le performance con Analytics saranno in qualche modo fattori legati tra loro e determinanti per l'esclusione di alcuni clienti da questa offerta...), dunque per ora l'aspetto più interessante di questa nuova soluzione pubblicitaria proposta da Google ai suoi clienti è la netta contrapposizione di un prodotto simile, legato a logiche di direct marketing (aventi come obiettivo la vendita vera e propria), rispetto agli ultimi formati proposti più orientati all'incremento della brand awareness come gli annunci illustrati, i banner flash, gli annunci video e i nuovi [url=http://video.google.com/]video sponsorizzati su Google video.
@andrea1981ge said:
Se la cosa è creata bene speriamo proprio di si, i guadagni si alzeranno sensibilmente
Prima di rispondere a questa domanda, pensiamo a quali sono le leve che possono aver portato Google a presentare un'alternativa di questo tipo: da una parte ci sono aziende che investono in AdWords ma che ottimizzano il loro investimento in funzione dei ritorni economici eliminando via via tutto ciò che rende meno come AdSense; dall'altro ci sono inserzionisti AdSense che, a causa dell'abbasamento del bid minimo richiesto per attivare una campagna AdWords (portato a 1 centesimo l'estate scorsa) si sono visti ridimensionare gli introiti provenienti da questo canale e stanno valutando la possibilità di adottare la soluzione della concorrenza, il famigerato YPN (in Italia non dovrebbe ancora essere disponibile).
Il sitema pay-per-lead/sale non sarebbe altro che un sistema per differenziarsi dalla concorrenza Yahoo, sfruttare la popolarità e la fiducia da parte degli investitori AdWords nei network di affiliazione e allettare gli inserzionisti (non è ancora dato sapere quali) ad adottare questo sistema.
Se la strategia non prevedesse, almeno sul breve termine, un aumento nei guadagni degli inserzionisti AdSense, il sistema semplicemente non si imporrebbe
Chiudo riprendendo l'intervento di Bukowski:
@Bukowski said:
Riporto un post preso dal forum di PI
No al pay per sale!
Chi mostra pubblicità deve mostrare pubblicità e chi fa l'imprenditore deve assumersi la responsabilità di riuscire a vendere. Ognuno faccia la sua parte. Il tentativo di certi imprenditorucoli di scaricare su chi mostra pubblicità tutto il rischio d'impresa è vergognoso. Di questo passo arriveremo a imprenditorucoli che aprono partita iva, fanno un contratto di fornitura con un grossista, creano un account in pay per sale, si piazzano su una poltrona comoda e aspettano che i webmaster gli facciano pubblicità, gli trovino i clienti, lo facciano vendere (beni che ordinerà al grossista e spedirà al cliente finale facendo da semplice passacarte) e gli facciano guadagnare tanti soldi. Ai webmaster tutta la fatica, tutto il rischio e se va bene un tozzo di pane. Mai!
Vi invito a riflettere sulle similarità tra pay-per-sale e franchising e, nel caso questi argomenti destino il vostro interesse, a leggere "L'era dell'accesso" di Jeremy Rifkin